Se un segreto tra Ginevra e Hermione si trascinasse da sei lunghi anni...se un addio diventato "inizio" prendesse forma in una notte nebbiosa...se un patto pericoloso e mortale incontrasse il benestare di due streghe folli e disperate?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Coppie: Ginny/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Eccomi di
nuovo!Qui mi sa di essere scaduta un po', fatemi sapere! Grazie mille per le
stupende recensioni, davvero troppo buone!!Buona lettura!
Salì le scale circospetta e silenziosa, il dormitorio non
era
ancora pieno e molti dei Grifondoro ciondolavano ancora in Sala Comune
per fortuna, così fissò per un attimo la porta
della sua
stanza e poi si diresse dalla parte opposta.
Era a qualche passo dalla porta del bagno femminile dei Caposcuola, per
quell'anno solo per lei praticamente, quando si pietrificò
nel
sentire una voce che la chiamava.
-Ginevra?-
La rossa si girò lentamente con la faccia di un bambino
colto
con le mani nella marmellata, ma quando vide chi era
rilasciò il
respiro e ricompose la teatrale e asettica figura di Ginevra Weasley.
-Ruth Brendan...hai bisogno di qualcosa?- l'esile bruna che imbarazzata
all'inverosimile le stava davanti si torturò le mani.
-Mi chiedevo se potessi darmi ripetizioni di...- deglutì e
Ginny iniziò a essere impaziente.
-Di cosa?-
-Pozioni...- sussurrò.
Ginny sorrise senza calore e scosse il capo, anche se nel suo tono non
c'era nessuna nota seccata, a Ruth sembrò triste e sincera.
-Non sarei una buona insegnante...non ho pazienza. Ti conviene chiedere
a qualcun altro e lo dico per te.- detto questo si girò.
-Ci sono stati dei rumori in camera tua prima!- tentò
l'altra e a Ginny si gelò il sangue nelle vene.
-Arnold avrà corso un po'...sono così le Puffole
Pigmee...ti crea problemi?- fece freddamente dandole comunque le spalle
e senza aspettare risposta si infilò nel bagno.
A Ruth Brendan non rimase che chinare la testa e rietrare nella sua
stanza, non c'era possibilità di istaurare un rapporto con
quella ragazza.
Si chiuse la porta alle spalle e tirò un sospiro di
sollievo,
stroppicciando involontariamente i fogli della lettera che aveva tenuto
in mano fino a quel momento.
C'era qualcosa di strano nell'aria, lo sentiva forte pulsare nelle
vene, tutte sensazioni e non altro, eppure un presagio negativo
continuava a stuzzicarla; si disse che doveva solo far presto e correre
da Hermione, sapeva che nel solo vederla tutto sarebbe scomparso,
pacificata si sarebbe accoccolata fra le sue braccia e il mondo le
sarebbe parso più buono e meno violento, così e
solo
così quel velo d'ombra si sarebbe infranto.
Salì sulla vasca di porcellana e in punta di piedi
arrivò
al quarto mattone dall'alto, con una lieve pressione riuscì
a
staccarlo, infilò in quel piccolo anfratto la lettera e lo
richiuse, poi afferrò la bacchetta custodita tra le pieghe
del
mantello, mormorò qualcosa a bassa voce e piccole scintille
scaturirono dalla punta del rametto incantato, così
sigillò il suo nascondiglio a prova d'intrusi.
Scese dalla vasca e piano aprì la porta, si
sincerò che
in quel momento nessuno la vedesse uscire e tirato un profondo sospiro
di sollievo si incamminò verso la sua stanza.
Il clic della serratura la fece sobbalzare, ma senza ulteriori indugi
si infilò nella sua camera immersa in un buio totale.
-Mione?- chiamò a bassavoce, ma nessuno le rispose.
Iniziò ad innervosirsi.
-Hermione?Dove sei?- ancora il buio non accennava a schiarirsi e
nessuna voce la salvava dall'opprimente sensazione che le diceva sempre
più forte che qualcosa non andava.
-Non mi piacciono questi scherzi...amore vieni fuori...-
mormorò
ancora e tutta la tensione sembrò scemare non appena due
esili e
gentili braccia la circondarono da dietro.
Chiuse gli occhi e si appoggiò con tutto il peso al corpo
dietro
di lei, lasciò anche che la testa sprofondasse all'indietro
nell'incavo tra collo e spalla dell'altra, così che i
boccoli
cioccolato della sua ragazza solleticassero la sua guancia.
-Dov'eri?- sussurrò mentre l'altra le baciava lascivamente
il collo e con la coda dell'occhio vide Arnold sgattaiolare verso la
sua cuccia.
-Ho sentito movimento in corridoio...mi sono nascosta.- disse Hermione
accarezzandole l'addome e a quelle parole Ginny si innervosì
un poco.
-Una ragazza del sesto mi ha fermata prima che potessi andare nel bagno
dei prefetti...-
-Nel bagno dei prefetti?Come mai non sei venuta qui?-
-Non ha importanza...credo.- rispose nervosamente, mentre l'altra le
sfilava il mantello lasciandolo cadere ai suoi piedi.
-Profumi di buono lo sai?- fece la bruna aspirandone il profumo e
sfiorandole il collo con la punta del naso e Ginny chiuse gli occhi di
nuovo, mentre la sua cravatta rossa e oro veniva da prima allentata e
poi sciolta del tutto.
-E' tanto tempo che noi non...- iniziò.
-Zitta tesoro...zitta.-
La mano di Hermione le slacciò i bottoncini della camicia e
le accarezzò la pelle nuda, provocandole un fremito, a quel
punto Ginny si girò e prendendole il viso tra le mani la
baciò castamente, venerando le labbra della compagna e
assaporandone il sapore ancora una volta.
-Ti amo...-
Hermione le sorrise e le sfilò il maglione, mentre la rossa
iniziava a spogliarla a sua volta; pochi minuti ed entrambe giacevano
nude sul letto della Caposcuola.
La bocca di Ginevra scese lungo il flessuoso collo della sua amante,
lasciando vermigli segni di possesso lungo un sentiero segreto per loro
due sole e baciando gli ormai maturi seni dell'altra, che a sua volta
tra velati lamenti di piacere, con le mani stringeva i capelli purpurei
come fiamma della più giovane.
Tornarono a baciarsi sulle labbra con passione e fremente desiderio,
mentre le dita delle mani sinistre si intrecciavano tremanti, Hermione
rovesciò la compagna e la guardò negli occhi,
occhi carichi di amore e velati di lussuria e scese giù
lungo il corpo armonioso di Ginevra, fino all'interno coscia dove tutto
ciò che l'altra voleva sarebbe stato esaudito.
Ginny si morse il labbro per non urlare quando l'altra la fece sua e le
sue pupille si dilatarono, finalmente calme, finalmente compiute e
Ginevra tornò ad essere la piccola Weasley, pura e felice,
così dannatamente felice perchè il suo amore era
suo soltanto e questo bastava.
Fecero l'amore lentamente, assaporandone ogni sfumatura, senza fretta
ed Hermione fu ligia a questo portando più volte e senza mai
stancarsi la sua compagna al culmine, baciò ogni lembo di
pelle, soddisfò ogni muscolo e fibra lasciando Ginny
totalmente sfiancata ma completa.
Era notte inoltarata quando la rossa si addormentò tra le
sue braccia e la guardò in quella pace per molte ore,
finchè non si rese conto che l'alba era vicina, doveva far
presto.
Le accarezzò i capelli, ora un po' scomposti, e la
baciò dolcemente sulla bocca prima di sorriderle, poi si
districò dall'abbraccio.
Quando Ginevra riaprì gli occhi, tutto era buio nella
stanza, tranne una sottile lama di luce proveniente da sotto la porta
del bagno, se ne chiese il motivo e provando a muoversi si rese conto
di essere legata, non stretta ma saldamente, poteva muoversi ma non
troppo.
-Mione?- chiese leggermente allarmata, ma si tranquillizzò
non appena l'altra uscì dal bagno con addosso solo una sua
vecchia maglietta.
-Sono qui amore.-
-Cos'è questo?Un nuovo gioco?- chiese maliziosamente, eppure
guardando gli occhi dell'altra il cattivo presagio di quella sera
tornò prepotente.
Si gli occhi di Hermione erano strani, così tristemente
celati e non più limpidi, determinati e doloranti,
definitivi e seri.
-Che succede?- chiese innervosendosi e dando uno strattone ai lacci che
le impedivano di alzarsi.
-Nulla...ho bisogno di te.- e detto questo la bruna tirò
fuori da dietro la schiena il coltellino di Ginny.
-Bè potevi dirmelo...perchè mi hai legato?-
-Non mi avresti ascoltato altrimenti...-
-Ascoltarti?Certo che ti avrei ascoltato!-
-Non stavolta...-
-Mi fai paura Hermione...-
La bruna si avvicinò sedendosi sul letto e la
guardò rassicurante, accarezzandole una coscia.
-Non ti farei mai del male lo sai?-
-Si...- fece con la voce malferma.
-Sbagli.-
Ginny impallidì vistosamente, che l'incantesimo avesse
conseguenze anche per l'altra?Che la stesse trasformando in
un'assassina?Deglutì.
-C-cosa?-
-Ti sto facendo del male...da sempre.- e così dicendo la
bruna si accoccolò sul suo seno.
-Che dici?-
Hermione sentì il cuore dell'altra decelerare mentre le
disegnava con le dita piccoli cerchi sul ventre.
-Da quando mi hai conosciuta, per un motivo o per l'altro, ti ho fatto
soffrire. Ma ti ho amato e ti amo tanto su questo non dubitare mai.-
-Perchè mi dici questo?- chiese la rossa baciandole i
capelli, si sentiva strana, un po' intorpidita.
-Perchè voglio che tu sappia che ogni gesto, ogni parola,
ogni mio respiro è stato speso per te in tutti questi anni.-
Poi la bruna si alzò di scatto e facendo vedere la lama
chiese il consenso all'altra che prontamente assentì con il
capo.
Non era mai successo che Hermione fosse la fautrice di quei tagli e
Ginny si convinse che tutta quella situazione fosse un modo per l'altra
di chiederle scusa; forse non se n'era accorta, forse l'altra aveva
bisogno di lei da tempo e aveva resistito fino allo stremo per non
chiederglielo. Come aveva fatto a non accorgersene?
L'aveva legata per paura che reagisse ad un taglio?Era assurdo, eppure
la sua mente trovò pace in quella spiegazione,
perchè un'altra le si era insinuata nel cuore e non voleva
ascoltarla.
Hermione appoggiò la lama sulla pelle calda e premette quel
poco per romperne la resistenza, così piccole stille
vermiglie colorarono quel candore, mischiando piccole lacrime di sudore
con il sangue.
Disegnò un taglio poco più lungo di qualche
centimetro, superficiale ma sufficiente, mentre Ginny si irrigidiva e i
suoi occhi diveniva sofferenti insieme al corpo dell'amante, di
riflesso.
-Grazie amore...- sussurrò piano, prima di chinarsi sulla
ferita e succhiare.
Ginevra chiuse gli occhi e iniziò a sentire quel calore
innalzarsi comprendendole ogni fibra d'essere, ansimò quando
arrivò ad un nuovo culmine, meno intimo e intenso di quelli
che aveva percepito quella notte, meno vero ma altrettanto
soddisfacente.
Sospirò pesantemente nel rilascio e sorrise all'altra, che
però stranamente ancora non si staccava.
Si disse che probabilmente Hermione quella volta aveva bisogno di
qualcosa in più, ma la suzione continuò precisa e
costante e lei iniziò a sentirsi debole.
Il taglio si slabbrò un poco, sgorgando nuovo sangue e la
rossa si morse un labbro iniziando a sentire disagio.
-Mione...- sussurrò, ma l'altra la trettenne per i fianchi e
invece che staccarsi morse più violentemente la ferita,
assaporando quel sapore ferreo fino all'ultima goccia.
Ginny sgroppò, ma l'altra la mantenne.
-Mi fai...male!- disse la rossa, iniziando a spaventarsi e a quelle
parole la bruna si staccò per un secondo.
-Ancora un po' ti prego e poi...sarà finita.-
sussurrò leccandosi le labbra e riprendendo il suo lavoro.
Ginevra cominciò a sudare e si chiese che cosa stesse
succedendo, perchè una perdita di sangue così
lieve le stava provocando un malessere così grande?
Roteò gli occhi nel sentirsi venir meno, poi il suo sguardo
cadde sulla bacchetta di Hermione abbandonata fra le coltri.
-La magia...hai usato la magia?Hermione cosa?- cercò di
gridarlo, ma dalla bocca le uscì solo un sibilò
strozzato.
Hermione continuava a succhiare, nonostante non avesse più
fiato e la nausea le ferisse la gola, teneva gli occhi serrati per non
vedere la donna che amava soffrire, ma era necessario lo sapeva.
L'incantesimo funzionava, il corpo di Ginny non riusciva a coagulare e
lei poteva assurgere da quella ferita per tutto il tempo necessario,
non doveva che fermarsi in tempo in modo da accumulare abbastanza
sangue e forza vitale senza ucciderla.
Il momento era quasi giunto, mancava poco, strinse i fianchi dell'altra
che ora si dimenava un po' meno e lì lasciò segni
bluastri, succhiò ancora e ancora, sempre ad occhi chiusi,
percependo il terrore nell'animo di Ginny.
Poi si staccò di colpo ricadendo all'indietro ansante.
Ginevra, pallida e immobile giaceva davanti a lei ad occhi chiusi.
Si precipitò su di lei e iniziò a scuoterla, nel
tentativo di svegliarla, prese la bacchetta e con qualche parola latina
fermò la piccola emorragia sul ventre della compagna.
-Ginny!Ginny!Svegliati amore...-
L'altra debolmente si mosse e Harmione sorrise vedendole aprire gli
occhi, mentre dai suoi sgorgavano cocenti lacrime.
-Mione...che cosa hai fatto?- chiese la rossa, ancora confusa e molto
debole, l'altra allora le prese il viso fra le mani e la
baciò, da prima sulle labbra e poi sulla fronte.
-Questo amore mio, questo mi permettere di resistere per un po'...-
Ginny chiuse e riaprì gli occhi, assentendo ma senza capire
del tutto, mentre iniziava a riprendere un po' di lucidità.
-Resistere per un po'...?- biascicò.
-Si tesoro...ricordi quando ci baciammo la prima volta?- chiese
continuando a piangere, ma senza smettere di sorriderle, di nuovo un
assenso con la testa.
-Pensavo di aver baciato Ron per primo...per colpa di Draco.-
Ginny le sfiorò i capelli con le dita ancora imprigionate
dai lacci e sorrise appena.
-Liberami...-
La bruna scosse la testa e le accarezzò la guancia.
-Draco non disse mai niente, non una parola, lo sai e anche Ron se ci
pensi non ne ha mai riparlato.-
Ginny iniziava a sentirsi meglio e strattonò le corde.
-Slegami Mione.-
-No-
Silenzio.
-Non ti sei mai chiesta come mai?- nel dirlo recuperò la
bacchetta con la destra, mentre altre lacrime scivolavano a sfregiarle
il viso.
-La McGranitt mi insegnò un incantesimo al secondo
anno...non so perchè, non l'ho mai capito...serviva a fare
spazio nella memoria, un po' come il pozzo di Silente, più
definitivo però.-
Ora Ginny era perfettamente lucida, nonostante il suo corpo fosse molto
debole, sgranò gli occhi e la guardò.
-Lo hai usato su di loro?- e l'altra assentì alzando un poco
la bacchetta.
-Io...io l'ho sempre immaginato...- fece confusamente.
-E' un incantesimo complicato...cancella solo determinati ricordi,
è selettivo. Ricorderai tutto il resto...-
-Ricorderò?- fece Ginny con urgenza nella voce, guardandola
interrogativa.
Hermione deglutì.
-Slega queste corde Hermione!- le urlò contro e l'altra
sussultò iniziando a piangere più forte.
-Che diavolo pensi di fare?-
-Io ti amo...-
-E mi leghi per questo?-
-Devo salvarti...da noi.-
-Che cosa dici?Che cosa vuoi farmi?Hermione non fare cazzate!Slegami e
parliamone!- ora iniziava a spaventarsi e ad arrabbiarsi sul serio.
-Ci sono solo due modi per risolvere il patto...per spezzarlo e
lasciare che tu viva!Quando ti ho chiesto di salvarmi tu lo hai fatto,
non posso tirarmi indietro...mi dispiace così tanto, io non
sapevo ti avrebbe fatto questo- fece fra i singhiozzi.
-Hermione liberami!!- urlò l'altra con gli occhi lucidi.
-Non mi permetteresti mai di morire, così la prima soluzione
è andata...rimane l'altra. Ma non ci riusciresti mai se io
fossi qui, se io fossi nel tuo cuore perciò...-
-Hermione!!- tirò i lacci con tutta la forza che in quel
momento le era possibile.
La bruna ristette per un attimo intero, persa negli occhi di Ginny che
la supplicava con lo sguardo, le si avvicinò e le
sfiorò il naso con il suo, poi la guancia bagnandola con le
sue lacrime e infine la baciò.
-Troveremo un'altra soluzione, te l'ho promesso...amore ti prego...non
togliermi la possibilità di scegliere...non togliermi la
possibilità di amarti...ti prego...- sussurrò
Ginny quando il bacio finì, con la voce impastata dalle sue
prime lacrime, una voce piena di supplica e di tristezza.
Hermione le sorrise e continuò a piangere, alzò
la bacchetta e stornò lo sguardo.
-Ti amo...-
-Hermione ferma!!-
-Obliviscere!!- un bagliore accecante le abbagliò entrambe
e poi ci fu solo silenzio.
Slegò piano i polsi della sua amante che ora sembrava
dolcemente addormentata, la rivestì con cura e la
adagiò più comodamente nel letto rimboccandole le
coperte, poi si rivestì lei stessa senza staccare per un
solo attimo lo sguardo da Ginny.
Dopo di che andò verso la cuccia di Arnold, che un po'
spaventato dagli avvenimenti appena accorsi era rintanato in un angolo,
lo prese in braccio e lo accarezzò fino a calmarlo.
-Ciao amico mio...credo che questo sia un addio. Prenditi cura di lei.-
Lo rimise nella cesta e si avvicinò alla porta,
lanciò un ultimo sguardo all'altra e uscì, con le
lacrime che le bruciavano gli occhi impietosamente, ma doveva
resistere, non tutto era compiuto.
Si diresse sicura verso il bagno dei prefetti e costatato che nessuno
fosse in giro a quell'ora, vi entrò furtivamente.
Mentre quella sera aspettava Ginny, qualcuno in corridoio si era messo
a parlare a qualche metro dalla stanza della Caposcuola e quando aveva
riconosciuto la voce dell'altra si era affacciata con cautela per
vedere che stesse accadendo. Nulla del dialogo tra Ginny e l'altra
studentessa l'aveva interessata, la sua attenzione si era incentrata su
dei pezzi di carta che Ginny stringeva convulsamente in mano.
Da dentro, attraverso la loro connessione si era resa conto che quei
fogli erano importanti, eppure quando poi Ginny era rientrata non ne
aveva fatto cenno.
Sapeva che erano importanti, ne era sicura.
Richiusasi la porta del bagno alle spalle si guardò intorno,
poi tirò fuori la bacchetta e alzatala la fece brillare.
Cercò tracce di magia e le trovò proprio dietro
quel quarto mattone.
Salì sulla vasca e proprio come aveva fatto Ginny qualche
ora prima cercò di forzarlo, ma non ci riuscì.
Sorrise, Ginny era diventata brava, così mosse la bacchetta
e l'incantesimo della rossa scomparve.
Lei era Hermione Jane Granger, un'apprendista Auror...di certo un altro
livello.
Tirò fuori i quattro fogli di pergamena e scese dalla vasca,
ci si sedette in cima, ma dopo poche righe non riuscì a
proseguire.
Pianse disperatamente per molti minuti, cercando di non fare troppo
rumore, poi quando una piccola parte del suo dolore scivolò
via insieme alle lacrime, prese la lettera e la bruciò alla
fiamma di una delle candele d'illuminazione, poi la gettò
nella vasca.
Guardò la carta stridere e contorcersi bruciata dal fuoco e
il suo cuore proprio in quel momento fece lo stesso o almeno le parve
così.
Soffiò sulle ceneri che si sparsero nerastre e illegibili,
si tirò su il cappuccio e se lo calò per bene
sulla fronte.
Ora non rimaneva che sparire.