Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lithium    05/05/2013    3 recensioni
Fergus Finnigan non può credere alle sue orecchie quando, fresco diplomato dell'Accademia degli Auror, gli viene offerta la posizione di Assistente Personale Temporaneo del Capitano Ronald Weasley. Si imbarcherà in un'avventura roccambolesca, fatta di appunti indecifrabili, auror gelosi, incidenti di percorso e un cattivissimo mago oscuro. E chissà se lungo la strada non troverà anche il tempo per innamorarsi.
Dal primo capitolo: "“Ehi, su, su, ora non fare quella faccia! Dannazione, Hermione mi ha detto un milione di volte che devo essere meno severo con le reclute. Non dirai a nessuno che ti ho spaventato, vero?” Chiese il Capitano, passando in venti secondi netti da minaccioso e terrorizzante all’uomo più sorridente ed accomodante che Fergus avesse mai visto.
Scosse la testa “Nossignore, Signore.”
“Bravo ragazzo! Ci intenderemo alla grande io e te! Certo non hai le gambe che aveva Annette, ma non si può avere tutto. E poi, ripensandoci, credo che siano state proprio le gambe di Annette a causarle quest’increscioso incidente dei gemelli…” disse Ron, pensieroso.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Percy Weasley, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il caso Mackenzie serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

CAPITOLO II

DI MEETING, GONNE CORTE E TIPI TRANQUILLI

Essendo l’assistente personale del Capitano Weasley, Fergus non aveva un proprio cubicolo come gli altri Auror: la sua scrivania si trovava in una stanza limitrofa a quella di Ron e di altri due capi dipartimento. Il locale era piuttosto grande, ma su tre pareti si aprivano le porte che conducevano direttamente agli uffici dei capi dipartimento e sulla terza vi era una finestra dalla quale al momento splendeva un pallido sole. Gli addetti alla Manutenzione Magica dovevano essere tendenzialmente soddisfatti.  

Accanto alla scrivania di Fergus, disposte a ferro di cavallo, si trovavano altre due scrivanie identiche, l’una riservata all’Auror Rednails, assistente personale del Capitano Proudfoot, capo dell’Ufficio di applicazione ed esecuzione della Pena, l’altra all’Auror Goldielocks, assistente personale del Capitano Potter, dell’Ufficio per l’organizzazione e l’esecuzione delle missioni di cattura dei Maghi oscuri. Al momento entrambi erano in riunione con il loro superiore e le loro scrivanie, in perfetto ordine, vuote.

Fergus aveva avuto l’opportunità di verderli quella mattina: Rednails era un uomo di colore di almeno vent’anni più vecchio di Fergus con enormi spalle e un fisico sin troppo corpulento per essere un Auror. Thabatha Goldielocks, invece, era una ragazza dal fisico minuto ed un folto caschetto viola acceso, Fergus la conosceva di vista perché erano stati compagni di scuola ad Hogwarts, prima, e all’Accademia, poi. Aveva soltanto un anno più di Fergus e si era dimostrata subito entusiasta di rivederlo ed, anzi, l’aveva aiutato a rimuovere la terribile macchia di fango causata dall’incontro con la gatta di quella mattina.

** * **

Su una cosa Harry Potter aveva sicuramente ragione, la calligrafia del capitano Weasley era veramente incomprensibile a tratti. Già varie volte quel pomeriggio Fergus era dovuto ricorrere ad un incantesimo di vocalizzazione per ascoltare il suono della parola appuntata da Ron per cercare di decifrarla, essendo del tutto confuso da ciò che vedeva. Non aveva avuto invece nessuna difficoltà ad appurare che la sostanza appiccicosa sugli appunti fosse proprio ketchup, come aveva sospettato. Evidentemente il capitano Weasley non aveva voluto interrompersi nella frenetica raccolta di indizi sul caso Mackenzie nemmeno per concedersi una pausa pranzo.

Grazie al cielo Fergus aveva quasi completato il suo lavoro. Il meeting sarebbe iniziato tra pochi minuti.

Non vedeva l’ora che l’incontro iniziasse, forse quella sarebbe stata l’occasione per conoscere finalmente Harry Potter, il Salvatore del Mondo Magico.

Con un ultimo svolazzo di piuma Fergus terminò di trascrivere gli appunti del Capitano Weasley: al di là delle zampe di gallina, il suo superiore aveva raccolto una serie impressionante di preziosissime informazioni sul luogo in cui Diodora Mackenzie ed i suoi fedelissimi avrebbero potuto nascondersi.

La storia di Diodora Mackenzie aveva raggiunto l’opinione pubblica. La Gazzetta del Profeta aveva avuto un ruolo fondamentale in ciò e gli Auror avevano fatto una pessima figura, essendosi fatti ingannare dalla giovane donna. Chi avrebbe potuto sapere che un essere in apparenza tanto innocuo potesse nascondere un tale genio criminale?

Diodora era stata trovata dagli Auror nelle rovine in fiamme della residenza della sua famiglia, unica superstite di quella che sembrava essere una tragica fatalità. Dopo alcuni accertamenti era tuttavia apparso chiaro che la tesi dell’incidente presentava numerose incongruenze che, invece, avrebbero potuto essere superate ipotizzando che l’esplosione ed il successivo rogo fossero stati provocati volontariamente: in particolare ci si chiedeva per quale motivo il signor e la signora Mackenzie fossero morti carbonizzati all’interno della biblioteca della loro residenza, quando, accortisi dell’esplosione nell’ala ovest e del successivo incendio che aveva avvolto tutta la casa, avrebbero ben potuto smaterializzarsi fuori dall’edificio, aspettando l’arrivo dei soccorsi. Se ciò non bastasse anche l’elfo domestico della famiglia era stato trovato morto, come se qualcuno gli avesse proibito di mettersi in salvo. Per di più, la probabilità che un calderone di pozione lasciato a macerare esplodesse accidentalmente erano estremamente basse e, in ogni caso, avrebbe richiesto la preparazione di un filtro che, per ragioni di sicurezza, poteva essere realizzato solo da maghi o streghe appositamente autorizzati dal Ministero. Quale sarebbe stata la ragione che avrebbe potuto portare i genitori di Diodora a violare tali norme?

Quando tutte queste considerazioni erano state avanzate dagli Auror, tuttavia, Diodora Mackenzie si era già dileguata nel nulla, con tutto l’ingente patrimonio residuato alla famiglia.

Da quanto aveva letto negli appunti del Capitano Weasley, figlia di due speziali che rifornivano l’ufficio degli Spezzaincantesimi del Ministero, Diodora era stata educata a casa. Il motivo di tale scelta non era conosciuto dalle persone ascoltate dagli Auror, ma alcuni avevano riferito che sin da bambina, la donna aveva intervallato momenti di assoluta tenerezza e docilità ad altri di aggressività e crudeltà. Tutti concordavano sul fatto che fosse un tipo estremamente solitario e silenzioso, ma capace, quando desiderava e voleva, di un grande carisma. Non guastava che crescendo la donna fosse divenuta di rara bellezza, rimanendo tuttavia uno scricciolo.

Non era esattamente chiaro quali fossero state le vicende che avevano portato la giovane donna ad entrare in conflitto con i suoi genitori fino a decidere di eliminarli, ma alcuni informatori di Nocturne Alley avevano riferito di aver visto Diodora recarsi più volte nella zona, entrando nei diversi negozi di Arti Oscure, conversando con questo o con quel negoziante, alla ricerca di informazioni.

Secondo le congetture del capitano Weasley, Diodora era alla ricerca di un noto fuggitivo ex Mangiamorte, uno dei più ricercati dagli Auror, Cyril Selwyn. Il capitano Weasley aveva appuntato di conoscere personalmente questo mago oscuro.

Era una delle note che aveva messo Fergus maggiormente in difficoltà: una laconica indicazione di una data e della parola Xeno. Qualunque cosa significasse il suo superiore probabilmente desiderava che quella nota fosse comprensibile solo a chi sapeva cosa fosse accaduto quel giorno.

Sempre secondo gli appunti che Fergus aveva copiato quel pomeriggio, Selwyn era stato avvistato circa un anno prima da una famiglia magica in vacanza a Bhryer, la più piccola tra le isole Scilly abitate, al largo della Cornovaglia. Cosa facesse il Mangiamorte qui, non era chiaro, ma era probabile che anche Diodora avesse avuto la medesima informazione ricevuta dagli Auror e, dopo aver portato a termine il suo progetto criminale, l’avesse raggiunto.

Rilette le cinque pagine di fitte note sul caso Mackenzie che aveva faticosamente copiato dall’innumerevole mole di fogli e foglietti che Ron gli aveva consegnato, Fergus puntò la propria bacchetta sul documento, ripetendo l’incantesimo Gemino fino ad ottenere le otto copie richieste. Si trattava di una bacchetta di legno di betulla di dieci pollici e tre quarti con un cuore di crine d’unicorno. Fergus ricordava ancora il giorno che lui e sua madre l’avevano acquistata a Diagon Alley, la meraviglia di avere una bacchetta tutta sua, la gioia al pensiero che con quella avrebbe potuto imparare una quantità di incantesimi: non ultimi quelli per restituire pan per focaccia a suo cugino Seamus ed ai suoi scherzi.

** * **

Fergus bussò alla porta del Capitano Weasley. Il meeting sarebbe iniziato tra meno di dieci minuti, era il momento di consegnare le copie degli appunti ed attendere nuove istruzioni.

“Avanti” rispose dall’interno la voce di Ron.

Il giovane Auror attraversò la soglia per trovare il Capitano Weasley in una fitta conversazione. Non c’era nessun altro nella stanza, ma Ron stava urlando in quello che pareva essere un manufatto babbano. Fergus ne aveva visto uno simile a casa di Jimmy Schell, uno dei ragazzini babbani che abitavano nel suo quartiere e con cui giocava di tanto in tanto. Se non ricordava male consentiva di parlare con persone che si trovavano in altri luoghi, un po’ come un camino.

Ron gli fece segno di attendere e stare in silenzio.

“Sì, certo Signor Granger, Hermione ed io siamo entusiasti della vostra offerta … No, certo che capiamo che è un’opportunità imperdibile … Il fatto è che … Sì, Hermione mi ha spiegato che ci saranno tutti i vostri parenti … Io? Dice che sto urlando sig. Granger? No, no, quali urla … Certo … Sì, ma vede in quei giorni io e sua figlia siamo stati invitati in Costa Azzurra dalla famiglia di mia cognata e … No, assolutamente no, signor Granger, come può pensare che ritenga la famiglia di Hermione meno importante della mia … Sì … Ho capito … Naturalmente. Buon pomeriggio anche a lei” Ron appoggiò non troppo delicatamente la cornetta sul ricevitore, facendo un grosso sospiro.

“E’ cocciuto quasi quanto sua figlia” mormorò a nessuno in particolare, poi “Oh Fergus, molto bene vedo che hai gli appunti.” Disse tendendo la mano verso il ragazzo.

Esaminò per un attimo una copia degli scritti che Fergus gli aveva consegnato, poi osservò “Molto bene. Bel lavoro. Ora andiamo, la riunione sta per cominciare.”

“Vengo anch’io signore?” Fergus aveva sperato di poter partecipare alla riunione, ma non era affatto sicuro. In fondo era l’ultimo arrivato.

Ron sorrise. “Naturalmente. Ora che hai letto tutto quello che c’era su quei fogli, tanto vale che tu partecipi alla riunione. In ogni caso se dovessi farne parola con un estraneo ti riempiresti di bolle…”

“Bolle, Signore?”

“Oh … Vuoi dire che non t’avevo detto che quella sostanza rossa sui fogli era uno speciale unguento che rivela i delatori?! In effetti può essere scambiata per una semplicissima salsa per hamburger, ha persino lo stesso sapore.” disse l’altro, grattandosi il mento. “Mi sarà scappato di mente. Non per vantarmi, ma è un’idea della mia Hermione. Una strega brillante, mia moglie.” concluse il Capitano Weasley con evidente orgoglio negli occhi.

Alla faccia del ketchup.

** * **

Quando entrarono nella stanza allestita per la riunione, erano arrivati già quasi tutti: due Auror sedevano ad un tavolo rotondo, parlando sottovoce tra loro, mentre quello che appariva essere il Capitano Harry Potter in persona, era girato di spalle in una fitta conversazione, con un uomo dai capelli dello stesso colore del capitano Weasley ed occhiali di corno a mezzaluna. Appollaiata su un angolo del tavolo, intenta a consultare un grosso registro, Fergus riconobbe l’Auror con gli occhiali arancio e viola che aveva visto quella mattina.

La porta della sala si richiuse rumorosamente alle loro spalle e tutti i presenti scattarono sull’attenti. Nella stanza era appena entrato Gawain Robards.

“Riposo, Signori. Vedo che ci siamo tutti. Possiamo cominciare.” Disse l’Auror prendendo posto al grande tavolo.

Durante la riunione Fergus apprese pochi particolari sul caso rispetto a quelli che di cui era già venuto a conoscenza, trascrivendo gli appunti di Ron: era chiaro che il capitano Weasley ed i suoi diretti collaboratori avevano fatto il grosso del lavoro per raccogliere le informazioni sul caso Mackenzie. In compenso il giovane Auror ebbe l’opportunità di fare la conoscenza, oltre che di Harry Potter, degli altri intervenuti all’incontro.

Certo incontrare il Salvatore del Mondo Magico era un’emozione non indifferente, specie se si considerava che erano anni che Fergus voleva vederlo dal vivo: il Capitano Weasley aveva ragione, da vicino il Prescelto non era niente di particolare fisicamente solo un giovane uomo, piuttosto esile, nonostante i muscoli che il suo lavoro gli avevano procurato, con gli occhiali e i capelli nerissimi ed indomabili.

Fergus aveva così appreso che la donna che aveva incontrato quella mattina era l’Auror Audrey Wallace, aveva trent’anni e collaborava con il Capitano Weasley da quando questi era giunto al Dipartimento degli Auror, dopo la Seconda Guerra Magica.

Gli altri due Auror presenti erano stretti collaboratori di Ron: Seymour e Smith, entrambi biondi con visi anomini e occhi chiari, erano coloro che si occupavano di raccogliere le informazioni sul campo proprio per la loro capacità di nascondersi e infiltrarsi tra gli altri, senza dare nell’occhio.

L’uomo con gli occhiali di corno lavorava quale procuratore nell’Ufficio per l’applicazione della Legge sulla Magia ed era uno dei fratelli del Capitano Weasley, Percy. Per quanto aveva potuto vedere Fergus, era un uomo taciturno e serio.

Il meeting si era concluso con la decisione di organizzare una ricognizione nell’isola di Bhryer per verificare se nella zona ci fossero effettivamente movimenti sospetti o, comunque, tracce di Diodora Mackenzie e del Mangiamorte Selwyn. I particolari dell’operazione sarebbero stati affidati al dipartimento del Capitano Weasley. Solo quando la presenza dei due fosse stata eventualmente confermata, il caso sarebbe passato al Capitano Potter per l’organizzazione di una missione di cattura. Percy Weasley ed il suo team si sarebbero occupati del processo dei due, ove si fosse riusciti ad individuarli.

** * **

“Bene Fergus, se vuoi puoi andare! Io per quanto mi riguarda non vedo l’ora di arrivare a casa. Questa sera c’è un incontro dei Cannoni di Chudley.” Annunciò Ron, apparendo alla porta che separava il suo ufficio da quello del ragazzo un paio d’ore dopo.

“Grazie, Signore.” Disse il giovane Auror, cominciando a riordinare il proprio tavolo.

Non appena il Capitano chiuse la porta, Thabatha, che fino a quel momento era stata intenta a catalogare minuziosamente una serie di fotografie relative al covo di una banda di falsari di recente arrestati, alzò gli occhi dal suo lavoro ed arrossendo in maniera deliziosa, chiese “Fergus … Senti … Ti andrebbe di venire a bere qualcosa con me questa sera? Una sorta di benvenuto per la tua assunzione qui, niente di impegnativo, solo un paio di burrobirre tra amici?”

Preso letteralmente alla sprovvista Fergus blaterò la verità “In realtà avevo in programma di andare anch’io a casa ad ascoltare l’incontro di Quidditch, sai i Cannoni giocano con i Ballycastle Bats … Ho sempre tifato per loro sin da bambino …”

“Sì, sì mi ricordo.” Mormorò piano Thabatha. “Non importa. Sul serio. E’ ora che vada.” Rispose la ragazza, afferrando velocemente il mantello, chiudendo in tutta fretta il faldone delle foto ed affrettandosi verso la porta. “Buona serata” disse, uscendo senza alzare gli occhi dal pavimento.

Fergus la fissò stupito. Quando Rednails chiuse rumorosamente un grosso tomo sull’esecuzione penale ad Azkaban, il giovane Auror sussultò.

Gli occhi scuri del collega lo fissarono un momento.

“Che c’è?”

“Se lo devi chiedere a me.” Disse l’altro scuotendo la testa.

** * **

“Ron, sono a casa” Hermione Granger-Weasley attraversò velocemente il salotto, diretta verso la cucina da cui proveniva un meraviglioso profumo di cibo speziato e la telecronaca dell’incontro di Quidditch tra i Cannoni di Chudley e i Ballycastle Bats.

Suo marito se ne stava di fronte ad una grossa pentola di costolette di agnello arrosto con aglio e rosmarino con l’aria afflitta. Appena la vide gli si fece incontro, sollevandola di peso dal pavimento per stamparle un grosso bacio sulle labbra.

“Chi vince?” chiese la donna quando ebbe riguadagnato le piastrelle.

“Loro.” mormorò il rosso

“Oh…”

“Hermione non fingere che il Quidditch t’interessi, non ti si addice.” Commentò Ron, cominciando ad impiattare le costolette

“Il quidditch no, ma mi spiace quando sei abbattuto perché i Cannoni perdono…”

“Non preoccuparti basterà un po’ di questo ben di Dio per sollevarmi il morale.. Un po’ di pure di zucca?”

“Sì, grazie.” Mormorò la mora, tentando senza grandi risultati di districare la matita con la quale qualche ora prima aveva cercato di fissarsi i capelli. “Io odio questi capelli…” bofonchiò.

“Sbagli, sono adorabili… Ora lavati le mani e vieni a sederti con me, è pronto.” Disse lui, servendo in tavola e abbassando un po’ il volume della radio

La donna seguì le istruzioni del marito. “Allora come è andato il primo giorno con il nuovo assistente?” Chiese .

“Bene, sembra un bravo ragazzo ed è riuscito ad interpretare i miei scarabocchi.” Rispose il marito, senza prendersi il disturbo di masticare il cibo che aveva in bocca.

“Ron, per l’amor del cielo!” Esclamò Hermione con poca convinzione. Non c’era grande speranza che a ventiquattro anni, Ron imparasse finalmente che era opportuno non parlare a bocca piena.

“Che cosa c’è?”  mugugnò lui, mandando giù un grosso boccone di agnello.

La donna scosse la testa. “Lascia stare. Sono contenta che tu abbia un nuovo assistente…”

“Lo so. Annette non ti è mai andata a genio.”

“Non è affatto vero.” Protestò Hermione. In realtà Ron aveva almeno parzialmente ragione Annette era un ottimo Auror, l’unico problema era che era una donna estremamente attraente e anche se suo marito non se ne rendeva pienamente conto, un sacco di streghe avrebbero dato qualsiasi cosa per andare a letto con Ron Weasley, rappresentante del Trio Magico.

“Su, su ammetti che eri gelosa Hermione, sai che mi fa piacere…” Un sorriso impertinente si stampò sul volto dell’Auror.

“Nemmeno per sogno …” disse lei “Semplicemente non vedevo il motivo per cui dovesse venire in ufficio con quelle gonne così striminzite … Vorrei proprio vedere la tua faccia se io mi presentassi al lavoro vestita in quel modo …” Concluse lei nello stesso momento in cui Ron protestava “Non erano poi tanto corte …”

“E questo che c'entra, ora?” chiese il rosso, lievemente allarmato dalla prospettiva che sua moglie andasse in giro mostrando troppo le cosce solo per dimostrare la sua teoria. Hermione sarebbe stata capace di farlo solo per dimostrare di aver ragione.

“Nulla, nulla.” Risposte lei, cambiando argomento, era meglio non infierire, dato che i Cannoni stavano perdendo. “Allora avevo ragione? C’è del tenero tra Percy e quell’Auror che lavora con te?”

Ron assaggiò un altro pezzo di agnello, masticandolo prima di rispondere. Quando voleva era in grado di osservare la buona educazione a tavola. “E chi può dirlo… In fondo stiamo parlando di Percy, la creatura magica meno sessuale che conosca…”

Hermione considerò attentamente una forchettata di purè di zucca prima di rispondere “Sarà … Ma sai che ti dico, ho come l’impressione che in camera da letto Percy sia molto più estroso di quanto uno si aspetterebbe … Sono sempre i tipi tranquilli a riservare sorprese…”

Intento a sorseggiare un bicchiere d’acqua, l’Auror Weasley rischiò di chiudere prematuramente la sua carriera, soffocando alle parole della moglie.

N.d.A. Vi lascio il secondo capitolo di questo racconto che spero vi piaccia. Sarò contentissima di conoscere le vostre opinioni. Un saluto L.

 

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lithium