Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Malachia    25/07/2013    0 recensioni
Quando la vita cambia inaspettatamente, togliendoti l'occasione di dire molte cose, lasciando le parole navigare nella tua mente senza meta, con un dolore che non accenna a voler sparire, cosa resta?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
                                                             Seconda lettera
 
Buonasera stella,
è passata una settimana dall'ultima volta che ti ho scritto, ho avuto la febbre e le mie giornate sono state costellate da incubi e vampate.
Ti ho sognato, ti sogno spesso sai?
Ogni volta che chiudo gli occhi la tua immagine mi perseguita, ed è una cosa che mi sta facendo diventare pazza; lasciami andare, ti prego, lascia che tutto questo mi scivoli addosso, e che passi presto.
Ieri sono andata su, in soffitta, ho buttato la scatola grigia; con lei ho buttato tutti i sogni, i colori e i sorrisi impressi su carta da foto colorata che c'erano dentro; è stato così dannatamente difficile, ma mi sono sentita meglio.
 
Sono giorni che mia madre mi chide cosa c'è che non va, credo sia l'unica a essersi accorta di questo mio turbamento; ho deciso di non dirle niente, forse perchè ai suoi occhi eri una parte così marginale della mia vita che non avrebbe senso per lei, questo dolore che provo.
Ammetto che, a pensarci bene, non ne ho parlato a nessuno, quasi nessuno sapeva della tua presenza perciò mi è sembrato inutile. E dopotutto, mi sembra meglio così, le cose vanno già male di per se, non sopporterei i "mi dispiace" detti per riempire il vuoto che altrimenti sarebbe colmo d'imbarazzo, e le occhiate piene di pietà e compassione che si ricevono sempre in questi casi.
Qualche giorno fa mi ha chiamato tua madre, mi ha salutata, e siamo rimaste in silenzio, lasciando che fossero i nostri dolori così diversi ma così brutali a parlare.
è sola, ma questo già lo sai; mi stupisco di come stia affrontando le cose, a detta di tua zia, non ha voluto nemmeno un aiuto, non ha neanche smesso di lavorare; credo che dopo tuo padre, e dopo te, tua madre possa affrontare qualsiasi cosa, perchè in confronto a questo, il mondo non è niente.
Saresti fiero di lei, perchè non si tiene tutto dentro, quando mi ha chiamato ha vomitato dolore e sofferenza, trovando sollievo nel silenzio che è bastato per dire tutto.
La mia vita sta continuando lentamente, ogni giorno sembra interminabile, ed ogni attimo mi pare infinito.
Mi dispiace per tutto questo, mi dispiace per tutto il dolore che ti ho causato; mi chiedo come sarebbe stato se io avessi provato qualcosa per te, se fossi stata in grado di gestire una relazione a distanza. Un po' come quella di Mattia e di Giulia; li ricordi? Mattia è il "ragazzo dagli occhi tristi" come dici tu; credo sia passato poco più di un anno da quando si sono messi insieme, reggono ancora.
Mi chiedo come facciano loro due, devono amarsi forte eh?
Mi fa strano pensare a come va la vita, di come un gesto, un sentimento, un emozione, possono cambiare le cose e stravolgere un'esistenza.
Ma lo ammetto, non mi sento in colpa per non averti amato, avrei mentito a te e a me stessa.
 
Guardavo i nostri sogni infrangersi nei pavimenti gelidi dei vicoli abbandonati di periferia, chiedendomi chi avrebbe raccolto tutti i frammenti dei cuori spezzati gettati nei cassonetti.
Rimanevo ferma, mentre la notte ti velava gli occhi e l'anima.
Lasciavo che il sangue scorresse, insieme alla rabbia, e all'odio; disperando al pensiero di non poterti raggiungere e di non poter precipitare io stessa nell'oblio a cui eri destinato.
Le tenebre, accompagnate dai ricordi s'insinuarono nella mia mente, liberando demoni che avevo faticato tanto a rinchiudere negli angoli più ignoti e bui del mio essere; ed io, che in quel momento mi sentivo così in collera con me stessa, così inutile e impotente per ciò che stava accadendo rimasi semplicemente immobile, lasciando che lacrime cristalline mi rigassero le rosee guancie morendomi sulla bocca.
 
 
Sono così stupida, cerco di far andare avanti la mia vita e mi ritrovo, ne cuore della notte a scrivere cose del genere; avevo già iniziato questo one-shot, ricordi? Ma non avevo idea di come finirlo, eccotelo, avevo promesso che te lo avrei fatto leggere. Serviva una morte per farmi scrivere? Siamo arrivati davvero a tanto?
Ho bisogno di aiuto, ma non trovo nessuno, mi sento così dannatamente sola nonostante abbia così tante anime vicino.
 
Aiutami, ti prego.
-E
 
 
                                                              
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Malachia