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Autore: PhoenixQuill    17/06/2013    5 recensioni
Fred Weasley non è mai morto. O meglio, ci è andato molto vicino.
Dal capitolo 6:
"Cosa vuoi, Fred?"
"Non lo puoi neanche immaginare"
Altra Fremione, io li adoro :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                                                                          9 - Al matrimonio di Percy Weasley.


"Non sei stato affatto d'aiuto, Harry!" Ginny, sconvolta per l'atteggiamento del fidanzato a casa di Hermione, lo rimproverava, mentre lui le cingeva la vita con le braccia. 
"Dai, Ginny... Non volevo, te l'ho detto..." Tentò di darle un bacio, ma ogni tentativo era vano. 
"E' la tua migliore amica! Come hai potuto comportarti in quel modo?" Ginny era fuori di sé.
Anche Harry, però, stava perdendo la pazienza, ora. 
"Proprio perché è la mia migliore amica mi sono comportato così! Mi avrebbe dovuto dire qualcosa, spiegarmi, almeno, ma no! E anche tu, Ginny, perché non me ne hai mai parlato?"
"Io non pensavo che Hermione potesse mai provare qualcosa per Fred! Pensavo che la cosa interessasse solo Fred!" 
"Ma tu ne eri informata! In parte, ma ne eri informata! Io mi sono visto piombare addosso tutta la verità! Hermione è come una sorella per me e, vedendomi escluso da una cosa così importante -perché Hermione, a quanto ho capito, ha tradito Ron, il mio migliore amico, con suo fratello!-, beh, mi sono sentito ignorato!" 
Ginny si alzò in piedi. "Questo non giustifica la tua condotta, Harry Potter." 
Il ragazzo la guardò attentamente e, poi, si lasciò sfuggire un sorriso. 
"Cosa c'è?" Ginny era irritata dal gesto. 
"Pensavo..." Anche Harry si alzò e la abbracciò. Ginny aveva ancora il broncio. "...a quanto sei attraente quando dici il mio nome." Le sue labbra erano ormai sul collo della ragazza. 
"Harry Potter." Anche Ginny ora ridacchiava. 
"Sì, sì, assolutamente attraente." 
A Ginny scappò una risata, mentre il suo fidanzato le stringeva la schiena.
 
Carissima sig.na Hermione Granger, saremmo molto lieti se lei partecipasse alla cerimonia che vedrà uniti in matrimonio Percival Ignatius Weasley e Audrey Mary Edwards il giorno 27 luglio alle ore 10:30.
I festeggiamenti continueranno a 'Villa Papiro'. 
 
Hermione si rigirava l'invito tra le mani. 
Al matrimonio di Percy? 
Certo, con Percy non aveva mai avuto quel gran rapporto, ma l'invito gliel'aveva inviato comunque. 
Avrebbe rivisto Fred, lì. Elegante come una settimana prima. 
Magari, anche con un'altra donna al suo fianco. 
E Ron. Ron, con il cuore a pezzi, avrebbe deliberatamente ignorato lei, la loro grande amicizia e quell'amore che era durato per così poco tempo.
Fred chiede di te. Le parole di Ginny rimbombavano nella testa della ragazza.
Fred chiede di me. Ma come faccio a scrivergli una lettera?
L'ho visto il suo sguardo, l'ho visto come dentro quelle pupille vi fosse una lotta tra la gelosia e la razionalità. E la delusione. 
Il ventisette. Tra una settimana. Otto giorni, per la precisione. 
Non c'era scritto niente per i suoi genitori. 
Sarebbe dovuta andare sola. 
 
Fred e George lavoravano in negozio, indaffarati da tutti i turisti che compravano merce di ogni genere. 
Un ragazzino aveva anche fatto cadere un calderone pieno di Amortentia, stordendo Fred, che sentì un forte odore di erba bagnata e pesche. 
Una volta chiuso il negozio, si recarono da Madama McClan, per trovare un vestito adatto al matrimonio di Percy. 
"Perce che si sposa! Lo avresti mai detto?" Fred, che aveva le braccia tese come uno spaventapasseri, parlava con George, in piedi affianco a lui. 
"Certo che no!" George sceglieva la sua giacca tra varie tonalità di blu, esposte da un assistente. 
Quando Madama McClan si allontanò per cercare uno Spillo AutoSpillante, George colse l'occasione per parlare con il fratello. 
"Come va con la Granger?" Chiese, quasi come se gli chiedesse di passargli un foglio di pergamena. 
Fred tirò un sospiro. "Ron mi ha detto che ha ricevuto una lettera da lei. Dice che è innamorata di me." 
"Ma anche tu lo sei, no? Voglio dire... Sei innamorato di lei, no?" 
Fred ridacchiò. "Non ti facevo così serio." 
"Angelina ha una brutta influenza su di me, lo ammetto." Anche George ridacchiò.
"Come se ti dispiacesse." 
George scelse un blu notte, che consegnò all'assistente appena apparso. 
"Insomma, sei innamorato di lei, sì o no?" 
"Certo che sono innamorato di lei." 
Proprio in quel momento, Madama McClan tornò con il suo spillo e interruppe la conversazione dei gemelli, facendo issare George per progettargli la giacca. 
 
Il campanello di casa Granger suonò di nuovo. 
"Harry!" 
"Ti va un gelato?" Le chiese. "Prenderai il colore delle pareti, se non esci un po'." Le fece un gran sorriso. 
Hermione uscì insieme all'amico e iniziarono a percorrere le strade alberate. 
"Belle giornate, vero? Molto calde e-" 
"Harry. Dimmi perché sei venuto, senza giri di parole." Hermione aveva imparato ogni singolo comportamento dell'amico. 
"Sì." Sorrise. "Mi dispiace per come ho reagito l'altro giorno." 
"Nessun problema. Sarei arrabbiata anch'io se Ginny ti avesse tradito con una tua fantomatica sorella e non mi avesse detto niente." 
"No, no, Hermione. Non ero arrabbiato per quello. Cioè, sì, anche per quello, ma non vedevo Ron così triste da... Forse non l'ho mai visto così triste." 
I sensi di colpa attanagliarono Hermione. "Come sta?" Chiese, quasi in un sussurro. 
"Non bene." Confessò Harry. 
"Parla con Fred?" 
Tantissime domande si erano affollate nella mente della ragazza. Erano secoli che non aveva notizie da casa Weasley ed Harry ora si rivelava la sua unica fonte di informazione. 
"Raramente. E il più delle volte è per insultarlo." 
Qualcosa si attorcigliò nello stomaco della ragazza. 
"E... Fred?" Lo aveva detto come se avesse paura del nome. 
"Fred si è buttato a capofitto nel lavoro. Insieme a George, ovvio. Ma, al contrario di George, è sempre chiuso in casa a controllare cambiali, assegni, fatture... E, per precauzione, ogni tanto recita degli incantesimi di protezione." 
Hermione ridacchiò, insieme a Harry, ma, repentinamente, chiese: "Non avrà paura che Ron arrivi a tanto!" 
"No, no. E' solo per far ridere George. E anche un po' me e Ginny." 
I due fecero un tratto di strada in silenzio. 
"Fred si è anche scusato con Ron." Disse, d'un tratto, Harry. 
"Davvero?" Avere delle scuse da Fred era un evento più unico che raro. 
"Non esplicitamente, ovvio. Gli ha mandato una lettera con Errol. Peccato che quel gufo -lo dovranno cambiare, prima o poi!-, arrivando, abbia rovinato la sciarpa dei Cannoni che Ron aveva comprato alla partita." 
Un senso di benessere avvolse Hermione. La partita. Era stato Fred ad impedire che il Bolide la colpisse, allora. 
"Ricordi la partita, Harry?" Gli chiese. 
Harry stava per dire sì, quando la sua mente iniziò a capire ciò che era successo. "E' successo alla partita? Voglio dire, vi siete baciati in tenda?" 
"No. Ma ci siamo andati molto vicini." La ragazza si sentì le guance avvampare. 
"Hermione..." Il tono di Harry non prometteva nulla di buono. "Quante volte ci siete andati vicini?" 
Alcune immagini si spingevano tra di loro nella sua mente, ricordando ognuno un momento in cui era stata sola con Fred. 
"Qualcuna." 
Harry la guardò con sospetto. 
Non l'aveva mai vista così strana, Hermione. Di solito, c'era la parte razionale della sua migliore amica che prevaleva, ma ora sembrava essersi volatilizzata. 
"E quando è accaduto il fattaccio?" Chiese, ormai curioso di sapere. 
"Una settimana fa. Avevano invitato Fred al Gran Gala Estivo della Gazzetta e mi ha chiesto di accompagnarlo."
"E tu hai detto sì?" Harry era sbalordito. 
Capire il cuore delle donne? Neanche il Prescelto ci riusciva.
"Ecco... Sì. Solo che lui ha dimenticato l'invito a casa e ci hanno sbattuti fuori. Poi, mi ha portato in un posto che conosceva lui, mi ha invitata a ballare e..." 
"E' accaduto il fattaccio." Concluse Harry. 
"E' accaduto il fattaccio, sì." 
Harry tirò un sassolino. "Hermione, tu lo sai che per me sei come una sorella... Ma non capisco ancora perché non l'abbiate detto a Ron." 
"Io volevo parlargliene! Volevo dirgli che per me non c'era più niente. Ma non mi ha dato il tempo... Mi ha trascinata lì e mi ha chiesto di sposarlo." 
"Come ha capito di te e Fred?" Chiese ancora. 
"Da come ci siamo guardati quando lui è arrivato e ha visto Ron ai miei piedi. E da come io ho ricambiato lo sguardo." 
Il ragazzo fece una smorfia. 
"Dopodomani c'è il matrimonio di Percy. Verrai?" 
"Sì. Sicuro che Molly e Arthur non sappiano niente della faccenda?" Chiese Hermione. Quello era un altro fardello che la opprimeva. 
"No, tranquilla. Pensano solo che abbiate litigato. Anche se sarà un po' difficile spiegargli che, ormai, sei innamorata di Fred."
Innamorata di Fred. Quelle parole dilagarono nella testa della ragazza. 
"E gli altri della famiglia?" Chiese ancora. 
"Non abbiamo potuto impedire che George lo sapesse. Ginny ne era al corrente, almeno per quello che lei sapeva.. Percy, Bill e Charlie sono all'oscuro di tutto." 
"Mi sento male a pensare di star ingannando metà Weasley." 
Harry le rispose che non potevano sapere la verità. Sarebbe stato troppo, anche per loro. 
 
Fred si sistemò la cravatta grigia che aveva al collo. 
La rivedo. Insieme a Ron, però la rivedo. Le ore sembravano scorrere lentamente. I minuti sembravano non passare mai. 
Nel giardino, si sentiva un gran frastuono. 
Gli ospiti arrivavano a frotte. Alcuni lavoravano al Ministero della Magia, altri nella scuola in cui insegnava Audrey. 
E quasi tutti sussurravano il nome di Fred Weasley, l'uomo sopravvissuto. 
Una volta uscito, il sole riversò i suoi raggi sulla sua capigliatura rossa e sulla sua giacca marrone. 
Qualcuno si voltò e iniziò a chiacchierare allegramente con il suo compagno.
Shacklebolt gli venne incontro, stringendogli la mano. 
"Ministro." Disse Fred, ricambiandogli il saluto. 
"Fred! L'uomo sopravvissuto! Non si parla che di te qui. Un po' noioso, a dir la verità." 
Fred ridacchiò e venne raggiunto da George, con al fianco Angelina. 
"Ministro!" Anche George gli strinse la mano, così come fece una nervosa Angelina. "Le presento Angelina Johnson, la mia fidanzata." 
"Oh, povera ragazza." 
Shacklebolt continuava a ridere, insieme a Fred e George. 
Dall'altra parte del giardino, Molly aspettava che arrivasse Hermione. Voleva vedere che reazione avrebbe avuto vedendo Ron. 
E, dopo nemmeno due secondi da quel pensiero, eccola lì, vicino a lei. 
"Hermione cara!" La signora Weasley si gettò tra le sue braccia, così come fece Hermione. 
Un enorme macigno si dissolse nel petto della ragazza, vedendo la signora Weasley così allegra al suo arrivo. 
"Ma dove sei stata tutto questo tempo, cara? Ci sei mancata così tanto. Perfino Fred sentiva la tua mancanza!" 
Fu da quelle parole che Hermione capì che Ginny ed Harry le avevano sempre detto la verità. 
"Appunto, eccolo lì! Fred! Fred, vieni qui!" 
Il gemello, sentita la voce della madre, si girò. Ma si sentì immobilizzare quasi subito. Affianco a lei, c'era Hermione. 
"Accompagnala da Ron, su!"
Con una smorfia, Fred disse di sì e si avviò in giardino con lei. 
Svoltarono dietro il pollaio ed Hermione, preso coraggio, balbettò: "I-io non voglio a-andare da Ron." 
Fred si voltò e la guardò per bene. Indossava un vestito color panna e aveva lasciato i capelli sciolti. 
"Mi dispiace per quello che è successo. Ho provato a parlare con Ron, ma lui non mi ha dato nemmeno il te-" 
Quel fiume di parole furono bloccate da un bacio del gemello. 
"Zitta, Hermione, zitta." La baciò ancora, mentre le cingeva la vita con le braccia. 
La ragazza, invece, poggiò le mani sul suo volto e, poi, lasciò scorrere la mano nei suoi capelli. 
"Mi sei mancata tantissimo. Neanche Merlino sa quanto mi sei mancata." Passò una mano tra i suoi capelli ricci, baciandola ancora. "Andiamo via. Fuggiamo insieme. Solo io e te, Hermione. Lasciamoci tutto alle spalle. Ron, le famiglie, tutto, tutto, tutto..." 
Le baciò dolcemente il collo, mentre sentiva che le sue mani non si controllavano e scendevano giù per la schiena della ragazza. 
"Ma cosa dici, Fred? Non possiamo, non possiamo..." 
Le altre parole furono soffocate dalle labbra del gemello. 
"Fred, Fred, dobbiamo andare..." 
Lui la guardò come se dicesse: "No, ti prego." ma, a malincuore, dovette allontanarsi da lei. 
"Odio la tua parte razionale." Le sussurrò in un orecchio, con fare malizioso.
 
"Ah, sei qui con noi." 
Al tavolo assegnato a Hermione, c'erano anche Ron, Harry e Ginny, insieme a Bill e Fleur. 
Hermione vide gli occhi di Ron rimpicciolirsi, segno che non gradiva la compagnia. 
"Non rovinare la festa a Percy, Ronald!" Gli sillabò la sorella. "Anzi. Io direi di andare a parlare da un'altra parte, tu ed Hermione. Avete molto da chiarire, no?" 
Ron non dava l'idea di volersi alzare dal tavolo. 
"Ora." Insistette Ginny. 
Il ragazzo, alquanto nervoso, si alzò e proseguì per la sala. Alcuni passi dietro di lui, c'era Hermione. 
"Spicciati." Le disse, secco, una volta raggiunto un posto tranquillo. "Non avrai molto da dire, suppongo." 
Un nodo alla gola prese il controllo della voce di Hermione. 
"Mi dispiace. Per quel che è successo." 
Ron fece una smorfia di disaccordo. 
"Fra tanti... Proprio mio fratello! Perché proprio lui, eh?" Chiese. 
Stava per perdere il controllo. 
"Non lo so nemmeno io, Ron." Hermione era senza difese. Ron senza energie. 
In quel momento, si sentirono alcuni passi. Fred li raggiunse. 
Guardò prima lei, speranzoso e poi il fratello, quasi lo temesse. 
"Prego, cosa aspettate? Abbracciatevi, baciatevi, fate quel che volete." 
"Ron." Era Fred a parlare, questa volta. "Non abbiamo intenzione di fare niente di ciò." 
Il fratello lo guardò in un misto di confusione e disgusto. 
"Io e lei... Non faremo niente di tutto questo, se tu non vuoi." 
"Sì, è vero." Confermò Hermione. Non sapeva a quale gioco stesse giocando Fred, ma decise di appoggiarlo. 
"Certo, come no." Sputò Ron. 
"Sul serio." Continuò Fred. "Niente di niente, se tu non vuoi." 
Ron li scrutò come se avesse davanti due matti. "Bugiardi." Sentenziò, infine. 
"Davvero. Io e Fred non faremo niente, senza il tuo consenso." 
La tensione si poteva tagliare con un dito. Hermione non sapeva se rivolgere lo sguardo a Fred o a Ron, mentre i due non accennavano a distogliere gli sguardi.
Perfino gli uccelli avevano smesso di cantare.
Infine, Ron sospirò. "E va bene." Neanche lui credeva alle sue parole. "Va bene. Non riuscirei comunque a fermarvi, no? Anche se io dicessi no, tu non ritorneresti ad amare me e tu non la dimenticheresti. Quindi, che senso ha negare? Ma non fatevi vedere insieme da me. Almeno, non per i primi tempi." 
 
"Allora?" Chiese Harry, quando vide Ron tornare al tavolo. 
"Non posso farci niente, no? Si amano. Ora sono insieme. Li ho lasciati liberi di fare quel che volessero."
Ginny, emozionata dalla saggezza che il fratello aveva dimostrato, si alzò dalla sedia e lo abbracciò. 
"E' felice con lui, no? Ma io non lo sono... Non lo sono..." 
Ron si lasciò sfuggire un singhiozzo, stringendo ancora più forte il braccio della sorella. 
 
-SPAZIO AUTRICE-
Domani (spero) pubblicherò l'ultimo capitolo di questa Fremione. Non so se ritornerò sull'argomento, ma molto probabilmente sì. Penso con qualche One Shot e, chissà, magari anche con una nuova ff. 
Ringrazio quanti recensiscono, perché siete meravigliosi. 
A presto, 
PhoenixQuill
   
 
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