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Autore: Sayyestomebabe    06/07/2013    5 recensioni
E' la mia prima storia, siate comprensivi, e soprattutto datemi consigli per migliorare!! c:
Maya è una ragazza con pochi amici, ma è relativamente felice... non odia nessuno, beh, quasi nessuno... L'unica persona che proprio non può sopportare è Bruno, il fratello della sua migliore amica...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11

 

*Maya's point of view*

 

M: “Sì, ma vedi... C'è una cosa che non ti ho detto... Che non ho mai detto a nessuno... Io... Mi... Mi hanno violentata...”

 

Fa così male ricordare...

Ma non posso tenerlo dentro ancora.

Devo parlarne con lei.

 

A: “Cosa?”

M: “Ti spiego tutto... Ma prometti di non arrabbiarti con me perché non te l'ho detto, tu ascolta e basta.”

A: “O-ok...”

M: “V-vedi... Io e te ci conosciamo solo da quando avevamo sette anni, giusto?”

A: “S-sì, da quando ti sei trasferita qui...”

M: “Esatto... Qu-quello che non sai è perché ci siamo trasferiti. Io e Cher siamo state adottate...”

A: “Cosa?” esclama.

M: “Sì, ora ti racconto tutto... I-il mio vero padre beveva e si drogava, e quando tornava a casa abusava di mia sorella. Io ero troppo piccola, secondo lui. La mia vera madre non riusciva a fermarlo e lui picchiava anche lei. Nessuna di noi aveva il coraggio di denunciarlo. U-una notte, avevo sei anni, violentò anche me... Allora m-mia madre si fece forza e andò alla polizia. Mio padre fu arrestato, ma fece in tempo a u-uccidere nostra madre davanti ai nostri occhi. Noi fummo affidate agli assistenti sociali, e seguite da uno psicologo. Grazie al cielo i miei genitori ci adottarono subito, però noi avevamo visto morire nostra madre ed eravamo state violentate, così la nostra mente rimosse tutto, così disse il dottor Harford. Sono stati i-i nostri genitori, i Green, a dirci quello che ti sto dicendo, l'anno scorso... E io mi vergognavo, mi vergognavo talmente tanto... Avevamo giurato che nessuno l'avrebbe saputo tranne noi, perché altrimenti la gente ci avrebbe trattate diversamente... A-avevamo paura di non essere accettate... Ho anche incubi ricorrenti... Io non l'ho detto a nessuno... Mi dispiace tanto, Ally...”

Non ce la faccio più, scoppio a piangere.

 

Da qualche anno ormai ogni tanto avevo degli incubi: c'era un uomo ubriaco che torna a casa, o sentivo solo urla di donna.

Non avevo mai capito cosa significassero, ma non avevo dato loro importanza e non l'avevo detto a nessuno.

L'anno scorso però ho capito che si trattava dei miei ricordi repressi, e ho cominciato a sognarli sempre più spesso.

Si trattava, comunque, sempre delle stesse scene brevissime.

Durante il coma, però, avevo ricordato molto di più.

Ricordavo un'intera notte...

Quella notte.

 

Lui era tornato a casa, ubriaco come sempre.

Era un uomo alto e muscoloso, doveva essere stato bello qualche anno prima, ma ora il suo viso era consumato dall'alcol e dalla droga.

Aveva sbattuto la porta.

Mia madre era corsa in sala e gli aveva tolto la giacca.

Aveva molta paura di lui, e questo l'aveva consumata sia dentro che fuori.

Dal suo volto traspariva la stanchezza di vivere nell'infinito terrore dell'uomo che aveva amato, e che più tardi l'avrebbe uccisa.

Lui si era seduto su una poltrona e aveva cercato di accendere la televisione, con scarsi risultati.

Il telecomando era rotto.

Allora, furioso, aveva cominciato a tirare pugni alle pareti e a picchiare la mamma.

Io, che stavo spiando la scena dalla stanza accanto, ero corsa verso di loro per cercare di aiutare la donna.

Lui si era girato verso di me, e con un ghigno mi aveva presa per il braccio e portata nella sua camera.

Mi aveva spogliata ed aveva abusato di me.

Erro terrorizzata, non riuscivo a reagire, ma d'altronde cosa avrebbe potuto fare una bambina così piccola contro un adulto?

Arrivato al culmine, si tolse da sopra di me e mi spinse via.

Cominciai a piangere e fui raggiunta da mia sorella che mi abbracciò.

Mia madre, in lacrime anche lei, ci raggiunse e ci chiese di andare in camera.

Poi uscì di casa velocemente.

Ancora non lo sapevamo, ma era andata a denunciarlo.

Ma lui doveva averlo sospettato, perché presto, non vedendola entrare in camera, cominciò a urlare.

La donna tornò a casa e trovò l'uomo davanti alla porta con un coltello.

Cominciò a tagliarle la pelle, prima sul viso, poi sul resto del corpo.

Lei urlava, ma lui non si fermava, continuava a ferirla sempre più violentemente.

Quando arrivò la polizia era troppo tardi.

Lo presero e lo portarono via.

Un uomo si avvicinò a noi.

Era il dottor Harford, lo psicologo che ci avrebbe seguito.

 

A: “Ehi, io ti capisco... Non... Non avevo idea... Ecco perché sei così spaventata... T-ti sarò sempre accanto, te lo prometto, e farò di tutto per aiutarti a superare lo shock.”

M: “M-ma... Adesso mi tratterai diversamente...”

A: “Venire a conoscenza di tutto quello che hai passato mi ha fatto solo capire quanto tu sia straordinaria. Nonostante tutto ti sei rialzata, hai vissuto una vita normale e sei sempre stata un'amica perfetta, sempre pronta ad ascoltare i miei problemi, snche se ora so che erano stupidaggini rispetto a quelli che avevi tu. Puoi dirmi tutto, lo sai. So che sarà difficile, ma ce la faremo assieme. Niente più segreti?”

M: “Niente più segreti” confermai.

E ora ne ero sicura.

Lei sarebbe rimasta.

Sempre.

 

Angolo autrice:

Ciao bellezze!

Come va?

Vi state godendo le vacanze?

Io ho appena cominciato a farlo, per via degli esami.

Ma alla fine è finita.

Per via dello studio e di vari problemi di connessione ho tardato tantissimo con questo capitolo.

Lo so, sono imperdonabile.

E il problema è che per tutto il mese non posso postare, perché sono in vacanza.

Mi dispiace tantissimo per tutta questa assenza...

Comunque, parliamo un po' del capitolo.

Allora?

Vi aspettavate tutti questi problemi?

Povera Maya, non riesce a lasciarsi andare di più, ha troppa paura.

Mi farebbe piacere leggere qualche recensione in questo capitolo, perché vorrei sapere se volete che continui la storia.

Stavo pensando di eliminarla.

Le recensioni e le visualizzazioni stanno calando e se a voi non piace tanto vale cancellarla...

Fatemi sapere.

Come sempre ringrazio chi recensisce, siete dolcissime.

Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate e anche alle lettici silenziose.

Alla prossima (forse).

Un bacio,

Alice c:

 

P.S: Come sempre, se volete chiarimenti o avete domande, sono @AliFra499 su Twitter.

  
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