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Autore: PhoenixQuill    12/06/2013    4 recensioni
Fred Weasley non è mai morto. O meglio, ci è andato molto vicino.
Dal capitolo 6:
"Cosa vuoi, Fred?"
"Non lo puoi neanche immaginare"
Altra Fremione, io li adoro :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                                                 5 - Un invito per il Gran Gala Estivo, valido per due persone.


Quella mattina era iniziata male per Fred. George era invitato a casa di Angelina e sarebbe dovuto stare via tutto il giorno. 
"Ma ci sono tutte le fatture del negozio da sbrigare!" Un Fred allibito fissava George che si sistemava la cravatta sul completo marrone. 
"Mi spiace, fratellino, ma oggi non posso proprio. Angelina me lo chiede da giorni e non posso mancare." 
Fred si avvicinò e guardò male il nodo che il fratello aveva fatto. 
"Ti vedo un po' teso, Frederick." Gli disse George, mentre il fratello disfaceva venti minuti di lavoro. 
"Io? Oh, no, per niente." 
Fred ripensò al momento di qualche settimana prima. 
Hermione era lì, a due passi da lui. Perché non avevano trattenuto suo padre in ufficio per due minuti? Solo due miseri, stupidi minuti sarebbero bastati! E invece no, no! Suo padre si era Smaterializzato proprio in mezzo a loro, proprio nel momento meno opportuno! 
Tutto ciò era accompagnato da colpi violenti al nodo di George, che stava quasi strozzando.
"Fr-Fred!" Il gemello riuscì ad allontanarsi dalla presa del fratello.
"Scusa." Disse, tendendo le mani per riprendere la cravatta. 
George, a quella vista, trasalì e uscì correndo dalla stanza da letto per farsi aiutare da sua madre. 
Fred lo seguì, ma vide che il fratello si era fermato a metà scala. 
Quello, sentendolo dietro di sé, si era girato e, con un pollice, aveva indicato il divano, con una mano poggiata sulla bocca e le guance imporporate per le risate che stava tentando di trattenere. 
Fred alzò la testa sopra l'altezza della spalla del fratello e vide l'ultima cosa che si sarebbe mai sognato di vedere. 
"Fratello, è disgustoso!" Disse, con una finta espressione di disgusto. 
"E' peggio che vedere Piton lavarsi!" 
I due scoppiarono in una risata senza freni, mentre Percy, visibilmente rosso sulle gote, si allontanava repentinamente dalle labbra di una ragazza seduta affianco a lui. 
"E-ehm... Lei è Audrey." Disse, alla fine, in un tono licenzioso. 
"Signorina, non sa nemmeno lei in che sciagura è incappata." Fred le fece un inchino, imitando il fare di Percy. 
"Oh, si. Sa, Percy è un uomo così..." 
"...Morboso..."
"...Pignolo..."
"...Insopportabile!" Completarono insieme. 
Percy, ancora più rosso, strepitò: "Si dà il caso che questa sia la vostra futura cognata!" 
Fred e George aprirono le bocche per delineare una o perfetta. 
"Le ho appena chiesto di sposarmi. E ha detto sì." Percy capì di aver preso un certo vantaggio sui gemelli. 
George, allora, gli disse: "Oh, mio Dio. Non ti sapevo così crudele, fratello." 
"Perché, fratello, perché? Eppure lo dovresti sapere che esercitare la Maledizione Imperius su un'altra persona è illegale!" 
Percy divenne paonazzo, mentre Audrey rideva alle battute dei fratelli. 
"Ehi, Perce! E' più intelligente di te! Capisce le nostre battute!" Fred e George si spanciavano ancora dal ridere, quando arrivò la signora Weasley. 
"Cosa ci fai tu ancora qui?! I signori Johnson non saranno contenti del tuo ritardo!" Molly prese per un orecchio il gemello, per cacciarlo fuori di casa. 
Fred, invece, accennò un saluto e si ritirò nella sua stanza. 
Iniziò con la prima, una fattura del Perù, da dove prendevano la Polvere Buiopesto. 
Ma l'attività mentale di Fred fu interrotta dal battito di un becco sulla finestra della sua stanza. 
Era un gufo. Distinto, con il piumaggio liscio e lucido. 
Fred aprì la finestra e prese il messaggio tra le zampe del gufo, che ringraziò. 
Era un foglio di pergamena rigido ripiegato in più parti. Quando finalmente lo aprì, vide che era un invito. 
 
                             La Gazzetta del Profeta è lieta di invitare il signor Frederick Weasley al Gran Gala Estivo, che si terrà in 'Villa Calle' il prossimo giovedì alle 21:00.
                                                                                                    Si è pregati di indossare un abito formale.
                                                                                                          Invito valido per due persone. 

 
Il Gran Gala Estivo della Gazzetta! La maggior parte dei maghi avrebbe dato fior di galeoni per quell'invito. 
Invito valido per due persone. Abito formale. 
La mente di Fred cominciò a fantasticare sulla figura di Hermione in abito da sera. Oh, si, sarebbe stata meravigliosa. 
Ma chi voglio prendere in giro? Non verrà mai con me, nemmeno sotto tortura. 
Fred lanciò l'invito lontano dai suoi occhi e continuò a sbrigare le sue fatture. 
 
"Hai ricevuto la lettera?" Harry si era Smaterializzato sulla soglia di casa Weasley, con in mano la stessa lettera che Ron aveva ricevuto due secondi prima. 
"Certo! Fantastico, miseriaccia!" Esclamò Ron, schiacciando il cinque all'amico. 
"Cos'è tutto questo fracasso?" Chiese Fred, appena uscito dalla sua stanza. 
Del cibo, del cibo!, protestava lo stomaco. 
Ron gli venne incontro e, sventolandogli davanti la lettera, disse: "Io e Harry staremo via tutta la prossima settimana! Una settimana di allenamento no-stop per diventare Auror perfetti!" 
No, non è possibile. Una settimana senza Bilius tra le scatole. 
Ma Hermione non verrà mai se Bilius non è qui. 
"Capisco. Beh, buona fortuna!" Fred gli batté una pacca sulla spalla. 
"Vado subito ad avvisare Hermione! Ne sarà entusiasta!" Esclamò ancora Ron, che si Smaterializzò in pochi secondi. 
"Passo falso." Decretò Harry, che si buttò tra le braccia di Ginny. 
"Cosa è successo?" Gli chiese, spostandogli i capelli dagli occhi. 
Harry le raccontò della settimana che gli era stata proposta e di come Ron si fosse precipitato da Hermione. 
"Mio fratello non capirà mai." Ginny diede un bacio al suo fidanzato. 
"Ragazzi, per favore!" Fred fece finta di coprirsi il volto con le mani. "Già è stato traumatizzante vedere Perce, ora vi ci mettete anche voi due!" 
Fred li oltrepassò e tentò di andare in camera sua, ma il passaggio fu occupato da un Ron appena Smaterializzato. 
Era, a dir poco, nero. 
"Per la rabbia mi sono Smaterializzato sulle scale!" Ron si lasciò cadere con tutto il suo peso sul divano. 
"Non capisce il mio entusiasmo. Come fa a non capirlo?" Chiese a sé stesso, più che gli altri. 
Fred sospirò, mentre tornava nella sua stanza. 
 
Il lunedì mattina, Harry e Ron si incontrarono alla Tana. 
"Non è venuta?" Chiese Harry al suo migliore amico. Era chiaro che si riferiva ad Hermione. 
"E' ancora arrabbiata con me. Dice che non riesco a comprenderla." 
Harry tirò un sospiro di rassegnazione e, dopo aver baciato Ginny, si Smaterializzò insieme a Ron. 
Una settimana senza Bilius. Che equivaleva a dire una settimana senza Hermione. 
 
"Freeed!" Ginny urlava dalla stanza del fratello, con un tono quasi inorridito. 
"Cosa c'è?" Chiese il gemello, come se sapesse che ciò che chiedeva la sorella era assolutamente futile. 
E, infatti, Ginny sventolava l'invito della Gazzetta che Fred aveva ricevuto qualche giorno prima. 
"Ma lo sai cosa significa?" Gli sillabò, guardando con occhi luccicanti l'invito. 
"Che sono stato invitato ad una festa?" Le rispose, sarcastico. 
"No, stupido gemello che non sei altro! E' uno degli eventi più in vista di tutto il mondo dei maghi e tu lo lasci vagare in giro come un qualsiasi foglio di pergamena?!" 
"E' solo uno stupido invito a cui bisogna andare accompagnati. Ed in abito formale. Capisci? Abito formale! Avanti, non fa per me!" 
Fred stava per strapparglielo di mano, quando Ginny, assunta per l'ennesima volta l'espressione di chi aveva capito tutto, lo guardò. Anzi, meglio, lo osservò. 
"Fred, Fred, Fred." 
"No! Quando assumi quel tono con me, non sono mai cose buone! Su, via dalla mia stanza!" La prese in braccio e la riportò sul pianerottolo delle scale. 
"Hai paura di invitarla, eh? Secondo me, Hermione sarebbe felice di andarci!" Strepitò. 
"Dove sarebbe felice di andare la Granger?" George fece capolino nella sua stanza. 
"Da nessuna parte. Ora, Ginny, va' via!" Gli sillabò contro. Prese l'invito dalle mani della sorella e chiuse la porta della stanza. 
George lo guardò come se si trovasse davanti ad un raro esemplare. 
"Cosa c'è?" Chiese Fred, turbato da quello sguardo. 
"Quello. L'ho già visto." George prese l'invito dalle mani di Fred. "La Granger, eh? Non vorrai soffiare la fidanzata a Bilius, Fred?" 
"Oh, ma per favore. La Granger, ci mancherebbe altro!" 
Fred riprese il suo invito e se lo mise nella tasca dei pantaloni, per poi uscire dalla stanza. 
 
"Oh, mio Dio, davvero?" Hermione era seduta sul divano di casa Weasley. 
Aveva evitato il più possibile quella casa, non solo perché ci abitava lì il suo fidanzato, con cui era arrabbiata nera, ma anche perché voleva evitare lo sguardo color nocciola di Fred. 
Ma non poteva certamente ignorare il resto della famiglia per così tanto tempo. Per lei, la Tana era come una seconda casa.
Ginny le aveva raccontato che Fred era stato invitato al Gran Gala Estivo e che non aveva intenzione di andare. 
"Sì. Che sciocchezza, vero?" Disse Ginny, bevendo un sorso di tè. 
Con la coda dell'occhio, proprio in quel momento, la ragazza vide il fratello scendere le scale. 
"Ho... Ho dimenticato di fare una cosa! Torno subito!" Esclamò, alzandosi in piedi. 
"Ti accompagno, ti aiuto io!" Hermione si era già alzata in piedi, pronta a fare qualsiasi cosa. 
"Eh, no, non puoi, perché... Beh, ecco perché..." 
Pensa in fretta, Ginny, pensa in fretta!
"...Devo recuperare alcune cose con la scopa!" 
A quelle parole, Hermione si abbandonò sul divano. Volare non era mai stato il suo forte. 
"Beh, ciao." Ginny scappò via, giusto in tempo. Proprio allora, infatti, Fred mise piede nella cucina. 
Non c'era nessun'altro. Arthur e Molly erano a casa dei genitori di Audrey con Percy, George, per cambiare, era con Angelina e Ginny si era appena volatilizzata chissà dove. 
Sta' calma, Hermione, sta' calma. 
"Ciao." Fred le rivolse un sorriso dei suoi. 
La ragazza riuscì a farfugliare un "Ciao". 
Hermione, hai affrontato un serpente enorme, preparato pozioni difficilissime e risolto gli aneddoti di Piton. Cosa ti può fare un ragazzo? Un Weasley, per giunta? 
Nelle orecchie di Fred, invece, rimbombavano le parole di Ginny: "Hai paura di invitarla, eh?" 
Fred, sei sopravvissuto all'Anatema che Uccide. Cosa ti può fare una ragazza? La Granger, per giunta? 
Si tastò la tasca dei pantaloni. L'invito era ancora lì. 
L'occasione era più che dorata. Era rara, unica! 
"Ehm... Granger?" Fred le si avvicinò, mentre lei sistemava le tazze da dove prima avevano bevuto lei e l'amica. 
"Si?" Autocontrollo, Hermione, autocontrollo. 
"Ho ricevuto un invito. Per il Gran Gala Estivo della Gazzetta. Ma sono senza accompagnatrice e, visto che non conosco nessun'altra, ecco... Mi chiedevo se volessi venire." 
L'ho detto. Ora, non si può tornare indietro. Non più. 
Mi ha invitata. Mi ha invitata. Mi ha invitata. HERMIONE! Autocontrollo. 
"Sarei... Sì, ecco... Sarei molto felice di venire." 
Il viso di Fred si illuminò all'istante. 
"Oh." Fu solo in grado di rispondere. 
"Cosa c'è? Pensavi che rifiutassi?" Hermione aveva alzato un sopracciglio nel dirlo. Non era contenta della reazione di Fred.
"Oh, no, no per carità! Ecco, volevo solo dirti che sarà giovedì, alle 21:00. A 'Villa Calle'. Sull'invito, dicono di indossare un abito formale." 
Ci fu un attimo di silenzio, che lo stesso Fred ruppe: "Ti vengo a prendere io."
"Va bene." Hermione gli abbozzò un sorriso e poi, indietreggiando, disse: "Vado da Ginny." 
Si chiuse la porta alle spalle e tirò un sospiro. 
Fred Weasley l'aveva invitata ad una festa. E lei aveva detto sì. 
Calma, Hermione, sta' calma. 
 
E se mi vede conciato così e decide di non venire più? 
E se invece arrivo lì e dice che non vuole più uscire con me?
E se mi dice che mi stava prendendo in giro? 
Fred Weasley, sei tu che prendi in giro le altre persone, non le altre persone che prendono in giro te. 
Il nodo della cravatta era perfetto. 
Vorrei vedere, dopo venti tentativi!
Indossava una semplice camicia bianca, con una giacca nera e la cravatta abbinata. 
"Che schianto." Ginny fischiò, come a volerlo imitare. 
"Ah, sta' zitta!" Le intimò, sistemandosi le maniche. 
"Mancano dieci minuti all'inizio della festa. Cosa stai aspettando ad andare da lei?" 
"Sì... Sì." Fred stava per dirigersi in cucina, ma si bloccò affianco alla sorella. 
"Sorellina, dimmi... Perché supporti tutto questo? Voglio dire, stai spingendo una delle tue migliori amiche a tradire il suo fidanzato. Con suo fratello, per di più. Cosa ti spinge a farlo?" 
Ginny, il cui viso si contrasse in una smorfia di compiacimento, disse: "Semplicemente perché Ron non fa per lei. Non la comprende. Tu, invece, sì. E ora sbrigati, se non vuoi che si arrabbi!" 
 
E se mi vede e pensa "Che errore ho fatto ad invitare questa!"? 
E se non viene a prendermi? 
E se mi stava solo tirando uno scherzo?
Il campanello trillò. 
"Arrivo!" Urlò Hermione dal bagno. 
E' lui, è lui, è lui, è lui! 
Con la mano tremante, la ragazza abbassò la maniglia della porta. 
Fred, vedendola, rimase senza parole. 
 
-SPAZIO AUTRICE-
Spero che vi piaccia, davvero! :D
Grazie a quanti commentano e a quanti inseriscono la mia storia tra le seguite, le ricordate e le preferite!
Siete magnifici, 
PhoenixQuill
   
 
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