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Autore: Sylvia Ruth    25/05/2013    0 recensioni
Questa storia era stata pubblicata precedentemente con un altro account. L'azione si svolge in Normandia nel 1943, durante l'occupazione nazista. L'idea mi era venuta guardando una foto in cui Martin Gore indossava la giacca di un'uniforme militare e ascoltando una sua composizione.
Per due mie amiche, Agnese e Babs.
Genere: Avventura, Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardano andare via.
"Hai...minacciato un ufficiale...tedesco?" Susanne guarda sconvolta Diego. "TU SEI PAZZO!!"
L'uomo si accende con calma un sottile sigaro e, prima di risponderle, ne prende una lunga boccata. " Minacciare...Che parola grossa! Gli ho dato un avvertimento...Che lui ha capito. Tutto qui."

Da quel giorno Susanne sente che qualcosa è cambiato. Fra di loro è scoccata una scintilla, di cosa non sa. Si chiamano per nome e, quando sono soli, si danno del tu.

Un paio di volte la solita auto è venuta a prelevare Martin per controllare la sua salute. Lui ne ha persino scherzato con suo padre. E' sempre tornato con un acquisto. Ora nella sua stanza si trovano un fonografo, una radio ed alcuni dischi.

Parlando con alcune compaesane che hanno ospitato altri ufficiali tedeschi la ragazza comprende quanto Martin si comporti diversamente. Non le da ordini; è sempre gentile con lei e suo padre; mangia, seduto alla loro tavola, gli stessi cibi. Non impone la sua presenza ma, alla sera, si ritira discretamente nella sua camera. Non chiude mai la porta a chiave e lei ne ha approfittato per perquisire i suoi cassetti. La sua unica richiesta è stata quella di poter disporre della loro libreria ed ascoltare i loro dischi. Si è interessato particolarmente ad una vecchia Guida Michelin ed ai testi di storia locale di suo fratello Yves.

"Dove si trova?" Le ha chiesto.
"In uno dei VOSTRI campi di prigionia." Gli ha risposto secca.
"In guerra è questione di...fortuna. Dopo che mi hanno ferito sono stato portato in un ospedale da campo..."Sogghigna sollevando appena un angolo della bocca."...che era stato appena occupato dagli alleati. Se i miei non avessero contrattaccato...mi troverei in un campo inglese." Le rivela accommiatandosi.

Un giorno un'auto scoperta attraversa il villaggio. L'autista chiede delle indicazioni e poi si dirige lentamente verso la casa del sindaco.
Ne scende un ufficiale che indossa un lungo soprabito di pelle. "Aspettatemi qui." Ordina.

Un passante lo riconosce e lo indica agli altri. "Sapete chi è? QUELLO E' ROMMEL! Che ci fa qui?"
Lo vedono bussare alla porta. Saluta Susanne che gli ha aperto e le chiede: "E' in casa il Capitano Goerhe, mademoiselle?"
"Sì signore. Chi devo annunciare?"

Martin appare in cima alle scale, sorpreso e sorridente. "ERWIN?" Scatta sull'attenti." Mi scusi signore. Mi ha colto di sorpresa."
"Sentirtelo dire mi ricompensa di questo viaggio. E' la prima volta che lo ammetti...COGLIONE!! Dove possiamo parlare con calma?"
"Posso ospitarti nella mia camera." Lo precede.

Susanne si affretta ad infilarsi, non vista, nello studio del padre per ascoltare.

"Ti ringrazio per l'encomio! A cosa devo l'onore?" Ironizza.
Dai rumori intuisce che ha preso la bottiglia e i bicchieri che tiene nell'armadio.

"Martin...te lo ripeto...SEI UN COGLIONE! Mi spieghi che cazzo hai combinato per FARTI RICATTARE DALLA GESTAPO??"
" Meno male che doveva restare segreto! Quanti altri lo sanno?"
"Solo io...credo. Quando a Berlino ho proposto il tuo nome come mio aiutante mi sono sentito rispondere che ERI ENTRATO NELLE SS."
"Hanno già deciso? CAZZO!!"
" Non lo sapevi?"
" La prima linea e l'ospedale mi hanno fatto scordare come agiscono a Berlino. MALEDIZIONE! Mi illudevo di poter scegliere come crepare..."
"COSA??"
"Avrei preferito il fronte russo. Avere la possibilità di morire come un soldato...Non come..." Un breve silenzio e poi il tonfo di un bicchiere.

"E' per tua sorella?" Chiede con esitazione Rommel.
"Anche se fosse ancora viva...li avrei mandati al diavolo."
"Allora per chi...ti sacrifichi?"
"Chi mi rimane? Mio padre marcisce in fondo all'Atlantico...Le ossa di mia madre sono rimaste sotto le macerie della casa di Amburgo...Credevo di essere rimasto solo, invece...Erwin...Ho un figlio!"

"Lo dici con quel tono? I miei ragazzi sono la parte migliore della mia vita."
"Ma sono TUOI! Portano il tuo nome...Il mio non sa nemmeno che esisto..."
"Fatti conoscere."
" COME? Vive in Spagna...con sua madre."
"Vuoi che chieda a Canaris di...Perchè no?"
"Siediti e ascolta. Quando mi hanno trasferito a Berlino...mi sono innamorato di una donna stupenda..."
"Bruna, profondi occhi scuri, lunghi capelli..."
"Conosci i miei gusti...Abbiamo avuto una lunga relazione...Era sposata..."
"L'avevo capito."
"Suo marito lavorava presso la loro ambasciata...Allo scoppio della guerra gli è stato consigliato di farla rimpatriare..."
"Perchè? La Spagna è neutrale."
"Non era gradita. E'...ebrea. "
"Oh!" Esclama Rommel.

"Non ci siamo lasciati esattamente da...amici. Non ne ho più saputo niente...fino ad un mese fa. Ero in ospedale e ho ricevuto una sua lettera e...una foto. Lei insieme ad un bambino di pochi anni. Un bambino biondo e con gli occhi verdi...Che è tutto il mio ritratto. Mio figlio. L'ha chiamato Leon perchè sono del segno del...leone. Non so perchè ha sentito la necessita di scrivermelo... d'informarmi...La lettera è stata intercettata dalla Gestapo. Mi hanno convocato, interrogato e...ricattato. O entravo nelle loro file o avrebbero fatto scoppiare uno scandalo in Spagna. Riesci ad immaginarlo? La figlia di una ricca ed influente famiglia ebrea...La moglie di un noto esponente politico.. che ha avuto un BASTARDO da un NAZISTA..."
"Degno di quelle carogne...e ti sei piegato...Per un moccioso che non hai mai visto? Per una donna..."

"Che mi odia? Sì. Hai davanti a te il perfetto esemplare di razza ariana; un nazista di provata fede...Degno di indossare l'uniforme delle SS."
"Che cazzo dici? Tu non sei mai stato iscritto al partito! Sei un MILITARE e sei austriaco." Protesta con vigore.
"Austriaco...Come quello che sbraita a Berlino."
"Quindi hai deciso di mandare a puttane la tua carriera."
"Che...carriera? Lo sappiamo entrambi...STIAMO PERDENDO QUESTA DANNATA GUERRA...e lo faremo nel modo peggiore! CHI CI COMANDA E' UN PAZZO ASSETATO DI SANGUE che non si fermerà davanti a niente. Devo...VOGLIO...salvare quel bambino...ad ogni costo...Come faresti tu. Pensa ai tuoi figli Erwin."

Rommel esce di corsa, pallido in viso. Prima di salire in auto si volta e si irrigidisce nel saluto militare. "Addio...amico mio."
   
 
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