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Autore: Mon    21/05/2013    3 recensioni
Una delle cose che, invece, Laura adorava del suo lavoro, era quella di poter andare ai concerti e poterli vedere da una posizione assolutamente privilegiata. Stare al fianco del palco e vedere allo stesso tempo la band che si esibiva e il pubblico che cantava tutte le canzoni a memoria era una delle cose che la emozionava maggiormente.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Gambler'
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Laura era seduta sulle poltrone della hall dell’albergo; era arrivata da circa mezzora e si era accomodata vicino alla porta d’ingresso. Indossava un paio di decoltè nere, un paio di jeans stretti, una maglia a maniche corte con la bandiera americana stampata sopra, i capelli li aveva lasciati sciolti, un leggero trucco nero le ornava gli occhi e le labbra erano colorate di rosso. 
La ragazza stava attendendo il momento di rivedere Nate, tenendo la testa occupata giocando con il suo cellulare. Era impegnata nel saltare un ostacolo, quando si sentì chiamare. Non era certo la voce che voleva sentire quella che aveva appena pronunciato il suo nome, ma Laura alzò comunque gli occhi e incrociò quelli di una ragazza bionda, Emily. Anche lei faceva parte della band: oltre a Nate, ad Andrew e a Jack infatti c’erano Nattie, il bassista e Will, il batterista.
«Cosa ci fai qui?» chiese sorpresa Emily.
Laura non sapeva cosa rispondere, decise di dire semplicemente la verità. «Cercavo Nate...»
«Vuoi che te lo vado a chiamare?»
«No, tranquilla. Lo aspetto qui, grazie comunque...»
La ragazza sorrise, salutò Laura e si diresse verso le scale che conducevano alle stanze. Lei, invece, rimase lì, in attesa di Nate. Continuò a stare seduta, ma il giochino del suo telefono, improvvisamente, aveva perso interesse. Laura continuava a guardare lo schermo, ma con l’orecchio sempre vigile, in attesa di sentire la voce del ragazzo risuonare nella sala. Quando finalmente sentì la sua risata, alzò gli occhi e lo vide mentre scherzava con Jack. Il suo cuore accelerò, mentre Nate girò la testa, la vide e si bloccò, smettendo improvvisamente di ridere. I due si fissarono, poi Andrew entrò dalla porta, diede una pacca sulla spalla a Nate, che non rispose. Il ragazzo guardò l’amico poi rivolse lo sguardo verso il punto che lui stava fissando; fu sorpreso di vedere Laura, la salutò e poi si girò nuovamente verso Nate.
«Cosa succede?» chiese Andrew.
«Niente, vai a dormire. Ci vediamo domani!» rispose Nate, senza fare troppo caso alla presenza dell’amico. Gli diede una piccola pacca sulla spalla poi si diresse verso Laura. Lei si alzò in piedi e i due rimasero a fissarsi, uno di fronte all’altro.
«Ci vediamo domani. Buonanotte Nate, buonanotte Laura!» Era la voce di Jack.
Entrambi salutarono con un cenno della mano, senza smettere di fissarsi. Fu la ragazza a prendere l’iniziativa, quando si accorse che nella hall dell’albergo non c’era più nessuno. Si avvicinò a Nate e appoggiò le sue labbra su quelle del ragazzo, che rispose al bacio, mettendole una mano dietro la schiena e tirandola a sé.
«Cosa ci fai qui?» chiese Nate, quando decisero di allontanarsi, per prendere fiato.
«Ero qui per lavoro e ho scoperto che avevate un concerto oggi, ho chiesto a informatori dove alloggiavate. Avevo voglia di vederti...»
«Perché non ti sei fatta sentire?»
«Potrei farti la stessa domanda. Perché non lo hai fatto tu?»
«Importa qualcosa adesso? Conta che sei qui, non mi interessa il resto...»
«Nemmeno a me...»
Nate la prese per mano e la condusse su per le scale, fino alla sua stanza. Aprì la porta e fece entrare Laura, poi la seguì.
«Avevo paura che non avremmo mai più avuto la possibilità di stare insieme, così, come adesso...» disse, avvicinandosi alla ragazza. Laura appoggiò la borsa sulla sedia e poi mise le braccia attorno al collo di Nate.
«Anche io avevo paura, sono stata indecisa fino all’ultimo se passare o meno. Non volevo il ripetersi dei saluti, domani mattina...»
«Non pensarci adesso...» disse il ragazzo, appoggiando le sue labbra su quelle di Laura. Improvvisamente la ragazza dimenticò tutto e spinse Nate sul letto, poi si mise a cavalcioni su di lui, prendendo i bordi della sua giacca tra le mani e tirando il ragazzo un po’ verso di sé. Lui le baciò le labbra, spostandosi poi verso il collo, così Laura tolse la giacchetta al ragazzo, lui le tolse la maglia e poi le prese il viso tra le mani.
La guardò dritta negli occhi e disse: «Ti vedo e non riesco a resisterti, ed è sempre così, dalla prima volta che ti ho incontrato, all’intervista...»
Laura alzò un sopracciglio. «Quindi è per questo che mi hai invitata al concerto e poi mi hai fatto ubriacare? Per portarmi a letto con te?»
«No! Io ti ho invitata al concerto perché volevo rivederti. Tutto il resto è stata una conseguenza!»
«Non ha importanza, perché, se me lo avessi chiesto, sarei venuta a letto con te comunque, ubriaca o no!»
Nate sorrise, sornione. «Lo sapevo di piacerti!»
«Non ti immagini nemmeno quanto!» rispose la ragazza, prendendo il viso di Nate tra le mani e ricominciando a baciarlo.





Salve a tutti.
Avevo promesso a qualcuna delle mie splendide lettrici che entro martedì avrei postato qualcosa. Eccolo qui, ce l'ho fatta. Mi sono messa d'impegno e l'ho scritto. Oggi, tra l'altro, non è una gran bella giornata, sono un po' giù di morale, ma mi consolo pensando che tra esattamente 16 giorni vedrò i Green Day in concerto, 6 giorni dopo invece i nostri adorati Fun. E' l'unica cosa che oggi mi ha fatto sorridere.
Scusate, non voglio deprimervi, quindi scappo via. Enjoy the new chapter.
A presto.
Mon. 

  
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