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Autore: Lena G    27/07/2013    3 recensioni
Blaise e Daphne stanno insieme ma sono innamorati di altri così decidono di "scoppiare" una coppia grazie all'aiuto di un'altra persona: Hermione Granger.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutti!!! Scusate la mia assenza ma non ero più riuscita a trovare l'ispirazione per questa fanfiction... Al momento mi trovo a Londra e non so, sarà l'aria del posto intrisa di magia, sarà... non lo so, ma ho scritto questo capitolo in poche ore. Vi chiedo perdono per gli orrori ortografici che sicuramente ci saranno.
Buona lettura, aspetto un vostro parere sulla storia e spero di poter scrivere tanti altr capitoli in questo mese di permanenza nella terra natia del maghetto.
Lena G

ONE WAY TICKET TO HEAVEN


Capitolo 6 - Bad Luck and Good Night

Draco era furibondo. Camminava a passo svelto per i corridoi scansando con violenza gli studenti che incrociavano il suo percorso. I suoi occhi scrutavano gli ambienti per trovare una massa riccia di capelli crespi.
Draco Malfoy stava cercando Hermione Granger. Era qualcosa di solito in quella scuola che uno dei due cercasse l’altro ma Draco doveva fermare e parlare con la ragazza perché gli doveva delle spiegazioni. E lui le avrebbe avute.
Girò quasi senza meta per buona parte della giornata, era scontroso e taciturno. Cercava quella ragazza e nient’altro, come se il suo cervello avesse memorizzato solo quell’obiettivo.
All’improvviso si trovò davanti quell’orribile matassa di capelli, la vide vicino a lui, forse troppo vicino, tanto che Draco allungò le mani e la prese per i fianchi per evitare uno scontro. Hermione si girò e vide Draco che la stava guardando negli occhi mentre ancora la sua presa era ben decisa. Arrossì e, negli occhi di lui, ricomparve famelica quella luce indagatrice.
Riprese una certa distanza e disse pomposo: “Granger, vieni con me. Dobbiamo parlare”
Hermione lo guardò spaventata e dandosi un tono composto: “Cosa scusa?”
“Dobbiamo parlare. Seguimi”
“Io e te non dobbiamo parlare di nulla”
“Invece sì” e prendendola di peso la trascinò in una volta nella parete, lontani da occhi indiscreti.
“Che vuoi da me?”
“Cosa ci facevi dal lago? Perché mi stavi guardando?”
“Ma di cosa stai parlando?” disse con tono fintamente sorpreso Hermione.
“Non fare la finta tonta con me, chiaro? Lo so che eri tu quella figura che scappava nel bosco.”
“Non hai alcuna prova”
“La tua scarpa dici che possa bastare?” ghignò Draco.
Hermione rimase in silenzio a bocca aperta non sapendo come ribattere.
“Allora Granger, dimmi, perché eri… in quel posto mentre mi osservavi fare un bagno? Ti piaccio per caso?” le chiese con scherno.
“Ma figurati! E poi non ero io quella ragazza, le scarpe sono quelle della uniforme, tutte le ragazze le portano” e incrociò le braccia.
Draco fu preso in contropiede. Era sicuro fosse lei quella ragazza del bosco, qualcosa lo aveva spinto a pensare che solo la Grifondoro potesse essere colei che lo aveva spiato quel giorno.
“Q-quindi non sei tu?”
Hermione lo guardò negli occhi. In quel momento dietro le spalle di Draco apparve Blaise che li guardò con sorpresa e poi la implorò con lo sguardo di portare a termine la missione che le aveva chiesto. Hermione si maledisse più e più volte e quando riguardò Draco negli occhi a quest’ultimo venne quasi un colpo quando vide lo sguardo della ragazza pieno di malizia.
“Certo che ero io, Malfoy. E adesso che lo sai che farai? Vuoi ricambiare il favore?” e rise sommessamente facendogli un occhiolino che aveva tutta l’aria di essere intriso di ironia.
“Figurati” le disse d’un fiato Draco: “Anzi, mi farebbe piuttosto schifo. Spero che sia stato di tuo gradimento e mi auguro che sia stata la prima e l’ultima volta”
Hermione questa volta rise più forte: “Non preoccuparti, non succederà più. Il panorama non era quel granchè” e lo lasciò solo mentre s’incamminava verso la torre di Grifondoro con aria tronfia.

Il biondo la seguì con lo sguardo spiazzato e notò Blaise che non aveva resistito e aveva voluto assistere alla scena.
“E tu che ci fai?” gli chiese Draco.
“La Granger ti tiene testa eh? Peccato non sia una Purosangue, se tu e lei foste sposati in casa vostra non si morirebbe mai dalla noia”
Draco immaginò la scena e scosse violentemente la testa: “Ma cosa stai dicendo Bla?”
“Quello che penso”
Malfoy scosse la mano in aria: “Non hai risposto, cosa ci fai qui?”
Zabini alzò le spalle con nonchalance: “Cammino”
“L’avevo notato. Non farne parola con nessuno”
“Pansy?”
“Nessuno Bla! Andiamo… Dimentica tutto quello che è successo” e iniziò a camminare verso il dormitorio Serpeverde.
“Tu e lei sareste una bella coppia”
“Ho detto: Dimentica. Tutto”

I due amici arrivarono nella sala comune dei Serpeverde. Tutti si fermarono a guardarli. Draco, oramai con i nervi a fior di pelle urlò: “Cosa state guardando tutti quanti? Fatevi i fatti vostri!” e scomparve nella sua camera.
I ragazzi presenti ripresero a mormorare e aggiunsero anche supposizioni riguardo il comportamento di Draco: “Sapete, si dice che sia in astinenza da un po’”
“Di droghe?”
“No, di donne”
“Io però ieri sera l’ho visto appartarsi con una biondina di Corvonero!”
“Secondo me gli ha dato il buonservito”
“Impossibile” disse Blaise: “L’unica capace di darglielo è la Granger”
“Cosa?”
“La Granger?”
“La Sanguesporco?”
“Beh” ribattè Zabini con diplomazia: “Non potete negare che abbia un carattere forte”
I mormorii esplosero e aumentarono in maniera esponenziale. Pansy si avvicinò a Blaise: “Ti sei condannato da solo. Stasera risulterai babbanofilo e domani sarai magonò”
Il ragazzo rise: “Tranquilla la cosa non mi tange. E non tange nemmeno ai miei, quindi mi reputo a posto”
Pansy sorrise poco convinta, indicò con lo sguardo la zona del dormitorio maschile e chiese: “Cos’ha oggi Draco?”
“Le sue cose”
La ragazza spalancò gli occhi e iniziò a ridere. Dopo poco chiese a Blaise: “Devo andare a parlarci?”
“Sai lanciare un Protego?”
“Ho preso O in Difesa, e comunque tranquillo che non mi servirà”
“Perfetto” Daphne aprì la porta del dormitorio femminile ed entrò in sala comune dove incrociò lo sguardo di Blaise. Il ragazzo continuò: “Io devo parlare con Daphne del nostro fidanzamento, tra un mese lo renderemo ufficiale. Se permetti…”
Pansy lo congedò e il ragazzo corse con un sorriso a trentadue denti verso la sua fidanzata: “Ho grandissime novità e sono positive!”
Daphne non capì, lo guardò interrogativa e lui le indicò l’uscita: “Andiamo nel solito posto. Caspita Daphne, non crederai mai a quello che sto per dirti!”

“Draco e la Granger si sono parlati e adesso è furioso!”
Daphne con pacatezza guardò Blaise: “E dove vedi il lato positivo in questo?”
“Allora, io non so perché quei due si siano parlati né che cosa si siano detti, però da quello che ho capito Draco ha cercato lei. Io li ho visti e quando Hermione mi ha notato ha deciso di continuare il nostro piano!”
La ragazza era confusa: “Così, dal nulla?”
“Dal nulla!”
“Nonostante ci abbia detto no?”
“Esattamente!”
Ci fu un momento di silenzio in cui Daphne riflettè sulle parole di Blaise poi lui ruppe il silenzio: “Per me si piacciono!”
“Non essere scemo Blaise! Non è possibile, è solo passato un mese da quando abbiamo attuato il piano ed è la prima volta in cui si parlano. Non possono piacersi!”
“E se a lui la Granger piace da più tempo? E se invece fosse lei?”
“Non sarebbero loro stessi. La loro coppia non è improbabile, di più. Nessuno sano di mente tiferebbe per loro due”
“Non credere. Ce ne sono, ce ne sono”
“Sarà. Aspettiamo e vediamo cosa combinano i due”
Vennero interrotti da delle voci e i due si abbracciarono per scambiarsi un bacio appassionato per mantenere i loro ruoli di fidanzati perfetti.
Astoria e Hugo, un suo compagno di Aritmanzia elementare, erano capitati nel momento in cui Daphne e Blaise si stavano baciando.
“Hai visto Tori? Loro sono fortunati, si amano davvero”
Astoria guardò Blaise che in quel momento aprì gli occhi e la vide. Si immobilizzò, si staccò di fretta e furia da Daphne che gli chiese: “Cosa succede?”
La ragazza si girò e vide la sua sorellina con gli occhi lucidi che stava lottando per non scoppiare in lacrime davanti a tutta quella gente. Sussurrò appena: “Astoria”
“Ciao. Scusate il disturbo” e scappò via.
I due fidanzati si guardarono quando rimasero da soli.
“Abbiamo rovinato tutto”

Hermione era appena uscita dalla doccia quando sentì un gufo congelato dalle rigide temperature invernali picchiettare con il becco dalla sua finestra. Si precipitò ad accoglierlo nella sua stanza.
“Povero cucciolo! Entra entra che fuori si gela!”
Il gufo aveva nel becco una lettera per lei. La raccolse e l’aprì:

Ciao Hermione,
volevamo chiederti se potevamo incontrarci fra due giorni in biblioteca per parlare del nostro piano che da quanto abbiamo avuto modo di apprendere sta procedendo a gonfie vele.
Ci vediamo dalla sezione “Libri di cucina” alle otto
D e B

La ragazza sbuffò. Avrebbe chiarito la situazione con Daphne e Blaise. Solo perché aveva deciso di aiutare per un’ultima volta Blaise non voleva dire che fosse tornata sui suoi propri passi. Soprattutto non dopo aver accettato quello strano appuntamento con Dean.
Si guardò allo specchio domandandosi come mai Dean Thomas le avesse chiesto di vedersi a Hogsmeade in quel fine settimana. Era agitatissima, una strano presentimento aveva fatto capolino e non riusciva a capirne il motivo.

Quella sera Draco non riuscì a chiudere occhio. Dopo la chiacchierata con Pansy era diventato ancora più furioso, come fosse possibile. Aveva dovuto inventare storie su storie per non far capire alla ragazza le vere ragioni del suo stato d’animo. Odiava quando qualcuno riusciva a tenergli testa, specialmente se quel qualcuno era una donna, soprattutto se quella donna era la Granger. Non le aveva mai rivolto la parola prima di quel momento se non per schernirla e farla sentire inferiore a lui e le poche battute che si erano scambiati poche ore prima erano state la prova che quella ragazza era così tanto saccente e orgogliosa che sarebbe stato meglio per lui evitarla come la peste.
“Dormi Draco”
“Impossibile Bla”
“Stai pensando alla Granger?”
“Ancora con questa storia?” sbuffò: “Ti ho detto che non devi tirare fuori questo argomento”
“Secondo me ne sei rimasto affascinato”
“Ma non hai altro da fare?”
“Sì, dormire”
“Ecco. Dormi”
“La luce mi dà fastidio”
“E a me dai fastidio tu quando parli”
Zabini si mise seduto sul letto: “Cos’hai, le tue cose? Perché sei così tanto suscettibile?”
“Non sono affari tuoi”
“Gli assorbenti sono nel secondo cassetto del tuo comodino”
“Grazie. Sai anche dove te li puoi mettere?”
Zabini rise: “Draco, cosa ti turba? Il fatto che tu abbia parlato con lei o perché hai avuto l’ennesima prova che sia più intelligente di tutte le ragazze della scuola messe insieme?”
Draco tirò su il busto: “Se avessi voluto renderti partecipe dei miei pensieri lo avrei fatto”
“Non è vero, ti conosco da troppo tempo. Non parli mai con nessuno. Confidati con me, sarò una tomba”
Draco sorrise: “Non c’è gusto con te, mi offri battute sarcastiche su un piatto d’argento”
“Ragazzi” esordì Nott: “Se volete confabulare a notte fonda potete farlo, ma non mentre dormo”
Blaise e Draco alzarono gli occhi al cielo poi dissero: “Hai ragione, scusa Theo”
“Andate a quel paese”
I ragazzi risero. Seguirono alcuni minuti si silenzio poi Nott continuò: “Draco, la Granger è migliorata tantissimo nell’ultimo periodo. Fossi in te ci farei un pensierino, non sarebbe male darle una ripassata”
Blaise rise di gusto mentre Draco si lasciò cadere sul materasso e mettendosi una mano sugli occhi sospirò: “Ma allora è una congiura!”
   
 
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