«Orgoglio
e che cosa? Ma che roba è?
» proruppe Daisuke, attirando gli
sguardi di parecchie persone all’interno del bar.
«Scusate» mormorò con un
sorriso, prima di tornare a rivolgersi ai suoi amici, che lo guardavano
impassibili, sorbendo le loro bevande.
«Orgoglio e pregiudizio!»
lo corresse Miyako, fulminandolo con lo sguardo.
«È
un’opera di una scrittrice inglese, Jane Austen» lo
informò
Sora, tra un sorso e l’altro del suo succo di frutta.
«Ed
è una delle più celebri storie d’amore
di tutti i tempi»
aggiunse Hikari, lanciando un’occhiata inequivocabile a
Takeru, che però stava
controllando il cellulare.
Detto
sguardo venne notato da tutti gli altri Digiprescelti seduti
al tavolo, che sorrisero divertiti. Era decisamente ora che quei due si
svegliassero fuori! Era palese che si piacessero, come ben sapevano
Sora e Ken,
sfortunati confessori dei due ragazzi.
Fortunatamente, Daisuke era
troppo concentrato a capire il suo ruolo in quella novità
inglese per notarlo.
«E
io che c’entro con tutto ciò?»
domandò infatti il ragazzo.
«La
nostra scuola, in associazione con la loro» spiegò
paziente
Iori, indicando i Digiprescelti più
“vecchi” «ha deciso di organizzare uno
spettacolo basato su Orgoglio e
pregiudizio per il festival scolastico. E tutti gli studenti
devono
partecipare, quindi da domani si apriranno i provini per le parti
principali.»
«Cosa??
Ma io non ne sono capace!» esclamò Daisuke,
crollando
indietro sulla sua sedia.
«A
me sembra che tu sia bravissimo a fare la vittima» gli fece
notare Yamato, appoggiandosi allo schienale della sua sedia e tirando
su una
lunga sorsata del suo tè freddo con la cannuccia.
«Non
è divertente» mugugnò il ragazzo,
offeso, mentre il resto del
gruppo scoppiava a ridere.
«Comunque
è una direttiva del preside e domani cominceranno a
farci i provini» gli disse Takeru, una volta calmatosi.
«Gne
gne gne…» lo scimmiottò il giovane
calciatore.
«Che
vuoi che succeda? Al massimo non ti prendono!» gli fece
notare Miyako.
«Speriamo…»
mormorò il ragazzo, depresso, abbandonando la testa
sul tavolo.
«Che
bello! Oggi mettono fuori i risultati!! Non vedo l’ora di
sapere che parte mi hanno dato!!» esclamò contenta
Miyako, quasi correndo verso
la scuola.
«Nessuno
sano di mente ti affiderebbe una parte…»
borbottò
Daisuke. La sua prova era stata disastrosa… Non che gli
importasse, ovvio.
Solo, pensava, sarebbe stato piuttosto bello interpretare Mr. Darcy al
fianco
di Hikari (non che lui conoscesse la storia, semplicemente
gliel’avevano
riassunta molto brevemente. La cosa importante che aveva capito era che
Mr.
Darcy era il personaggio più figo del romanzo e che sposava
la protagonista).
Immerso
nel suo sogno ad occhi aperti, non si era accorto di
essere arrivato davanti alla bacheca cui erano affissi i risultati dei
provini.
A risvegliarlo ci pensò l’urlo di sofferenza di
Miyako: «Nooooooooooo!»
«Che
è successo?» domandò allarmato il
ragazzo, guardandosi
attorno alla ricerca di eventuali nemici. «Chi ci sta
attaccando?»
«Nessuno!»
strillò la ragazza dai capelli viola, portandosi le
mani alla testa, disperata.
«E
allora che c’è?» chiese Daisuke, seccato.
«Non
posso credere che stia succedendo a me!» continuò
ad urlare
Miyako, entrando in crisi di panico.
«Ce
lo dici o cosa?»
Niente,
Daisuke era destinato a rimanere nell’ignoranza.
Per
sua fortuna intervenne Hikari: «Che bello! Avrò la
parte di
Jane! E tu Miya sarai mia madre!»
«Hai visto chi
sarà il
padre?» domandò urlando la ragazza dai capelli
viola, additando il cartellone.
«Oh,
congratulazioni, Daisuke! Sarai Mr. Bennett!»
annunciò
contenta la castana, voltandosi verso di lui.
«Sul
serio?!? E chi è?» esclamò il ragazzo,
facendo crollare tutti
a terra con la sua idiozia.
«Ti
prego, dimmi che stai scherzando…»
mormorò Iori, scuotendo la
testa disperato.
«Mr.
Bennett è il padre di Elizabeth e Jane»
spiegò pazientemente
Hikari. Ma niente, Daisuke ancora non ci arrivava.
«E
con questo? Perché la pazza ha da urlare a quel
modo?» domandò
infatti il ragazzo, indicando Miyako, che ancora stava dando di matto.
«Perché
Mr. Bennett è il padre di Elizabeth e Jane. Lei è
la madre,
Mrs. Bennett. Quindi voi due sarete marito e moglie»
illustrò Takeru,
illuminando infine il povero ragazzo.
Che
ebbe la stessa identica reazione di Miyako.
I loro
quattro amici li guardarono disperati. In quel momento
arrivarono anche i ragazzi più grandi, dal momento che il
loro liceo e la
scuola media dei ragazzi si trovavano nello stesso complesso.
«Buongiorno!»
esclamò
allegramente Taichi.
«Buongiorno»
salutò Yamato, con l’aria di uno che non aveva la
minima idea di come avesse fatto ad alzarsi dal letto. Cosa che
effettivamente
poteva essere vera, visto che Sora e Taichi l’avevano
praticamente tirato fuori
dal letto e poi vestito.
«Ciao,
ragazzi» disse Sora, spuntando da dietro il suo ragazzo.
«’Giorno.
Cosa hanno da urlare quei due?» domandò Kōshirō,
guardando storto Miyako e Daisuke, che continuavano a strillare.
«Sono
usciti I risultati dei provini. Saranno marito e moglie»
spiegò Ken, nascondendo un sorriso. Quei due erano troppo
divertenti quando
facevano così.
«Sul
serio?» domandarono in coro i ragazzi più grandi,
lanciandosi
verso i cartelloni, dimenticandosi completamente degli altri sei.
«Wickham?
E chi diavolo sarebbe?» chiese Taichi, consultando il
tabellone. Non ricordava di aver mai sentito parlare di quel tizio, nei
riassunti di Orgoglio e pregiudizio
che aveva letto e sentito.
«Quello
che si mette in mezzo tra Elizabeth e Darcy» gli
spiegò
sua sorella, guardando poi in direzione di Sora e Yamato, che
sembravano essere
rimasti senza parole.
«Allora?
Vi piacciono i vostri ruoli?» domandò Takeru
maliziosamente.
I due
si voltarono verso di lui, piuttosto imbarazzati.
«Come
dire…» cominciò Sora, guardando il
biondo.
«Non
so se mi sentirò a mio agio» concluse il ragazzo,
ricambiando
lo sguardo.
«Perchè
no? Insomma… Voi due state insieme!»
esclamò senza alcun
tatto Daisuke, uscendo finalmente dalla crisi di nervi che sembrava
averlo
colto.
Tutti
quanti lo guardarono malissimo.
«Cosa
c’è ora? Non è forse vero?»
chiese, cercando di difendersi.
«Daisuke…
Non è la stessa cosa, stare insieme nella vita reale e
farlo anche sul palco» tentò di spiegare Yamato,
ma il suono della campanella
li distrasse.
Schizzarono
via tutti quanti, lanciandosi saluti e dandosi
appuntamento per la fine delle lezioni.
«Ragazzi,
la scuola mi distrugge!» esclamò Daisuke,
accasciandosi
sul tavolo del solito bar.
«Vorrei
sapere cosa non ti distrugge» commentò caustico
Yamato,
facendo sedere Sora, prima di prendere posto accanto a lei.
«Ahahah,
buona questa!» ridacchiò Taichi, contagiando tutti
quanti
attorno al tavolo.
«Oh,
sei di buon umore. Vediamo se posso farti cambiare idea.
Allora, perché non ti sentirai a tuo agio sul palco a fare
la parte del
fidanzato della tua fidanzata?» cambiò le carte in
tavola il ragazzo, con un
sorriso di trionfo. Il biondo, infatti, si era come rattrappito su se
stesso,
maledicendo il ragazzo sottovoce.
«Ancora
insisti? Pensavo che la cosa fosse chiusa!» intervenne
Hikari, lanciandogli un’occhiataccia.
«Scusa,
ma… Sono curioso!» tentò di fare marcia
indietro Daisuke,
facendosi piccolo piccolo sotto lo sguardo della sua amata.
«Non
ti preoccupare Hikari, non c’è problema»
intervenne Sora, con
un sorriso gentile. Poi si voltò verso il leader della
seconda generazione di
Digiprescelti. «Vedi, Daisuke, non è il fatto che
reciteremo la parte di due
fidanzati il problema. Il fatto è che la cosa ci
sembrerà strana perché avremo
tutti gli occhi puntati addosso. Non sono in tanti a sapere che stiamo
insieme…»
«Di
questo non sarei troppo sicura. Non appena hanno visto che tu
e Yamato andavate in giro più vicini del solito, tutte le
ragazze della scuola
hanno iniziato ad odiarti e lo stesso i ragazzi. Praticamente tutto il
liceo e
tutta la scuola media lo sanno» la interruppe Mimi.
Il
biondo e la rossa la guardarono con tanto d’occhi.
«Come?»
chiesero in contemporanea.
«Mi
spiace dirvelo ragazzi, ma non siete esattamente degli
sconosciuti, nella nostra scuola» commentò la
ragazza, facendo spallucce.
I due
si guardarono esasperati, mentre Daisuke coglieva la palla
al balzo per attaccare di nuovo la coppia: «Quindi, ora che
lo sapete, non
avrete problemi, no?»
«Daisuke,
non è così semplice. Anche se ormai tutta la
scuola lo
sa, i genitori di tutti gli studenti della scuola non lo sanno,c
osì come non
lo sanno il resto delle persone che verranno al festival»
tentò di farlo
ragionare Sora.
«Per
fartela semplice, Daisuke, ci sembrerà di rivivere la nostra
storia dall’inizio e per di più davanti a un sacco
di sconosciuti. Sei
contento, ora?» sbottò Yamato, lanciando sguardi
assassini al ragazzo.
«Okay,
credo di essere soddisfatto ora» rispose
l’interpellato, un
po’ a disagio. Per cambiare argomento si rivolse agli altri:
«Allora, voi che
ruolo avete? Tranne la pazza, che lo so già e la mia dolce
Hikari che avrà il
ruolo della co-protagonista, voi che farete?»
«Quella
pessima persona di Wickham» rispose allegramente Taichi,
facendo l’occhiolino a Yamato e Sora, che stava cercando di
tranquillizzare il
ragazzo, parlandogli a bassa voce e tenendogli una mano sul braccio.
Tuttavia,
la ragazza captò l’azione del suo migliore amico e
gli rivolse un debole
sorriso.
«Io
sarò lo zio di Elizabeth e Jane» rispose in fretta
Jyō, un po’
imbarazzato. Non aveva mai partecipato ad uno spettacolo teatrale in
tutta la
sua vita e si sentiva molto a disagio, pur avendo una parte piuttosto
secondaria.
«Io
il cugino, che…» iniziò Kōshirō, ma
Mimi lo interruppe: «Che
sposerà me, ossia la migliore amica di Elizabeth!»
La ragazza aveva un sorriso
che andava da una parte all’altra del viso, mentre prendeva
sottobraccio il
rosso, che avvampò. La sua cotta per la Digiprescelta della
Purezza era cosa
nota da secoli, tra i Digiprescelti.
«Altri
due piccioncini, fantastic. Ken, tu che farai?»
commentò
Daisuke, sbuffando.
«Il
colonnello Fitzwilliam. Il cugino di Darcy. Non ho molte
battute, però» rispose l’altro.
«Oh,
poverino. Non potrai mostrare al mondo il tuo ennesimo
talento!» lo prese in giro Daisuke, ricavandone una
linguaccia.
«E
tu, Iori?» chiese Miyako al più piccolo della
compagnia, che
cercava di non farsi notare.
«Io
non ho una parte sul palco. Sarò il narratore»
rispose il
ragazzino.
«Perché
tu puoi startene in disparte e io devo andare sul palco
vestito come un buffone?» esclamò Daisuke,
improvvisamente arrabbiato.
«Perché
lui è timido» intervenne in sua difesa Miyako,
pronta a
tutto pur di litigare con Daisuke.
«Anche
io!» esclamò il ragazzo.
«Come
no» lo prese in giro Takeru, sbuffando.
«E
sentiamo, simpaticone, tu che parte hai? Il servo? Il mio
seggiolino per i piedi?» replicò il calciatore.
«Io sarò Mr.
Bingley.»
«Mmm, l’ho già
sentito…»
«È
il fidanzato di Jane, genio» gli fece notare Mimi.
Daisuke
fece due più due. Jane era il ruolo di Hikari. Bingley era
il fidanzato di Jane. Takeru avrebbe fatto Bingley. Una lampadina si
illuminò
sulla sua testa.
«Takeruuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!»
ululò il ragazzo, cercando di
saltare al collo del biondino, che si alzò di scatto e
cominciò a correre,
inseguito dal calciatore.
Tutti gli altri ragazzi scoppiarono a ridere.