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Autore: pluginbelldom    22/07/2013    2 recensioni
"C'erano Kate, Bing. C'erano state Gaia ed altre. Ma tu... sei, eri, sei sempre stato il mio punto fisso, Dom."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Tom Kirk, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il secondo capitolo, scusate se l'ho pubblicato dopo così tanto, ma ero convinta che la storia facesse schifo e non volevo continuarla.Buona lettura!


È stato il viaggio più lungo e terribile di tutta la mia vita. L'aereo, tanto per cambiare, era in ritardo, non ho potuto dormire perché un bambino ha pianto come se non ci fosse stato un domani in tutte e due le ore del viaggio, ero preoccupato per il mio piccolo Bing e non sapevo come avrei potuto fare per i prossimi concerti. Inoltre mi sentivo in colpa per essermi comportato così con Dom, sono stato veramente uno stronzo.

*driin driiim*
"Pronto?"
"Matt sono chris, mi ha detto Dom che oggi sei andato via di fretta senza dir nulla, che succede?"
"Bing sta male, sono venuto a Londra per vedere come è la situazione e come curarlo. Per quanto riguarda i concerti che verranno ti faccio sapere, ciao Chris."
Ho attaccato e mi sono immerso nei miei pensieri. Ho preso il treno e ho cambiato a victoria station, dove ho preso la metropolitana, da lì ho raggiunto l'ospedale maledetto. 
Non mi importava della gente che mi chiedeva foto, dei paparazzi e dei fan che chiedevano autografi implorandomi, dovevo raggiungere quell'ospedale.
Alle 8 di sera finalmente ho attraversato le porte cupe e affiancato i muri malinconici dell'edificio.
"Mi scusi, in che stanza si trova Bingham Hawn Bellamy?
"Mi sembra la numero 104." 
"Grazie."
Ho cercato la stanza 104 per una decina di minuti, all'undicesimo minuto finalmente ho potuto varcarne la soglia e correre a stringere e baciare il mio piccolo. Era più pallido del solito, stanco e la sua fronte era bollente. Vederlo è stato come tornare coi piedi su questo pianeta.
Ho visto Kate e non l'ho neanche salutata.
"Come sta Bing?"
"Non molto bene tesoro, il dottore ti vuole parlare."
Ha appoggiato il suo braccio delicatamente alla mia spalla e mi ha portato da un uomo visibilmente anziano che portava degli occhiali terribilmente vecchi. 
"signore suo figlio sta male, ma è una cosa curabile. Per diversi motivi ha preso una polmonite che rischia di degenerare in una broncopolmonite se non seguita. Le consiglio di stare dietro al piccolo e assicurarsi di garantire le migliori cure alla creatura.."
E blablablabla, Bing ha una polmonite che si può curare se lasciato in ospedale, Kate mi ha chiamato per una cosa che avrebbe potuto benissimo risolvere da sola, quell'egoista ha trovato una scusa per stare con me, perciò smetto di ascoltare il dottore e penso a Dom. Sto pensando a ieri, quando mi accarezzava i capelli. 
Sto pensando a come l'ho trattato male. 
Sto pensando al fatto che non gli ho dato spiegazioni.
La devo smettere, ho più di 30 anni, sono impegnato, ho un figlio e continuo a fare fantasie su dominic, è meglio che mi metta a pensare a come andare a quel fottuto concerto domani, Cazzo.
Squilla di nuovo quel fottuto telefono. 
"Matt sono Tom! Tutto a posto? Il piccolo?"
"È una polmonite che se curata bene in una settimana e mezzo potrebbe passare. Domani sera verrò al concerto, avvisa Dom e Chris, ci sentiamo."
Ho attaccato io, come sempre. Intanto fuori la parte chiara del cielo incontra quella scura, dando vita a sfumature rosee affascinanti.
Mi son messo a pensare come avrei fatto per il concerto di domani sera, come mi sarei dovuto comportare con Dom e se avrei saputo gestire l'imbarazzo di essermi comportato così. Inoltre avremmo dovuto stare dietro alla faccenda del singolo di "Follow me", che a breve sarebbe dovuto uscire.
All'improvviso spunta Kate e mi da uno di quei baci sul collo che solo lei sa dare.
"Tesoro che ne dici prendiamo un taxi e ci facciamo portare a casa? "
"Bing?"
Mi ha spiegato che sarebbe venuto suo padre tutta la notte e lo avrebbe controllato lui. 
Le ho annuito, non ho saputo fare altro.
Ha preso il mio braccio e accarezzandomi la schiena mi ha condotto all'uscita dell'ospedale. Io lo so di non essere eterosessuale, ma con tutte quelle effusioni e carezzine provocatorie quasi penso di esserlo. Quella donna ha un potere di affascinare e eccitare qualsiasi uomo stupefacente. 
Il problema però resta sempre il solito.
Io non voglio andare a casa con te.
Io voglio tornare da Dom.

--------

Mi hai fatto veramente passare una giornata da schifo. Sono rimasto seduto dove mi hai lasciato stamani, quando te ne sei andato via senza darmi spiegazione, senza dirmi perché mi hai piantato così in asso, come se fossi uno stupido. Mi sono sentito umiliato, preso in giro, ho quasi pensato che per te io non fossi solo un amico, come d'altronde tu non lo sei per me. Invece non è così, per te sono un amico, o forse neanche, perché se fossi stato un vero amico per te almeno avresti trovato una spiegazione per la tua scomparsa. 
Sono stato impotente, non mi sono mosso tutto il giorno, non ne avevo le forze.
Sulle guance quasi mi si son formati dei solchi da tanto che ho pianto.
E così di me non te me frega nulla eh? Bastardo.
Solo ora che sta iniziando a far buio trovo le forze di non pensare più a Matt. L'altro giorno, appena arrivato in Italia, ho conosciuto una biondina niente male. Eravamo appena atterrati con l'aereo, come sono sceso lei mi ha visto e ha sfoggiato un sorriso,uno dei più radiosi che avessi mai visto. Con una stupidissima scusa mi ha fermato.
"Ciao, scusa, avresti una sigaretta?"
"No, ma se vuoi puoi accompagnarmi al tabacchino che compro un pacchetto e poi ne do una a te, che ne dici?"
Mi ha annuito e ci siamo avviati. Matt non si era neanche accorto che ero andato via. Abbiamo iniziato a parlare del più e del meno, lei era una modella britannica ed era venuta in Italia per un progetto a cui stava partecipando, avrebbe dovuto farsi fotografare all'interno della torre di Pisa. Tra una chiacchiera e l'altra sono riuscito a ottenere il suo numero di telefono, anche se pensavo che non sarebbe servito a nulla.
Invece proprio in questo momento mi ritrovo seduto sul letto della camera d'hotel col suo contatto aperto in rubrica, perciò decido di chiamarla.
"Biiip"
"Biiiip"
"Biiip"
Magari si è già scordata di me. Si è voluta prendere gioco di me pure lei.
"Pronto, Dom sei tu?"
"Si, sono io! Come stai?"
"Bene, mi fa piacere sentirti"
Ha una voce estremamente provocante. 
"Anche a me. Volevo chiederti se stasera avevi qualcosa da fare, scusa per l'orario, avrei voluto chiamarti prima ma ero impegnato."
Bugia.
" No, sono libera. A che ora e dove ci vediamo?"
È fatta. Ci siamo dati appuntamento per le 8, la porterò in un ristorante coi fiocchi qua in Italia e poi le chiederò di venire in hotel da me. Da un certo senso mi faccio un po' schifo, uscire con una ragazza e decidere di portarla a letto solo perché non potrò mai fare tutto ciò con Matt, ma tanto è così, mi sono rassegnato. 
Quindi mi alzo dal letto e apro la valigia, prendo dei jeans attillati, la maglietta leopardata e un giubbotto di pelle. Vado in bagno, mi sistemo i capelli, esagero con one million e sono pronto per la serata.
Ho preso le chiavi che avevo lasciato sul comodino, ho infilato il telefono nella tasca del giubbotto e sono uscito dalla camera. 
*driiin driiin*
Squilla il tefono, è chris.
"Pronto! Ho sentito Matt, niente di grave, domani nessun problema per il concerto."
"Ok, te tutto a posto?"
"Sisi, ho sentito Kelly, i bimbi stanno bene. Stasera sto con loro."
"Va bene, io stasera mi vedo con quella dell'aeroporto." 
" Vai dommeeeh! Ci sentiamo, ciao!"
Chris è un po' come un fratellone, sempre comprensivo, la spalla su cui appoggiarsi. Lo adoro e lui lo sa.
Ho chiamato per un taxi e mi sono seduto su una panchina. Adoro vedere sfrecciare le macchine di sera, le loro luci, il rumore dei clacson, vedere le persone che le guidano.
Ad un certo punto vedo una golf bianca fermarsi davanti a me: era il taxi che avevo chiamato 15 minuti prima. 
"Dove la porto signore?"
Gli ho detto il nome del ristorante, questo ha storto il naso, quasi fosse un ristorante troppo prestigioso per uno come me. Se avesse saputo chi sono e a che band appartengo forse sarebbe rimasto stupito del fatto che non avessi prenotato per un ristorante ancora più prestigioso. È proprio vero che le persone si fermano alle apparenze.
Il viaggio è stato breve e silenzioso, le uniche parole che mi sono state rivolte dall'autista sono state alla fine.
" Sono 20€, grazie." 
Ho tirato fuori i soldi e glieli ho dati, senza lasciargli mancia: era stato davvero cafone.
La ragazza è già davanti al ristorante e mi sta aspettando. 
È bellissima.
Ha un vestito attillato che mette in risalto le sue forme perfette, ha un trucco leggero che risalta il blu cobalto dei suoi occhi e un sorriso che rapisce. 
È veramente stupenda. 
Ma io davanti a lei ho la testa altrove: penso a quel cretino di Matt.
Persino il suo sorriso con quel dentino storto mi sembra bello.

---------------

Kate ha chiamato un taxi e ci siamo fatti portare a casa. Durante tutto il viaggio mi ha dato dei baci provocatori lungo il collo e sotto il mento, ci siamo scambiati lunghi baci accompagnati da morsi, penso che l'autista abbia avuto paura che ci mettessimo a fare l'amore proprio li davanti a lui, ma io non ne avevo intenzione. Non volevo neanche stare con quella donna egoista stasera, mi fa veramente schifo, mi ha messo in difficoltà col lavoro per una cosa che avrebbe potuto risolvere da sola. Inoltre mi ha messo in difficoltà con Dom, chissà cosa pensa ora di me, quanto faccio schifo.
Il "siamo arrivati" di Kate mi ha fatto uscire dai miei pensieri. Siamo scesi dalla macchina e ci siamo diretti nel nostro "nido d'amore". La casa era come l'avevo lasciata l'ultima volta che l'avevo vista : la cucina linda, la camera di Bing più che ordinata, il giardino perfetto, l'acqua della piscina per l'estate limpida. Kate, tra una scusa e l'altra, è riuscita a portarmi in camera da letto, dove mi ha fatto sdraiar e infine mi ha portato un bicchiere d'acqua. 
Ha cercato di attaccar bottone, ma io non ne avevo voglia di parlare con altre persone che non fossero Dom in quel momento, perciò per attirare la mia attenzione ha iniziato a baciarmi.
Io non volevo fare l'amore con lei quella sera, in quella casa enorme che non sentivo mia, non volevo, come quella sera che quando le ricordai di prendere la pillola la mattina seguente lei non la prese e restò incinta
Già, Bing è stato un errore, ma lo amo quanto la mia vita.
Anche questa sera però non ho saputo resistere. Ha iniziato a toccarmi i fianchi, in modo da farmi eccitare sempre di più, fino ad arrivare al mio membro e iniziare a stuzzicarlo con la sua mano. Neanche un omosessuale avrebbe saputo resisterle.
Quindi abbiamo finito col fare l'amore, che poi amore non era per me, perché lei non è Dom, lei è una falsa egoista con dei gran quattrini. L'unica cosa che amo di lei è il fatto che a letto è una bomba.
La mattina seguente sono stato svegliato da quella rompipalle di Kate che continuava il suo lavoro di mano ed irritato mi sono alzato e l'ho lasciata da sola nel letto. 
"Cosa c'è che non va Matt?"
Stai zitta, stupida. Non le no neanche risposto.
Sono andato a farmi un cappuccino e mi sono seduto sul tavolino in giardino: l'aria era tiepida, sarei stato molto bene seduto fuori. Ho sorseggiato il mio intruglio osservando una mamma di Passerotto che dava da mangiare ai suoi piccoli nel nido di un albero proprio davanti a me. Io amo osservare ciò che mi circonda, la natura e le sue stranezze.
A un certo punto mi sono ricordato che stasera avrei avuto un concerto ben lontano dall'Inghilterra, quindi sono inevitabilmente andato nel panico perché non sapevo come avrei potuto raggiungere Chris e Dom entro le 6 per provare. 
"Posso chiamare Tom, giusto, caspita! Dovresti ricordartene più spesso Matt."
Ho preso il mio Iphone e ho digitato il numero del mio amico.
"Biiip,biiiiip,biiiiip"
"Pronto Matt!"
"Pronto Tom! Come stai? Avrei bisogno di chiederti un favore."
"Bene, ho saputo che Bing è all'ospedale, come sta? Dimmi."
" Non tanto bene, ma in una settimana dovrebbe riprendersi. Per caso, conosci qualcuno che mi può procurare un volo che parta all'aeroporto di Gatwick e mi permetta di essere dai ragazzi prima del concerto entro le 6?"
"Certamente. Ci vediamo a Victoria Station tra mezz'ora che ti porto i biglietto, sbrigati. "
"A dopo!"
Questo è uno dei motivi per cui adoro Tom.
Ho buttato dei vestiti a caso nella valigia che avevo lasciato davanti al letto, mi sono lavato velocemente e, una volta pronto, sono andato da Kate.
"Io devo andare, stasera ho un concerto, Tom mi ha procurato dei biglietti per l'aereo all'ultimo minuto. Chiamami ogni sera per farmi sapere come sta Bing."
"Ti amo."
L'ho baciata freddamente, lei ha tentato di abbracciarmi, ma io l'ho evitata e sono andato dritto all'ingresso. Sono uscito noncurante di Kate che sperava che fossi tornato da lei per stringerla forte a me e mi sono diretto verso la metropolitana. Questa volta ho concesso qualche foto o autografo ai fan, ho sfoggiato qualche sorriso ai paparazzi e ho fatto qualche occhiolino alle fan più sfegatate dato che non avevo nessun brutto pensiero. Almeno, pensavo a Dom, ma cercavo di non stare male.
Il viaggio in metropolitana è stato velocissimo, anche se tristemente arricchito dal non piacevole odore di ascella/cipolla. Ho raggiunto Victoria Station e lì, in mezzo alla folla, ho immediatamente riconosciuto il sorriso familiare di Tom.
" Ma chi si rivede! Ecco i biglietti amico."
"Perché sono due? Ne avevo chiesto uno, Kate non viene."
"Mica è per quella sciacquetta della tua ragazza, questo biglietto è per me! Pensavo che ti avrebbe fatto piacere se qualcuno fosse venuto con te."
"Certo che mi fa piacere Tom, quando mai non mi fa piacere stare con te?"
Gli ho dato una pacca nella spalla e abbiamo parlato come ai vecchi tempi. Ci siamo divertiti a prendere in giro le persone vestite di cattivo gusto e a fare gli occhiolini alle ragazze più carine. Sia il viaggio in treno che quello in aeroporto sono filati lisci, abbiamo scherzato ogni secondo e pian pianino sto vincendo la mia paura dell'aereo. Ho sempre odiato i microbi che si trovano in quel mezzo, ho paura quando questo decolla e le hostess mi mandano sui nervi. 
Sarebbe stato perfetto, ma mancava solo una cosa.
Mancava Dominic Howard.
Avevo paura. Come mi comporterò questa sera? Dom non mi rivolgerà parola, mi odia.
Ti prego, Dom, perdonami Cazzo.

-----------

Di fronte a questa ragazza mi sento quasi uno sfigato, è troppo bella e non mi sento alla sua altezza. Mi avvicino a lei e le bacio la mano in modo elegante.
"Quanto sei bella stasera, sembri una bambola."
"Quanto sei esagerato, grazie. Anche tu sei molto bello comunque."
"Non è vero. Entriamo?"
"Va bene."
Le poso il mio braccio sulle sue spalle e entriamo nel ristorante. Il posto è molto elegante, perfetto per un appuntamento galante: le lampade sono tempestate di pietre colorate, le posate sono disposte come insegna il galateo, i tovaglioli sono stole di seta, i camerieri sono esageratamente educati e raffinati. Appena varchiamo la soglia della stanza un uomo sulla trentina ci accoglie cortesemente e ci accompagna al tavolo.
"Questo è il menù, per qualsiasi dubbio o domanda non esitate a chiedere."
L'uomo appoggia li menù sul tavolo e lascia me e lei da soli. Io non esito a fare il galantuomo e scosto la sua sedia dal tavolo, in modo che lei si fosse potuta sedere. Una volta che lei si è sistemata mi siedo anche io e le sorrido. Sono contento di essere uscito con lei stasera, forse riesco a togliermi Matt dalla testa almeno per qualche oretta. Forse, ripeto.
Come potrei mai dimenticare Matthew James Bellamy? Ho trascorso la mia vita con lui, ogni traguardo l'abbiamo superato insieme. Chissà se prima o poi riuscirò a dirgli che lo amo.
Scegliamo cosa mangiare e, appena chiudiamo il menù, il cameriere raggiunge il nostro tavolo. 
"Cosa desiderate da bere?"
Lascio ordinare prima la mia fanciulla.
"Per me del prosecco e dell'acqua naturale."
"Pure per me."
"E cosa gradireste mangiare?"
"Io vorrei la pasta alla carbonara, tu Dom?"
"Trofie al pesto"
"Come desiderate. Vi portiamo subito da bere."
Perciò abbiamo iniziato a parlare tra un bicchiere di prosecco e l'altro, le risate si son fatte più frequenti e pian piano si entrava sempre più in confidenza. Ho scoperto che lei si chiama CariDee e che era da tempo una mia fan perché ascolta la nostra musica. Quando ha detto "Io vi ascolto, ascolto i muse!", ho avuto una fitta allo stomaco, perché dei muse fa parte la fonte della mia più grande gioia e della più grande disperazione, quello stronzo di Matthew.
Il cibo era veramente buono, d'altronde si sa che in Italia il cibo é divino. Cari inizia a farmi sorrisetti sempre più provocanti, perciò decido di farle la domanda che ho sulla punta della lingua da tutta la sera.
"Senti, cosa ne diresti se andassimo a bere un bicchiere di vino e a guardare la tv nella mia camera d'hotel? Domani mattina devo svegliarmi presto per prendere un aereo per Vienna, dove domani sera faremo un concerto, perciò non posso andare per locali, ho bisogno di non stancarmi troppo."
"Ma certo, sono stata così bene con te in questa ora, perché non passarne un'altra"
Per un certo momento ho quasi pensato che con questa ragazza potrei riuscire a levarmi dalla testa Matthew, ma quando ho guardato l'orario nel telefono e ho visto la nostra foto come sfondo sono stato attraversato un'altra volta da una di quelle fitte che ho quando penso a lui. Ho cercato di mandare via Matt dalla mia testa e CariDee ha chiamato un taxi. Durante il viaggio sulla vettura la ragazza mi ha accarezzato dolcemente, ma non ci siamo baciati. Verso le 22 e 45 siamo arrivati in hotel, siamo passati dalla reception a prendere le chiavi della stanza, abbiamo preso l'ascensore e, una volta raggiunto il quarto piano, siamo entrati nella mia camera. Era ordinata, cosa strana per me, quasi avessi immaginato che lei avrebbe subito accettato la mia proposta. Ci siamo subito sdraiati sul letto a abbiamo acceso real time, sotto richiesta dell'ospite.
" Ti giuro che adoro questo canale, soprattutto mi piace il programma "Ma Come ti vesti?". E a te cosa piace Dom?"
" Io adoro MTV solo perché trasmettono Geordie Shore, ho una passione per quel programma."
Lei mi ha sorriso. Ad un tratto ha alzato il busto e si è abbassata sul mio viso, mi ha guardato per qualche secondo con quegli occhi blu, per poi chiuderli lentamente e posare le sue labbra carnose sulle mie. È stato uno dei baci più veri che avessi ricevuto, pieno di sentimento. Non ho saputo resistere e ho ricambiato il bacio, abbiamo iniziato ad esplorare le nostre bocche, a toccarci i capelli, le spalle, i fianchi, a farci carezze. Lei era visibilmente eccitata e lo ero anche io. Era una delle migliori serate che avessi mai passato con una ragazza fino a quel momento, quando il mio telefono a un certo punto squilla e sono costretto ad interrompere tutto per vedere chi era, magari erano Chris, Tom o Matt che dovevano dirmi qualcosa importante per il concerto di domani a Vienna. 
Guardo il cellulare, era Kate, quella cretina.
" Dom, Matt è strano stasera, sai mica se gli è successo qualcosa di strano?"
Ho subito cambiato espressione, la voglia di farlo con Cari era completamente andata via, avrei tirato un pugno al muro. Cosa ne so io di quello che passa per la testa a Matt? Se avessi saputo come mai era strano e come mai si era comportato in quel modo con me al mattino, non avrei passato una giornata di merda e non avrei chiamato la ragazza che è qua con me per uscire.
"Cosa succede Dom?"
Cari ha visto che la mia espressione è cambiata, devo per forza inventarmi una scusa, anche se mi dispiace piantarla in asso in questo modo.
" Problemi di famiglia. Mia madre sta male, ho bisogno di chiamare diversi dottori. Ti dispiace se continuiamo un'altra volta piccola?"
"Non ti preoccupare! Se hai bisogno di una mano non esitare."
Mi ha guardato con compassione, ha stretto il mio viso tra le sue mani e ha lasciato sulle mie labbra il bacio più dolce che avessi mai ricevuto. L'ho accompagnata all'uscita e le ho chiamato un taxi. Mi è dispiaciuto veramente tanto mandarla via, ma il messaggio di Kate mi ha dato i nervi e non ho saputo fare altro. 
Una volta tornato in camera ho appoggiato il cellulare sul comodino di fianco al letto, ho lasciato i vestiti della sera sparsi per la stanza per sostituirli con un comodo pigiama zebrato, mi son lavato i denti e infine mi son buttato a letto.
Era tanto che non passavo una notte in bianco per colpa di Matt. Già, mi era successo altre volte di non dormire per colpa sua, certe volte per la felicità, certe volte per il nervoso, certe volte per la tristezza. Quella sera le cause erano un misto di tristezza e nervoso causati dal nano di Matt. Mi son sentito prima rassegnato, poi incazzato, poi ancora rassegnato. 
Finalmente vedo filtrare dagli occhielli della tapparella le prime luci dell'alba e non aspetto un secondo per alzarmi dal letto e prepararmi. Sono stato quasi mezz'ora a sistemare la stanza: la sera prima avevo lasciato vestiti sparsi ovunque. Mi sono accorto di alcune gocce di vino cadute per sbaglio sulla moquette polverosa, quindi ho preso una salvietta e ho cercato di non lasciarne traccia, anche se invano. 
Verso le 7 e 30 ero pronto per partire. Mi sono recato alla reception per fare il chek-out e, come di mio solito, ho chiamato un taxi per farmi accompagnare all'aeroporto. Il tragitto è stato veramente divertente, l'autista era di origini siciliane e quindi molto amichevole, aveva una battuta pronta per ogni situazione e sapeva cogliere l'aspetto bello di ogni cosa, veramente una grande persona, quasi mi è dispiaciuto doverlo lasciare per inoltrarmi nell'aeroporto. 
Quindi è iniziato il viaggio e il mio pensiero era uno solo, come sempre: Matt.
Come Cazzo avrei potuto fare al concerto?
Come si sarebbe comportato lui?
Quanto ti odio quando incasini le cose, brutto stronzo.
  
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