Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sofimblack    05/08/2013    1 recensioni
Dal VI capitolo:
«Guarda guarda, una Grifondoro codarda» la stuzzicò Blaise, pungendola sul vivo.
[...]
«Non. Sono. Una. Codarda.» ringhiò lei.
«Perdonami, sì che lo sei.»
Senza alcun preavviso lo afferrò per una spalla e lo spinse contro il muro, facendosi tremendamente vicina: poteva senza alcuna difficoltà contare ogni singola lentiggine che le puntellava il naso, o respirare quel suo odore buono.
«Allora dimmi, Zabini, se fossi veramente una codarda credi che mi avvicinerei così tanto ad una Serpe velenosa come te?» gli soffiò nell’orecchio, con le labbra quasi appoggiate sulla sua pelle.

Quella che vi propongo è la storia del VI libro della saga riscritto dal punto di vista di Blaise Zabini - personaggio tanto affascinante quanto trascurato- la cui vicenda si intreccia inevitabilmente con quella di Draco, il suo migliore amico, e con quella di Ginny, anche se apparentemente non c'è nulla a legarli. Forse tra i corridoi di Hogwarts la presenza di Blaise non è stata irrilevante come si può presumere... Prima long tema HP, siate clementi :D
Beh, buona lettura :) sofimblack
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le frasi scritte in corsivo, sono riprese pari pari dal libro, quindi non sono affatto mie, bensì di J.K.Rowling; per alcuni dialoghi che erano riportati nel libro dal punto di vista di Harry, ho lasciato intatte le parole dette, cambiando però tutto il resto. Inoltre,mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, se ci sono errori,pareri,idee eccetera...sarebbe un grande aiuto :)
Detto questo, vi saluto. :D



Dopo la spettacolare colazione di Natale, Blaise trascorse il resto della mattinata sprofondato in una delle comode poltrone verdi della Sala Comune di Serpeverde a leggere il libro che Ginny gli aveva regalato, mentre fitti fiocchi di neve cadevano dal cielo, imbiancando il mondo al di là della finestra. Quando andò in Sala Grande per il pranzo vide che, tra le mille lucenti decorazioni, era stato apparecchiato un unico grande tavolo stracolmo di pietanze invitanti, attorno al quale erano già seduti professori e studenti che chiacchieravano tranquilli e sereni. C’erano centinaia di tacchini, montagne di patate cotte in tutti i modi, carne, salsiere d’argento ricolme e ogni sorta di leccornia che si potesse immaginare. Qua e là tra le pietanze erano stati disposti gruppi di petardi magici, così per tutto il pranzo si udirono scoppi ed esclamazioni interessate o sorprese a seconda di ciò che la gente vi trovava in regalo. Blaise aveva trovato una scacchiera magica completa di pezzi e un cappello svanitore, che tutti coloro che gli stavano accanto si provarono con grande divertimento, anche se Nick-quasi-senza-testa non apprezzò molto la faccenda. Dopo che ebbe mangiato anche svariati tipi di dolce, Blaise decise di fare una passeggiata attorno al castello, sotto la neve. Camminò un po’ tra qualche sporadica banda di studenti che ingaggiava animate battaglie di palle di neve ma dopo un po’, infreddolito, tornò nella Sala Comune per scaldarsi col fuoco. Anche tra i Serpeverde regnava aria di festa e di pace, i pochi che erano rimasti erano più cordiali e Blaise partecipò persino ad un mini torneo di scacchi magici con alcuni ragazzi del terzo e quarto anno, ricevendo delle sconfitte clamorose. Il giorno di Natale per lui fu meravigliosamente fiabesco come mai lo era stato, tra leccornie di ogni tipo e sorrisi felici; quando quella sera sprofondò nel suo letto a baldacchino si addormentò subito, senza un solo pensiero al mondo.
 
Il resto delle vacanze passò a rilento, in una sorta di dolce torpore, mentre leggeva i suoi due nuovi libri o andava ad affrontare l’enorme montagna di compiti in biblioteca. Gli insegnanti avevano preso tremendamente sul serio la storia dei M.A.G.O., per lui lontanissimi in quanto sarebbero arrivati di lì a un anno e mezzo, per loro vicini e temibili.
Già un paio di giorni prima che ricominciassero le lezioni la scuola cominciò lentamente a riempirsi, Theodore si riappropriò della sua parte di stanza con irruenza caotica, Daphne tornò dalle vacanze con il preciso intento di portarselo a letto e ci riuscì pure. Draco diventava sempre più inquieto: stare a Malfoy Manor in quei giorni non gli aveva affatto giovato ed era più pallido che mai. Eppure mancava ancora qualcuno, una testolina rossa che non si decideva ad apparire tra quelle sempre più numerose degli studenti che rientravano. La sera dell’ultimo giorno di vacanza se ne stava su una delle poltrone più comode della sala comune, vicino al fuoco che sembrava anch’esso verdognolo; stava leggendo il libro di poesie ma in realtà vagando altrove col pensiero, quando con un piccolo pop apparve un elfo domestico. Lo guardò incuriosito e quello fece all’istante un profondo inchino.
«Signorino, mi dispiace disturbarla ma mi è stato recapitato questo messaggio da consegnarle.»
Blaise temette che fosse uno dei soliti rotoli di pergamena rilegati dal nastro viola che annunciava un’imminente cena col Lumaclub, ma si rilassò subito quando vide che era un piccolo pezzetto di carta scribacchiato con una calligrafia tondeggiante ormai familiare.
 
Ti aspetto davanti alla statua della strega orba.
                                                              
G.W.
 
Con una piccola fitta allo stomaco si avviò rapido verso il corridoio di quella statua, che aveva varcato poche settimane prima per andare a Hogsmeade. La ragazza lo stava aspettando appoggiata al muro, i sensi all’erta, ma sussultò quando lo vide spuntare dal corridoio buio.
«Buonasera piccola Weasley, passato un buon Natale?»
Annuì soltanto, mentre si alzava la manica dell'uniforme, sfoggiando il bracciale nuovo.
«Grazie» disse con un enorme sorriso stampato in faccia, le pietre che riprendevano perfettamente il colore dei suoi occhi entusiasti.
«Figurati. Come mai sei uscita a quest’ora di sera? Lo sai che c’è il coprifuoco.»
«Beh, è valido anche per te se è per questo, eppure sei qui.»
Blaise rispose con un’alzata di spalle, come a dire che delle sciocche regole non potevano certo compromettere la sua volontà di andarsene a zonzo per il castello a qualsiasi ora del giorno e della notte.
«Vuoi vedere cos’è che diventa la Stanza delle Necessità quando le chiedo di trasformarsi nel posto perfetto per me?» chiese lei dal nulla, spiazzandolo.
Ovvio che gli interessava. Ginny lo prese per mano quasi inconsapevolmente, guidandolo rapida lungo strade che in realtà conosceva benissimo. In un paio di punti avrebbe saputo anche suggerire una scorciatoia, ma la consapevolezza di quella piccola mano liscia e calda, ancorata alla sua, lo rese piuttosto silenzioso. Ebbe tutto il tempo di riflettere su tutto ciò che aveva dentro mentre superavano scale e corridoi. Sicuramente la Weasley era una ragazza molto intelligente e interessante, e altrettanto di sicuro stuzzicarla senza permetterle di capirlo a fondo lo divertiva molto. Sapeva bene però che le dedicava attenzioni diverse rispetto a chiunque altro; aveva il potere di affascinarlo, di sorprenderlo ogni volta con le sue reazioni. E poi c’era l’elemento fisico, perché l’attrazione che scorreva tra loro era indubbiamente elettrica, percepibile al tatto. Sperando che la Stanza non fosse occupata da Draco - ma sicuramente no, visto l'assenza di Tiger e Goyle - osservò la ragazza passare accanto alla porta tre volte, per poi entrare in un posto che gli piacque all’istante: c’erano il fuoco, un divano dall’aria comoda e una vera e propria montagna di libri. Letteralmente. Qua e là poster di giocatori di Quidditch famosi e, su una mensola, un modellino di Firebolt. Lei lo guardò, incerta della sua reazione.
«Allora, ti piace?»
Blaise, consapevole che non si potessero materializzare all’interno del castello cibo e bevande, schioccò le dita. Col solito “pop” ovattato apparve il suo elfo domestico.
«Desidera?»
«Due bicchieri di Whisky Incendiario. Magari porta anche tutta la bottiglia.»
L’elfo depositò il tutto su un tavolino dopo nemmeno un minuto, per poi rimaterializzarsi nelle cucine, lasciandoli soli.
Blaise sorseggiò il liquore ambrato, soddisfatto.
«Ecco, ora si che è perfetta» mormorò.
Ginny prese l’altro bicchiere, buttando giù d’un fiato il suo contenuto ma subito scossa da un brivido.
«Ehi, vacci piano.»
Con una punta d’orgoglio la ragazza fece un gesto spavaldo, noncurante. Lo guardava con i profondi occhi azzurri, scrutandogli l’anima con attenzione silenziosa, seduta sul divano.
Anche Blaise si mise a sedere, curioso di sapere che piega avrebbe preso la conversazione.
«Allora, ti è piaciuto il libro?» chiese lei.
«Molto. Devo dire che tra tutti i regali che ho ricevuto in questi anni, è tra quelli che mi piace di più» rispose sincero.
Il suo volto si aprì in un sorriso, che lo fece sorridere a sua volta. Sorrideva fin troppo quando c'era lei nei dintorni. Bevve un altro sorso di Whisky.
«Sapevo che saresti stato l’unico ad apprezzarlo, ho visto che leggi un sacco di cose interessanti» disse lei con semplicità.
«A quanto pare non sono l’unico che osserva allora. Mi sento onorato da tante attenzioni» osservò, vagamente malizioso.
«Quindi mi osservi anche tu? » domandò lei prontamente, arrossendo un poco.
«Touchè» ammise lui, piegando la testa di lato con un sorrisetto.
Ci fu un eloquente momento di silenzio, di sguardi noncuranti che però dicevano tutto. L’avrebbe baciata, avrebbe voluto davvero, ma il suo sottile gioco di attrazione e l’orgoglio aspettavano che lo facesse lei, perciò fece passare quel momento rimandando ancora una volta il suo desiderio, lasciando la ragazza quasi amareggiata.
«Perché quella faccia?»
«Cosa? Che faccia?»
«Sembri delusa, come se stessi aspettando qualcosa che però non arriva…» la punzecchiò.
«Sei una vera Serpe» sbottò lei per tutta risposta.
«E tu una Grifondoro cocciuta e orgogliosa. Stupidi stereotipi.»
Si alzò spavaldo, prendendo un libro a caso dalla copertina anonima e immergendosi nella lettura. Ginny fece lo stesso, molto più a suo agio adesso che avevano finito quel discorso per lei molto imbarazzante.
«Mi piaci, piccola Weasley. Sei una ragazza interessante» disse Blaise all’improvviso, facendola sussultare.
Ginny non si era accorta che lui la stava osservando da un po’, un dito tra le pagine del libro per tenere il segno, i profondi occhi quasi neri fissi su di lei. Aveva aperto la bocca per rispondere qualcosa – non sapeva nemmeno lei cosa -  ma lui riprese a leggere enigmatico, senza prestarle attenzione, e lei lo imitò col cuore in subbuglio. Dannazione, la irritava il fatto che non riuscisse mai a capire cosa potesse passargli per la testa. Eppure quella sua indifferenza verso tutte le questioni di sangue che tanto ossessionavano gli altri Serpeverde, lo sguardo tanto intenso da far male, la sua passione per i libri... Blaise leggeva ormai da un po’, quando sentì che la ragazza gli si era avvicinata impercettibilmente. Gli si accoccolò addosso, continuando a leggere, e lui sentì che quella era la cosa più giusta del mondo e che quello era esattamente l’unico posto dove avrebbe voluto essere.
 
Si rese conto di essersi addormentato soltanto quando si svegliò, leggermente indolenzito, il mattino seguente. Ginny dormiva ancora dolcemente appoggiata a lui, così la posò con delicatezza sui cuscini del divano. Silenzioso, le lasciò un segreto bacio a fior di labbra prima di andarsene in Sala Grande, dove i più mattinieri già facevano colazione. Si affrettò a mangiare per evitare i commenti di chiunque, ma quando stava mandando giù l’ultimo boccone di bacon i suoi amici entrarono nella stanza, dirigendosi verso di lui. Fece finta di niente, concedendosi una più che lunga sorsata di succo di zucca; quando riemerse dal bicchiere, Draco lo osservava col solito sguardo sprezzante intaccato però da una spiccata curiosità.
«Zabini, come mai così mattiniero?»
Blaise rispose con un’alzata di spalle, sperando di cavarsela con poco, ma quel fesso di Nott non perse l’occasione di smascherarlo.
«In realtà il vecchio Zabini non era nel suo lettuccio stanotte» rise maligno.
«Beh, tu non ci sei mai e io non vengo certo a fartelo notare ogni volta» sottolineò Blaise a denti stretti.
Alle parole di Nott però, una Daphne indispettita alzò lo sguardo, imitata da Pansy, soltanto avida di pettegolezzi. Blaise non aggiunse altro, cercando di far cadere la conversazione.
«Allora, ce lo vuoi dire stavolta chi è riuscita a soddisfare il tuo gusto così pretenzioso, tanto da fare andare te, il sommo Blaise, da lei?» insistette Draco. Accidenti a lui.
«Non vedo come possano essere affari vostri.»
«Credevo che solo Daphne e poche altre bellezze Serpeverde ci riuscissero, ma comunque sia te le sei già girate tutte. E ora che ci penso anche molte delle altre case… Questa è una nuova?» si informò subito la Parkinson.
Blaise, visibilmente irritato, le tappò la bocca in uno svolazzo di bacchetta, per poi andare a Artimanzia. Se solo i suoi compagni Serpeverde avessero osservato con molta attenzione, avrebbero visto le stesse vaghe occhiaie di Zabini sul volto di una Grifondoro a loro nota.
 
 
Ciao! :D Eccola qua, la seconda parte... questo capitolone è stato tutto incentrato sul rapporto Blaise-Ginny, ma ci poteva stare vista la "magia del Natale" e tutto il resto ;) (anche se scrivere di tacchini e focolari ad agosto è stato strano xD)
Ringrazio chi mi ha messo tra le preferite, le seguite e chi mi ha recensita... grazie mille, vuol dire molto per me :)
Un grazie pure a chi continua a leggere questa storia, anche se preferisce farlo in silenzio ;)
Baci :* e a presto
sofimblack
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sofimblack