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Autore: GDragon    21/06/2013    1 recensioni
Questa è la mia prima FF, ma non ho voluta farla yaoi semplicemente perchè volevo dare un ruolo diverso hai miei amati BB... quindi spero con tutto il cuore che la storia vi piaccia
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The Dark Side Of BB

L’altra faccia della medaglia

 
Un’ uomo distinto e ben vestito camminava fiero lungo il corridoio, guardandosi ogni tanto alle vetrate delle porte degli uffici.
“ Buongiorno presidente…” disse una ragazza parandosi davanti a lui.
“Buongiorno Minzy… che succede? Quando mi ti pari davanti cosi non c’è mai niente di buono…” rispose l’uomo sistemandosi gli occhiali.
La ragazza rise “allora lo sapete anche voi Presidente… mi dispiace sapere che è questo che pensate ogni volta che mi vedete…” disse mettendo un finto muso, l’uomo non si scompose  e continuo chiedendo,
“ insomma cosa succede?”
“ma nulla c’è vostra moglie che vi aspetta”
“ e me lo dici cosi? La trovi una cosa cosi normale? Quando viene in ufficio non c’è mai da star tranquilli”
La ragazza rise di nuovo e intanto lui riprese velocemente a camminare verso il suo ufficio e lei lo segui cercando di stare il più possibile al suo passo.
“ Presidente non c’è bisogno di camminare cosi velocemente, l’ufficio non scappa mica…”
“ sono felice per lei signorina Minzy che la pensa cosi… ma forse non ha ancora compreso chi sia realmente mia moglie, e poi sono in ansia… per quello che sicuramente mi dirà”
Fini di dire con un sonoro sospiro… Minzy lo guardò  con aria interrogativa
“ sapete già cosa vuole dirvi?”
L’uomo si tocco la fronte con le dita come se gli fosse venuto mal di testa e sospirò di nuovo
“bè credimi lo immagino”
BRRR BRRR
Minzy si tocco la tasca della giacca dove sentiva squillare il cellulare, lo estrasse e se lo porto all’orecchio
“Pronto? Si sono io… capisco arrivo subito”
L’uomo si girò verso di lei capendo chi fosse al cellulare
“Presidente buona chiacchierata con vostra moglie, ci vediamo più tardi”
Si fermò e fecce un’ inchino veloce per poi fare dietro front dirigendosi verso l’ascensore, l’uomo fece un cenno con la testa e continuò il suo percorso.
Arrivato davanti alla porta del suo ufficio fece un profondo respiro ed entrò, la luce del mattino lo accecò… il suo ufficio si affacciava sulla vista più bella di tutta Seoul, vetrate enormi  mostravano lo splendido spettacolo che si parava davanti ha chiunque entrasse… davanti ha quelle vetrate vi era posta un’enorme scrivania con una pilla di documenti posti in maniera ordinata, quasi maniacale, un pc di ultima generazione un portapenne lavorato a mano e infine il tutto accompagnato da una poltrona in pelle nera lucida, davanti alla scrivania c’erano dei divanetti due posti uno di fronte all’altro, e un’ ultimo posto proprio davanti hai due, al centro vi era una tavolo nero e tutto intorno vi era un’ arredamento piuttosto sobrio, attaccate alle pareti vi erano attestati, Lauree e master ricevuti in molte università prestigiose.
Seduta proprio su uno dei divani c’era sua moglie con un’aria preoccupata, appena lo vide entrare si alzo
“Caro, buongiorno, perdona la mia intrusione durante i tuoi orari di lavoro”
Disse facendo un mezzo inchino in segno di scuse
“non c’è bisogno… sono solo curioso di sapere cosa c’è di tanto importante da dirmi, tanto da non poter aspettare il mio rientro ha casa…”
Rispose mentre raggiungeva l’altro divano posto dietro la scrivania e facendo segno alla moglie di sedersi
“vedi caro… sono preoccupata e tu lo sai, questo lavoro che fai è solo una copertura per mascherare ciò che realmente esiste dietro questa società…”
“ e tu sei venuta ha disturbarmi per questo? Non ti sembra ridicolo? Ti vorrei ricordare che questo lavoro ti permette di fare la signora, con la villa, la piscina, le sedute ad ogni ora con le estetiste, i massaggi, i camerieri, i maggiordomi e tutte le domestiche e ti ricordo anche che se vesti solo roba firmata e vai ad incontri con gente importante è sempre grazie a questo lavoro che tu critichi tanto…”
Disse alterato, si alzo dal divano e si diresse verso le vetrate
“ tu non immagini nemmeno quanto sangue io abbia sputato per questo lavoro, quante persone mi hanno messo i piedi in testa prima di arrivare dove sono ora… e non saranno certo le lamentele di una donna che ho dovuto sposare per forza che mi faranno cedere questo posto ad altri…se non ti sta bene io le carte di divorzio le firmo quando vuoi… ma sai bene che finirai a stracci se mi lasci…”
Sogghignò malefico
“ e se mi lasci sai bene che non c’è via d’uscita per te,  non penserai certo che mi metta contro il mio capo per te… che butti la mia vita e il mio lavoro?”
Si girò a guardare la sua espressione e quello che vide lo soddisfò parecchio… una faccia impietrita dalla paura, occhi sgranati, fiato corto incapace di mettere a fuoco la situazione, lui ci godeva troppo ha vederla cosi… non che fosse una brutta donna… ho si immischiasse troppo nei suoi affari, anzi era un buon partito per lui e per la sua famiglia, ma quel matrimonio lui non lo voleva…e tanto meno voleva che lei mettese bocca sul suo lavoro.
“ascolta, già il fatto che tu parli in questo modo ti mette in una brutta posizione, e anche il fatto che io sia stato zitto mette anche me in una brutta situazione… quindi perché non ti tieni quello che hai e ti comporti come una moglie che dovrebbe stare al mio fianco? Non ti faccio mancare nulla e anche se io non ti volevo ti ho sposato perché questa era la volontà di mio padre e lo rispettata… ma non ti consento di prenderti libertà che non ti ho mai dato…  e mettersi contro il mio capo vuol dire solo guai… sono stato sufficientemente chiaro, moglie…”
Disse sottolineando quell’ultima parola come se fosse un patto fatto con il diavolo piuttosto che un contratto di matrimonio, la donna si ricompose e dopo aver fatto lunghi respiri si girò verso di lui
“ capisco le mie parole non valgono niente per te… ma io lo dico da donna innamorata che ha paura di perderti… “
Aveva le lacrime agli occhi, il solo pensiero di perderlo la annientava, ma sapeva che lui la pensava diversamente…
“ perdona le mie parole poco consone e se vorrai riferire a lui c’ho che ho detto… sono pronta ad inginocchiarmi e ha chiedere il suo perdono se necessario… non voglio metterti sotto una cattiva luce hai suoi occhi… quindi adesso me ne andrò ha casa come se questa conversazione non fosse mai avvenuta… e ti chiedo di nuovo di perdonare la mia mancanza di rispetto…”
Dicendo questo si alzò avviandosi verso la porta
“aspetta..”
Lei si fermò e si girò verso di lui, lo vide seduto sulla sua poltrona che la guardava… con il suo sguardo magnetico che le faceva girare la testa tutte le volte, era di questo che si era innamorata del suo sguardo, del suo essere sempre fiero e sicuro di sé, era un’ uomo rispettato da tutti con alte qualifiche e ovunque andassero insieme  le donne gli morivano dietro e lei si sentiva potente… perché sapeva che anche se lui non provava niente, sulla carta e davanti ha quei fiume di persone lui era suo gli apparteneva.
“ anche se non ti volevo adesso sei comunque mia moglie… sono già passati due anni da quando ci siamo sposati e averti vicino è diventata un’abitudine, quindi cerca di non portarmi a fare scelte… rimani nel bel mondo che ti ho dato… l’oscurità lasciala a me e siccome mi ami cosi tanto fa come ti dico e vivremmo sereni per molto tempo, sai benissimo che tipo di uomo sono… se pensi che qualcuno possa di nuovo acciaccarmi ti sbagli, e ora va… esci vai con le amiche, fai shopping fai tutto quello che vuoi ma non parlarmi più di questo, chiaro?”
“si, marito mio… sei stato chiarissimo… questa sera tornerai a casa?”
“ho del lavoro da sbrigare quindi potrei far tardi, a stasera”
La donna fece un’ inchino di rispetto apri la porta ed usci, quando la porta si richiuse l’uomo si accascio sulla poltrona stravolto…
“è le mogli, una spina nel fianco vero?”
Quella voce lo fece scattare dalla poltrona, prese la pistola dalla giacca e la puntò verso l’angolo in cui l’aveva sentita
“ehi ehi calmo, sei pazzo? Non parlarci con tua moglie se ti rende cosi suscettibile…”
“Ri?”
Alla vista di Ri l’uomo si tranquillizzo e rimise la pistola apposto rimettendosi seduto
“ti pare questo il modo di arrivare? Avrei potuto spararti…”
“ehi con chi pensi di parlare?? Io sono l’ombra pensi davvero che potrei fare quello che faccio se fosse cosi facile farmi fuori?”
Disse un Ri sorridente, poi si avvicinò hai divani e si sedette, intanto lui si era messo ad armeggiare con alcuni documenti
“amico mio bella la vita chiuso in questo ufficio al sicuro da tutti vero?”
“sei venuto per lamentarti del tuo lavoro Ri?”
“naaa solo per darti fastidio… “
Disse ridendo
“Ri… li vedi questi pezzi di carta? Devo eliminarli il più velocemente possibile non ho tempo da perdere…”
“eddai… sei sempre il solito… rovini ogni bella atmosfera, non fare quella faccia imbronciata al tuo Ri sorridi”
Si avvicinò a lui e con le dita agli angoli della bocca gli fece fare una smorfia che voleva sembrare un sorriso, lui lo fulminò con lo sguardo e poi si scostò togliendosi dal suo tocco, Ri si ributto sul divano ridendo a crepapelle
“sei uno spasso te lo giuro… sei anche più divertente di Dae…”
“a proposito di Dae… è vero che era arrabbiato con te?”
Ri si rizzò dal divano e guardo l’uomo davanti a lui con aria interrogativa
“arrabbiato? Con me? E perché mai?
“ per quello che hai combinato in quel Hotel…”
“ aaa ma parli di quello… non gli ha fatto ne caldo ne freddo… alla fine il pezzo grosso se l’è presso lui come sempre no?”
L’ uomo alla scrivania  sogghignò
“ha voi il lavoro sul campo a me le scartoffie, credo che vada bene cosi… nessuno di voi potrebbe prendere il mio posto…”
“bè non mi ci vedo per niente chiuso in queste 4 mura…”
“è ha dover usare il cervello… deve essere davvero troppo difficile”
Lo interruppe lui , Ri lo fulminò
“ah – ah – ah spiritoso…”
Disse mettendo il muso
BIP BIP BIP
l’uomo rispose al telefono posto vicino a lui in vivavoce
“si che succede?”
“presidente sono minzy… volevo sapere se era ancora impegnato…”
“no vieni pure”
TOC TOC
“avanti…”
Minzy apri la porta ed entrò
“buongiorno di nuovo presidente”
Fece un mezzo inchino e richiuse la porta quando si girò di nuovo noto che c’era un’altra persona che conosceva
“Ri? E tu cosa ci fai qui?
“ecc---“
“ è venuto perché si annoiava… al bambino se non gli viene data una missione diventa triste vero?”
Gli disse prendendolo in giro, Ri incrociò le braccia al petto e rimise il muso
“tsk…bell’amico sei…”
L’uomo risse
“andiamo Ri non prendertela… stavo scherzando… oppure puoi farlo solo tu?”
“ok, mi arrendo hai vinto…”
Minzy se la rideva sotto i baffi… quando non erano in veste ufficiale… sembravano delle persone totalmente diverse…
“mmm comunque presidente… non vorrei disturbarla mentre se la ride con il suo amico… ma sono arrivati gli ordini da parte di lui…”
Disse in tono serio e anche Ri e l’uomo smisero di ridere, quando si trattava di quella persona e delle missioni che affidava… finiva il tempo del divertimento e si passava al lavoro vero
“dammi qua, di cosa si tratta?”
“sicuramente si tratta della missione che abbiamo già affrontato io e Dae”
Disse Ri  l’uomo apri la busta e ne lesse il contenuto
“come hai detto tu prima, a noi il lavoro sul campo a te le scartoffie… “
Il presidente lo guardò e sorrise
“quindi questo è l’albergo di quell’uomo… io dico perché queste persone non giocano mai bene le loro carte?”
“perché il capo gli da troppo e loro pensano di potersene approfittare, non trovi che siano uno spasso? Dovevi vederlo mentre balbettava… se la stava facendo sotto dalla paura”
“e ci credo… non vorrei mai aver ha che fare con te o Dae in queste circostanze…”
“ehi guarda che per te vale lo stesso… non sei tu che hai prosciugato tutti i conti di quell’uomo e preso ogni bene? “
“bè erano questi gli ordini… ed ora quest’albergo è diventato una nostra proprietà cosi come i soldi ed i beni…”
“che gestisci tu! Quindi alla fine anche tu sei temibile, per quanto il tuo potere sia dovuto a quella persona, lui sa bene come usare il tuo cervello e le tue doti…”
Intanto lui continuava a visionare la cartella e si soffermo a guardare un foglio in particolare
“emmh Ri…”
“che c’è?”
“questo per caso sei stato tu??”
Gli giro il foglio mostrandogli la foto di una parte dell’albergo distrutto, Ri sorrise
“non pensavo sarebbe diventata una nostra proprietà altrimenti avrei avuto un’ occhio di riguardo… comunque quel giorno alla festa… c’era il presidente della SM ma ancora non sono riuscito a dirlo al capo”
“notizia interessante… chissà cosa sta architettando… sono davvero curioso, comunque sia appena riuscirai ad avere un’ incontro con lui riferisciglielo immediatamente…”
“è quello che voglio fare… ma ultimamente non si mostra, puoi riuscire a vederlo solo se vieni chiamato…”
“è sempre più impegnato di noi, dovresti saperlo…”
“lo so, lo so…”
Disse di nuovo imbronciandosi, Minzy era ancora in piedi davanti a loro e attendeva ordini
“cosa volete fare presidente?”
“ bè dobbiamo far riparare la parte… distrutta da Ri…”
Disse fulminandolo poi tornò a guardare Minzy
“visto che diventerà nostra… rendiamolo un’ albergo memorabile come gli altri naturalmente… cambiate tutte le carte che lo riguardano, eliminate ogni cosa che possa ricondurre al vecchio proprietario e diamogli un nome più interessante… mmm voglio dedicarlo al capo, che ne dite di un nome Italiano? Io opterei per Dolce Vita che ve ne pare?”
Intervenne Ri
“è fantastica degna del capo”
Disse con gli occhi luccicanti, Ri adorava il capo… e tutti lo sapevano, Minzy infatti lo guardava sorridente
- quanto è tenero, quando si parla del capo diventa ancora più carino –
Pensò arrossendo
“Minzy, facciamo un lavoro impeccabile”
“come sempre presidente”
L’uomo firmò delle carte e le passò a Minzy, si inchinò ed usci velocemente dall’ufficio .
“e anche questa è fatta…”
Disse alzandosi dalla poltrona, poi si girò verso Ri
“che dici ci prendiamo qualcosa da bere?”
“offri tu?”
Ribatté un Ri sorridente
“mmmmm…no, te la devo far pagare per quella parte distrutta…”
“oooo eddai, non fare cosi…lo sai quando sono perso nel mio lavoro non capisco più niente”
“e di niente t’importa direi…”
Ri ci pensò un’ attimo  e poi annui convinto, l’uomo scosse la testa in segno di rassegnazione, si alzò dalla poltrona e si diresse alla porta, si fermò dinanzi ad esse e si giro verso Ri
“allora? Vuoi venire o no? Guarda che ti mollo qui”
Ri scattò dal divanetto e si lanciò contro la porta
“nono sto arrivando”
Uscirono fuori dall’ufficio e percorsi un paio di metri tra chiacchiere e risate di botto si fermarono e videro Minzy parlare con qualcuno che conoscevano molto bene e si avvicinarono.
“Maggiordomo sorridente?”
Disse Ri per primo, il ragazzo si girò e mostrò il suo splendido sorriso angelico
“salve Ri, ti trovo in splendida forma!”
“ te lo giuro sono scioccato… chi direbbe mai che sei un killer con quel sorrisetto”
Disse beffeggiandolo, il sorriso del ragazzo si allargò ancora di più
“vogliamo provare?”
Ri indietreggiò e rifiuto gentilmente l’offerta
“come mai ti trovi qui Dae?”
Il maggiordomo girò il suo sguardo verso l’uomo accanto a Ri e gli sorrise
“sono venuto qui da parte sua, vuole vederti e vuole che sia io a portarti da lui”
L’uomo strabuzzò gli occhi e rimasse impietrito
“ehi sta tranquillo non c’è niente di cui ti devi preoccupare…”
Lo rassicurò Dae, l’uomo si rilassò e lo segui fuori dall’edificio in direzione dell’auto
“bè allora andrò a bere qualcosa con Minzy… buona chiacchierata col capo”
Intervenni sarcastico Ri, l’uomo si girò e gli fece una smorfia di sorriso, Dae  intanto apri la portiera della macchina e lui sali. Arrivarono davanti la sede centrale, Dae scese dalla macchina e andò ad aprirgli la portiera.
“lui è su che ti aspetta… “
Fecce un cenno del capo e si diresse all’interno dell’edificio, ed agitato, emozionato e anche un po’ eccitato all’idea di rivedere il capo, ma chi non lo sarebbe stato tra loro? Specialmente ultimamente…era difficile incontrarlo e parlargli di persona… erano veramente poche le persone che potevano permettersi questo lusso… invaso dai pensieri non si accorse di aver raggiunto la porta del suo ufficio e facendosi coraggio bussò…
“avanti…”
Si senti dire dall’interno, l’uomo apri la porta ed entrò
“Buonasera capo…”
“Sera Top…sai questo soprannome ti sta a pennello te lo mai detto?”
“tutte le volte che ne avete avuto la possibilità”
Rispose sorridendo Top, anche l’uomo seduto sulla poltrona rise
“perdonami per averti fatto portare cosi senza avvisarti…però avevo bisogno di parlarti”
“non importa lo sa che per lei io non ho mai impegni…”
“quanta importanza mi date… delle volte penso se la merito davvero…”
Top guardò l’uomo seduto davanti a lui
“signore c’è qualcosa che vi preoccupa?”
“ho saputo del discorso che hai avuto con tua moglie…”
Top rimase impassibile
“ma non ti devi preoccupare… non sono arrabbiato… anche io fossi in lei sarei preoccupato”
“vi ringrazio infinitamente della vostra bontà e comprensione…”
L’uomo seduto sogghigno
“non ce n’è bisogno credimi, il lavoro come procede?”
“oggi ho ricevuto le carte di quel compito… ed è già sistemato”
“bene… allora tieniti pronto per la prossima missione, ora puoi andare”
“si!”
Fece un’ inchino ed usci, riprese a respirare… e tornando al suo sguardo serio si diresse all’uscita
<< mi chiamo TOP, perché il sono il meglio del meglio…cosi dice il mio capo e io gli credo, mi occupo dell’azienda della YG e dei lavori sporchi sotto banco…quelli che non si possono vedere alla luce del sole… La YG è un’azienda molto potente e mette in mano a me tutto il suo potere… e io so come usarlo… se lui lo chiede, i conti possono venire prosciugati, aziende possono chiedere, macchine case e stati di famiglia sparire…questo è il mio compito…un lavoro dietro la scrivania… che si occupa dell’altra faccia della medaglia… >>
Fine 3° capitolo


 
 
 
 
   
 
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