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Autore: heiblaine    06/07/2013    0 recensioni
"niente era paragonabile al suo sorriso, quando lui sorrideva stavo bene.Era riuscito a travolgermi la vita come un tornado, e per questo non lo avrei ringraziato abbastanza."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3


  “D-Diego,cosa vuoi?”

“Lo sai.”

“Oh se ti aspetti di farci una bella chiacchierata, come due amici hai sbagliato.”

Mi prese il braccio e mi fece voltare per osservare meglio i suoi occhi verdi, che una volta mi guardavano come la prima volta.

Mi spieghi perché sei diventata così con me?”

Ci sedemmo e mi fece sedere sulle sue gambe.

“Non voglio farti del male,questo lo sai. Solo che sto soffrendo e volevo affrontare quest’argomento con te..”

Presi un bel sospiro. Che senso ha tenere tutta questa rabbia dentro? Non era da me, o almeno, non con lui. Ma Jorge? Come l’avrebbe presa?

“Piccola,parlami.”

“ Vedi Diego, da quel giorno tu non sai quanto ho sofferto, il tuo ricordo per me era ancora cosi vivo. Come una foto scattata da poco, e via via il dolore se ne è andato così come il colore della foto. Eppure per me, vederti qui, è stato una dolore troppo forte per me. Sono diventata così, dura, ribbelle, come te. Ci siamo tutti e due trasformati, e entrambi allo stesso modo. Io ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire amata, di qualcuno che mi possa proteggere. Tu l’hai fatto, è vero, ma ora cosa hai fatto? Te ne sei fregato, ti sei fidanzato con Martina, e fai lo spaccone con me. Per me sei stato importante e una piccola parte di me ancora ti conserverà dentro come un bellissimo ricordo.”

Durante il racconto avevo osservato il pavimento per trovare una migliore concentrazione e dire quindi quello che pensavo.
Alzai lo sguardo, scorsi Diego a piangere. Due semplici lacrime rigavano il suo viso. Gliele asciugai e gli feci un sorriso accennato.

“Ricordati che tu per me sarai sempre la donna che avrei voluto affianco per il resto della mia esistenza. Ricordatelo sempre chiaro?”

Annuii leggermente con il capo. Mi alzai e abbracciai per un’ultima volta Diego, mi diede la chiave e uscimmo dallo sgabuzzino.
Una volta uscita mi sentii come se mi mancasse qualcosa, un po’ era Diego e un po’ era Jorge. Quest’ultimo mi alimentava dentro, con ogni suo sorriso, così speciale.

Mi voltai indietro e vidi Diego, ancora in piedi, decisi di andare avanti e uscii fuori. Salii le scale e andai verso la panchina più riparata del giardino. Mi accovacciai su me stessa, e , dopo aver tirato un grande sospiro mi misi a piangere. In quel momento sentii di aver bisogno di Jorge più di qualsiasi altra cosa. Avrei avuto di un suo abbraccio, di un suo “io sono qui.”, semplicemente avevo bisogno di lui. Rimasi nei miei pensieri fino a quando,una voce mi fece alzare lo sguardo.
 

Puedo pasar mil años
soñando que vienes a mi
Porque esta vida
no es vida sin ti”
 
Queste poche parole cantate, mi fecero semplicemente sorridere.
Quella voce, era quella che volevo sentire e, non so come, ci ero riuscita.
  
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