Sotto
il vestito,
niente.
1.
Come in un
film
Come
al solito ero in macchina della mia migliore amica Sheridan.
-Propongo di andare in fumetteria!- Dissi sforzandomi di increspare le
labbra a
mo’ di sorriso
-Si, fa al caso tuo. Una delusione universitaria va curata con i
fumetti. Ti
porto da un mio amico! Ha davvero un sacco di fumetti. Canta in una
band fra l’altro.
Sapeva del mio debole per i cantanti.
Prima di avviare il motore, accese lo stereo e vi inserì un
CD bianco con un’unica
scritta in blu “MIX”
appena partì la
voce un brivido percosse la mia schiena, non erano per niente male
-Chiii sono?
Mi piace questa canzone! -
-Forti vero?? Sono i My Chemical Romance, il gruppo di questo mio
amico. Fra l’altro
il chitarrista non è per niente male!- La vidi sorridere in
modo malizioso, un
modo che usava solo per chi le piaceva davvero. Ma non dissi niente per
non
recarle troppo imbarazzo.
-Bene, bene, appena arriviamo allora mi complimento con il diretto
interessato.
Le feci l’occholino e la vidi sorridere.
Sheridan, la 20enne meno 20enne che potesse esistere sulla faccia della
Terra,di
una personalità decisamente forte, simpatica.. Ma con quel
piccolo lato oscuro.
Quel lato oscuro, che di tanto in tanto faceva capolino rendendola
ancora più
affascinante. Ero immersa fra i miei pensieri e la meravigliosa voce di
questo
cantante quando sentii la sua calda mano sul mio braccio, mi voltai
guardandola
in quegli immensi occhi color nocciola contornati da dei bellissimi
capelli
lisci e biondi.
-Luce, siamo arrivate! Dai scendi dalla macchina piedini dorati- Mi piaceva da morire quando
mi chiamava Luce,era
il significato del mio nome in Irlandese. Wynne, significava luce. E
lei mi
diceva sempre che ero la sua luce.
-Forte qui! Comix Accademy, com’è
che
non c’ero mai stata? - Le chiesi mentre ci avvicinavamo al
porta d’ingresso.
Sicuramente mi stava dicendo qualcosa, ma ero troppo presa dal
quantitativo spropositato
di fumetti presenti.
-Grande Giove!- esclamai esterrefatta
-Ritorno al futuro!- una voce maschile proveniente dietro una pila di
fumetti
mi fece sobbalzare.
-Dei fumetti con le gambe!- Esclamai ridendo.
- Si, hai ragione dammi solo un secondo, poso i fumetti e arrivo subito
da te.
Mi alzai in punta di piedi per vedere che faccia avesse quel ragazzo,
non so
perché ma ero altamente curiosa. Lo vidi che
adagiò goffamente l’immensa pila
di fumetti sul bancone poco distante da lui, si assicurò che
non fossero in
equilibro precario e infine si voltò verso di me
accogliendomi con un sorriso,
uno dei più belli che avessi mai visto. Il mio cuore
iniziò a tremare.
-Hai bisogno di qualcosa in particolare? – chiese il bel
moro. Poco dopo vidi
che inclinò leggermente la testa per poter vedere oltre la
mia figura. Gli si
illuminarono gli occhi quando capii che quella persona dietro di me era
Sheridan
-Sher! Non ti avevo riconosciuta! Stai bene bionda, sai? – la
vidi sorridere.
-Scusami Gerard, non mi sono fatta più viva. Questi mesi
sono pieni di esami e
mi sono messa sotto! – Vidi Gerard ridacchiare e la cosa mi
fece sciogliere il
cuore.
Mentre loro due parlavano dei convenevoli decisi di fare un giro per la
fumetteria, caspita, era davvero enorme!
Le pareti, verdi, erano ricoperte di scaffali i quali erano riempiti da
fumetti
provenienti da ogni parte del mondo. Suddivisi per: provenienza,
autore, serie,
scuola di fumetto.
I pochi spazi liberi erano ricoperti da disegni fatti a mano.
Che meraviglia mormorai fra me e me
-Ti piacciono? – La sua voce mi fece sussultare ancora una
volta.
-Molto.
-Li ho fatti io, sai? – Mi voltai e ancora una volta sorrise.
La mia pelle
diventò sempre più calda e, per vergogna mi
allontanai da lui senza proferire
parola. Stupida me
Camminavo lentamente fra i corridoi, cercando un fumetto in
particolare.
Fornito com’era questo posto doveva senz’altro
esserci!
-Sher, per caso hai intravisto il 5 volumetto di Dead Pool?- alzai la
voce per
farmi sentire dalla mia migliore amica che sostava dall’altra
parte della
fumetteria. Non penso che mi avesse sentita. Era
persa anche lei fra i mille fumetti che la
circondavano.
Tutti quei fumetti, con le loro copertine colorare, parevano dei fiori che crescevano industurbati sulle pareti di quel verde che ricordavano il prato.. E quel Gerard, il fiore piú bello, giaceva in mezzo.
Mi avvicinai allo scaffale vicino l’uscita, guardai in alto e
li vidi il mio
amato fumetto. Incominciai a mordermi le labbra. Era decisamente in
alto, le
opzioni erano due o mi arrampicavo, o chiedevo a Gerard.
Ovviamente, mi arrampicai. Appena arrivai ad afferrare il fumetto,
felice di me
stessa non feci più caso al fatto che ero attaccata con una
sola mano ad uno
scaffale e, ovviamente caddi portandomi con me un centinaio di fumetti
che prontamente
caddero sulla mia testa facendomi un gran male.
-Ma che problemi ha la tua amica? – Disse ridendo Gerard
rivolgendosi alla mia
amica
-Nessuno. – Risposi acida – Non è colpa
mia se metti i fumetti che voglio
troppo in alto. Continuai senza modificare il tono di voce
-Dai, Luce, stava solo scherzando- mi rincuorò Sheridan
sorridendo. Ma non
riuscii a perdonarlo, non so perché presi quella semplice
frase come un’offesa.
-Luce? – Chiese Gerard
- Sì, si chiama Waynne, che il Irlandese significa
Luce… Quindi la chiamo così
Il bel ragazzo si voltò e mi guardò dritta negli
occhi, i quali mi catturarono
magneticamente. Dopo quello sguardo il mio risentimento nei suoi
confronti calò
a picco, ma non volevo che se ne accorgesse.
-Ah, Luce, lui è Gerard. Il cantante
dei
My Chemical Romance. – Rimasi sbigottita, la mia gola si
asciugò all’istante.
Non poteva essere. Mi inumidii le labbra con la lingua infine mi
schiarii la
gola cercando di riorganizzare la mia mente. Cercando di trovare parole
che
messe in fila l’uno con l’altra potessero dare un
senso alla frase. Ma la mia
bocca fu più veloce dei miei pensieri.
- E io dovrei complimentarmi con un maleducato del genere? Non ci penso
nemmeno!-
No, no, no, no, no! Non dovevo
dirgli
quelle cose! Gerard rimase impietrito a fissarmi.
Non sapendo più come uscire da quella situazione guardai
Sheridan e le dissi
che dovevo tornare a casa. Pagai il fumetto e uscimmo dal negozio.
ὼ ὼ ὼ ὼ
-Perché diavolo ti sei comportata in questo modo?- Mi chiese
evidentemente
arrabbiata Sheridan mentre salivamo in macchina.
-Non lo so, okay? Mi sono arrabbiata da morire per la sua frase. No,
nemmeno
tanto arrabbiata.. Penso di essermi vergognata. Ecco, si, vergognata.
-Ma dai, era solo una frase detta così tanto per.. Non
intendeva offenderti per
davvero
-Bhe – inghiottii la saliva – il danno è
fatto. Ho fatto un casino.- risposi
triste
-In che senso.. Owh.. Waynne, non mi dire che… - sorrise
senza concludere la
frase..
-Che.. cosa hai capito?!- mentre le parlavo sentii che il suo cellulare
squillò. Un sorriso malizioso increspò le sue
labbra.
-E’ solo l’inizio della fine mia cara Luce.
-No, un momento, che significa questo?- Le chiesi spalancando gli occhi
più che
potessi
-Niente, niente. Significa solo che Gerard mi ha chiesto quali
complimenti tu volessi
fargli, che ti ha trovato una persona strana e, concludendo questo sms
con un
semplicissimo ‘domani sera alle
9.00 PM
suoniamo al Closter’
-Oh, si figo, vacci! Almeno puoi incontrare il tuo bel chitarrista
– le feci la
linguaccia
-Guarda che l’invito è esteso anche a te, vedi?
Mi diede il telefono in mano e rapidamente lessi il messaggio, poi lo
rilessi e
lo rilessi ancora. Scoppiai in una risata sonora
-Mettiti la cintura di sicurezza, e per Dio, cos’hai da
ridere? Non mi sembra
un sms divertente il suo- Mi disse riprendendosi il telefono.
-Oh , no mia cara Sher, io dopo una figuraccia come oggi non voglio mai
più
vederlo!
-Sei la solita drastica. Su, ti accompagno a casa, domani pomeriggio
vengo da
te e scegliamo cosa metterci per far colpo- sorrise maliziosamente. Era
davvero
l’inizio della fine. E come al solito, non capendo come, ci
ero finita in
mezzo. Povera me.