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Autore: Ryta Holmes    02/10/2004    15 recensioni
“Ogni tanto il ricordo di quell’esperienza le riaffiorava alla mente, facendole rivivere le strane emozioni che aveva provato e che l’avevano tanto sconvolta. Ma durava solo un attimo, perché quando la vita la riportava al presente, le ricordava con la stessa intensità, un concetto fondamentale, che ormai non poteva più cambiare le cose… Lui, era il suo nemico.”
Genere: Avventura, Azione, Fantasy, Malinconico, Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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07

Sei Il Mio Nemico

Capitolo 7

Dubbi e Certezze

Ginny non ne poteva davvero più!

Da un momento all'altro sarebbe scattata in piedi e avrebbe urlato a quegli stupidi delegati di darsi una mossa.

Erano ore che litigavano sulla decisione di aiutare economicamente un paese africano che aveva gravi problemi di debito pubblico, ma metà degli ambasciatori affermavano che così il pese vicino avrebbe reagito non autorizzando più l'esportazione di datteri! 

C'erano Mangiamorte pronti ad attaccare Londra un giorno sì e l'altro pure e loro pensavano ai datteri che non avrebbero più potuto importare?! 

Certo che i Babbani erano davvero strani, si ritrovò a pensare, mentre si accasciava stancamente su una sedia. Scattò dritta però, non appena posò la spalla ferita sullo schienale e avvertì quel terribile dolore che non la abbandonava dalle sera precedente.

Malfoy era stato davvero violento, il giorno prima, era una fortuna che la sua spalla si fosse solo slogata e non fratturata. Ne aveva la certezza perché sapeva bene cosa significava avere un osso rotto e quel dolore era decisamente più sopportabile.

Non poteva nemmeno farsi curare con la magia nell'infermeria della base, dato che aveva deciso di non dire niente all'Ordine dell'omicidio di Malfoy.

Il pensiero le corse al biondo Serpeverde, mentre i delegati erano ancora impegnati con i loro futili discorsi.

Dopo una notte di incubi e di continui risvegli, si era dimostrata decisa a non avvisare nessuno dell'incidente del giorno prima. Non le sembrava giusto, dopotutto.

Ricordava ancora bene le parole di Malfoy, durante quel loro incidente alla Stamberga Strillante e sentiva che quell'assassinio in realtà fosse stato comandato da Lord Voldemort in persona e non voluto realmente dal ragazzo.

Con queste conclusioni, quella mattina si era svegliata decisamente più alleggerita e si era ripromessa di mantenere nascosta ogni cosa.

I delegati si alzarono in piedi contemporaneamente. Ginny tornò sulla terra di soprassalto, rendendosi conto che la riunione era finalmente finita.

Il sottosegretario inglese però, la trattenne ancora per diverso tempo, a causa di alcune pratiche che dovevano essere messe in ordine e che dovevano far parte dell'argomento del giorno dopo, così fu costretta a passare il pranzo con qualche tramezzino e con una pila di cartacce che faceva concorrenza alle colonne d'Ercole!

Era ancora dolorante, stanca come non mai e terribilmente affamata, quando uscì da quella maledetta sala dei congressi. Non sentiva più niente, la testa aveva iniziato a girarle fino a confonderla del tutto e si augurava di raggiungere il suo letto, prima di svenire in ascensore o in qualche corridoio.

Speranza vana. Aveva quasi raggiunto la sua porta, che il mancamento la colse e la vista le si annebbiò. Sentì di inciampare e di crollare, ma stranamente non raggiunse il pavimento.

Un braccio caldo e rassicurante infatti, riuscì a fermarla prima che cadesse per terra. Sentì la vita cinta da una dolce stretta e poi ebbe la sensazione che qualcuno la portasse in braccio.

Quando finalmente le riuscì di aprire gli occhi, capì di essere adagiata sul suo comodo letto e che qualcuno era seduto accanto a lei e parlava con il ricevitore del telefono. Era Magnus.

"Sì, la ringrazio." sentì dire dall'uomo, prima che questi le prestasse attenzione.

"Allora, come stai?" chiese con aria preoccupata, posandole una mano sulla sua.

Ginny si sentì decisamente meglio. Come aveva potuto pensare di non voler vedere Magnus la sera prima, quando bastava un suo sguardo per farle tornare subito il buonumore?

Sorrise debolmente, sentendosi protetta. "Ora molto meglio, grazie." rispose.

Lui distolse i suoi occhi azzurri da quelli ambrati di lei e li posò su un bicchiere d'acqua posato sul comodino. Lo prese in mano e dopo averci versato qualcosa che Ginny non riconobbe, che fece frizzare l'acqua e colorarla di giallo, lo porse alla ragazza.

"Prendi questo, ti sentirai subito meglio." le disse aiutandola ad alzarsi e a bere il misterioso intruglio.

Sin dal primo assaggio, Ginny si accorse che era amarissimo. "Che diavolo è?! Fa schifo!" esclamò disgustata, storcendo le labbra in una smorfia.

"E' un multivitaminico, serve per darti un po' di forze." spiegò lui, ancora con calma. "Ora però devi anche mangiare qualcosa, sei debolissima." continuò alzandosi in piedi e avvicinando al letto un carrello pieno di ogni ben di Dio, che evidentemente aveva chiesto di farsi portare.

Ginny era veramente affamata, tanto che non si fece pregare poi molto e banchettò con tutte quelle prelibatezze, accompagnata da Magnus, che assaggiò qualcosa con poco entusiasmo.

La sua presenza e le sue premure le davano molto più vigore di quanto pensasse, tanto che a fine pasto si sentì decisamente in forma. Quel multivitaminico poi, era stato davvero miracoloso; non immaginava che i Babbani avessero intrugli simili, in mancanza di pozioni.

Posò i piedi per terra, pensando che la sua aria dovesse essere stravolta e che magari una sistemata non le avrebbe fatto male, soprattutto se nella sua stanza vi era quell'uomo così gentile e di cui si sentiva sempre più invaghita.

Ma i suoi intenti si persero in una bolla di sapone, quando il dolore alla spalla si fece nuovamente sentire.

"Ahi!" mormorò con una smorfia di sofferenza, posandosi una mano sulla parte dolorante.

Magnus le si avvicinò velocemente e si sedette al suo fianco. "Che ti succede?" chiese con un'aria vagamente preoccupata. Capì subito che si doveva trattare della spalla, quando toccò debolmente la parte ferita e Ginny sussultò per il dolore.

"Che ti è successo? Magari ha anche a che fare con questo..." aggiunse, alzandole la sua chioma ramata, che quel giorno aveva portato tutta da un lato per nascondere un brutto taglio che si era fatto il giorno prima. Evidentemente con lui quel trucco non aveva funzionato.

Sulle prime non seppe cosa dire, poi si inventò la prima balla che le venne in mente. "Mi... mi hanno scippata, ieri." spiegò con una punta d'imbarazzo, sperando vivamente che lui la bevesse.

"Dici sul serio?" chiese lui senza scomporsi, forse non ancora sicuro.

"Sai, ieri dovevo andare da mia madre, ma al ritorno due mi si sono avvicinati e mi hanno strappato la borsa, io sono caduta a terra e mi sono ferita la spalla." continuò ora più decisa.

"E questo taglio?" domandò serio l'uomo, posandole una dolce carezza sulla fronte.

"Quando sono caduta ho battuto anche la testa... ma stai tranquillo, sto benissimo!" si affrettò a rassicurarlo, già immaginando che avrebbe potuto portarla a fare chissà quanti strani esami con quegli aggeggi Babbani.

"E la borsa? Sono riusciti a portartela via?" chiese ancora lui.

"Beh... sì, per fortuna però non avevo molti soldi con me e i documenti li avevo dimenticati qui, perciò..."

Ginny non concluse la frase, ma seguirono alcuni istanti di silenzio, nei quali Magnus fissò pensieroso la cassettiera che si trovava davanti a lui.

Dopo un po' parve risvegliarsi. "Ho capito, ci penso io!" esordì alzandosi in piedi.

Ginny lo guardò incuriosita. "A cosa?"

Lui si avvicinò alla porta e l'aprì velocemente. "Aspetta un secondo, torno tra un attimo."

Non le riuscì di chiedergli dove diavolo andasse, perché richiuse velocemente la porta alle sue spalle, così preferì approfittare di quella sua assenza per fare quello che si era riproposta poco prima.

Si sciacquò il viso sudato sentendosi subito meglio e spazzolò con vigore la sua chioma fulva. Una volta che lui fu rientrato, pensò di essere decisamente più presentabile. Indossò anche gli occhiali che le aveva dato Zoe, così da sembrare più ordinata. Dopotutto li aveva sempre sul naso quando si trovava in albergo, non poteva certo toglierli all'improvviso!

Magnus tornò in camera qualche minuto dopo, con in mano un vasetto che conteneva qualcosa di non identificato, di uno strano colore verde muffa.

"Che hai in mano?" chiese Ginny, incuriosita, sperando vivamente che non fosse qualcosa che dovesse inghiottire.

Lui non si scompose, richiuse la porta e si avvicinò al letto. "Ora lo saprai, avanti, vieni qui e sfilati la camicia."

Ginny rimase leggermente stupita, ma celando l'imbarazzo che provava, posò le mani sui fianchi e guardò con aria maliziosa l'uomo. "Signor Degat, se questa era un proposta, sappia che non mi ha convinto per niente!"

Magnus arricciò le labbra in un sorriso sardonico. "Se avessi voluto farle una proposta, sarei stato molto più convincente." replicò mostrando un atteggiamento decisamente immodesto.

"Ci riprovi allora, magari potrebbe essere più fortunato!" disse allora la rossa, mostrando un bel sorriso furbo.

Magnus ridacchiò posando il vasetto sul comodino, quindi si avvicinò a lei e la tirò verso di sé prendendola per un polso. Ginny lasciò che lui la baciasse con passione, prima di accompagnarla sul letto.

La fece voltare dolcemente e sedere a gambe incrociate sul giaciglio, quindi regalandole dei piccoli baci sul collo bianco, le sbottonò dalle spalle la camicia e la sfilò delicatamente.

Ginny sentì una vampata di calore salirle fino alla testa, annebbiandole i sensi, ma Magnus non andò oltre. Aprì il famoso vasetto e dopo aver raccolto con le dita quella strana crema verde che si trovava dentro, prese a spalmarla sulla spalla dolorante della ragazza.

Il contatto con la fredda crema la fece sussultare, ma poi le sue mani calde che presero a massaggiare la parte ferita, la rassicurarono nuovamente.

Si lasciò trasportare da quel massaggio così sensuale, mentre avvertiva che il dolore alla spalla era sempre più debole. Non c'era che dire, quel Babbano la mandava veramente in estasi!

Dopo alcuni minuti Magnus decise di interrompere quel massaggio, cosa che a Ginny dispiacque solo finché lui non le si sedette di fianco e dopo averle tolto gli occhiali, non prese a baciarla con la stessa passione di prima.

Non le importava della sua spalla o di quella disgustosa cremina che li avrebbe sporcati tutti, dischiuse le labbra per rendere più profondo il bacio e circondò il collo dell'uomo con le sue esili braccia.

Gli accarezzò i capelli con foga, continuando a baciarlo fino a che non sentì di aver bisogno di ossigeno. E allora lui prese a baciarle prima il collo, e poi scese lungo il petto, avvicinandola di più a sé e cingendole la vita con decisione.

Non sapeva nemmeno lei perché, ma quell'uomo le tirava fuori una passione che non aveva mai immaginato di possedere. Mai si era apprestata a fare l'amore con un uomo con quel desiderio così intenso, e al contrario era stata sempre dell'idea che dovesse essere la cosa più dolce tra due persone.

E di dolce in quel momento non ci vedeva niente.

Inarcò la schiena quando sentì i baci di Magnus scendere sempre più giù, fino alla vita e poi risalire, mentre con una straordinaria velocità lui si liberava del suo reggiseno e sfiorava con quelle labbra roventi anche i suoi seni.

Ginny si distese lentamente sul letto, mentre Magnus la seguiva senza staccarsi da lei. Riprese a baciarla sulle labbra, mentre con le mani ruvide le accarezzava i fianchi scoperti e arrivava alle cinghiette della gonna a portafoglio che indossava, aprendola e lasciandola in biancheria intima.

Avrebbe voluto fare lo stesso con l'uomo, ma quando le sue piccole mani iniziarono ad armeggiare con la cintura dei suoi pantaloni, avvertì quelle più grandi di lui sopra le sue e lasciò che ci pensasse da solo.

Preferì sbottonargli con due dita la camicia, per lasciare scoperti i muscoli torniti. Notò che la sua carnagione era molto chiara mentre lentamente si insinuava nei lati della camicia aperta e prendeva ad accarezzargli la schiena e a graffiarlo quando sentiva che il piacere aumentava.

Lo sentì dentro di lei e fu come se avesse fatto l'amore per la prima volta nella sua vita. Mentre sincronizzavano il loro ritmo, continuò a baciarlo e a mordere le sue labbra, sempre con più passione e desiderio.

Per un attimo si sentì persa, quando quel momento finì e Magnus si spostò al suo fianco, esausto. Lo abbracciò e si scambiarono ancora qualche bacio, nonostante ansimassero entrambi e si guardarono sorridendo.

"La tua spalla deve stare molto meglio..." scherzò lui, stringendola a sé e baciandole la fronte imperlata di sudore.

Ginny posò la testa su suo petto, sorridendo. "Già, e non solo quello..."

*   *   *

"Brava, continua così!"

La voce entusiasta di Harry che la incitava sempre di più, ormai si sentiva a malapena.

Zoe era così concentrata ed impegnata ad evitare un numero sempre crescente di incantesimi che la colpivano da ogni parte, che quasi non si accorse più di quella voce che tanto amava.

Le bastava sapere che c'era, che Harry la stava guardando ed era fiero dei suoi progressi. Erano solo tre giorni che si allenavano, ma il ragazzo aveva messo a punto un programma intensivo e piuttosto faticoso che prevedeva esercizi continui e una preparazione completa in poco più di una settimana.

"Prima sei pronta, meglio è!" aveva spiegato lui, quando aveva visto la faccia sconvolta di Zoe.

Ma la ragazza non si era lamentata più di tanto, visto che prendeva come oro colato tutto quello che lui diceva, ed era sempre convinta che avesse ragione.

Ed ora eccola lì, a schivare con il fiato corto tutte quelle decine di incantesimi che Harry aveva fatto in modo le arrivassero da ogni dove. E la sua bacchetta era sotto la custodia del ragazzo. Se avesse voluto imparare a difendersi infatti, avrebbe dovuto per prima cosa dimenticare di attaccare ogni volta.

Quanto avrebbe dato Zoe, solo per sentire nel fodero quell'arma sicura! Eppure Harry era stato irremovibile. Quando poi la ragazza era riuscita il giorno prima ad evitare con una mossa atletica, ben cinque incantesimi tutti in un colpo, Harry l'aveva accompagnata ad offrirle un gelato per il buon lavoro svolto!

Figurarsi se mollava perché le mancava la bacchetta!

Ma la stanchezza pian piano iniziò a farsi sentire. Diminuì leggermente il ritmo, quando sentì che le forze la stavano abbandonando e che anche i suoi sensi si stavano affievolendo. Questo le fu fatale o per lo meno lo sarebbe stato in battaglia, perché l'incantesimo che la colpì ebbe solo l'effetto di scaraventarla per terra come se fosse stata raggiunta da un 'Expelliarmus'.

In un secondo tutti gli incantesimi svanirono e dei passi veloci le indicarono che qualcuno si era avvicinato a lei. Era Harry ovviamente.

"Zoe, stai bene?! Forse ho esagerato un po'!" si scusò terribilmente preoccupato.

La ragazza aprì debolmente gli occhi, mentre cercava di riprendere il fiato che le mancava. Scosse la testa provando a sorridere. "Sto... bene..." mormorò esausta.

Gli occhi verdi di Harry però, continuavano ad essere preoccupati e agitati. "No, che non stai bene! Sei a pezzi e quando sei caduta a terra mi hai fatto prendere un colpo!"

A Zoe piacevano tutte quelle premure, soprattutto quando lui, dopo quelle parole l'aveva abbracciata forte, rischiando seriamente di farle perdere i sensi! Però non voleva che lui si sentisse in colpa per una cosa che aveva deciso lei.

"Perdonami, è colpa mia..." disse infatti il ragazzo, posando il mento sulla testolina corvina della ragazza.

Zoe si aggrappò alla sua maglia blu scuro e respirò a fondo il suo odore di pulito. "Non prenderti colpe che non hai, dopotutto io mi sarei potuta fermare quando volevo... e davvero non lo volevo!" concluse decisa. Si staccò a malincuore da quell'abbraccio e incrociò con un coraggio inaspettato i suoi occhi ansiosi.

"Se mi fossi trovata realmente in una situazione del genere, avrei potuto dire ai Mangiamorte: 'Fermatevi che non ho più fiato'?... invece è giusto che mi alleni per ogni evenienza!" concluse saggiamente. Dopo quelle parole però, abbassò lo sguardo, perché sapeva che quello che aveva fatto era già troppo.

Harry le sorrise sollevato. "Ho capito..." sospirò rassegnato. "Ora basta però, continuiamo domani, adesso vai a farti una doccia e preparati, voglio farmi perdonare!" le disse, aiutandola ad alzarsi e accompagnandola fino al suo spogliatoio.

"C-cosa?!" fece stupita lei, forse un po' troppo per una semplice proposta di appuntamento.

Harry la guardò sorpreso, poi sorrise e le aprì la porta degli spogliatoi femminili. "Sì, ti porto fuori a cena."

Il volto di Zoe prese nuovamente fuoco. "M-ma non ce n'è bisogno, voglio dire... tu... tu... ti stancherai di avermi sempre tra i piedi!" balbettò sempre più imbarazzata, mentre si torturava le dita delle mani e le fissava insistentemente.

"Ma scherzi?!" fece lui, serio. "Sei la migliore compagnia che io conosca!"

Zoe si chiese più volte, dopo che la lasciò da sola, se Harry diceva quelle cose con un secondo fine oppure era lei che riusciva a travisare ogni sua parola. Per il momento l'unica cosa certa era che il ragazzo voleva davvero uscire con lei, e questo la mandava in trepidazione...

*   *   *

Decisamente Ginny non avrebbe mai potuto immaginare che quella missione si sarebbe rivelata così piacevole. Era davvero felice, se avesse potuto, avrebbe camminato ad un metro da terra, tanto si sentiva innamorata di quell'uomo.

Aveva passato tutta la notte con lui e avevano fatto l'amore altre volte e sempre con le stessa passione e lo stesso trasporto della prima volta.

Il mattino dopo aveva fatto un'enorme fatica a prestare attenzione alla riunione che si era tenuta tra gli ambasciatori, tanto che più di una volta era stata ripresa. Ma il sottosegretario era una persona buona e aveva immaginato che fosse stanca per il lavoro del giorno prima.

Ginny gli aveva assicurato che avrebbe cercato di lavorare meglio l'indomani e di riposarsi a dovere, così l'uomo si era convinto e l'aveva lasciata libera.

E quale miglior occasione per passare ancora una piacevole serata e poi un'altra focosa notte con Magnus?

L'uomo non aveva di certo avuto problemi a trascorrere tutto quel tempo con lei, anzi come Ginny sembrava veramente interessato a quella storia. 

Era molto più dolce e premuroso di prima, nonostante spesso si divertisse a punzecchiarla e a discutere con lei, e in qualche modo Ginny sentiva che Magnus provava seriamente qualcosa per lei. 

Dopo quindi un altro giorno trascorso assieme, Ginny ebbe la certezza di voler iniziare seriamente una storia con quell'uomo. Non le importava che Magnus era un Babbano e che lei si trovava in missione. Una volta che sarebbe tutto finito, gli avrebbe spiegato ogni cosa e chiesto di volerla accettare per quello che era. Non le importava di quello che avrebbero detto i suoi familiari o in particolar modo suo fratello, l'unica cosa che voleva era vivere serenamente quella storia d'amore.

Quel giorno si era svegliata decisa e allegra e aveva dato il meglio di sé durante l'ennesima riunione. Era trascorsa già una settimana dall'inizio della sua missione, ma sembrava che fosse passato molto più tempo.

Dopo un allegro pranzo assieme a Magnus, Ginny aveva ricevuto un'insolita sorpresa alla reception dell'albergo. 

Quando infatti uscì dal ristorante per dirigersi verso l'ascensore che avrebbe portato lei e Magnus nelle loro camere, notò suo fratello Ron che cercava di convincere il concierge di non essere un disturbatore, ma che era interessato a vedere una persona che alloggiava in quell'albergo.

Ginny lo riconobbe, quando Magnus attirò la sua attenzione su di lui con uno sbuffo divertito. "Tsk, ma guarda quello!" aveva detto poi, con un sorrisetto di scherno sul volto.

Ginny lo aveva fissato stupita, quindi aveva detto a Magnus di aspettarla all'ora di cena e di avere un impegno urgente e dopo un veloce bacio si era affrettata a recuperare il fratello che aveva quasi esaurito il concierge.

"Mi scusi, ci penso io a lui." aveva detto non appena arrivata al bancone, spingendo da un braccio il fratello e tappandogli la bocca con una pestata, perché non la chiamasse per nome.

L'uomo alla reception aveva guardato la rossa con un misto di curiosità e liberazione, prima di dare l'assenso e di tornare al suo lavoro.

"Che diavolo ci fai qui, incosciente!!!" aveva esordito la ragazza, dopo averlo portato ad una certa distanza di sicurezza. Fissò i suoi occhi che apparivano dispiaciuti e immediatamente si calmò.

Ron si posò una mano sul collo avvertendo un certo imbarazzo. "Ecco... io... volevo scusarmi... con te..." mormorò con un tono mortificato.

Ginny non poté fare a meno di sorridere dolcemente. "Avanti, vieni con me." gli disse, prendendolo a braccetto e spingendolo gentilmente verso il marciapiede.

Ron si guardò intorno confuso. "Andiamo dove?" chiese.

"In un posto più sicuro di qui, andiamo a Diagon Alley!"

Si diressero verso la via magica, passando attraverso il Paiolo Magico. "Ho voglia di un gelato, Ron, me lo offri tu?" propose senza problemi, la ragazza, mostrandogli un sorrisetto furbo.

Ron parve spiazzato. "Eh? O-ok..." rispose non molto convinto.

Si diressero da Madame Fortebraccio in silenzio e Ginny non riaprì la conversazione finché non si furono seduti e non ebbero ordinato alla proprietaria del locale, due coppe di gelato, una al cioccolato e pistacchio e l'altra con zucca, menta e liquirizia.

"Ma come fai a mischiare dei gusti così?" chiese scioccato Ron, guardando l'accostamento che aveva scelto sua sorella.

"Mi piacciono, che ci posso fare?" rispose con semplicità lei. "Piuttosto, passiamo a cose più importanti..."

Ron si passò un dito sul collo della maglietta bianca che indossava. "Hai litigato con Hermione, vero?" lo anticipò la sorella, sorridendo della sua reazione.

"B-beh... sì..." balbettò colto sul vivo il ragazzo, impegnato a guardare ovunque tranne che verso Ginny.

La ragazza sospirò. "Ascoltami bene, immagino ti sia costato uno sforzo enorme venire a chiedermi scusa, perciò vai a dire ad Hermione che abbiamo fatto pace e che io non sono più arrabbiata con te." gli disse con fare materno.

Ron decise finalmente di incrociare lo sguardo ambrato come il suo della sorella. "Aspetta un secondo, non sono venuto fin qui solo per poter dire ad Hermione che ho fatto pace con te! Sono veramente dispiaciuto per quello che è successo!" esclamò quasi indignato.

Ginny gli sorrise dolcemente. "Questo lo so, Ron, non sei mai stato il tipo che fa le cose con secondi fini!" ribatté decisa. Accolse la coppa di gelato che Madama Fortebraccio aveva portato assieme a quella del ragazzo e ne assaporò qualche cucchiaiata.

"Devo prenderlo per un complimento?" le chiese Ron con un tono di voce decisamente acido, le sopracciglia corrucciate.

"Dipende dalle situazioni..." scherzò la ragazza, ridacchiando poco dopo.

Ron scosse la testa mentre assaggiava il suo gelato. "Sei senza speranza..."

"Sì, lo so già grazie! Ora però voglio sapere se hai deciso di cambiare atteggiamento o se mi dovrò aspettare di nuovo una scenata come quella dell'altro giorno!" arrivò al dunque senza troppi preamboli.

Ron parve nuovamente indignato dalle parole di sua sorella. "Certo che cambierò atteggiamento, è una promessa, no?" 

Ginny alzò gli occhi dubbiosa e lo scrutò per qualche istante, mentre assaporava il gusto alla menta che aveva appena messo in bocca. "Anche se ti dicessi che ho una relazione con quel Babbano?" si azzardò a dire, facendosi coraggio e sentendosi pronta a tutto.

L'espressione di Ron si indurì, ma dopo aver inghiottito con non poca fatica, accennò un sorriso decisamente poco naturale. "Sssono contento per te..." biascicò sforzandosi chissà quanto.

Ginny ghignò. "Quanto ti sta costando questa promessa!" scherzò malignamente. Ron non rispose, perciò la ragazza posò una mano su quella del fratello e attirò l'attenzione si di lei.

"Ron, devi essere veramente felice per me! Io non mi sono mai sentita così contenta con nessuno dei ragazzi con cui sono stata! E adesso invece potrei saltellare come una bambina stupida al solo pensiero!" aprì il suo cuore per la prima volta. Non aveva infatti, ancora avuto il tempo di parlare con qualcuno di quella relazione, e il fatto che il primo a saperlo fosse proprio il suo impulsivo fratellone, rendeva tutto ancora più strano.

Il ragazzo parve rifletterci su un po', prima di decidersi a sorridere ormai vinto. "Lo sai che se quello ti abbandona io ti dirò 'te lo avevo detto'?"

"Certo che lo! E io mi sfogherò su di te finché non sarò contenta!" replicò lei, ridendo. "Vai a far pace con Hermione adesso, sbrigati!" continuò, dandogli un colpo sulla mano perché si affrettasse.

"D'accordo, ma fammi prima pagare i gelati..."

"Oh, lascia perdere, ci penso io!" lo interruppe la ragazza, agitando le braccia per fermarlo.

Ron la guardò sorpreso, ma si alzò comunque dalla sedia. "Ma non avevi detto che ti dovevo offrire un gelato?" chiese con un mezzo sorriso sul volto.

"Hai ragione, ma ho cambiato idea! Visto che devo perdonarti, preferisco di più una bella cena in un ristorante!" spiegò con aria dispettosa lei.

Ron aprì la bocca scioccato. "Ma tu guarda che sorella che mi ritrovo!" esclamò.

Ginny gli diede un bacio sulla guancia, ridacchiando divertita, mentre si dirigeva verso la cassa. "Vai via, fratello ingrato! Io pago qui e poi vado a farmi due passi!"

Ron le scompigliò affettuosamente i capelli. "Grazie... Oh, quasi dimenticavo! Gira al largo da Notturn Alley, ieri hanno commesso un omicidio!"

La ragazza, che era intenta a pagare i due gelati, si voltò di scatto verso il fratello. "U-un omicidio? E... si sa chi è stato?" chiese cercando di sembrare sorpresa più per la notizia che per il fatto che lo sapesse già.

Ron non fece caso alla sua reazione. "Per il momento no, e credo che rimarrà insoluto per sempre, visto che non ci sono testimoni. Hanno ucciso un uomo che era entrato in un negozio che vendeva i soliti articoli oscuri. Era una spia che lavorava tra i Mangiamorte ma che aveva deciso di abbandonare tutto... stupido errore, se non ti affidi a qualcuno che ti possa proteggere... comunque deve aver lottato parecchio, perché il locale era quasi completamente distrutto... peccato che alla fine non ce l'abbia fatta..." concluse abbassando il capo, pensieroso.

Ginny si avvicinò a lui e lo guardò preoccupata, quindi sorrise. "Lascia perdere queste cose, adesso! Hai una storia da salvare se non mi sbaglio!" lo esortò con voce allegra.

Ron le rivolse uno sguardo più rilassato, quindi con un sorriso speranzoso la salutò e corse via diretto alla base dell'Ordine.

Ginny lo osservò finché non svanì dalla sua vista. L'aveva scampata, anzi lei e Malfoy non erano stati scoperti e finché qualcuno non avesse detto qualcosa loro due non sarebbero mai stati invischiati nella faccenda.

Ma non ascoltò il consiglio di suo fratello, al contrario preferì proprio addentrarsi ancora una volta per quelle vie buie e pericolose. Si diresse verso il luogo dove era avvenuto il combattimento tra lei e Malfoy, ancora dubbiosa se quello che aveva deciso fosse giusto o meno.

Mille domande l'avevano di nuovo sommersa, interrogativi che credeva di aver risolto e che invece ripiombarono nella sua testa senza che lo volesse.

Aveva fatto la cosa giusta? E Malfoy era davvero lì per obbedire ad un ordine di Voldemort, oppure aveva fatto tutto di testa sua perché in realtà era uno spietato assassino?

Era ancora immersa nei suoi pensieri, quando raggiunse il famoso negozio. Vide la vetrina che aveva ridotto in frantumi, ormai come nuova e il negoziante dall'aria arcigna, dietro il bancone che attendeva clienti.

Ma delle voci maschili, attirarono completamente la sua attenzione, facendola sussultare. Erano voci basse e dall'aria cattiva, che confabulavano qualcosa di poco felice. Parlavano di assassini e di ordini perentori.

Non le ci volle molto per capire che dovevano essere voci di Mangiamorte. Senza perdere tempo prese a correre nella direzione inversa, svoltando per vicoli sconosciuti e per strade che sembravano tutte uguali. Per un attimo pensò di averli seminati, ma dopo essere finita su una delle vie principali, si accorse che il gruppetto di Mangiamorte era ancora vicino a lei.

Non sapeva più dove andare. Svoltò in un vicoletto tra due alti palazzi, combattuta dal pensiero che avrebbero potuto vederla facilmente in quel nascondiglio e dalla speranza che la loro attenzione fosse rivolta altrove.

Non aveva altre alternative, si era cacciata nei guai come una stupida e per un attimo la conversazione con suo fratello le sembrava lontana anni luce.

Si appiattì ancora di più al muro, sentendo il cuore martellarle in petto. Quando i Mangiamorte furono più vicini, capì che l'avrebbero scoperta. Era troppo visibile da lì, ma ormai non poteva più scappare per cercare un altro nascondiglio.

Aveva già in mente cosa le avrebbero fatto, una volta che l'avessero scoperta, quando avvertì un pericolo dietro le sue spalle. Non fece in tempo a reagire però, perché una mano calda e grande le tappò la bocca, mentre l'altro braccio le cinse la vita e la tirò dentro una porticina.

I Mangiamorte passarono e non si accorsero di niente. Lei si trovava in silenzio, tremante di paura e in cerca della sua bacchetta. Il suo assalitore parve leggerle nella mente.

"Sta zitta e lascia stare la bacchetta, non ti farò niente!" le sussurrò nell'orecchio, provocandole un brivido dietro la schiena. Riconobbe senza troppi problemi quella voce calda e perentoria. 

Era Draco Malfoy.

Continua…

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Ollallà, ma guarda un po', come abbiamo finito il capitolo! (Ryta è davanti al pc, ma si volta lentamente sentendo un ringhio mal represso. Un brivido di terrore le percorre la schiena, quando si accorge che tutti i lettori di questa storia le sono davanti con espressioni minacciose, occhi da far concorrenza a Voldemort e armi alla mano. "Non aggiorni per un mese e finisci così il capitolo?" si sente dalla massa. Ryta inghiotte il vuoto, si passa un dito intorno al colletto della maglietta e quindi... scappa via lasciando una nuvoletta di fumo!) ... (Dopo che tutti i lettori hanno preso a rincorrerla, Ryta esce fuori da sotto la scrivania, e ritorna alla tastiera. E' riuscita ad eludere i suoi assalitori con un trucchetto, perché in realtà non è mai scappata.) Uff, ho rischiato brutto questa volta... allora, siete rimasti male per come finisce? Avanti, non ve la prendete, presto saprete come andrà a finire! (Ryta spera la salvezza dal linciaggio) 

Per il momento ditemi cosa ne pensate... a proposito, certo che Magnus si dà davvero da fare, ormai siamo passati alle cose importanti! (Ryta ghigna, pensando che Malfoy in questo capitolo si è fatto poco vedere... "Ti farò vedere io, cosa combino nel prossimo capitolo!!!" NdDracoAllaRibalta) Ok, vedremo... nel frattempo ditemi se va bene la prima parte del capitolo... giuro che è la prima volta che scrivo una scena di sesso e sinceramente non saprei come mi è venuta... (Se conti il fatto che l'uomo era quel bell'imbusto di Magnus... beh, fa schifo! Se ci fossi stato io al suo posto avrei reso la scena trionfale NdDracoPresuntuoso -.-'' NdRytaSenzaParole) Mi raccomando, ragazzi, RECENSITE!!!!^^

Una recensione a voi non costa nulla, ma non avete idea di quanto mi incoraggi a scrivere!^^

E adesso passiamo a ringraziarvi tutti tutti! Siete tanti e gentilissimi e mi fate felice ogni volta!^^

Yuna: Ciao, ti ringrazio per aver letto questa fanfic e ti chiedo scusa... Draco compare solo alla fine di questo capitolo, ma vi assicuro che nel prossimo prenderò provvedimenti! 

Luna Malfoy: Mr-Sono-Un-Pallone-Gonfiato-E-Me-Ne-Vanto-Pure questa volta ha fatto il botto! Mi sa che si è preso mooolte libertà con Ginny, ma d'altronde se Draco non si fa vivo... tu lo consumi per il Crispy McDraco e lui manca nei capitoli, che ci vuoi fare... eh eh, ciao ciao Lunetta!^^

Kadma32:  Oh, grazie davvero tanto!^//^ Mi impegno sempre molto per non rendere troppo assurda una storia! 

Anonima: Ciao! Sei sempre tu, vero? ^^ Beh, come vedi finalmente ho aggiornato! Un bacio

Malesia:  tranquilla, questa storia la continuerò fino alla fine! Sono contenta che ti piaccia la mia storia!^ Ciao ciao

Oryenh: Sospetti... ho notato che molti di voi hanno strani sospetti... ma ne siete sicuri? Cmq... (Ryta immagina che dopo quello che succede tra Magnus e Ginny, Oryenh avrà qualcosa in più dell'orticaria...-.-'')... spero che tu sia ancora viva! Parlando di Zoe... vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà una svolta... eh eh, il resto alla vostra fantasia!^^

Tink: Eh eh, ancora una volta mi hai fatto rotolare dalle risate! Davvero questa volta è un 10?! Ma sono fiera del tuo voto! (Nota: Ryta ha ancora la padella in mano) Allora, sistemata la cameretta o le criminali mani di mamma hanno compiuto il fatal gesto? Grande come sempre! Ehm... un ultimo appunto... come vedi Draco ha cambiato tattica, non ha ucciso questa volta (L'intera popolazione mondiale -e soprattutto quella di Londra- mi ringrazia), ma ha fatto altro... eh eh, continua a seguirmi, bella! Un bacio

Serena: Come sempre riesci a toccare dei punti molto importanti, complimenti! Non ti dico però a cosa ti riferisci, altrimenti rovino la sorpresa! (Ryta sadica si cuce la bocca) Magnus proprio non lo sopportate, eh? E adesso penso che fonderete un club contro di lui, poverino! Ma Degat non sa mica cosa nasconde Ginny, non fategliene una colpa! (Ryta cerca di difendere) Cmq, grazie, bella!^^

Funny: Attenzione, anche tu hai toccato un argomento importante, una cosa che si svelerà prima o poi (Ryta mette la pulce nell'orecchio ma non aggiunge altro) Eh eh, ciao ciao e un grazie di cuore!^^

Angele87: Le tue recensioni sono sempre belle da leggere! Grazie davvero tanto! (Spero che quel problema con la disturbatrice folle venga sistemato al più presto e che non ti dia più fastidi per colpa mia... anche se ancora devo capire che le ho fatto ^^'') Cmq spero mi perdonerai anche questo di ritardo, che è piuttosto prolungato, ma al momento sono impegnatissima e a sorpresa lunedì ho un esame di ammissione per l'università che ho scelto! Una sfiga totale insomma! Spero di trovare il tempo per aggiornare anche le altre storia e per leggere la tua fanfic. Un bacio grande =*

Elenuccia90: Oh, finalmente qualcuno che mi incita quel povero Degat! A tutti sta antipatico, porello!^^ Ed Harry... per ora non sembra reagire... speriamo che nel prossimo capitolo...

Lynn Wolf: Lynniiiiiinaaaaa!!! (Ryta ha gli occhi sbrilluccicosi) Finalmente ti vedo in una delle mie storie, me al settimo cielo!!!!^_^ Allora, complimenti! Ho notato che hai iniziato bene stroncando il terribile incontro tra quei due... il seguito promette bene... eh eh, un bacione enorme, lupetta!=*

Marcycas - The Lady of Darkness: e ovviamente, bentornata anche in questa storia, finita la maratona? Allora, io sono pienamente d'accordo con Lady, ma credo che quello che accadrà nel prossimo capitolo vi lascerà di stucco (Oggi sono in vena di rivelazioni a metà, me bastarda nell'animo)... Draco forse ha deciso di ascoltare le minacce di Marcycas... il martello è ancora il protagonista dei suoi incubi peggiori, speriamo in meglio, visto com'è finito il capitolo! Un bacione e grazie per la strenua difesa de 'Il mio destino è qui con te'!

Makino: Ti do di nuovo il benvenuto e ti  ringrazio tanto per i complimenti! Per il carattere di Draco, cerco sempre di renderlo bastardo, perché anch'io immagino così il biondino e mai mieloso e da diabete! Continua a seguirmi, mi raccomando! 

E questo è tutto! Continuate a recensirmi, vi prego! Cmq ringrazio anche tutti quelli che leggono questa storia ma non commentano!^^ Ciao a tutti!!!

Ryta Holmes

Titolo del prossimo capitolo "..." (devo ancora deciderlo, pardon! ^^'')

   
 
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