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Autore: GMuser_    19/07/2013    1 recensioni
Ma qualcosa stava cambiando. Matt non era più lo stesso, e le cose non sarebbero finite bene.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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*salta sul palco*
EEEEEEEEEE SALVE, GENTE!
*viene accolta da innumerevoli 'buuu!' e fischi*
Eh già, anche la Giò è tornata. Non ci credevate, eh? Eheh, donne di poca fede.
Che poi io presumo che siate tutte ragazze, ma boh, ci potrebbe essere anche un maschio tra di voi, chi lo sa... *sguardo indagatore*
AHAHAHAH no, torno seria, dai.
Cos'ho fatto in questo luuuungo, luuuuuuuunghissimo periodo d'assenza?
Niente. Praticamente NIENTE. Ma l'importante è che sono tornata, no? *occhi dolci*
Bien, bien. Prima di passare al tanto attesPFFFF sì, ok certo. Dicevo, prima di passare al capitolo, mi sento in dovere di comunicarvi una cosa: sto lavorando ad una fic a quattro mani insieme alla meravigliosa Linnea. Questa collaborazione è iniziata già da un po', ma non vi abbiamo voluto dire niente, eheheh. Non ha niente a che vedere con lo sgorbio che è questa storia, davvero: sono rimasta molto, molto soddisfatta dal lavoro che abbiamo sfornato, anzi, quasi finito, e non vedo l'ora di pubblicarlo.
Un'ultimissima cosa, poi vi lascio in pace: ho cambiato nick, dovrebbero accettarmelo in un paio di giorni.. Spero di non provocare casini. Per la cronaca: è lo stesso di Twitter, GMuser_ (la mia fantasia è qualcosa di sconvolgente, i know
♥), quindi alla fine non cambia chissà quanto, ma vabbè. LOL

DISCLAIMER (che non ho mai fatto nei capitoli precedenti, sono un caso disperato): è
 assolutamente impossibile che quello di cui parlo in questa fanfiction sia realmente accaduto, i Muse non mi appartengono, in particolare Matthew e Dominic (ma magari lo facessero!), e nessuno mi paga per scrivere questa roba (che tutto sommato va migliorando, dai. Forse. *Giò, ma da quando ti dai i giudizi da sola?*).

Credo sia tutto, finalmente. Anche perché sono le quattro e mezza di mattina, e direi che è decisamente ora di andare a dormire... 
Vi lascio al nuovo capitolo (ancora eccessivamente corto, dovete perdonarmi), buona lettura!
Ci vediamo al prossimo - che molto probabilmente mi costringerà a far passare il rating da giallo a rosso, non so.
Un bacio, Giò 





3 - What are you doing, now?





Ci separammo, e per un momento rimanemmo tutti immobili. Non avevamo la minima di cosa fare.

I flash non avevano intenzione di cessare, erano sempre di più, sotto gli occhi increduli dei paparazzi stessi. Non ci eravamo mai fatti cogliere di sorpresa così, specialmente per una cosa così grande.
Fu Tom a riprendere il controllo della situazione.
In uno scatto d'ira, chiuse lo sportello e le tendine di tutti i finestrini, onde evitare brutte sorprese anche da lì.
A quel punto, si mise a tacere tutto. La pace. La pace più totale.
...ok, non esageriamo.
Non dico che calò proprio il silenzio, ma almeno non avevo più quegli odiosissimi flash davanti agli occhi, il che mi fece provare una strana sensazione liberatoria.
Matt, però, sopra di me, era in stato di shock. Tremava dalla testa ai piedi, e, come per cercare una spiegazione da lui, continuava a fissare gli occhi di un a dir poco sbigottito Chris, il quale era ancora in piedi, con le mani ferme a mezz'aria.
L'unico che sembrava essersi ripreso, era Tom. Lui, però, guardava me, ed ero certo che mi avrebbe chiesto spiegazioni, poco dopo: ero l'unico capace di fargli capire qualcosa, con Matt in quello stato. E mi sembrava anche un po' impaziente.

Infatti, non mi sbagliavo.
Dopo che Chris portò Matt con sé nella zona notte, per calmarlo, Tom mi fermò.
Voleva parlare con me, perché lui aveva già capito tutto tempo prima.
«Ehi, amico.. Come-come stai?»
Non risposi, mi limitai a guardarlo con.. Non so nemmeno io con quale faccia. Mi sentivo ancora inebetito.
«Ok, sì, domanda di merda. Bene. Sarò schietto, andrò dritto al punto. Non sono Chris, non so parlare bene come lui, quindi accontentati. Cos'è successo? Chi ha fatto la prima mossa?»
Tom era sempre il solito. Non sapeva parlare saggiamente, a differenza, per l'appunto, di Chris, e preferiva arrivare direttamente al sodo, anche se molto spesso ciò comportava una figura di merda apocalittica.
Ma io ero suo amico, lo conoscevo da anni, e ci avevo fatto l'abitudine.
«Cre-credevo di essere solo, così mi sono seduto a terra e mi sono abbandonato a me stesso. Ho cominciato a piangere. Sai benissimo che non mi piace piangere nemmeno davanti a voi, i miei fratelli, praticamente, ma, come ti ho già detto, ero convinto di essere da solo. All'improvviso ho sentito una voce, alquanto preoccupata, chiamarmi. Era lui, Matt. Continuavo a lacrimare, ero incapace di fermarmi, e l'ho fatto preoccupare. Mi ha stretto forte le mani nelle sue, facendomi letteralmente impazzire, e poi ha capito che stavo piangendo per.. Per lui. Poi è successo tutto in un attimo: sembrava aver represso questa cosa da tempo e che non potesse più resisterle, perché, non dandomi neanche molte spiegazioni, mi.. Mi ha...»
Non riuscii a finire la frase; mi si spezzò la voce.
Lui capì, e mi fissò incredulo per una manciata di secondi.
«Quindi ha cominciato lui il tutto?»
Annuii, e mi presi qualche secondo per riprendermi da quell'affermazione.
«All'inizio non ci credevo nemmeno io. Non l'avrei mai immaginato, giuro. Non mi aveva mai dato segni di nessun tipo..»
Rimeditò su quelle parole per qualche minuto.
Certe volte era bello parlare con Tom - ovvio, con Chris era tutt'altra cosa, ma la mancanza di tatto in Tom, ogni tanto, poteva essere considerata un pregio. Chris tendeva di più a dirti "va tutto bene, non preoccuparti, tutto finirà per il meglio" non avendone nemmeno la certezza, e facendoti notare i tuoi errori solo in minima parte; Tom ti sputava tutto in faccia, com'è giusto che sia.
«Cos'hai intenzione di fare?»
Ahahah. Che simpatico. Bella domanda, davvero.
Gli lanciai un'occhiataccia.
«Credi davvero che sappia cosa fare, in questo momento? Solo una cosa è certa: devo parlargli, e concludere questa storia una volta per tutte.»
Mi dedicò uno sguardo d'assenso.
«Beh, sì, mi sembra giusto. Se vuoi, mi porto via Chris e vi lasciamo soli..»
Non risposi: il mio sguardo fu più che eloquente.
Bene, Dom, è arrivato il momento. Mettiti l'anima in pace, e pensa a qualcosa di sensato da dire, pensai.

***

Matt era ancora seduto su uno dei tanti letti della zona notte, mi aveva appena notato. Ero in piedi sulla porta, e non riuscivo a muovermi né a dire qualcosa.
Mi schiarii la voce in un gesto infantile, un po' come fanno nei film.
«Pessimo tentativo per farti notare, Dom. So benissimo che sei qui.»
Ma che cazzo stava dicendo?
E che cazzo avrei dovuto rispondere, io?
«Il tuo sarcasmo non è adatto alla situazione, credimi. Sto semplicemente cercando di dire qualcosa, di parlare di quello che è successo, ma... Non ci riesco. E il tuo atteggiamento non aiuta.»
«Parlare di quello che è successo? Stai rendendo la cosa più grossa di quello che è. Cos'è successo? Ti ho baciato, e quindi? E' stato solo un bacio.»
Quasi mi sputò in faccia quelle parole.
E' stato solo un bacio.
A quel punto, non resistetti più. Sentii il cuore perdere un battito.
Caddi in ginocchio, con la testa fra le mani. Lui riuscì soltanto a guardarmi crollare, inerme. Dal suo sguardo capii che soffriva, ma non voleva darlo a vedere, perciò feci finta di non notarlo.
«Perchè mi stai facendo questo, Matt? Perchè mi illudi in questo modo? Tu non immagini cosa si prova-»
«No, Dominic, lo so eccome. Sai per quanto tempo ho fatto finta di niente? Sai per quanto tempo ho avuto paura che mi scoprissi? Ebbene sì, Dom, io avevo capito di amarti fin da subito. E' stato straziante. Ma non può funzionare, o almeno non con questi fottuti paparazzi alle calcagna.. Visto cos'è successo? Ci umilieranno, Dominic! Ci umilieranno!», esclamò, in preda a una crisi di nervi.
Istantaneamente, mi si accese una lampadina.
«Matt, un momento. Tu... Tu ti vergogni di essere gay?», sussurrai, con un velo di incredulità.
Sbiancò, e abbassò lo sguardo.
Capii di avere ragione, così mi avvicinai a lui e lo strinsi forte a me, finché la mia maglietta non si bagnò delle sue lacrime.
«Ho paura, Dom. Tutto questo tempo passato a fingere per paura di venire scoperto.. Il mondo fa schifo, ci disprezzerebbero in tanti, troppi, e non voglio rischiare di rovinarmi la reputazione e di mandare a puttane i Muse.. Il gruppo è tutto, per me, capisci? E' la cosa più importante della mia vita. Voi siete le cose più importanti della mia vita. E non posso evitare di pensare che rovinerò tutto, smettendo di reprimere questo - questo amore che provo per te.. Devi capirmi, Dominic.. Io non ce la faccio... Ti prego...»
Mi sentii mancare, e mollai la presa su di lui.
Fissai il vuoto.
"...e non posso evitare di pensare che rovinerò tutto, smettendo di reprimere questo..."
No, non potevo ignorare quel sentimento, quell'amore, per di più proprio quando avevo capito di cosa si trattava.
Cosa stai facendo adesso, Matt?
Davvero voleva continuare come se nulla fosse e far morire dentro entrambi? Aveva davvero intenzione di compiere un atto così masochistico?

Non riuscivo a capacitarmene.
Peggio per lui, allora, pensai istintivamente. Si accorgerà da solo del male che si sta facendo, e cercherà di porre rimedio in ogni modo. Mi tocca solo aspettare.
«Dom?» mi chiamò, leggermente allarmato, dopo non avermi sentito proferir parola per qualche minuto buono.
«Sì, Matt, è a posto, hai ragione tu. Rischieremmo troppo», risposi di fretta, mentre mi alzavo, con la voce sull'orlo del pianto. Sì, dovevo soltanto aspettare, ma questo non impediva al dolore di impossessarsi di me.
Provò a chiamarmi e a fermarmi, ma lo rifiutai, e mi chiusi in bagno, evitando tutto e tutti.
Mi sedetti con la schiena appoggiata alla porta; cominciai a piangere, sperando con tutte le mie forze che era stato tutto un sogno, che presto mi sarei svegliato e avrei trovato tutto come prima, che tra me e Matthew non ci fosse mai stato nulla.
'Why? Why is this a crisis in your eyes, again?'

  
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