Fanfic su artisti musicali > Sixx AM
Segui la storia  |       
Autore: Snafu    15/06/2013    2 recensioni
AAA Fashion stylist cerca amore della sua vita. Astenersi se il sesso non è fantastico. Si accettano anche look discutibili.
AAA Musicista oscuro cerca padrona di un gatto con il nome della sua ex-moglie. Se è fotogenica è meglio.
AAA Cantante affermato cerca anima gemella pratica con le mazze.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

37

„ Guess I misunderstood,

you were my deadlihood. “

 

Sixx:A.M.- Deadlihood.’

 

The sun is shining,
And everything’s dying.

 

«Io un’idea me la sono fatta. ‘Pancia rotonda non porta cappello, ma se lo porta... lo porta bello’!» esordì la saggia Danielle nel mezzo di una discussione sul sesso del pargolo di James e Anita.

«Dan, che significa?» domandò James, che aveva un mega punto interrogativo disegnato in mezzo alla faccia.

«Che mia madre aveva la pancia tonda, razza di idiota.» rispose Ashba, mostrando fieramente il suo cappello in giro.

«Cazzo, DJ sei un trans!!» strillò Nikki, mandando in allarme tutto il backstage.

«Ma voi tre continuate ad autofertilizzare la vostra cretinaggine frequentandovi, lo sapete?» proseguì Danielle, piuttosto sconvolta.

«Fuori! Dovete firmare gli autografi adesso!» strillò un uomo sulla cinquantina di certo già in piena andropausa vista la frustrazione che sputava fuori da tutti i pori.

I tre uomini furono spinti fuori, mentre le ragazze andarono ad accomodarsi in un qualsiasi camerino in attesa del loro ritorno. 

«Speriamo che non ci sia una bolgia urlante...» si augurò Michael, che aveva un’aria piuttosto stanca.

«Voglio ridere se ti nascono quattro gemelli...» ridacchiò Sixx.

«James non la prenderà bene...» gli diede man forte Ashba, come se il cantante non fosse neanche lì.

Quando i tre raggiunsero la postazione esterna, fu impossibile non saperlo. Un boato scosse tutta l’area circostante e grida isteriche iniziarono a spandersi a macchia d’olio, creando un sottofondo praticamente insopportabile. La folla iniziò a pressare contro il lungo tavolo, senza mai spaventare gli addetti alla sicurezza. Una volta accomodati, si accorsero però che i pennarelli non erano stati messi.

«Ashba, valli a prendere.» ordinò Sixx.

«Perché io?!» si lamentò il prescelto.

«Perché sei il più piccolo. Muoviti.»

DJ si drizzò in piedi tra uno sbuffo e l’altro, e corse dietro le quinte a cercare i fantomatici pennarelli. La sua attenzione fu attirata dallo sforzo di Anita di chinarsi su Love per farle una carezza. Le tre erano rintanate in un camerino insieme e stavano parlando di qualcosa di apparentemente serio, che fu però interrotto da una domanda fuori luogo:

«Volete qualcosa da mangiare?» chiese Colin, l’ormai inseparabile guardia del corpo che vantava le dimensioni di un grizzly e che James aveva assunto per proteggere sua moglie.

«Ti pare che si possa mangiare in momenti come questi Colin? Stiamo discutendo di cose serie qui!» sbottò Love.

«Lasciala perdere Colin, io vorrei una fetta di torta, ma temo che il mio desiderio non sia realizzabile» rispose Anita, con rammarico.

«E io avrei bisogno di qualcosa per il mal di testa, ma lascia perdere...» disse Danielle massaggiandosi le tempie.

«Ma si può sapere che cos’avete tutte oggi?» domandò Colin.

«Non generalizziamo, stiamo parlando di Love, qui!» puntualizzò la mora.

«Problemi di cuore...» rispose Anita.

«Con DJ?»

«No, con tuo zio, certo che è con DJ, ma che domande fai!»

La bionda era evidentemente fuori di sé.

«Non credevo steste insieme, scusami tanto!» rispose la guardia del corpo un po’ offesa.

Quest’ultima affermazione scatenò il pianto incontrollato di Love che dovette allungare  velocemente la mano per afferrare i fazzolettini dalla scatolina, prima che le lacrime le facessero colare quel poco trucco che le era rimasto.

«Il fatto è proprio questo loro non hanno una storia seria, a differenza di me e Nikki e James e Anita!» chiarì Danielle dato che Anita era troppo impegnata a mangiare la torta che aveva racimolato personalmente da qualche parte e Love ad asciugarsi il viso.

«Azzardati a dire a DJ che sto piangendo a causa sua e ti farò licenziare da James, e se tu lo dici a James ti giuro che non arriverà vivo al giorno del tuo parto! E tu prova a dirlo a Nikki e ti rapo la testa a zero!» la bionda iniziò a sparare minacce random, ignara che il suo bel tenebroso fosse proprio dietro la porta.

 

What the hell!
This ain’t no way to treat the living dead!

 

«Non potresti fargli capire che tu vorresti una storia seria e non delle scopatelle sporadiche?» domandò saggiamente Colin, infischiandosene di quello che lei aveva da strillare.

«Un altro problema è appunto questo.» si intromise Danielle, nel tentativo di completare il quadretto della situazione «E come se le cose non fossero già abbastanza complicate, c’è anche il fatto che si cornificano a vicenda!»

«Io lo tradisco per ripicca!» precisò Love «È stato lui a tradirmi per primo!»

«E tu come lo sai?» chiese Colin incuriosito.

«Ho visto le foto! Stava calcando il red carpet con una trosciona e si sono pure baciati in pubblico! Quando è con me si deve sempre imboscare!» strillò l’altra.

«La solita esagerata...» commentò Anita, ricordando che cosa aveva detto la prima volta a James per non farlo salire a casa.

 

It’s time to cut the cord and say goodbye
‘cause it’s the only thing that hasn’t happened yet.

 

Hey! Your insanity that’s driving me insane...
Well, Heaven knows that I’d erase you if I could,
Oh God I wish I could!
(God I wish I could...)

«L’unica cosa vorrei è mettere una fine a tutto questo una volta per tutte, ma non ci riesco. Alle volte vorrei che neanche fosse cominciato. Dio, se lo vorrei...» confessò Love alle amiche.

«O metti le cose in chiaro o lo lasci perdere» disse Danielle convinta.

«Ma tu lasceresti perdere Nikki Sixx per una cosa del genere? Sappi che con lui se ne andrebbe tutto il bel sesso che faccio!» Love ormai non faceva altro che strillare. Anche se Ashba non avesse voluto sentirla, l’avrebbe fatto comunque.

«Danielle, ora come ora non puoi chiederle di rinunciare al piercing alla lingua!» la rimproverò Anita scherzando.

«Ah, scusa, hai ragione quel piercing è leggenda!» commentò l’altra.

Sulla faccia del chitarrista si dipinse un’aria da vero cretino, mista ad autocompiacimento.

 

I did the best I could.

 

«Oh, per le benedette chiavi di San Pietro, Dan, Anita! Io ci sono infognata in questa storia, e a lui non gliene frega un cazzo. A tradirlo, prendo in giro più me stessa di lui. Santo Cielo, James ha sposato Anita dopo un mese che uscivano insieme. Tu e Nikki vi siete innamorati subito... devo essere davvero terribile perché nessuno si innamori mai di me!»

«Non dire sciocchezze...» borbottò Anita, che stava cercando di sedersi su uno sgabello infinitesimale.

«Noi te l’abbiamo sempre detto che Ashba è un demente.» commentò Danielle.

‘Ma guarda questa qui!’ DJ inveì mentalmente contro di lei.

«Ma avrà pur dei sentimenti anche lui!» continuò.

‘Ecco, sarà meglio...’

«Sì, ma evidentemente non li prova per me. Credevo di amarlo, sai. Ora credo solo che lui sia la cosa che mi ha portato più in basso fino ad adesso.»

 

Guess I misunderstood,
You were my deadlihood.

 

«Ashba, dannazione, sei morto per cercare due pennarelli?» strillò Sixx.

Il chitarrista fu così costretto a squagliarsela, prima che qualcuno si accorgesse della sua presenza. Ma quello che aveva appena sentito aveva creato un vortice nel suo cervello, una specie di risucchio che inghiottiva ogni altro pensiero, impedendogli di riflettere su altro che non fosse il male che stava facendo a Love. Senza accorgersene oltretutto.

Possibile che se l’amava non si fosse accorto? Dunque non l’amava sul serio? O era solo spaventato?

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Sixx AM / Vai alla pagina dell'autore: Snafu