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Autore: lithium    26/05/2013    4 recensioni
Fergus Finnigan non può credere alle sue orecchie quando, fresco diplomato dell'Accademia degli Auror, gli viene offerta la posizione di Assistente Personale Temporaneo del Capitano Ronald Weasley. Si imbarcherà in un'avventura roccambolesca, fatta di appunti indecifrabili, auror gelosi, incidenti di percorso e un cattivissimo mago oscuro. E chissà se lungo la strada non troverà anche il tempo per innamorarsi.
Dal primo capitolo: "“Ehi, su, su, ora non fare quella faccia! Dannazione, Hermione mi ha detto un milione di volte che devo essere meno severo con le reclute. Non dirai a nessuno che ti ho spaventato, vero?” Chiese il Capitano, passando in venti secondi netti da minaccioso e terrorizzante all’uomo più sorridente ed accomodante che Fergus avesse mai visto.
Scosse la testa “Nossignore, Signore.”
“Bravo ragazzo! Ci intenderemo alla grande io e te! Certo non hai le gambe che aveva Annette, ma non si può avere tutto. E poi, ripensandoci, credo che siano state proprio le gambe di Annette a causarle quest’increscioso incidente dei gemelli…” disse Ron, pensieroso.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Percy Weasley, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Il caso Mackenzie serie'
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CAPITOLO III

DI CENERE, TRADUZIONI E DIFFICOLTA’

Diodora Mackenzie strinse la cintura della piccola vestaglia di seta intorno alla vita. La ricca stoffa color mosto in profondo contrasto con la sua pelle candida come la neve.

Gli uomini erano veramente delle creature semplici.  Cyril Selwyn non faceva eccezione. Era un peccato che anche un uomo con tanto potenziale, dovesse avere simili debolezze. Era stata un’ottima idea prendere contatti con il Mangiamorte, ma ora che aveva avuto le informazioni di cui aveva bisogno non c’era alcun motivo perché il loro percorso comune dovesse continuare.

Osservando con un certo pacato distacco l’angolo formato dalla spalla nuda dell’uomo con il suo collo, la giovane donna afferrò la sua bacchetta. La sequenza successiva fu perfettamente sconvolgente nella sua muta fredda spietatezza. Un movimento secco del braccio. Un minuscolo raggio di luce verde. Il corpo del Mangiamorte sussultò appena sul letto. Era quasi intollerabilmente incomprensibile come la differenza tra la vita e la morte potesse racchiudersi in un piccola scintilla di luce colorata.

Sorridendo appena alla banalità della vita, Diodora si passò le dita tra i capelli. Odiava essere spettinata o anche solo in disordine.

Era ora d’andarsene. Il percorso da fare era ancora lungo.

Mosse a spirale la bacchetta. Una fiamma violetta si sviluppò in un angolo della stanza.

La donna la guardò un momento affascinata. Era una fiamma fredda, lo sapeva bene, eppure ben presto la camera e il suo contenuto sarebbero stati ridotti in cenere. Uno spettacolo che non mancava mai di affascinarla sin da quando era bambina: la forza della sua magia adeguatamente indirizzata era enorme.

Le persone in genere valutavano il potenziale offensivo del proprio avversario in base a quanto appariva minaccioso, l’aspetto di un individuo condizionava la risposta dell’interlocutore: stolti.

Avrebbe dimostrato al modo che Diodora Mackenzie era molto più pericolosa del più temibile degli avversari.

** * **

Quella mattina il Quartier Generale degli Auror era in pieno fermento: i fatti erano semplici, un grosso incendio magico aveva devastato una piccola casetta di pescatori sull’isola di Bryher.

Il Capitano Potter aveva immediatamente inviato una squadra di Auror sul posto, tra le rovine dell’immobile era stato trovato un corpo carbonizzato. Gli Auror sospettavano che l’accaduto avesse a che vedere con la segnalata presenza di Diodora Mackenzie e Cyril Selwyn nell’area.

Nelle prossime ore il cadavere sarebbe stato esaminato per tentare di determinarne l’identità.

Audrey Wallace entrò nell’ufficio di Fergus, aveva l’aria di chi ha passato la notte al lavoro. La sua uniforme normalmente immacolata e perfettamente stirata, era piena di piegoline, i capelli mossi color rame della donna frettolosamente legati in una coda di cavallo, gli occhi dietro le lenti di quella montatura così appariscente visibilmente stanchi.

“Oh, sei già qui, molto bene.” Disse rivolta a Fergus.

Il giovane auror annuì, spiegando “Il capitano Weasley ha chiesto a tutti di mettersi a disposizione dell’ufficio in attesa di conoscere gli sviluppi del rogo di Bryher.”

“Sì, ne sono a conoscenza. Ho bisogno del tuo aiuto, mi hanno detto che conosci il gaelico.”

Fergus annuì nuovamente “Sono irlandese, naturalmente conosco il gaelico.”

“Dovresti aiutarmi a tradurre questo” pronunciando quelle parole, Audrey estrasse da una cartellina quella che pareva essere un fotocopia di un frammento di una pagina di un libro di magia. “E’ stata trovata sul luogo del rogo, potrebbe essere importante. Percy … Voglio dire il Procuratore Weasley … ha detto che si tratta di gaelico, puoi confermarmelo?”

Fergus fissò per un momento il documento che Audrey gli aveva porto. C’era qualcosa di familiare in quel linguaggio, ma sicuramente non era gaelico.

“Audrey questo non è gaelico, quantomeno non quello irlandese, potrebbe essere un linguaggio più antico. Io non saprei dirti esattamente cosa sia, alcune parole ricordano un poco il gaelico è vero, ma… Per esempio questa parola” Fergus indicò la parola “breow” non è sicuramente una parola irlandese non l’ho mai sentita nominare. Mi dispiace Audrey, questo non è gaelico, non so tradurlo.”

“Oh…” l’espressione di Audrey era moderatamente delusa. “Temevo non fosse tanto semplice. Il problema è che gli incantesimi di traduzione non vanno bene in questi casi, non fanno altro che tradurre la parola isolatamente e spesso il significato dell’intera frase rimane incomprensibile, in un caso come questo non possiamo certamente rischiare. Non mi resta che continuare a studiare questo documento. Sono solo molto stanca…”

“Dovresti riposarti un poco.” Osservò Fergus.

“Sì, è quello che mi ha detto anche il capitano Weasley, ma non posso farlo, la sicurezza del mondo magico e la cattura di Diodora Mackenzie potrebbe dipendere dalla traduzione di questo documento. Non preoccuparti Fergus, ti ringrazio ancora.” Il ragazzo osservò Audrey uscire dalla stanza. Aveva l’aria talmente abbattuta che Fergus avrebbe voluto consolarla, c’era qualcosa in quel documento che l’aveva colpito, qualcosa che non riusciva esattamente a capire.

** * **

Harry Potter era furente. Avrebbe voluto scaraventare qualcosa contro la parete. Seduto alla sua scrivania, il giovane auror guardò di nuovo la relazione che gli era stata portata qualche minuto prima. Era stata una lunga giornata il sole stava per tramontare.

Il suo migliore amico e cognato sedeva dall’altro lato della scrivania un’espressione simile sul suo volto, le lunghissime gambe incrociate alle caviglie.

“Quella donna ci sta facendo fare la figura dei polli, Ron. Ogni volta che pensiamo di avere in mano qualche indizio, va tutto letteralmente in fumo.”

“Lo so, Harry, lo so. Ma non possiamo farci prendere dalla fretta. Credi forse che non sappia che il lavoro degli ultimi quindici giorni potrebbe essere stato del tutto inutile? Sono stati i miei uomini a passare le ultime due settimane a raccogliere tutte le informazioni possibili sul motivo per cui Diodora Mackenzie e Cyril Selwyn si fossero incontrati e perché avessero deciso di farlo proprio a Bryher…” Ron si passò una mano sugli occhi, quasi a voler scacciare tutta quella frustrazione. “Non c’è possibilità che il rapporto sia sbagliato, vero?”

“Sarebbe la prima volta da quando lavoriamo qui. Credo proprio che il cadavere trovato sia quello di Selwyn..”

“Non posso dire di essere dispiaciuto che il bastardo sia morto …” osservò Ron “Purtroppo ha scelto il momento meno adatto per farlo.”

“Già.. Comunque questa faccenda ci dimostra sicuramente che non possiamo in alcun modo sottovalutare Diodora Mackenzie. C’è qualcosa di molto sinistro in questo omicidio, Ron. Abbiamo a che fare con una criminale particolarmente pericolosa.”

Il rosso annuì. “Non sai quanto sia contento che Hermione debba lavorare ancora qualche mese al Dipartimento per il controllo delle Creature Magiche. Se il suo trasferimento fosse già avvenuto, dovrei anche preoccuparmi per lei.”

“Ti capisco, ma il suo cervello potrebbe sicuramente farci comodo al momento…” osservò Harry.

** * **

“Hey.” Ron si infilò piano sotto il lenzuolo. Il corpo di Hermione raggomilato sotto le coperte era caldo ed invitante.

“Oh, sei arrivato. Hai fame, mi alzo per prepararti qualcosa da mangiare?” Chiese. Aveva i capelli adorabilmente scarmigliati.

“No, non preoccuparti, ho mangiato un panino in ufficio. Sono solo un po’ stanco, è stata una lunghissima giornata.”

Hermione annuì. “Mi dispiace molto per quello che è successo.”

“E’ lavoro, Hermione, non c’è da preoccuparsi. Certe giornate sono peggiori di altre. Questa è stata una giornata di merda..”

“Non imprecare, Ron.” Castigò, per abitudine, la brunetta “Vieni qui, so esattamente cosa ci vuole al momento.” Disse allargando le braccia.

Stanco, nervoso e frustrato per tutto quello che era successo con il caso Mackenzie, Ron Weasley si insinuò nell’abbraccio della moglie, lasciando che il suo calore ed i suoi baci allontanassero per un po’ le nubi nere che oscuravano il suo orizzonte.

   
 
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