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Autore: Matthewjames    09/07/2013    2 recensioni
C'erano questi tre pieni di energia, di rabbia e di divertimento per quello che facevano, senza nessun riguardo, nessun obbligo e nessuna spiegazione o simulazione di ragionevolezza per nessuno.
Erano l’anello di congiunzione tra la spettacolarità del rock dei Queen e il lirismo pop dei Radiohead, un incrocio tra metal, elettronica e glam. Dalla prima Battle of the bands nel Devon, da dove sono partiti, al tutto esaurito dell'ultimo Summer Tour.
Il primo si chiamava Matthew, il frontman, il secondo Dominic, il batterista, ed il terzo Chris, il bassista dal cognome impronunciabile.
Avevano occhi solo per noi.
Ma io ero a metà tra un amore impossibile e uno completamente irreale...
Benvenuti nell'era dei Muse come non l'avete mai vista.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"And my plug in baby
Crucifies my enemies
When I'm tired of giving"

20 dicembre ore 11.

"Allora ragazzi. Purtroppo la prof di Filosofia non sta bene, quindi potete andare a casa.."
Urla di approvazione.
"Calmatevi. Ci vedremo tra due settimane." La preside uscì dalla sala accompagnata dal ticchettio isterico delle sue scarpe...
Ultimo giorno di scuola, cavolo.
Questo significava Natale, quindi niente compiti, quindi riposo, quindi Musica, quindi Muse, quindi viaggio a Londra...
Sarei partita il giorno dopo.
Uscì da scuola, davanti a me trovai Sara e Eli felici come non mai.
"Che ci fate qui?"
"Tutte le scuole hanno fatto assemblea. Tranne voi.."
"Si, ma la prof non è venuta ed abbiamo due ore libere..."
"Dai, andiamo a fare un giro."
"Bu! Ho voglia di gelato." Aggiunse Eli.
"Andiamo!"
Andammo in centro, in un bar molto carino, il gelato era buonissimo e ci stavamo divertendo molto a non farlo sbrodolare ovunque...
(Si, il gelato a dicembre. Siamo malate)
"Ciao ragazze!"
"Oh, ciao Matteo. Anche tu qui!" Eli e Sara erano così allegre. Io non avevo tanta voglia di parlare...
"Si, assemblea... Tutto bene?"
"Si dai."
"Fede, che hai?"
"Oh, nulla. Sono stanca. Ho solo voglia di partire..."
"Quando andate?"
"Domani alle 9. E siamo completamente felici, vero Fede?"
"Uh, ehm, si..." Risposi senza badare...
"Scusate ma ho bisogno di stare un po' da sola."
"Vabbe dai facciamo così. Ci vediamo sta sera qui, Ok?", propose Matteo.
Annuimmo tutte. Presi le mie cose e me ne andai.
Matteo mi rincorse.
"Si può sapere che hai? È da un paio di giorni che rispondi male anche ai miei messaggi...Che diavolo ho fatto?"
"Tu nulla.È solo colpa mia..."
"Cosa è successo?"
Cosa potevo rispondergli se non lo sapevo nemmeno io?
"Nulla, sono stanca ed ho un po' di mal di testa."
"Ormai ti conosco, sento quando c'è qualcosa che non va."
Aveva ragione...Era diventato il migliore amico che non avevo mai avuto...

"I never let you go if you promise not to far away, never far away."

"È solo che sono molto confusa. Troppo confusa..."
"Spiegami, così ti posso aiutare."
"Sai quella sensazione che provi quando sai di essere davvero fortunata e felice?"
"Quella che provavo con la mia ex..."
"Appunto, hai usato il verbo giusto. 'Provavo'...Ora è sparita ed ha lasciato il posto a qualcosa di troppo brutto..."
"Un buco nello stomaco?"
"Si. Non so come spiegartelo..."
"Ci provo io. È come se le tue certezze, la tua felicità, fossero crollate. Non hai più nulla in cui credere, da usare per confortarti. È giusto o mi sto sbagliando?"
Aveva tremendamente ragione.
"Ho provato la stessa cosa la sera del tuo compleanno. È stata una festa bellissima, per carità. Ma lei ha rovinato tutto, fino a quando..."
"Fino a quando cosa?"
"Ne parliamo dopo. Devo andare, scusa."

Cosa voleva dire?
'Ma lei ha rovinato tutto, fino a quando...'
'Abbiamo giocato insieme..' Troppo banale
'Ci siamo ubriacati.' Questa si, poteva essere
'Non ci ho pensato più ' ecco, anche questa potrebbe andare bene.
'Ci hanno buttato in piscina e ci siamo abbracciati. Siamo stati vicini come non mai.'...
Ecco, questa era la risposta che volevo.
Questa era la risposta che mi spaventava.
'Noi', vicini come non mai.
Io e lui. Non io e Matt. Era tutto sbagliato, dannazione.
Avevo fretta.
Ma non di partire.
Di ascoltare la sua risposta.

[...]

Che bella giornata che stavo trascorrendo...
Il treno aveva fatto buca. Erano le 7 ed avevo appuntamento con gli altri mezz'ora dopo.
'Mattè, sono bloccata alla stazione. Non posso venire. Pazienza.'
Scrissi con troppa rabbia quel messaggio.
Nessuna risposta. Nessuna risposta nell'arco di 15 minuti.
E, per rovinare ancora di più la situazione, ta daaan la pioggia.
Presi la saggia decisione di incamminarmi verso casa.
Misi ad alto volume Plug in Baby, mi misi il cappuccio e mi incamminai.
34 secondi di un favoloso intro e poi? E poi quel dannato falsetto. Mi misi a cantare, o meglio urlare...

"Forse è il caso di dimenticare chi abbiamo perso e pensare alle persone che sono ancora nella nostra vita."

Ed ecco che un urlo mi rovinò il ritornello. Ma non era qualcuno che gridava, era qualcuno che cantava dentro una macchina. Accostò a me. Chi poteva essere se non...
"Mattè mi hai fatto spaventare. Che ci fai qui?"
"Sono venuto a prenderti."
"A prendermi?"
"Si, ricordi il motto 'Se Fede non organizza la festa, la festa va da Fede'?, bene. Eccomi..."
"Ti a..."
"Ti a...cosa?"
"Ti ammazzo..."
"Non solo ti vengo a prendere, pure da sopra..."
"Sei troppo..."
"Troppo bono, figo, strafamoso, fantastico, meraviglioso?"
"Si, tranne i primi tre si."
"Mi sono offeso..."
"Povero bimbo."
E mi baciò sulla guancia.
Accesi la radio. C'era Follow me su Rtl. Ci mettemmo a cantare come pazzi, poi mi zittì.
"Ti manca vero?"
"Si, tantissimo, ma..."
"Ma non è quello il problema, giusto?"
"Come fai a saperlo?"
"Ormai ti conosco."
"Scusa se ti ho assillato con i miei problemi..."
"Tranquilla, io ci sono e ci sarò sempre, ora scendi che siamo arrivati..."

[...]

Trascorremmo tutta la serata scherzando e ridendo.
Matteo propose di accompagnarci la mattina dopo all'aeroporto, ma Eli e Sara rifiutarono l'invito.
Avrebbe accompagnato solo me...
Dopo altre due ore ci accompagnò a casa, era l'unico ad avere la macchina, io salì, mi cambiai e misi tre sveglie, per non fare ritardo.

"But
This is your heart.
Can you feel it? Can you feel it?"

Altro che tre sveglie. Alle 5 ero già in piedi, un misto tra eccitazione e sonno stavano dominando il mio corpo.
Aprì l'armadio, mi misi la maglia che mi avevano regalato il giorno del mio compleanno, un jeans ed il plettro dei Muse... Ero pronta.

7:19:08

'Driiin'...
Era arrivato. Scesi di corsa...
"Buongiorno Mrs. Matt"
"Matt? A chi ti riferisci?"
"Oh, vedi te...", e prese i bagagli e mi aprì la portella come un gentleman.
"Pronta?!?"
"Si, eccitata al massimo!... Comunque, c'è qualcosa che devi dirmi?"
"Mmh, naah.." Rispose evasivo..
"Non abbiamo più continuato il discorso dell'altro giorno..."
"Ah, si, vero... Ma è una sciocchezza lascia perdere..."

Matteo cercò di conversare, ma non ci riuscì. Rimasi in silenzio per tutto il viaggio.

"Tra 200 mt girare all'uscita Ciampino."

Il navigatore con la voce da Baz mi fece capire di essere arrivata.
Eli e Sara erano già sul jet.
Mancavo io, ero in orario.
Matteo mi accompagnò fino sotto al jet.
"Finiamo il discorso di prima,vuoi?"
"Vai..."
"Bene, cosa dissi?"
"Lei ha rovinato tutto, fino a quando..."
"Ah, si...fino a quando non mi sono accorto di una cosa..."
"Spiegati meglio..."
"Che non ero davvero innamorato di lei..."
"E questo lo so!..."
"Lasciami finire..."
"Non ero innamorato di lei, perché amavo un'altra..."
"Tipo?"
"Tipo te...."

Una voce interruppe tutto...
"Ultima chiamata per il jet privato per Londra. Si prega di salire subito a bordo."

"Ti amo, Fede. Me ne sono accorto alla festa. Ti ho abbracciato e non ci ho capito più nulla..."
"Anche io ti amo."
L'avevo ammesso, sia a lui che a me stessa...
"Ma ora sei fidanzata.."
"Già..."
"Ci vediamo allora..."
"Ti amo...ehm ti ammazzo."
"Non lo smetterò mai di dire. Lo ripeterò all'infinito. IO TI AMO. E giuro che un giorno sarai mia! Lo giuro su tutto quello che ho."
"Hai me..."
"Lo giuro su di te. Ricorda: After all you are my wonderwall"
Lo baciai sulla guancia e scappai sull'aereo...

{...}

"FEDEEEEEE!"
"Ragazzeeee!"
"Ci sei mancata!"
"Ci siamo viste ieri!"
Scoppiammo a ridere. Mi venne un attacco di sonno, mi misi le cuffie con Whatever sparato a tutto volume e dormii per tutto il viaggio...

"SIAMO ARRIVATEEEEEE!"
Eli mi svegliò urlando...
Mi buttò giù dal divanetto. Scese di corsa le scale e saltò su Chris.
Scesi giù con le lacrime agli occhi ad abbracciare Matt, ma lui non c'era.
" sbaglio o manca qualcuno?"
"Uhm, già, vero..." Rispose vago Chris.
Sentì un rombo di motori sulla mia testa. Alzai lo sguardo e vidi un aereo che iniziò a scrivere nel cielo "IO TI AMO".
Il bolide pochi minuti dopo atterrò accanto a noi, da esso uscì un Matt tutto raggiante.
"Sono arrivato Baby"
Oooh "Baby", quella parola che aveva usato sulla ruota quando ci eravamo conosciuti. Che bei ricordi...Matthew o Matteo, era giunto il momento di capire e di scegliere. Non potevo far soffrire Bells, ma nemmeno Matteo. Dovevo solo fare chiarezza con me stessa. "solo"...
Gran bel casino... Ora volevo solo godermi Londra, Matt e i Muse.

"Dai su forza andiamo!"
E l'avventura a Londra era appena iniziata.

Scusate per il ritardassimo. Spero vi piaccia! ultimamente ho avuto parecchi problemi, anche con il pc. Voglio continuare questa storia. Le sorprese arriveranno tra massimo 2 capitoli. Solo un po' di pazienza ancora!
byeee

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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