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Autore: Kitsune no Pao    04/07/2013    0 recensioni
Mare o Roccia? Verso l'alto o nel Profondo? Cos'è l'amore se non affezione? Ma senza il desiderio fisico è inutile a uomini e bestie. Seguite Teo nel suo irriverente e delirante travaglio dell'adolescenza!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Sono seduto su un muretto al lato della strada e mi sto infilando gli scarponi.
Dall'auto parcheggiata arriva una musica che conosco, che però al momento non riesco a riconoscere.
Marco traffica seduto al posto guida con corda e moschettoni, aggrovigliando il tutto contro il volante: avrà paura che gli rubano la carriola e tenta di metterla in sicura?
Il discorso non mi torna ma non ci bado, mi concentro sul tirare bene le stringhe, eppure sono sempre lente, molli.
Un rumore di sirena navale.
Alzo la testa e vedo, contro il profilo delle montagne lontane, un enorme cumulo di roccia ed erba venire giù dal cielo.
Calcolo rapidamente la traiettoria: mi schiaccerà, ne sono sicuro, nel petto percepisco un grumo d'ansia che cresce ed ingoia tutto quello che trova.
Marco caccia fuori dal finestrino quel suo testone rosso e comincia a ridere, a dire che cazzo è quella roba.
Non è un asteroide ( c'è dell'erba sopra ) sembra proprio una montagna a rovescio, che mi viene allegramente addosso.
Poi accanto a me c'è lei.
Con la sua pelle candida, i suoi occhioni nocciola, un caschetto di capelli neri.
Il suo nasino punta all'insù e guarda la morte imminente; sorride dolcemente.
Sorride perchè sa che la sto osservando, lo capisco, lo sento dentro.
Voglio dirle qualcosa, ma la musica aumenta di volume, l'enorme cosa impatta il terreno di fronte a noi sradicando alberi, divorando terra, senza fermare la sua corsa, anzi accellerando.
E la musica cresce, invade il mio cervello, lo opprime ed ora riconosco la canzone, ma voglio dirle che la amo.
Ormai sono sveglio e tutto si dissolve.
Il cellulare appoggiato sul comodino manda ancora le note di quella canzone, unico contatto con la dimensione appena svanita.
Ricordo, ora, che avevo puntato la sveglia prestissimo per andare a pesca.
Mi alzo dal letto mentre il corpo ed il cuore gridano " stai giù! Torna là, da lei! "
Che senso avrebbe? Lei è scomparsa, non sarà mai la stessa, e quel coso mi ucciderebbe di sicuro
Ieri sera poi è andata di merda: forse per la stanchezza del viaggio avevo un umore pessimo e non ho attaccato bottone con nessuno.
Vado in bagno, mi lavo, mi denudo.
Indosso il costume, prendo muta ed attrezzatura ed esco di casa: albeggia.
Silenzio, la risacca sulla sabbia, qualche volatile annuncia gioioso che il mondo è bello e pieno di vita.
Mi torna come un soffio di vento l'immagine del profilo di lei, del suo sorriso dolcissimo, della sua presenza.
  
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