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Autore: VeNoBa    10/06/2013    4 recensioni
"Dì che verrai con me. Non importa quanti anni saranno, se dieci anni o decine di anni, dimmi che verrai con me fino al momento in cui io sarò diventato polvere per la fame...dimmelo"
"Abbiamo veramente litigato tantissimo, eppure io sono stata immensamente felice con te, Zero"
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo due


Il famigerato giorno X era arrivato. Tutto era stato preparato a puntino: il figlioletto di Kaito, Takeru, di due anni, avrebbe portato le fedi; Yori, Yukari (la moglie di Kaito), Mai (la moglie di Yagari), Ruka e Rima avrebbero fatto da damigelle; Kaito sarebbe stato il testimone di Zero, visto e considerato che lui era stato il suo; erano stati invitati tutti, compresi, naturalmente, Aidou, Kain, Ichijo e Senri; Yagari e il Direttore Cross sarebbero stati in prima fila.

La sala della cerimonia era riccamente addobbata di nastri, tulle e fiori e, per tenere il ricevimento, era stato deciso di utilizzare il Grande Salone da ballo del Collegio Cross, anch’esso farcito di ghirlande, cibo e palloncini.

Insomma…il matrimonio…era diventato una vera baraonda.

Zero, dritto davanti allo specchio, preso dal nodo della cravatta, si sentiva teso all’idea di avere tutti quegli occhi addosso. Gli sembrava di essere passato da cacciatore a preda, di essersi trasformato in un animale da esposizione.

Deglutì, pensando a cosa stesse facendo Yuuki, in quel momento.


Yuuki, in quel momento, era alla prese con l’acconciatura e il trucco. Seduta su uno sgabello, già dentro all’abito da sposa, si osservava…non era mai stata una persona vanitosa o che faceva particolarmente caso all’aspetto fisico o al vestiario, però in quel frangente ci teneva ad essere carina…anzi, teneva al fatto che Zero la trovasse carina.

Era scocciata che lui non avesse voluto farle vedere il suo smoking, ma era sicura al 100% che lo avesse fatto come dispetto, perché lei si era rifiutata di fargli vedere il suo abito da sposa. In ogni caso…certamente sarebbe stato benissimo.

Pregava che qualcuno lo obbligasse ad annodarsi la cravatta.


“Oh, al diavolo!” sbottò Zero, sbuffando. Fare il nodo…non era cosa per lui.

“Lascia, faccio io”

L’hunter si voltò e si ritrovò le mani di Yagari alla gola, a trafficare con la sua cravatta.

Lo lasciò fare, squadrandolo: era in tiro anche lui.

“Ti sei dato una ripulita, eh?” lo canzonò.

“La cosa vale anche per te, signorino” ridacchiò l’uomo, scompigliandogli i capelli.

Si guardò allo specchio: il nodo era perfetto.

“Tieni, prendi questa” disse Yagari, allungandogli qualcosa.

Era una foto…di lui ed Ichiru, da piccoli. La prese, mentre un mezzo sorriso triste gli si distendeva sulle labbra.

“Dove l’hai trovata?”

“Me l’ha data quel sentimentale di Cross, si è raccomandato di dartela…non è passato di qui perché è da stamattina che fa lo stalker, appostato davanti alla stanza dove si sta preparando tua moglie”

“Tua moglie”…quella parola…gli suonava ancora strana.

“Mettila in tasca. Credo sia l’unica dove ci siete solo tu e tuo fratello…almeno si godrà lo spettacolo dal posto migliore” aggiunse Yagari.

Già…Ichiru…chissà cosa avrebbe detto, nel vederlo sposarsi. Lo avrebbe senz’altro preso in giro, borbottando “Hai dei pessimi gusti”. Sarebbe stato lui, il suo testimone…avrebbe organizzato lui l’addio al celibato (che era stato davvero un devasto, concludendosi con Cross, ubriaco fradicio, che ballava nudo sul tavolo XD)…Ichiru era un tipo ordinato, non era scapestrato come lui, probabilmente l’avrebbe convinto a prendersi un completo da elegantone, qualcosa di totalmente inadatto alla sua personalità. E, ovviamente, sarebbe stato suo fratello…a fargli il nodo alla cravatta.

Sentendo salire una stretta allo stomaco, ficcò la foto in tasca e distolse la testa dal pensiero di Ichiru.

Yagari gli diede una pacca sulla spalla.

“Sta tranquillo, non è il caso di farsi venire la tremarella”

Zero gli lanciò un’occhiataccia.

“Detto da te…hai avuto la stessa donna per più di vent’anni, senza che nessuno lo sospettasse minimamente, e l’hai sposata solo quattro anni fa. Altroché tremarella…”

La risata cristallina di Kaito si espanse nella stanza.

I due lo guardarono: anche lui si era sistemato per bene.

“Accidenti, Zero. Sei così bello…che quasi quasi ti sposo io!” ridacchiò, sistemandogli la giacca.

L’hunter storse il naso, levandosi le mani di Kaito di dosso.

“Guarda il lato positivo, comunque: la cerimonia non è la cosa peggiore…il peggio arriva dopo”

“E dove sarebbe il lato positivo, scusa?”


Cross, approfittando dei cinque minuti appena prima dell’inizio della cerimonia, aspettò che le damigelle uscissero, e si intrufolò nella stanza di Yuuki.

“Eccomi qui!” esclamò, chiudendosi la porta alle spalle.

Yuuki, in piedi davanti alla finestra, si girò verso di lui, sorpresa.

Cross si fermò, esattamente dov’era, e un sorriso a trentadue denti gli illuminò il volto…Yuuki era bellissima.

La ragazza gli sorrise a sua volta e lui trattenne a stento le lacrime. Le si avvicinò, prendendole le mani.

“Ha aspettato là fuori tutto il giorno, Direttore?” chiese lei, tra lo sconvolto e il divertito.

“Avrei aspettato anche tutta la vita, se necessario! Volevo essere il primo a vederti in abito da sposa!”

Yuuki lasciò le sue mani, afferrò la gonna dell’abito, la sollevò appena e fece un giro su se stessa, ridendo di gusto.

“Quindi il vestito è bello?” domandò, radiosa.

Cross la guardò, da capo a piedi, con gli occhi lucidi.

“Non solo il vestito, Yuuki…

Era così splendente…che sarebbe risultata bella anche vestita con un sacco, emanava luce propria, era quasi abbagliante. Trasudava felicità.

L’uomo le posò una mano sul viso, dolcemente.

“Non puoi capire…quanto mi renda sereno vederti così felice. C’è stato un momento in cui ho pensato…che un sorriso simile non l’avrei mai più visto, sul tuo viso”

La ragazza poggiò la sua mano su quella del Direttore, il suo sorriso si era fatto un po’ triste, improvvisamente.

“Ho trovato l’uscita dalla selva oscura che era cresciuta nel mio cuore…è stato Kaname a indicarmela. Poi…Zero mi ha presa per mano e ne è uscito con me. Questo mi rende felice” senza che se ne fosse resa conto, anche i suoi occhi si erano riempiti di lacrime.


Mentre Yuuki si avvicinava, a braccetto con Cross, Zero la guardava: lei gli sorrideva, evidentemente emozionata. Lui storse leggermente la bocca, tentando un sorriso, ma il suo goffo tentativo non fece altro che far ridere sia lei che Cross.

Arrivati uno di fronte all’altro, Yuuki prese le mani di Zero, stringendole. Lui alzò un sopracciglio, ghignando.

Venne loro chiesto se avessero scritto le promesse o se preferissero un rituale tradizionale. Mentre rispondevano di non aver scritto nulla, le loro menti, all’unisono, presero a vagare, ritornando a quella mattina…

Mentre stavano uscendo di casa, per recarsi nel luogo dove si sarebbe svolta la cerimonia, Yuuki aveva afferrato il braccio di Zero, fermandolo.

L’hunter si era voltato, con aria stupita.

“Senti…eh…prima di andare…c’è qualcosa che vorrei dirti”

Zero, che conosceva Yuuki come le sue tasche e sapeva che il suo metodo di convincimento migliore ero quello di prendere per sfinimento, la precedette: “Mi rifiuto di pronunciare cose imbarazzanti in pubblico, te l’ho già detto. Niente promesse personalizzate…sono irremovibile”

“Lo so, però…io l’ho fatta. Non la dirò davanti a tutti, ma…voglio dirla a te” aggiunse lei, insistente.

Lui alzò gli occhi al cielo: certe ridicolaggini sentimentali gli facevano venire l’orticaria.

Sbuffò, facendo un cenno con la testa.

“Sei fastidiosamente insistente”

Yuuki, gongolando sotto i baffi per la vittoria, respirò a fondo, poi piantò il suo sguardo scuro in quello chiaro di lui.

“Zero…verrò con te. Non importa quanti anni saranno, se dieci anni o decine di anni, verrò con te fino al momento in cui tu sarai diventato polvere per la fame…te lo dico, ora”

Mentre Yuuki ripeteva le parole che Zero stesso le aveva detto, il giorno in cui era morto Kaname, ben cinque anni prima, lo sguardo di lui era cambiato, si era fatto felice e malinconico, al tempo stesso.

La tirò a sé con un braccio e le baciò la testa.

“Mai più romperò una promessa fatta con te, mai più. Non importa quanto litighiamo, non importa se mi viene voglia di prenderti a piatti in testa per il tuo caratteraccio, non importa se fai il musone, se fai lo scontroso, se non vuoi parlare, se non vuoi sorridere…io sorriderò sempre per te” concluse lei.

Zero restò in silenzio, per un attimo, poi sussurrò: “Grazie”

“Lo voglio” disse Zero.

“Lo voglio” disse Yuuki.

Gli sposi s’infilarono le fedi, mentre tutti i loro invitati trattenevano il fiato, aspettando il gran finale: il bacio.

Anche se “lo sposo può baciare la sposa”, fu Yuuki ad alzarsi sulle punte e a tirare Zero a sé, scatenando un applauso generale.

  
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