The Past Is Coming Back.
Capitolo 22
Spazio autrice: questo capitolo
l’ho postato un po’ tardi perché l’avevo scritto, poi ho dovuto aiutare mia
sorella con delle cose di un gioco per pc e ci stavo un sacco di pomeriggi a
chiacchierare al telefono, poi misteriosamente mi è scomparsa la mia cartella
con le fanfiction, poi sto uscendo di più con i miei per andare un po’ da per
tutto e quindi perdo intere giornate eh…avevo solo due files nella cartella uno
era questo e lo stavo per finire e poi la nuova storia. E l’ho dovuto riscrivere,
beh entrambi l’altro devo ancora iniziarlo Enjoy :)
Epilogo.
- Sono a casa!
Urlò Leon entrando dalla porta, trovando Claire e Sherry a chiacchierare come
due scolarette. Tossì visto che non se ne accorsero.
- …Si ma comunque era carino.
- Tu dici? Dovrei chiamarlo? – rispose la bionda. – Uh Leon quando sei tornato?
Il ragazzo sospirò e posò la sua borsa nera a tracolla sulla sedia. Era passata
ormai una settimana da quando erano tornati lui e Claire.
- Cosa c’è l’ha dentro?
- Una bomba così saltiamo ed avrò finalmente la soddisfazione di vedervi zitte
per un nano secondo.
- Molto spiritoso Kennedy.
- Piuttosto…Ho fame cosa avete mangiato per cena?
- Insalata.
Una smorfia schifata crebbe sul viso di Leon, amava le verdure si…Ma odiava che
le facevano tutte le sere, a lui sarebbe piaciuto tornare e trovare una bella
bistecca succulenta. Se loro stavano a dieta, perché doveva starci anche lui? “Dopo
tutto vado in palestra tre volte alla settimana, mi tengo in forma, sono solo
pigre di prendersi un personal trainer o di prendere due pesi con le manine.”
Roteò gli occhi quando si girarono a parlare di nuovo. “…Non sia mai che si
rompesse un unghia per via di un attrezzo ginnico.”
- Leon lo so a cosa stai pensando! - Lo rimproverò Claire. Lui si girò piano
prendendo l’insalata dal frigo e due fette grandi di tacchino. – Si si, guarda
che ci andrei anche in palestra ma sono occupata con TerraSave. E poi nel
lontano 1998 andavo sempre a correre. – Sherry la guardò strana.
- Mamma mia come fai…
- Sherry se vuoi diventare un agente dovrai darti da fare anche fisicamente.
- Tempo al tempo Leon.
Tutte e due risero e Leon stese sulla padella le due fette di tacchino.
- Comunque…Ho un incontro stasera.
- Uh con chi esci signore? – lo stuzzicò Sherry. – E’ la volta buona che si
mette con una, dai dai! –sussurrò a Claire. Quest’ultima no fece molto caso
alle parole della ragazza e domandò curiosa.
- Con chi?
- Non sarò da solo, il presidente e un incontro con pezzi grossi ma è una
specie di galà una serata elegante alla Casa Bianca.
- Leon! Non ti facevo gay…Con il presidente! – Sherry continuò a stuzzicarlo
anche se già sapeva cosa stava per dire, lei si stupì che la guardò solo male
per qualche secondo.
- Comunque…Dovrei essere accompagnato. Ma..
- Ma sei solo come un cane. – finì l’adolescente.
Con velocità, Leon tolse il tacchino dalla padella per posarlo vicino all’insalata.
Prese una forchetta ed un coltello e si sedette.
- Sherry sarà una brava accompagnatrice.
Alla biondina venne un idea e l’applicò subito.
- No no…Per piacere ho mal di pancia stasera…Claire vai tu al posto mio.
Leon alzò gli occhi verso le due scrutandole.
- Perché? No no siete pazzi? Saranno tutte con un abito da sera e io non ne ho
mai indossato uno.
- Al ballo di fine anno.
- Beh era un eccezione era IL ballo di fine anno. – sottolineò Claire.
- Non c’è ne bisogno…Chiederò a qualche amica di Chris o di Carlos o ad Helena.
- VENGO – urlò Claire gelosa. – Se.. proprio insistete.
Sherry ridacchiò.
- Ti do uno dei miei vestiti eleganti. Su forza! - si alzò e tirò l’amica nella sua camera. Leon
scosse la testa ridendo.
1 oretta più tardi…
- Sherry avete fatto? Mi
serve un aiutino…
- Si! – urlò e uscì dalla camera. – Signori e signori.. – Leon la guardò strano
mentre stringeva nella mano la cravatta.
- Sherry smettila sono orribile. – si sentì la voce di Claire e dopo pochi
secondi uscì dalla camera con una smorfia. Leon la guardò da capo a piedi con
il viso indifferente, senza un espressione certa. Claire indossava un vestito
blu con corpetto e lungo fino alle ginocchia, truccata divinamente.
- Mancano dei tacchi.
- Mh..uffa. – brontolò – Però mi porto anche i miei
stivali bassi così alla fine della serata li tolgo. – Sherry sparì dietro la
porta andando a cercare dei tacchi.
Leon si risvegliò incantato ancora un po’ e poi tossì ricordandosi della
cravatta.
- Mi aiuti?
Claire annuì contenta e si avvicinò a Leon che si torturava con la mano il suo
ciuffo biondo. Claire poteva sentire il suo respiro sulla sua fronte, cercò di
tenere gli occhi bassi sulla sua camicia e poi fece il nodo. Leon la stava per
abbracciare ma quando finì le abbassò subito.
- Fatto.
Lei indietreggiò e Sherry le porse un paio di tacchi neri. Leon controllò l’ora
sul cellulare e disse che era tardi, salutarono Sherry e andarono alla Casa
Bianca. Durante il viaggio scambiarono solo qualche parola sull’evento.
Leon dopo pochi minuti parcheggiò e scese per aprirle la porta.
- Mi aiuti? Una mano… - Leon le tese la mano ridendo, sapeva che Claire odiava
tutto quello che era femminile. Le piaceva questo lato di lei, era diversa,
speciale.
- Uffa se devi ridere tutta la serata vado via.
- C’è anche tuo fratello stasera. – la interruppe Leon.
- Andiamo bene…Come mai?
- Beh ci saranno tutti anche David e gli altri, il Presidente mi ha detto che
certe persone importanti della nazione volevano ringraziarci per aver avuto le palle di affrontare la Neo
Umbrella ancora una volta.
Si avviarono verso l’entrata e poi verso la grande sala. Il presidente fece un
lungo discorso sugli attacchi bio terroristici e
ringraziò Leon e i suoi amici per aver compiuto fino alla fine la misssione. Leon e Claire furono assegnati ad un tavolo con
tutti gli altri ma parlarono solo visto che avevano entrambi già mangiato.
- Allora ti sei stabilita da Leon? – chiese Chris.
- No…Credo che andrò via tra un po’ non so..
Leon la guardò, non voleva che se ne andava, lei era la sua migliore amica.
- Potrei cercare una casa più…grande se è questo il problema.
- Non voglio disturbarti. – sussurrò.
- Non lo fai.
Lei sorrise e la musica ripartì quando il Presidente finì di parlare.
Jill e Chris andarono a ballare, Rebecca e John anche e David restò li a
parlare con la sua accompagnatrice. Leon si alzò e andò verso il balcone fuori
per prendere un po’ d’aria. Claire ricordò quante volte Sherry le disse di
farsi avanti perché era chiaro che si piacevano entrambi. Lei si fece coraggio
e si alzò, camminò fino al balcone e Leon sentì i passi e si girò.
- Ti diverti? – le chiese.
- Si… - rispose vaga.
- Bene. – Rispose freddo e si girò ancora per guardare le stelle. Lei sospirò e
si appoggiò al muro.
- Ti prego basta…
Lui non si girò. – Cosa? – Chiese confuso.
- Facciamo finta che quella notte non era successo niente.
- Quella notte… ?
- A casa tua.
- Ah…Si ricordo perfettamente.
- Perché ? Perché ami Ada?
- No. Sono fatto così e poi mi sembra che tu stavi bene.-
- Stavo. – replicò in fretta. – Mark non era così importante infondo, dovevo
dimenticarti.
- Ci sei riuscita?
- Si ma poi è successo tutto questo. Ed eccoti qui ancora, che mi proteggi…e ti
prendi cura di me.
- Già.
Lei gli diede una botta.
- Guardami Leon.
- Claire io ti amo da anni ormai. Ma voglio solo la felicità tua. Ti ho
lasciato stare per anni. - Lei rimase senza parole. – Però come al solito le
donne che amo o scappano o non mi si filano.
- Chi l’ha detto?
- Avevi Mark e lo pensi ancora.
- No…Non è vero. E’ da quando ti ho rivisto che ripenso a quella fottuta notte
che mi è piaciuta un casino.
Lui si appoggiò alla ringhiera e il Presidente li interruppe dicendo che c’erano
i balli, e che loro erano fondamentali. Leon annuì sorridendo e prese Claire
per mano.
- Andiamo.
Claire sospirò, certe volte non si poteva proprio decifrare a Leonardo Scott Kennedy.
Al centro della pista Leon la strinse a se e ballarono insieme.
- Sei bellissima stasera.
Lei sorrise. “Chissà quanto ti ci è voluto per dirlo Leon.” Sapeva che era un
ragazzo difficile.
- Grazie.
Guardò in basso e lui le prese il mento con la mano così poteva guardarla nei
suoi occhi azzurri.
- Ma sei un impiastro con questi tacchi.
Claire lo guardò per un po’ mentre rideva e poi scoppiò a ridere anche lei in
una fragorosa risata. Lui tornò serio e la baciò teneramente per qualche
secondo, lei ricambiò appoggiando le sue braccia attorno al suo collo.
- Sei mio Leon Scott Kennedy.
Sussurrò dopo che lui appoggiò il mento sulla sua spalla. Lui sorrise e la
strinse forte a se ballando.
Fine.
Piaciuto? A me no D: ma vabè non sapevo come finirlo.
:3 immaginatevi di baciare leon *-* kdfsjfsds ok
basta ahahah fatemi sapere con un commentino e boh
alla prossima! Baci