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Autore: Anomis    07/01/2008    2 recensioni
Amori che si riscoprono, casi più complicati e conseguenze di azioni fatte in passato coinvolgeranno Veronica, fino ad attirala nella loro trappola, la trappola della vita... Veronica e Logan, i mitici LoVe non cambieranno, ma spesso si troveranno a chiedersi se il loro amore sia così vero come sembra... E Piz e Parker? scopritelo voi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Logan Echolls, Meg Manning, Sceriffo Don Lamb, Veronica Mars
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino dopo, Veronica si era accorta di aver dimenticato di nuovo di avvisare il papà che sarebbe stata da Logan eprovò a chiamarlo per diminuire la gravità

 della faccenda, ma quando chiamò non ebbe nessuna risposta. Leggermente preoccupata, ma anche sollevata, uscì di casa con Logan.

Appena arrivati a scuola, Veronica incontrò Felicity -Ciao Veronica hai scoperto qualcosa?-.-Ciao Felicity, sto iniziando a risolvere il caso ma mi servono altri

giorni-.-Va bene, facciamo così per non pressarti troppo mi fai tu uno squillo quando hai risolto il caso-.-Mi sembra un' ottima idea, scusa ma ora devo andare

oggi sarà una giornata pesante. Ciao-.-Ciao-. Le prime due ore scolastiche erano le più pesanti, trattasi di chimica e letteratura, ma Veronica non ne risentì

molto visto che non ascoltò neanche una parola. A tutte quelle formule chimiche o a quei testi che spiegavano la vita,morte e miracoli di tante persone, Veronica
preferiva certamente pensare ai suoi casi. Il papà di Felicity… no non poteva avere un’ amante. Per quanto lui fosse bello e affascinante era anche un uomo

intelligente e fedele alla sua famiglia e alla sua compagna.  Ma se lui non ha un amante, come fa a passare tutto quel tempo? Soprattutto considerando che non è

né a casa né in ufficio? Domande complicate alle quali non si può rispondere subito e più Veronica andava avanti, più il caso diventava difficile e pericoloso.  La

 campanella suonò e Veronica potè finalmente andare a casa per rivedere suo padre. Quando arrivò a casa non trovò nessuno, suo padre non c’ era e non l’

aveva avvisata! Se in mattinata era un po’ preoccupata, ora lo era tantissimo e il cuore le batteva a duemila. Setacciò la casa, ma non trovò nemmeno un

biglietto in cui c’ era scritto dov’ era andato il padre e provò più volte a chiamarlo sul cellulare.  Niente.  Ora Veronica aveva tanta paura, paura che il papà

avesse fatto come la mamma, cioè scappare via senza nemmeno spiegare perché. Il suo istinto le diceva di correre a vedere se c’ era ancora, nel grosso

armadio della camera di Keith, la valigia che lui usava per viaggiare, e dopo aver controllato e ricontrollato almeno una decina di volte, Veronica si rassegnò al

fatto che non c’ era.  Era molto agitata e, dopo aver preso le chiavi della macchina ed esservi saltata su, cercò di ricordare se il padre le avesse detto di qualche
caso.  Non ricordava niente e, ormai sconfitta dalla paura e dalla tensione fece retromarcia per andare all’ ufficio dello sceriffo per vedere se i poliziotti 

sapevano qualcosa. -E’ andato a New York per seguire un caso molto importante… credo riguardasse una specie di club chiamato castello , e

che c’entrasse qualcosa con il papà di Duncan… -.  – Grazie sei stato magnifico!-.

Veronica andò a New York e dopo essere arrivata si ricordò che quando seguiva il caso del castello era venuta a sapere che di solito si riunivano in una

camera in una strada chiamata Nichols, più precisamente al numero 90. Quando arrivò lì c’ era suo padre con un gruppo di agenti e qualche uomo per terra. 

Qualcuno si accorse della sua presenza visto che la persona aveva prima detto qualcosa a Keith e poi aveva sparato un colpo verso di lei. Veronica chiuse gli

occhi. Vide come un flash di tanti episodi passati insieme al papà, poi pensò a Logan, Duncan, Mac, Parker e persino a Felicity.  Poi era per terra svenuta.

Sognava di vivere per sempre con il papà e che Logan venisse accettato finalmente da lui. Poi si svegliò, si guardò intorno come spaesata e si accorse di essere

in ospedale. Subito dopo entrò il padre e Veronica si ricordò di quello che era successo. – Amore stai bene? Sai dopo lo sparo sei svenuta e … -.- Cosa? vuoi
dire che la pallottola non mi ha colpita?-.-No , non ti ha colpita, sai avevo chiamato rinforzi e Leo è arrivato giusto in tempo e si è messo davanti. So che ora ti

starai chiedendo se sta bene e ti anticipo la risposta: Sta bene nel senso che è fuori ogni pericolo perché la pallottola gli ha colpito il braccio, ma purtroppo

il braccio è rotto e dovrà tenere il gesso, quindi non venire a lavoro,  per quaranta giorni.-Ah meno male! Senti hai recuperato l’ hard disk con i nomi delle

persone che facevano parte del castello?-.-Si perché?-.-Perché devo risolvere un caso di un uomo Benjamin Bray e ieri mi è sembrato di vederlo fra gli

altri e …-.-Ora pensa solo a riposarti, controllerò e ti farò sapere ok?-.-ok-. Quando uscì dalla stanza dell’ ospedale trovò Logan che, molto più preoccupato

del solito le si avvicinò, l’ abbracciò e le disse-Amore mio ho avuto tanta paura di perderti per sempre-.-Ora sono qui Logan e papà ha detto che posso venire

da te a patto che tu mi faccia riposare-.- Parola d’ onore- rispose Logan mettendo la mano destra sul petto e la sinistra in alto. Veronica ridacchiò e gli disse –

Spiritoso come sempre Echolls!-. Lo abbracciò e si avviarono a casa di Logan.Il giorno dopo niente scuola per Veronica che, contentissima per aver

avuto questa “grazia dal medico”, si svegliò a mezzogiorno con assoluta calma e, dopo aver fatto colazione, si mise davanti il computer e inziò a trovare

ulteriori prove per il caso Bray in attesa della risposta del padre. La giornata passò con calma, senza avvenimenti “alla Veronica  Mars” e per questo passò in

fretta. – Ah se tutti i giorni fossero così… - pensò fra ad alta voce Veronica e prontamente Logan le rispose- Se tutti i giorni fossero così tu non saresti

Veronica Mars-. Il giorno dopo non c’ era scampo. Veronica doveva svegliarsi di nuovo alle 7, andare a scuola, incontrare Felicity e affrontare il fatto che le

avrebbe dovuto dire che suo padre non aveva un’ amante, ma peggio faceva parte della più grande associazione di imbroglioni di tutti i tempi, e poi doveva

riuscire a superare la giornata dopo che si era venuto a sapere il tentato omicidio nei suoi confronti … Bhè che dire … al prossimo capitolo!
  
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