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Autore: Madrigal    29/12/2007    26 recensioni
Aprì la porta sfoggiando il suo sorriso migliore. “Veronica Mars… che sorpresa. Sono forse ricercato dall’ FBI?” chiese il ragazzo con il solito modo di fare strafottente.  “Oppure attacchi ancora i tuoi giocattoli sotto la mia auto per vedere dove vado?”  “Mi dispiace Logan ma non sto cercando te, sono sicura che il tuo ego riuscirà ha superare questo shock”   Per tutti coloro a cui il finale della serie non è piaciuto: ecco come sarebbe dovuta essere la quarta stagione secondo me.
Genere: Romantico, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cindy Mac Mackenzie, Dick Casablanca, Keith Mars, Logan Echolls, Veronica Mars
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SEASON FOUR

4X1 -- THERE’S NO HOME FOR YOU HERE

Drin drin drin
“ Veronica, chi parla” disse la neo-detective con la voce ancora un po’ assonnata
“ Ehm, Mars Investigazioni?” chiese la voce dall’ altra parte del filo, che sentendo la voce di una donna tra l’ altro giovane dubitò di aver digitato il numero giusto
“ Sì, cosa posso fare per lei?”Veronica assunse un tono più professionale
“ Ho bisogno del suo aiuto” disse l’ uomo, ancora insicuro sul fidarsi o meno di quella giovane voce

Soltanto dopo aver riagganciato Veronica si rese conto di non trovarsi nella sua camera, e che la sagoma di un ragazzo giaceva accanto a lei… “certo che è davvero dolce” pensò la ragazza ricordandosi improvvisamente dove si trovava e cosa era successo la sera precedente.
“ Dove stai andando?” chiese il ragazzo non del tutto sveglio
“Lavoro” rispose lei, baciandogli amichevolmente la fronte, iniziando poi a vestirsi
Piz rimase lì a guardarla.
Non credeva ancora che la sua relazione con Veronica fosse riuscita a sopravvivere dopo tutti quei mesi di distanza. Non era stato facile, soprattutto per lui, che si sentiva tradito da quella ragazza: lui aveva rifiutato il magnifico lavoro di New York per poter stare tutta l’ estate accanto a lei. Aveva cercato di farglielo capire in tutti i modi che voleva stare con lei, rafforzare quella relazione troppo giovane per affrontare quei mesi di lontananza. Ma d'altronde non poteva chiedere a Veronica di rinunciare a una così importante opportunità … ah la sua Veronica … ancora gli sembrava un sogno poterla riabbracciare, stringere forte a sé …
“Mi sei mancata da morire “ le disse infine, lei gli rispose con un sorriso, solo allora il ragazzo si rese conto che forse era meglio chiudere il becco, ed evitare altre figure da femminuccia sdolcinata.

Quando l’ uomo entrò Veronica era seduta a quella che un tempo era la scrivania di Keith Mars, immersa in chissà quali pensieri …
Stupito l’ uomo come la ragazza di trovarsi di fronte ad una persona non del tutto sconosciuta …
“Sono contento che tu abbia deciso di non cambiare nulla del tuo aspetto …” disse l’ uomo
“Beh lei è stato abbastanza convincente …” rispose Veronica ancora attonita. L’ uomo che le stava di fronte, lei già lo conosceva: era il dr. Tom Griffith, uno dei più rinomati chirurghi plastici della città.
“ perché si trovava qui?” “perché l’ aveva contattata?” “aveva ancora a che fare con i Fitzpatrick?”
Mille domande affollavano la mente della giovane detective, ora avrebbe iniziato a dare loro una risposta.
“Come mai mi ha contattata dr. Griffith?” chiese Veronica senza troppi preamboli
“Si tratta di mia figlia Hannah, è scomparsa” disse l’ uomo, che dal tono della voce sembrava molto preoccupato.
“Questa mattina ho ricevuto una chiamata dalla scuola, mi hanno detto che questa notte Hannah  non è rientrata …” continuò l’ uomo
Veronica si alzò, prese un bicchiere d’ acqua e lo diede all’ uomo.
“Non ha pensato che sua figlia possa solo aver dormito fuori, magari a casa di qualche sua amica o amico…” Veronica non riuscì a terminare la frase
“Lei crede che dopo la ‘faccenda’ Fitzpatrick io lasci a mia figlia la possibilità di muoversi in piena libertà …” l’ uomo la interruppe
“Hannah era scortata giorno e notte da un uomo di mia fiducia. Questa mattina dopo aver ricevuto la telefonata della scuola ho cercato di contattare Roger, l’ uomo di cui ti parlavo, ma inutilmente. L’ uomo non risponde. Ti prego aiutami, sono certo che mia figlia si trova in pericolo. Se la trovano i  Fitzpatrick sono sicuro che le faranno del male.” Terminò l’ uomo evidentemente sconvolto.
Veronica accettò il caso e prese tutte le informazioni di cui aveva bisogno.

“Da dove iniziare le ricerche di Hannah?” si stava chiedendo Veronica in mensa, quando qualcuno le chiuse gli occhi con le mani
“indovina chi sono?!” disse una voce roca, volutamente mascherata.
“un bambino di 5 anni” rispose Veronica in modo ironico e si girò di colpo
“Wallace, sei tornato” gridò la ragazza mentre abbracciava il suo migliore amico
“Da qualche giorno, ma sono stato da mia madre. Sai, volevo lasciare il campo libero ai piccioncini” rispose Wallace.
“Non essere sciocco. Lo sai che non sono quel ‘genere’ di ragazza” ribatté la ragazza con un sorriso
Vedendo le carte sul tavolo in cui si trovava l’ amica, Wallace sorrise leggermente e disse: “Sempre al lavoro Veronica Mars”
Prese in mano le foto che si trovavano sopra il tavolino, e riconobbe subito la ragazza nella foto. Era una studentessa del liceo, l’ aveva vista qualche volta nei corridoi con le sue amiche: di certo non era una ragazza che passava inosservata, prima di tutto per la sua bellezza poi per la sua relazione con Logan Echolls. A quel pensiero Wallace guardò Veronica sospettoso, aveva paura che la sua amica potesse ricadere nelle braccia di quello 09 che tanto l’ aveva fatta soffrire e così spezzare il cuore del suo compagno di stanza. Veronica intuendo i pensieri del suo amico fece un lungo sospiro e iniziò a raccontare …

“San Francisco dopotutto è una stupenda città” si disse Veronica mentre percorreva la highway 1.
Infatti, aveva deciso di iniziare le sue ricerche dal college della ragazza: il Mills college di San Francisco.
La prima cosa da fare era chiedere alla compagna di stanza: Molly Joyce *.
“certo che con un cognome del genere si ha la strada spianata nel mondo della letteratura” pensava Veronica mentre bussava alla porta della stanza.
Veronica rimase scioccata nel vedere la ragazza che le aveva aperto la porta. “la giornata delle sorprese” disse tra sé e sé la giovane detective.
“Veronica, che sorpresa vederti. Credevo che frequentassi la Hearst…” disse la ragazza
Veronica non rispose, ancora perplessa da quell’ incontro.
“cosa ci faceva Molly Fitzpatrick a San Francisco?” “perché si faceva chiamare Joyce?”
Molly intuendo le mille domande che affollavano la mente di quella vecchia conoscente:
“Mi ero stancata della vita di Neptune, soprattutto di vivere con i miei zii. Anche dopo la scoperta che loro non avevano nulla a che fare con la morte di Felix, ho deciso di cambiare vita e soprattutto città. Così mi sono iscritta ad un college di San Francisco e ho adottato il cognome di mia madre”
“beh dopotutto questa città dovrebbe esserci abituata ai malviventi” pensò Veronica, che non aveva ancora detto una parola
“allora Veronica cosa ti porta a San Francisco? Non mi dire che sei passata anche tu dall’ altra sponda?” chiese la ragazza, con l’ evidente intento di smorzare la tensione.

“riordiniamo un po’ le idee” stava pensando Veronica mentre beveva una tazza di caffé da Perry’s e un cameriere di nome Brian le faceva l’ occhiolino “che fortuna Veronica, gli etero sono merce rara da queste parti”
“ecco cosa sono riuscita a scoprire dalla visita alla mia ex-compagna di liceo: -certo che Hannah sa con chi divide la stanza,  inizialmente era un po’ preoccupata ma presto siamo diventate buone amiche, d'altronde Hannah è una persona fantastica … non usciva molto e che io sappia non frequentava nessuno, sai è ancora innamorata di quello 09 di Logan Echolls … parlava sempre di lui … l’ unico contatto che Hannah aveva con il mondo esterno, oltre la sottoscritta, era il suo computer, passava ore e ore davanti lo schermo, penso che chattasse con qualcuno …- diciamo che queste sono tutte le informazioni che ho raccolto, oltre al computer di Hannah. Non si arrabbierà se le salverò la vita …”

“Ciao Mac, ho bisogno del tuo aiuto. Dove sei?” chiese Veronica
“Ciao Veronica. Mi continuo a chiedere come facevi prima di conoscermi? Sono nella mia stanza, Parker è appena uscita, puoi passare se vuoi, non penso che tornerà prima di un paio d’ ore, o almeno spero. Se sento parlare ancora una volta di Logan Echolls giuro che vomito.”
“Facile è innamorarsi di lui quanto difficile è dimenticarlo” pensava Veronica tra sé e sé … infondo Veronica non se la sentiva di biasimare Parker per il fatto che non volesse più avere niente a che fare con lei, soffriva ma questa storia stava diventando pesante.

“Presto entra, non abbiamo tempo da perdere. Mi ha appena chiamata, sta tornando. Dimmi cosa devo fare.” Mac parlava così veloce che Veronica faticava a starle dietro.
“Chi sta arrivando? Vuoi darti una calmata”
“Sbrigati”
“Devi riuscire a recuperare tutte le informazioni da questo computer, e-mail, posta, foto … passo domani. Ciao”
E proprio mentre Mac le chiudeva la porta in faccia …
“Scusa mi fai passare. Devo entrare. Sai questa è la MIA stanza, o vuoi prenderti anche questo?” il tono di Parker non era dei più amichevoli
“Senti Parker io e te dobbiamo parla …” Veronica non riuscì a finire la frase che la sua ex-amica di college le aveva chiuso la porta in faccia.

“Ciao tesoro, com’ è andata la giornata?” le chiese lo sceriffo Mars appena rientrata a casa
“Giornata standard: mi ha svegliato un cocainomane avvertendomi della scomparsa di sua figlia, che tra l’ altro è l’ ex di Logan ancora follemente innamorata di lui, ho sorseggiato un caffé a San Francisco e mi sono fatta sbattere la porta in faccia da una ex di Logan ancora follemente innamorata di lui”
“questo significa che hai risolto il caso” chiese il padre interessato
“NO, questo significa che Logan ha molte ex ragazze ancora innamorate di lui” rispose la figlia con un’ aria non troppo serena.
“Papà forse mi puoi aiutare con il caso. Come faccio a rintracciare una guardia del corpo di nome Roger Moore?”chiese Veronica con fiducia, poi diede un bacio allo sceriffo e si chiuse in camera. “non c’ è niente di meglio che un morbido letto e della buona musica per schiarirsi un po’ le idee” pensò tra se la ragazza.
Il giorno dopo il Keith svegliò la figlia con una fumante tazza di caffé ed un giornale.
“Leggi tesoro, e poi non dirmi che non esaudisco ogni tuo desiderio” disse il padre, e nel tono della sua voce si leggeva un mix di fierezza e sarcasmo.
Dopo aver stropicciato per circa 10 secondi gli occhi Veronica prese in mano il giornale ed iniziò a leggere: “ È  stato ritrovato questa notte un uomo privo di  memoria, il suo nome è Roger Moore come si legge dai documenti che l’ uomo portava con sé. L’ uomo è ora ricoverato al Saint Francis Memorial Hospital di San Francisco”

“È proprio una bella strada la highway 1, però non posso di certo percorrerla tutti i giorni…” pensava Veronica mentre guidava verso Cisco.
All’ entrata dell’ ospedale chiese informazioni circa Roger Moore, spacciandosi per una sua cugina. L’ infermiera l’ accompagnò alla stanza 21, quando l’ infermiera aprì la porta e annunciò al povero paziente la visita di sua cugina l’ uomo rimase alquanto sorpreso e la giovane detective non poté fare a meno di notarlo.

Anche oggi Brian ci stava provando con lei, dopo averle versato del caffé lasciò un bigliettino sopra il tavolo
“28 Barbary Lane, attico”**
“certo che era proprio un bel tipo quel Brian” pensò Veronica
Ancora una volta cercò di fare il resoconto delle informazioni accumulate da Perry’s.
“sono riuscita a far confessare la verità all’ uomo: -mi sono affezionato a quella ragazza, è così dolce e carina e mi dispiaceva ciò che le faceva il padre: non la faceva mai uscire, non la lasciava parlare con nessuno in privato, .. una sera l’ ho sentita piangere e mi si spezzava il cuore, povera Hannah, … si è vero, l’ ho lasciata andare, .. suo padre mi ammazza se scopre una cosa del genere, … soprattutto non avrò più un lavoro- certo che la ragazza piace proprio a tutti …”stava pensando Veronica quando il cellulare le iniziò a squillare
“Veronica sono Mac, ho finito. Quando hai intenzione di passare? Sai mi devo inventare una scusa per far uscire Parker..” le disse Mac con un filo di voce
“Fra due ore sono da te …” Veronica riagganciò, pagò il conto da Perry’s , mentre Brian le faceva l’ occhiolino da dietro il bancone e si mise alla guida della sua macchina.

Toc ..toc…toc
“Dovresti cambiare il tuo modo di bussare Veronica. È irritante.!”disse Mac aprendo la porta quasi senza guardare l’ amica. Sapeva benissimo che solo lei bussava in quel modo: la particolarità sta nella semplicità.
“Ciao Mac. Cosa hai scoperto? Perché il tuo sguardo è così … nero?” chiese Veronica
“Ti avevo chiesto che non volevo assolutamente sentir parlare di Logan Echolls per almeno 10 anni…”
“Veramente avevi detto per un anno… cosa hai scoperto Mac?”
“Il proprietario di questo computer aveva una relazione epistolare con Logan, molti file non sono riuscita a recuperarli ma…” Mac fu interrotta da Veronica:
“Mac, la proprietaria del computer è Hannah Griffith …”
“La strafica figlia del chirurgo plastico …”
“Sicuramente sono delle vecchie mail che i due si scam….”
“No Veronica, i file che sono riuscita ad aprire sono abbastanza recenti”
Veronica rimase notevolmente colpita dalle parole della sua amica, ma dopo qualche minuto di esitazione si voltò per andarsene, ma
“Parker da quanto tempo sei lì?” chiese Mac alla sua compagna di stanza evidentemente scossa
“Da quanto tempo andava avanti la storia tra Logan e questa ragazza?” chiese Parker tra i singhiozzi
Veronica intanto aveva lasciato la stanza diretta al Neptune Grand, piena di domande che le frullavano in testa.
“da quanto tempo andava avanti quella relazione clandestina?”
“Logan l’ aveva mai amata, o era stata un semplice ripiego dopo Lilly e dopo Hannah?”
Aveva bisogno di risposte ma soprattutto la certezza che la ragazza stesse bene.

“State chiamando Logan Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: -NON PECCANO AFFATTO, CHI PECCA PER AMORE ***-” Veronica alzò gli occhi al cielo e interruppe la conversazione prima del segnale acustico.

Quasi piombò nella stanza appena Dick aprì la porta.
Corse in camera di Logan.
Vuota.
“Dov’ è il tuo amico, Dick?” chiese agguerrita Veronica
“Vorrei saperlo anch’ io dolcezza. Non è che voi due forse ….” Dick stava certamente alludendo ad un ritorno di fiamma. Comunque Veronica non ebbe dubbi sulla sincerità del cretino che le stava di fronte e la chiamava dolcezza. Logan non era così stupido da dire al suo amico dalla lingua lunga dove nascondesse la ragazza. Ma Veronica capì subito dove poteva essere: Motel Camelot
Il telefono iniziò a squillare…

Davanti al Motel, in macchina Veronica ebbe un attimo di esitazione…
È stato proprio qui che Logan l’ aveva baciata la prima volta, “è qui che tutto ha avuto origine” pensò la ragazza.
Ancora una volta il telefono iniziò a squillare e ancora una volta Veronica non rispose e continuò a ricordare quel giorno di due anni fa…
“tutto bene?” le aveva chiesto dopo essere uscita dalla stanza, dove aveva interrogato l’ uomo che l’ aveva ‘quasi-rapita’. E lei gli rispose con un bacio, un semplice bacio che la fece impazzire e impaurire Mentre lei si stava allontanando da quel ragazzo , all’ apparenza più stupito di lei da quel gesto…  lui le fermò e ricambiò quel semplice bacio con uno più …

“Basta Veronica, non devi più pensare a lui, ricordati ciò che ha fatto” Veronica cercava di pulire la mente da quei pensieri, ma il cuore le batteva troppo forte e un senso di solitudine e vuoto la invase. Da tempo si erano lasciati e anche non molto amichevolmente e lei si era rifatta una storia con una persona dolce e carina, che le dava tutto ciò che Logan non era mai riuscito a darle: sicurezza. Ma allora perché non riusciva togliersi quello 09 dalla testa?
Scese dall’ auto e bussò alla stanza 9 del Motel Camelot.
Nessuna risposta.
La donna che le aveva risposto al telefono, alla quale Veronica aveva detto di essere la sorella della ragazza bionda che alloggiava lì da due notti, le aveva assicurato che i ragazzi non erano mai usciti dalla camera, quindi Veronica bussò ancora una volta:
“Servizio in camera” disse la detective sicura che Logan avrebbe riconosciuto la sua voce. Poi ti pare che un posto del genere abbia il servizio in camera … mai dire mai Logan sarebbe capace di tutto per sorprendere una ragazza.

Aprì la porta sfoggiando il suo sorriso migliore.
“Veronica Mars… che sorpresa. Sono forse ricercato dall’ FBI?” chiese il ragazzo con il solito modo di fare strafottente
“Oppure attacchi ancora i tuoi giocattoli sotto la mia auto per vedere dove vado?”
“Mi dispiace Logan ma non sto cercando te, sono sicura che il tuo ego riuscirà ha superare questo shock”
Logan aprì la porta e seduta sul letto trovò la bella figlia del dr Griffith.

Veronica tornò a casa distrutta sia da quella lunga giornata sia da Logan …si chiedeva cosa fosse giusto fare: dire al dr. Griffith cosa aveva scoperto oppure no e poi cosa fare con Piz…
Ancora una volta il telefono squillò e ancora una volta Veronica non rispose, ma tolse la suoneria ed entrò in casa. Suo padre era seduto sul divano e stava guardando la televisione con particolare interesse. Le fece segno di sedere e ascoltare …
“Questa sera è stato ritrovato al Neptune Grand il corpo di Richard Casablancas, l’ uomo era ricercato per frode fiscale ai danni di numerosi uomini di affari …”intanto scorrevano le immagini del padre in divisa da sceriffo che cercava di allontanare i giornalisti …

NOTE:
* Joyce, James: famoso poeta e scrittore irlandese.
**Brian è uno dei personaggi di Armistead Moupin: “tales of the city” : abita al 28 di Barbary Lane e lavora come cameriere da Perry’s. I racconti sono ambientati in una San Francisco di fine anni settanta e inizio anni ottanta. Dal primo libro “tales of the city 1”  è stato tratto in America un telefilm nel 1993, così nel 1998 dal secondo libro (tales of the city 2) e nel 2001 dal terzo (tales of the city 3). In italiano i titoli sono: “Racconti di San Francisco”, “Nuovi racconti si San Francisco”, “Ritorno a San Francisco”.
*** Oscar Wilde

  
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