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Autore: DumbledoreFan    03/01/2008    9 recensioni
Due ragazzi, apparentemente opposti, ma inaspettatamente vicini, uniti dall'imprevedibile presenza di un piccolo libricino che cambierà la vita ad entrambi, e che si ritroveranno insolitamente...addomesticati... “Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ora è per me unica al mondo” lessi ad alta voce. “Sai, questo pezzo è uno dei miei preferiti…è il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha reso la tua rosa così importante” “Anche il mio” rispose stringata la riccia. Non mi guardava negli occhi, guardava al di là dei lineamenti delle colline. Anche io scrutavo il panorama. “Che vuoi, Malfoy?” Draco/Herm ispirata al bellissimo libro del "Il Piccolo Principe" leggete e ditemi cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oh Silente Santissimo quanto sono in ritardo!!Sta diventando un abitudine, purtroppo...mi dispiace davvero molto, ma tre scuola, un viaggio a Londra (ancora?! E basta!! NdTutti) e le vacanze non ho avuto un attimo libero. Tra l'altro, scrivere in questo periodo è così difficile...non capisco perchè non scrivo più come prima, ma comunque spero almeno che i miei capitoli siano accettabili, anche se non più come prima...
Allur, in questo chap c'è il giorno di San Valentino!! Ma non vi immaginate smancerie o cose romantiche...stiamo parlando di Draco Malfoy, non scordatelo!! E anche Hermione non è da meno...ma ora vedrete...
Spero che nonostante i miei problemi e la mia inaspettata incapacità il capitolo vi piaccia...perdonatemi se non è come prima, e siate buoni...
Buona Lettura!


Perchè non voleva che lo vedesse piangere. Era un fiore così orgoglioso...
                                                                                       
                                                                                             IX de "Il Piccolo Principe"


Aprii gli occhi di botto, svegliata dagli urletti isterici di Lavanda e Calì. La giornata si prospettava davvero pessima, se quello era il risveglio. Guardai l’orologio e sbuffai, per poi girarmi indispettita verso le due ragazze che saltellavano senza alcuna ragione apparente per la stanza già vestite.
“Santo Godric, perché fate tutto questo casino?!” sbottai alzandomi appena a sedere. Lavanda mi guardò strabuzzando gli occhi.
“Perché?!?!?!?! Hermione, che giorno è oggi?!” chiese sbigottita. Voltai gli occhi verso il calendario che avevo sul comodino: Febbraio 14.
“Oh Santo Dio…” dissi ributtandomi pesantemente giù, a braccia aperte.
“Herm oggi è San Valentino!!” squittì Calì tutta eccitata mentre andava a pettinarsi la lunga chioma. Wow, che emozione. San Valentino era la festa più insulsa e commerciale che esistesse. Serviva solo a far sentire di schifo le persone che non avevano nessuno con cui passarlo, e a mettere in crisi quelli che ce l’avevano. In oltre era completamente stupido, l’amore non si dimostra un solo giorno all’anno, ma per tutto l’anno!! E anche di più!Non riuscivo a concepire come quelle due potessero essere così emozionate per qualcosa di così estremamente frivolo!!
Tirai un profondo sospiro. Scommetto che Draco la pensava esattamente come me. E sorrisi distrattamente.
“Perché sorridi, Herm?? Ti stai immediseminando nello spirito di San Valantino anche tu?” fece Lavanda tutta contenta.
“No” risposi truce. “Lo sai che la considero la festa più stupida del mondo…”
“Secondo me parli così solo perché non hai un ragazzo…” ribattè la mora mentre anche lei allo specchio si passava il fondotinta. Quanto si sbagliava.
“Neanche te hai il fidanzato attualmente, Lavanda, eppure sei tutta emozionata…” replicai a tono. Lei ridacchiò, anzi, quasi starnazzò.
“E’ qui che ti sbagli Herm…” disse senza smettere di ridere. Io feci spallucce e mi diressi a malincuore verso il bagno, lontana dal caldo lettuccio. Di sicuro non me ne fregava niente se Lavanda si era messa con qualcuno, era all’ordine del giorno per lei.
Optai per una doccia veloce, e sorrisi di nuovo pensando che io e Draco oggi probabilmente saremo stati gli unici due a far finta che fosse un giorno come un altro. Perché in fondo era davvero un giorno come un altro.
                                                        *
A colazione leggevo tranquillamente la Gazzetta del Profeta, mentre Harry era quasi sommerso da un sacco di buste rosa piene di cuoricini.
“Se avessi fatto come ti ho detto io, forse ora non ti ritroveresti in questa situazione…” dissi con ovvietà al moretto che mi siedeva di fianco.
“Eh, una parola! Ti sembra una cosa facile?” chiese esasperato, mentre leggeva l’ennesima dichiarazione di amore.
“Con tutte le aspiranti che hai?” domandai inarcando le sopracciglia.
“Che vuol dire!! Di solito ci si mette con qualcuna che ti piace davvero, e la metà, ma forse di più, delle ragazze che mi hanno mandato queste lettere nemmeno le conosco!” rispose sbuffando sonoramente. Io risi.
“Harry sei davvero buffo!” feci senza smettere di ridere. Lui mi guardò male, per poi continuare ad aprire tutti i messaggi d’amore.
“Odio San Valentino”  borbottò Harry imbronciato.
“Siamo in due!” esclamai riportando l’attenzione alla gazzetta. Finita di sfogliare la ripiegai per poi poggiarla sul tavolo. Feci scorrere lo sguardo verso il tavolo di Serpeverde…Draco non c’era. Sbuffai.
“Guarda che è là…” fece Harry con un cenno verso l’entrata. Voltai la testa di scatto e mi saltò subito agli occhi. Era appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte al petto e lo sguardo dritto e deciso verso di me. Molte ragazze lo osservavano chiedendosi perché stava lì senza entrare nella Sala. Anche io me lo chiedevo, sinceramente.
“Ma che fai, sei ancora qui?” sbottò dopo qualche minuto Harry. Io lo guardai interrogativa, così il moro si sporse verso il mio orecchio.
“Non so se te ne sei accorta, ma sta aspettando te!!” esclamò con ovvietà. Io mi illuminai improvvisamente, voltandomi di nuovo verso Draco. Ammiccò impercettibilmente a me, per poi girarsi e uscire definitivamente. Mi alzai in piedi, diedi un bacio veloce ad Harry sulla guancia (augurandogli buona fortuna per le ammiratrici) e mi avviai a grandi falcate verso l’uscita della Sala. Varcata la soglia Draco era lì dietro ad aspettarmi.
“Buon giorno Volpe…” mi salutò soavemente. Io gli sorrisi dolcemente.
“Buon giorno Piccolo Principe…” ricambiai piano. La bionda serpe mi fece segno di seguirlo e si avviò fuori dall’ingresso, sulla scalinata principale. Faceva davvero freddo, per questo mi strinsi forte nel mantello, poggiandomi alla parete. Draco mi si avvicinò e mi dette il primo bacio della giornata. Ne seguì uno sguardo tra l’eloquente e il confuso da parte sua. Capii al volo.
“Non c’è bisogno che tu mi faccia gli auguri per questa festa stupida e insignificante…” gli dissi leggendogli nella mente. Lui sospirò.
“Meno male la pensi come me, allora…non sono proprio un tipo da San Valentino, assolutamente!!Troppo romantico, da diabete!” esclamò mentre si sedeva su uno scalino. Io lo imitai, appoggiandomi a lui.
“Concordo in pieno…tutte quelle insulse smancerie per un giorno che è uguale a tutti gli altri, che baggianate…bigliettini, cuoricini, cioccolatini…no, non ci siamo!San Valentino è una festa che mette in crisi tutti!Ma in realtà è un giorno come un altro…” mi sfogai appena, mentre mi cingeva le spalle con il suo braccio e tenevo la testa premuta sul suo petto.
“In effetti hai ragione…” concordò. Io sorrisi compiaciuta replicando.
“Passeremo questo giorno per quello che davvero è: un giorno qualunque!”
Lui mi allontanò appena per fissarmi negli occhi dubbioso.
“Quindi…niente regali??” chiese titubante. Io annuii vigorosamente.
“Neanche se è riciclato?” chiese di nuovo, questa volta sorridendo sornione. (qui sa molto di Edward in Eclipse, devo ammettere!XD NdA)
Io incilinai il capo interrogativa.
“Che intendi dire?” chiesi confusa. Non avevo idea di dove volesse arrivare, assolutamente. Insomma, non mi sembrava un tipo da regali riciclati, ma specialmente non mi sembrava uno che lo diceva!!!!!
Draco mi sorrise compiaciuto, con una piccola nota di dolcezza che dava al suo volto dai tratti angelici qualcosa di speciale. Mise una mano nella tasca interna del suo mantello, e sfilò la collana d’oro bianco con tutti i ciondoli a forma di stelle. Rimasi di stucco. Il biondo mi tirò su i capelli e me la legò al collo, per poi guardarmi soddisfatto.
“Non avevo avuto più modo di ridartela, e pensavo che ci saresti rimasta male se per questa insulsa festa non ti avessi regalato nulla, così mi è venuta a mente questa…era l’ora che tu la riavessi, comunque”
Avvicinai la mano alla collana e me la rigirai fra le dita, guardandola e sorridendo. Mi ero dimenticata di quanto fosse bella e splendente, di come quelle stelle sembrassero brillare di luce propria. Mi aveva regalato le stelle…mi girai verso di lui e lo baciai con impeto, ero così felice che tutto fosse tornato magnifico come prima che succedesse…beh, che succedesse. I giorni che erano trascorsi dopo la rottura con Draco mi ero sentita quasi nuda senza quella collana. Ora riaverla al collo era un sublime piacere. Il mio Piccolo Principe si staccò lentamente da me, per poi guardarmi con un lieve sorriso soddisfatto.
“Non ricordavo quanto ti stesse bene…” disse quasi sottovoce. Io sospirai.
“Neanche io…” ribattei posando lo sguardo sul dono di Draco. Lui mi strinse forte.
“Sono felice ti rivedertela al collo…non la devi mai togliere, la devi portare sempre…e se un giorno ci dividremo, volenti o nolenti, devi promettermi che staccherai da quella collana una stella e che la porterai sempre con te…” mi sussurrò il biondo all’orecchio. Non avrebbe voluto lasciarmi mai, quelle parole ne erano la conferma. Risposi tenendo la testa nell’incavo del suo collo.
“Promesso…”
Avrei voluto dirgli che questo non sarebbe mai accaduto, ma mi sentivo in ansia anche se cercavo di nasconderlo. Avevo paura, paura di vedere sul suo braccio quel marchio, paura che Lui me lo portasse via, lontano, dove sole le stelle c’avrebbero unito. Era un periodo che mi attanagliava una strana sensazione nello stomaco, e non sapevo spiegarmi bene che cos’era. Forse ansia. Forse qualcosa di più.
“Ehi, però non vale, io non ti ho regalato niente!” sbottai divertita, ridacchiando. Lui rise di gusto.
“Mi basti tu…”
Lo guardai negli occhi e mi lasciai andare ad un prolungato sospiro.
“Tu invece non mi basti mai…” confessai senza staccare il mio sguardo dal suo. Mi diede un bacio e mi schernì di nuovo.
“Sei insaziabile piccola…”
“Colpa tua…”
Draco alzò gli occhi al cielo. Poi guardò distrattamente l’orologio.
“Tra pochino cominciano le lezioni, dobbiamo andare…”
 “Io ho un’ora di buco…” dissi subito, stiracchiandomi appena. Il biondo mi lanciò uno sguardo eloquente ma io lo ripresi immediatamente, prima addirittura che parlasse. Forse che lo pensasse.
“Non ci provare neanche lontanamente, tu non marinerai la lezione per stare un’ora con me, capito?? Ora fili immediatamente in classe, anche perché io ho un sacco di compiti da fare, e sono anche un prefetto, lo sai??” sbraitai alzandomi in piedi. Lui si tirò su a sua volta e mi guardò con le mani sui fianchi e il sopracciglio inarcato.
“Okay, okay, ma calmati Volpe, non avevo detto niente! E poi lo so che sei Prefetto!! E allora? Che mi fai?! Mi metti in punizione e mi fai scrivere cento volte “non si seducono i prefetti” o cose così?” replicò con aria di sfida e con una ampia dose di sarcasmo. Io gli feci una smorfia.
“Non sei spiritoso, Piccolo Principe…comunque, io ora me ne vado in Sala Comune, e tu fili in classe, di corsa…ci vediamo alla seconda ora!” dissi prima autoritaria infine più dolce, per poi voltarmi ed incamminarmi a passo deciso verso la porta d’ingesso. Lui mi prese per il braccio e mi fece girare, guardandomi offeso.
“Ti sembra questo il modo di salutare il tuo Piccolo Principe?” chiese sghignazzando. Io sbuffai e gli stampai un bacio a fior di labbra, ma lui, chiaramente insoddisfatto, mi prese il viso fra le sue mani e mi diede un bacio decisamente approfondito e prolungato. Poi si staccò compiaciuto.
“Ora sì che si ragiona…” esclamò divertito, con il suo solito sorrisino sghembo…che adoravo…come il resto di lui, d’altronde.
“Sei sempre il solito…beh, ora posso andare allora…” dissi dandogli un ultimo bacio veloce e staccandomi da lui, per poi varcare rapidamente l’entrata della scuola e incamminarmi su per le scale. Lo vidi rientrare a sua volta e farmi l’occhiolino mentre raggiungeva Blaise che lo aspettava all’uscita della Sala Grande. Si avviarono insieme verso le aule, mentre io continuai a salire verso la Torre di Grifondoro. Ero sollevata, allegra, e non avrei permesso a niente o nessuno di rovinare il mio buon umore…
Le mie ultime parole famose.
Varcai la soglia della Sala Comune rigirandomi fra le mani la collana di Draco e canticchiando (il che era un brutto segno! NdA&Hermione). Quando il buco del ritratto si fu richiuso attraversai il brevissimo corridoio e mi diressi spedita verso i tavoli alla finestra, cercando Harry con lo sguardo. Lo individuai immediatamente a sedere su una poltrona, ma qualcos’altro catturò la mia attenzione. Sul divano di fianco alla poltrona dov’era seduto il mio migliore amico c’era Ron avvinghiato completamente a quella che riconobbi subito come Lavanda Brown. Stavano pomiciando senza ritegno davanti a tutti, aggrovigliolati e intrecciati fra di loro. Rimasi di stucco, immobile con la bocca aperta. No, non poteva succedere davvero! Sentii come un pugno fortissimo alla pancia, e una bastonata nella schiena contemporaneamente. Non riuscii a capire perché quella situazione mi dette così incredibilmente fastidio, facendomi contorcere lo stomaco. Non poteva essere gelosia, insomma, io avevo Draco, che c’entrava Ron? E allora cos’era?? Apprezione verso il rosso?? Ci stava…vederlo tra le braccia di Lavanda era inquietante, nonché incredibilmente irritante! Insomma, perché tra tutte le ragazze che ci sono doveva cadere proprio nelle grinfie della più oca?? Era inconcepibile. Era un duro colpo, e non riuscivo nemmeno a capire il vero motivo. Mi dava così noia che gli avrei spaccato addosso qualcosa di molto pesante e appuntito. Digrignai i denti e mi feci forza per mantenere la calma e andare verso Harry, completamente indifferente a quello che succedeva nel divano accanto.
“Ciao Harry!” gli dissi cercando di usare un tono molto allegro. Gli diedi un bacio sulla guancia e mi sedetti sul bracciolo della sua poltrona.
“Ciao Hermione!Eccoti finalmente!” rispose sorridendo, ma nel mentre mi lanciò uno sguardo dubbioso. Infatti stavo “involontariamente” fulminando il rosso e la mora che continuavano imperterriti a limonare.
“Dov’eri?” mi chiese il mio migliore amico sempre con aria interrogativa.
“Con Dr…ehm, fuori, per una boccata d’aria…” risposi vaga riprendendomi subito. Il moro si girò verso il divano, guardando storto i due, poi si rigirò verso di me, e notando l’espressione crucciata mi toccò con il gomito e mi fece l’occhiolino. Lì per lì non capii cosa aveva in mente, ma tutto mi fu subito più chiaro appena parlò.
“Caspita che bella collana Herm…mi sembra familiare, però…” esclamò con tono elevato ed eloquente. Io ghignai.
“Ti sembra giusto, Harry…me l’ha ridata lui oggi…” risposi sempre senza togliermi il ghigno dalle labbra. In quel preciso istante senti Ron staccarsi da Lavanda e voltarsi dritto verso di me. Scese lo sguardo dai miei occhi al mio collo almeno tre volte.
“Beh, che hai da guardare?? Non avevi di meglio da fare?” ribattei acida. Si vedeva che passavo troppo tempo con Draco, vero?? Lui aggrottò la fronte e mi guardò in cagnesco.
“Infatti…” replicò inacidita la Brown fulminandomi con lo sguardo. Io non ero da meno.
“Lav, devo dire due paroline veloci veloci a Hermione, ti dispiace?” fece Ron senza staccare i suoi occhi da me.
“Sì, e molto!!” sbraitò la mora con tono aspro. A quel punto il rosso si voltò verso di lei.
“Per favore…” disse più mieloso. Lavanda a quel punto cedette e dopo un bacio se ne andò ancheggiando da Calì. Finalmente Ron potette riconcentrarsi completamente su di me.
“Beh, cos’è questa storia?!” strepitò lui cercando di controllare il tono della voce. Io mi alzai in piedi e mi piazzai davanti a lui.
“Veramente sono IO che dovrei chiederlo…da quando stai con Miss Oca Giuliva?” ribattei con un po’ di ferocia. Lui si alzò a sua volta e mi fronteggiò. Anzi, essendo molto più alto di me mi sovrastò.
“E tu da quando ti sei rimessa con Mister Serpe Velenosa?” rispose indispettito.
“Da un po’, se t’interessa…” confessai con una smorfia.
“Da ieri, se t’interessa…” replicò facendomi il verso. Poi continuò.
“E non ti azzardare a dire una parola perché tu stai con Dra…” sbraitò ma io gli misi una mano sulla bocca per zittirlo.
“Urlalo al mondo, mi raccomando!! Vuoi anche appendere li striscioni?? Ma pensi quando parli?!?!?! No ovviamente…” esclamai infervorita, ribelandolo dalla mano. Notai che le orecchie erano diventate rosse per la rabbia.
“Eh certo, perché io sono sempre lo stupido mentre tu sei la intelligentissima Hermione, beh, se mi ritieni tanto deficiente, perché sei amica mia?!” vociò Ron offeso.
“Semplice, perché non ti considero stupido, Ronald, solo uno che non collega cervello e bocca!!” ribattei, per poi avvicinarmi a lui e parlargli sottovoce.
“Ti sei mai soffermato un secondo a pensare che se teniamo la nostra relazione segreta è perché rischiamo entrambi la VITA?” mormorai alterata. Lui mi guardò con sguardo omicidia.
“I rischi di mettersi con un mangiamorte…” rispose acido. Io sentii le lacrime pungolare gli occhi, ma non cedetti, e lo osservai con disprezzo.
“Sì, è vero, e sono pronta a correrli quei rischi, perché lui mi da tutto quello che tu non mi sapresti mai darmi…e fra te, il bravo ragazzo, e lui, il futuro mangiamorte, ho scelto LUI! E lo riscegliere altre cento, mille volte!! Perché lui mi ama davvero mentre tu mi fai solo schifo!” bofonchiai con le guance imporpognate di rossa rabbia. Sentii che non sarei riuscita a trattenere le lacrime oltre, così corsi di sopra con passo svelto e austero. Non volevo che mi vedesse piangere, non per lui. Non si meritava niente, e facendo così, mi faceva sempre di più avvicinare a Draco. Mentre me ne andavo, comunque, sentii Harry alzarsi e dire a Ron:
“Certo che Herm ha ragione…non pensi mai quando parli!!” prima di provare a seguirmi, ma le scale lo dividevano da me, chiusa in bagno, che piangevo, da sola, dove nessuno poteva vedermi.


Fa schifo, non mi piace per nulla. Ma che mi sta succedendo??? Per favore ragazzi miei, ho bisogno di una mano...ditemi cosa ne pensate, perchè non ho assolutamente idea di cosa mia stia accadendo...LASCIATEMI UNA RECENSIONE PLEASE!!Me ha bisogno di una mano!!

Un grazie enorme a tutti quelli che mi hanno lasciato una recensione e a quelli che lo faranno!! Vi adoro immensamente, siete la ragione che mi manda avanti! GRAZIE!

...---*Alexa*---...
   
 
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