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Autore: LadyTsuky    11/08/2013    4 recensioni
ho deciso di raccontare in modo molto diverso il continuo di questo anime stupendo. romeo e giulietta sono sopravvissuti e adesso vivono felicemente insieme nel loro castello come sarà questa nuova vita? ci saranno sicuramente alti e bassi continueranno ad amarsi per sempre e voi? ci sarà una sorpresa ad aspettarli sicuramente....
dal testo: la sognavo da tanto quella vita....avevo sempre desiderato accarezzare i suoi capelli e dire "ti amo" ogni volta che volevo, senza avere paura di dirlo in mezzo ad una strada affollata senza più nascondermi sotto quei vestiti da uomo..ormai tutto era finito ero libera e sapevo che lui mi avrebbe sempre amato.....e io lo amavo alla follia.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2  

Il ballo delle Rose

POV ROMEO

Quella sera nel giardino del retro c’era una leggera brezza che muoveva dolcemente i petali e boccioli di rose che adornavano ogni angolo del castello. Scesi quei pochi scalini che mi portavano al suo interno ed io …
Non riuscivo a smettere di pensare a lei …
La mia dolce e tenera Giulietta … che era in netto ritardo per giunta. Mi aveva chiesto di aspettarla al solito posto. Davanti alla fontana del nostro primo incontro.. Quando mi innamorai di lei per la prima volta.

Stavo camminando da ore, avevo percorso in lungo e largo l’intero palazzo, che conoscevo come le mie tasche, ma tutti i miei sforzi erano stati inutili, nessuna ombra della sua chioma rossa  in giro.
Ero davvero agitato.
E se gli fosse successo qualcosa? Se ..se si fosse sentita male?
Forse ero solo un po’ troppo apprensivo nei suoi confronti. L’avevo vista cadere e inciampare parecchie volte e ogni volta la riprendevo e le dicevo di fare più attenzione…
No! Diamine! Romeo calmati! È solo andata a prepararsi. E poi con tutte quelle dame di corte e Cordelia dietro, sicuramente non le sarà successo nulla di grave no? No?
Ma perché continuavo a prendermi in giro da solo? Mi sarei messo il cuore in pace solo quando l’avrei rivista.

L’acqua zampillava da tutte le parti e il vento la muoveva giocoso a suo piacimento. Il volto della dea che era al suo interno era illuminato dalla pallida luce della luna, a breve sarebbe iniziato il ballo.
Facevo avanti e indietro davanti alla fontana, per ingannare il tempo dato che non riuscivo a rimanere fermo, finché non sentì la sua voce.
Alzai in men che non si dica lo sguardo e la vidi. Era irritata lo notai immediatamente. Il suo viso non era roseo come sempre, ma rosso come la rosa che avevo tra le mani…
Tentava invano di divincolarsi dalla forte presa dei due uomini che l’accompagnavano.
Mi accorsi solo quando furono molto più vicino a me,  la figura di Francesco e di Curio. Quest’ultimo era scocciato e dava a vedere che era tutta colpa della sua “prigioniera” che continuava a pestare i piedi sul terreno come una bambina.

“ Giulietta ma che ti è successo?”mi avvicinai immediatamente ai tre e quando incrociai i miei occhi con i suoi, quei occhi cioccolato che non mi sarei mai stancato di vedere, rapidamente le si riempirono di grosse lacrime, e lei con le braccia aperte venne verso di me saltandomi addosso con impeto, rifugiandosi nel mio abbraccio.
“Amore mio ma che succede?” la strinsi dolcemente e affondai il capo nei suoi capelli che sapevano del delicato profumo dell’Iris.
“Perché piangi amore? Va tutto bene.” continuavo a rassicurarla e le accarezzavo la schiena su e giù con movimenti lenti.
Tremava, percossa dai singhiozzi e non rispondeva alle mie domande, non sapevo cosa fare, non l’avevo mai vista così, lei non mi aveva mai mostrato quella parte così fragile e delicata.
“Francesco, Curio voi ne sapete qualcosa?” gli chiesi un po’ preoccupato per capirci qualcosa in più, dato che mia moglie non mi aiutava.

Entrambi si fissarono con sguardo di chi la sapeva lunga, dopodiché Curio mi disse:
“Messer Romeo, Giulietta ha provato ancora una volta a fuggire via dal castello”
“ E noi l’abbiamo riportata indietro. In tempo” continuò Francesco.
“ Giulietta e la verità?” la sorpresa non fu la prima emozione che trasparì sul mio viso, dato che mi aveva già fatto questo tipo di scherzetto.
La guardai intensamente e lei di tutta risposta nascose ancora di più il suo viso nel mio petto. Non capivo perché aveva questo comportamento.
“ Giulietta non posso crederci! Questa è la sesta volta in quasi due mesi che hai tentato di fuggire dal palazzo, ma che cosa ti sta succedendo? Stai male forse? Devo chiamare tutti i medici della città?”

Con quelle parole, lei uscì dal suo nascondiglio e finalmente mi guardò. I suoi occhi erano rossi e lucidi segno di un lungo pianto, e delle mezzelune lilla sotto di essi facevano bella mostra. Non le avevo mai notate fino a quel momento. Evidentemente aveva pensato di poterle nascondere con del trucco abbondante ma le sue lacrime avevano smascherato il suo intento. Vidi sorpresa, tristezza, delusione e infine rabbia farsi spazio sul suo bellissimo viso.

Continuai aspettando una sua reazione. Era ferma, aveva stretto i pugni sul mio petto e il suo sguardo era incomprensibile.

“ Forse è meglio che per questa sera tu rimanga nelle nostre stanze. Ti vedo stanca non vorrei farti ammalare” affermai con tono deciso, le accarezzai la guancia asciugandogli una scia bagnata che la solcava.
“Co..cosa?”
Lei invece non era molto decisa, anzi un po’ di incredulità trapelava dalla sua voce ancora rauca per il pianto. Poi, come se un fulmine l‘avesse colpita risvegliandola da quello stato di torpore e dando un senso alle mie parole parlò “No! Io, io  non voglio perdermi il ballo!” e ancora si addensarono delle piccole gocce ai lati degli occhi “Per favore” disse quasi senza voce, appoggiando la fronte sul mio petto. Era ancora stretta nel mio abbraccio

Sembrava proprio una bambina che contestava gli ordini di un padre, convincendolo con le lacrime.

“ Tesoro sei pallida e non hai un’un bell’aspetto forse dovresti riposarti un po’no?”
“ Io ci tengo! Non posso mancare!” rispose ormai piangendo.
“ Anche io, ma non puoi sei troppo debole! Ho visto le tue occhiaie hai dormito poco e niente ultimamente.”
“ E gli invitati? Cosa diranno su di me?”
“ Non preoccuparti per gli invitati li avviserò io stesso”
“ Romeo ti prego, io sto benissimo! Non ho bisogno di riposo!”

Secondo me disse quella frase più per convincere se stessa che me.

“ Hai bisogno di dormire” affermai calmo.
“Ho domani per farlo e anche dopodomani!”
“ Ma io sono più tranquillo così, ti prego ascoltami una volta”
“ Non puoi privarmi di questo! Sei testardo come…come Corrado!” disse iniziandosi ad arrabbiare.
“ Giulietta smettila, lo sai che io ho ragione! Ti conosco e so che se continuerai di questo passo ti ammalerai di certo” anche io stavo iniziando ad irritarmi.
“ Lo sai che per me questo ballo è importante ho molti ricordi legati a questo giorno!”
“ Amore ti prego fa come ti dico” le risposi calmo appoggiando le mani sul suo viso
“ Non posso non venire! Dopotutto sono la signora di Neo Verona sarebbe un’offesa verso il nostro popolo!”
“ Anche se sei la signora di Neo Verona ti stai comportando in modo molto infantile mia cara!”

Forse lo dissi con un tono un po’ troppo alto.
Forse avevo sbagliato a scegliere quelle parole…
All’istante vidi il suo viso da pallido colorarsi di un rosso intenso. Stava letteralmente perdendo le staffe.
“Io non mi comporto in nessun modo! Questa sono io!” lo disse con rabbia staccando bruscamente le miei mani dalla sua pelle.
“Ti prego calmati!”
“No non mi calmo affatto! Adesso anche tu mi dai degli ordini? Come Corrado, Madonna Claudia, Cordelia e questi due qui dietro? Stai facendo di tutto pur di non farmi venire a quello stupido ballo! Sono pallida? Stanca, debole ho le occhiaie? Beh questo è il mio corpo e sono fatti miei! Tu stai cercando scuse! Tutte scuse! Sei tu che non mi vuoi lì con te! E  poi non sono più una mocciosa! Odio essere trattata in quel modo! Ho smesso di esserlo quando ho visto morire davanti a me mio padre e mia madre! Quindi smettila di essere così calmo su tutto! Mi dai sui nervi! Tu non sei il mio capo quindi non pretendere di darmi ordini! Chiaro? E se ho detto che voglio andare a quel ballo ci vado! Con te o senza di te, non me ne importa! Mi sono stancata non ce la faccio più ne ho fin sopra i capelli di te e delle tue stupide preoccupazioni, di Curio di Francesco di Cordelia di tutti!” urlò a pieni polmoni, piangeva a dirotto.
“ Giulietta” dissi sottovoce ero incredulo. Non mi sentì nemmeno.
“Sai che ti dico? Mio caro Romeo? Che farò come dici tu! Contento?” sorrise ironicamente  della sua affermazione.

Bruscamente allontanò il suo corpo dal mio, si asciugò velocemente le lacrime appena cadute, stringendo forte fra le mani la gonna , così intensamente che era sul punto di stapparla.  Fece qualche passo più avanti decisa, si diresse verso gli scalini che portavano all’interno del castello.
Camminava molto velocemente, come se stesse cercando in tutti i modi di fuggire. Le mancavano solo pochi passi per salire il  primo gradino e vidi nel suo volto un’espressione di dolore.
Il mio cuore sussultò, la raggiunsi all’istante dato che non era molto lontana da me.

“Giulietta cos’hai?” chiesi allarmato facendo un passo verso di lei.
“ Nulla” disse con un tono a dir poco glaciale molto più calmo rispetto a due minuti prima ma completamente diverso. Detto ciò rialzò il capo con l’intenzione di continuare la sua corsa.

Era strano, non si era mai comportata in quel modo, non ero mai riuscito a vedere quella sua parte così aggressiva, lei con me era sempre stata dolce e raramente discutevamo, ma quella sera era peggio di tutte le altre volte… mi mentiva e lo nascondeva sotto urla e pianti e questo io non lo sopportavo affatto. Questa volta non sarebbe riuscita a sfuggirmi come tutte le volte precedenti.
Sentivo che la rabbia si stava impadronendo del mio corpo e io non feci nulla per fermarla.
La bloccai per il polso e dissi:

“ Era un capogiro vero? Come quelli di oggi pomeriggio e di stamattina!” sbottai.
“No non è così, sono inciampata nello scalino” disse seccata.

Non riusciva nemmeno a guardarmi dritto negli occhi, il suo sguardo era rivolto al vaso di rose che era affianco a lei.

“Giulietta non dirmi stupidaggini! Come fai a prenderlo se mancano ancora cinque passi?”
Ero incredulo come poteva ancora mentirmi davanti all’evidenza. Ormai sapeva che non poteva più nascondermi la verità.
“ Romeo lasciami mi fai male!” tentava di sfuggire  alla mia presa che sempre più stringevo.
“ Giulietta rispondimi! Voglio la verità!”
“ Diamine non ho nulla!”  disse con occhi di fuoco.

Poteva mascherare facilmente le espressioni di quel viso angelico ma non poteva di certo far smettere il suo corpo di tremare, le sue mani erano fredde più del ghiaccio e il sentivo sotto la sua pelle il sangue scorrere velocemente. Alla vista di mia moglie in quello stato,  allentai  la stretta della mia mano su quel polso ma non lo lasciai per paura che potesse correre via da un momento all’altro. Poi un po’ più calmo di prima le domandai:

“Ti prego perché continui a mentirmi? Di cosa hai paura?”
“Io non ho paura di niente!” sorrise furbamente  “ Per favore adesso vorrei andare in camera! Devo riposare hai detto, quindi lasciami.”  con la mano libera allontanò la mia presa dal suo braccio e si diresse verso la scalinata.
Mi aveva risposto con le mie stesse parole. Mi ero dato la zappa sui piedi da solo. Idiota.
Come sempre era sfuggita alle mie domande, forse aveva approfittato della mia preoccupazione. Mi arresi alla sua testardaggine. Sicuramente con quel passo era giunta alla camera in pochi minuti.

POV GIULIETTA

Arrabbiata era dir poco! Furibonda, furiosa e incavolata nera. Per il momento erano questi gli unici aggettivi che mi venivano in mente, e Romeo con quel suo comportamento da idiota mi aveva infastidito ancora di più! Più di Corrado, Cordelia Madonna Claudia e gli altri, lui era primo in classifica! Come gli era venuto in mente? Non capisco tutta questa preoccupazione nei miei confronti! Per l’amor del cielo non ho nulla!
Dopo che ero sfuggita a quell’interrogatorio, il mio passo non si era affatto calmato.
Avevo la rabbia che mi scorreva nelle vene. Il cuore galoppava e la testa era in fiamme!
Quando Romeo mi aveva presa per il polso avevo avuto così paura che se non fosse stato per la buona volontà che avevo sarei crollata ai suoi piedi. Letteralmente. Le ginocchia mi tremavano e avevo le mani bagnate.
Non lo avevo mai visto così, era furioso e sembrava che trattenesse il respiro, nei suoi occhi vedevo la paura che nascondeva anche a se stesso.
Potevo in parte capirlo, lo so che era preoccupato per me ma quella reazione era più che esagerata CAVOLO!

Poco dopo arrivai davanti alla stanza e aprì con forza la porta. Dovevo calmarmi a tutti i costi, perché in quello stato non sarei andata da nessuna parte.
Appoggiai una mano sulla fronte e notai che era un po’ calda. Ci mancava la febbre adesso. Evviva!
Misi a fuoco la stanza, la penombra che creava la luce che filtrava dalla tenda bianca della portafinestra mi permetteva di distinguere approssimativamente le sagome del mobilio e dei divani che c’erano. Accesi qua e là un po’ di candele, per vedere meglio la stanza.
La camera era in perfetto ordine come sempre. Tutto era al suo posto. Era dannatamente perfetto. Tutto merito delle ragazze che si occupavano di sistemarla. All’inizio volevo sistemarla io per dare una mano ma la mia cameriera fidata e personale Amelia nonché mia amica mi aveva detto che non ce ne era bisogno così avevo rinunciato. Andai in bagno per bagnare il viso e rinfrescarmi un po’ perché mi sentivo in fiamme.Ero stanca e avevo una strana sensazione  e sicuramente di li a poco lui mi avrebbe raggiunto. E non volevo farmi vedere da lui in quello stato!
Non riusciva ad essere arrabbiato con me per più di cinque minuti ed io lo amavo anche per questo. Mi andai a sedere davanti al grande specchio e iniziai a spazzolare i capelli.
Guardai attentamente il mio riflesso e vidi che Romeo dopotutto aveva ragione. Ero pallida e qualche gocciolina di sudore scendeva dalla mia fronte, le mie occhiaie si vedevano perfettamente, l‘idea del trucco era stata davvero stupida se ne era accorto, e subito anche. Non so che mi era preso. Appena avevo visto il suo viso un misto di gioia e protezione mi avevano inondato il cuore e l’unica cosa che volevo era restare per sempre fra le sue braccia, ma ha rovinato tutto! Quando mi aveva rivolto quelle parole non ci avevo visto più! Come pretendeva di bloccarmi in camera nostra mentre lui poteva stare di là a ballare e divertirsi con qualche gallina stupida? Insomma ammetto di essere un po’ gelosa ma non poteva farmi rinunciare al mio giorno preferito! E‘ vero gli stavo nascondendo che stavo un po’ male, forse dovuta alla febbre che avevo, ma non potevo di certo dirgli la verità. E lui che fa? Si arrabbia. Lui! Non lo avrei mai perdonato! Dovevo essere solo io quella che si deve arrabbiare perché ne ho il pieno diritto! Lui non ha sempre dietro una signora che le sta sulle scatole oppure Cordelia che ti dice sempre quello che devi fare! Insomma sono una donna sposata! Non ho bisogno di una balia.

Poi vidi un particolare che non avevo notato quando ero entrata in camera. Era un vestito poggiato sul letto. Non quel disgustoso quanto arcaico esempio di tenda uscita male, quello di Corrado, ma un altro, molto più bello e meraviglioso del precedente.
Era di un rosa pallido molto chiaro e delicato, il tessuto era leggero al tocco e molto soffice, aveva un’aria eterea. Ma di chi poteva essere? Chi l’aveva portato in camera?  Lo presi tra le mani e senti il dolce profumo che inebriava la stanza, Iris… lui era venuto ed aveva portato per me questo vestito, solo lui poteva entrare in camera nostra.
Lo appoggiai sul mio petto e chiusi gli occhi. Mi calmai all’istante.
Aprì la portafinestra e uscì ad ammirare il cielo, era così tranquillo.
Ed io avevo rovinato tutto! Gli avevo urlato e gli avevo detto che lo odiavo! Che moglie degenere.
Le lacrime volevano uscire prepotentemente, non ricordavo nemmeno quante volte avevo pianto quel giorno.
Sentì due braccia calde circondarmi il petto da dietro. Avvicinò le sue labbra al mio orecchio e disse: “Scusami”
Un brivido percorse la mia schiena.
“Io…io” non riuscivo a continuare perché ormai ero troppo presa dai singhiozzi.
“ Shhh “ mi girò verso di lui e mi baciò dolcemente. “Hai tutto il diritto di odiarmi mi sono comportato malissimo”
“Ti prego non dire così io non ti odio affatto, ero presa dall’ira e ho detto tutto quello che mi è passato per la testa!” lo guardai negli occhi e vidi che era felice.
“ Non ti ho creduta dal primo istante” sorrise.
“ Stupido” e ricambiai il bacio. “E questo vestito?”glielo mostrai sorridente.
“ Non ti piace?”
“ No, no anzi è semplicemente perfetto!”
“ Bene” e mi strinse nel suo abbraccio.
“Ma per cos’ è?”
“Cosa?”
“ Il vestito Romeo” dissi ovvia.
“ Per il ballo”
“Ma non avevi detto che non ci dovevo andare?” risposi rattristandomi.
“ Strano non eri tu quella che diceva di non stare sotto i miei ordini?”
“ Si lo so ma mi devo far perdonare no?”
“ Tu non ti devi far perdonare nulla sono io che ti chiedo perdono, sono disposto anche a chiedertelo in ginocchio.”
“Non serve ti prego”
“ Sono perdonato?”
“ Si sei perdonato..ma ad una condizione”
“ Mi devo preoccupare?”
“Mh non lo so” e sorrisi furbamente.

Iniziai a baciarlo con passione.. Profondamente e dolcemente…. lo volevo. Avevo una voglia matta di lui e della sua pelle. Volevo essere baciata e accarezzata da lui e credo che non si sarebbe mai ritirato a questo mio desiderio.
Ci baciammo a lungo e dopo che le nostre bocche si staccarono per riprendere fiato disse: “Lo sai che abbiamo un ballo fra meno di mezz’ora?”
“Lo so”
“ E non vuoi andarci?”
“Adesso i signori di Neo Verona sono occupati” dissi baciandogli il collo e iniziando a sbottonargli la camicia “Faremo in fretta non ti preoccupare”

Passammo il resto della serata ad amarci e baciarci senza sosta. Questo si che era un bellissimo modo di riappacificarci.
 Solo dopo due ore riuscimmo finalmente a prepararci e andare al ballo con un enorme ritardo.
Appena Corrado mi avvistò, mi fulminò con lo sguardo ed io semplicemente gli feci la linguaccia sotto lo sguardo divertito di mio marito che era al mio fianco.

“Sai sembri proprio una bambina” disse sottovoce ridacchiando.
“Eppure poco fa non ero la tua donna?” sussurrai provocante ricordandogli le parole di poco prima.
“Si la donna più bella del mondo!”
“Sei proprio un adulatore”
“ Beh sono più che giustificato no?”
“ Si molto di più”
“ Questo vestito poi …”
“Romeo calmati non possiamo fare nulla di strano, quindi aspetta la fine del ballo” dissi ridendo.
 Si avvicinò molto di più e mise un braccio intorno alla mia vita.
Restammo sempre insieme non ci separammo mai. Con le nostre mani intrecciate salutavamo gli invitati che bevevano tranquillamente e gustavano tutte le cibarie disposte sul lungo tavolo che era posto al fianco del salone.

“Hai fame?” mi domandò guardando il tavolo.
“ E? A no, no grazie non ho molta fame” gli sorrisi.
“ Sicura?”
“ Ti prego non ricominciare” dissi esasperata
“ Va bene va bene”
“Grazie” e lo baciai sulla guancia.
“ Mi hai preso di sorpresa!” pronunciò quelle parole mettendosi una mano sulla guancia arrossata.
“Guardati sei tutto rosso!” dissi ridacchiando
“ Tesoro anche tu sei un po’ rossa” disse serio.
“ No, no ma che dici? Sarà quel poco di vino che mi ha fatto assaggiare Messer Oreste.”
“Mh vediamo” appoggiò le labbra sulla mia fronte lasciandomi un bacio e disse “ Ho ancora le labbra bollenti. Scotti” e appoggiò la mano destra sulla mia guancia.
“Ho solo un po’ di febbre mi passerà”
“ Sei stanca?”
“Affatto! Non sono così deboluccia sai!”
“Lo so, non ti schioderai di qui neanche se ti prendo in braccio” sorrise di quell’affermazione.
“Bravo vedo che hai capito la lezione”
“ E già dopotutto non sei la mia dolce metà?”
“Già” sorrisi

Venne al ballo anche Ermione, seguita da suo marito Ettore Veneziani un famoso pittore stimato in tutta Neo Verona  e il suo bambino di tre anni Paride. Povero gli avevano rovinato la vita a quel bambino dandogli quel nome.

“Madonna Ermione, Messer Ettore” dissi
“Madonna Giulietta come state?” domandò Ermione sorridendo
“ Benissimo, poco fa ho visto il vostro bambino è davvero un incanto”
“La ringrazio mia signora” disse Messer Ettore.
“Ho sentito parlare molto bene delle sue opere Messer Ettore un giorno vorrei tanto ammirarle” parlò Romeo.
“Certamente quando desidera”
“  Messer Romeo a quando il futuro primogenito?” chiese Ermione.
“ Spero il più presto possibile “ continuò Romeo sorridendo.
“ E già perché fra qualche mese Paride avrà tutto per se un fratellino con cui giocare”
“Tesoro sarà una bambina e si chiamerà Arianna!”
“ E se è maschio? Sicuramente sarà Diodoro, come mio padre”
“ Ti dico che è femmina! Lo sento perché sono la madre”
“ Non ci credo siete incinta?!” chiesi stupita.
“Si “ sorrise la donna dolcemente.
“E da quanto?”
“ Quattro mesi” confermò contenta.
“ Congratulazioni!” e abbracciai la donna.
“Sono molto contento per entrambi” e detto questo Romeo strinse la mano al padre del futuro bambino e baciò la mano alla futura mamma.
“ La ringrazio di cuore Messer Romeo” disse Ettore.
“ Se volete scusarci adesso andiamo a riprendere nostro figlio ormai l’ora della nanna è già passata” disse Ermione.
“ si verrete a trovarci ancora no?”
“ Molto presto” disse Ettore
“ Arrivederci e che passiate una notte tranquilla miei signori” fece un piccolo inchino e si girò verso il marito.
“Altrettanto” dicemmo io e Romeo.

Adesso anche Ermione aveva trovato la sua felicità e un marito perfetto. Fra noi due non ci erano più stati scontri come in passato, ormai le acque si erano calmate.
Ero felice per loro, ma ero un po’ triste per me. Insomma anche io desideravo essere madre con tutto il cuore, ne avevamo parlato a lungo ma ancora non stava succedendo nulla e questo mi rattristava abbastanza.

Trascorremmo la serata tranquillamente, senza problemi e arrivò anche l’ora del primo ballo.
Come era d’abitudine si iniziò con un walzer ed io e Romeo aprimmo le danze.
Era bello ballare al suo fianco perché riusciva a farti dimenticare tutto il resto con i suoi stupendi occhi. E sorrideva sempre. Mi riservava sempre quel suo dolce sorriso. Ballammo e ballammo.
Quell’atmosfera perfetta venne spezzata da un mio stupido capogiro che bloccò le danze.

“Giulietta che succede?”
“Nulla, nulla solo un capogiro adesso passa” sorrisi per mascherare la mia paura
“ Ti vuoi sedere?”
“No, no”

Ma all’istante non vidi più nulla.


POV ROMEO

Era così bella mentre ballava, aveva sul volto stampato un sorriso bellissimo, e io l’amavo. L’amavo con tutto me stesso, tutto quello che era successo qualche ora fa era stato dimenticato da entrambi. Avevamo fatto pace nel modo giusto.
La vidi felice per tutta la serata, solo una nota di tristezza quando avevamo incontrato Madonna Ermione e Messer Ettore, quando avevamo parlato del loro secondo bambino che a mesi sarebbe arrivato.
Sapevo che lei desiderava tanto un figlio e ne avevamo parlato, anche io non vedevo l’ora di diventare padre, ma ancora il nostro momento non era giunto.
Stavamo ballando da un po’ quando la mia amata si bloccò all’istante.

“Giulietta che succede?” chiesi con ansia.
“Nulla, nulla solo un capogiro adesso passa” sorrise.

Questo però non sembrava tanto un capogiro.

“Ti vuoi sedere?”
“No, no “

Stavo per farle un’altra domanda quando svenne fra le mie braccia. All’inizio non riuscì a capire molto, ma quando vidi il suo corpo immobile la paura mi assalì.
La presi in braccio e seguito da Corrado Cordelia e Antonio andammo in camera nostra.

“Messer Romeo gli invitati?”
“ Corrado per favore occupatene tu” risposi
“ Messer Romeo ma cosa è successo?” domandò Antonio.
“ Stavamo ballando ed è svenuta all‘improvviso, non so cos‘ha quindi ti prego va ad avvisare il dottore di corte, di che lo aspetto in camera mia”
“ Vado” e corse via.

Raggiunsi subito la camera, la appoggiai sul letto e le slacciai il vestito. Cordelia la cambiò mettendogli uno dei tanti pigiami che aveva.
Poco dopo entrò il medico.

“Messer Romeo Antonio mi ha chiesto di venire subito qui che cosa è successo?” chiese Messer Arturo, il dottore di corte.
“ Giulietta stava ballando e all’improvviso è svenuta fra le mie braccia ma prima mi ha detto che aveva avuto un forte capogiro”
“Bene è meglio che la visiti subito allora”
“Si”

Detto ciò Messer Arturo visitò subito Giulietta. E dopo aver sentito la fronte, il polso e detto dei “mh” “interessante” “il battito è un po’ accelerato“, facendomi prendere un colpo, si girò verso di me è disse:
“Non è nulla di grave Messer Romeo” sorridente. Sembrava felice.
“Nulla di grave? Ne è certo?”
“ Sono sicuro che sarete molto felice appena ve lo dirò”

Stavo per domandargli “Cosa?” quando sentì dei mugolii provenienti da mia moglie. Si stava per svegliare.
Andai subito da lei e le accarezzai dolcemente il viso.

“Ro..Romeo” disse con voce rauca
“ Amore mi hai fatto prendere un colpo”
“Che cosa è successo?”
“Sei svenuta” e quando dissi quelle parole spalancò gli occhi.
“ Svenuta? Ancora.” disse con tono non sorpreso
“Come ancora?”
“ E? O no! L’ho detto a voce alta?”
“ Si, voglio sapere se è successo altre volte Giulietta”
“ No, no questa era la prima” sorrise
“ Giulietta ti prego”
“Solo unaaa..duuuuetre volte ecco”
“Tre volte? E non mi hai detto nulla?” dissi sorpreso
“ Volevo evitare appunto questa scenata” sbuffò come una bambina e incrociò le braccia al petto. Dopodiché alzò lo sguardo e notò Messer Arturo davanti a lei

“ Madonna Giulietta come state?” disse sorridendo.
“ Bebene si almeno credo”
“ Stavo appunto per dire a vostro marito una cosa molto importante e credo che la vogliate sapere anche voi che siete la diretta interessata”
“ Cosa? Sono malata?”
“No, no nulla di tutto questo, volevo solo farle alcune domande se non le dispiace”
“ Certo mi dica”
“Bene ho sentito che prima di svenire avete detto che ha avuto un capogiro. Ne avuti altri precedentemente?”
“ nono nessuno” disse lei tranquillamente.
“Giulietta non fare la bambina! Si dottore ne avuti parecchi” dissi rivolgendomi al dottore.
“ Bugiardo una due volte è capitato”
“Devo dirgli quante volte sei inciampata? E quante volte sei scappata in bagno con la nausea? Quante volte hai pianto e poi hai riso e quante volte hai tentato di fuggire via dal castello?”
“Romeo non davanti a Messer Arturo” era rossa in viso.
“ Capogiri, nausea, svenimenti, febbre, irritabilità, cambio d‘umore improvviso, beh non c’è che dire” sorrise fra se.
“Mi dica è così grave?” chiese preoccupata.
“ Da quanto ha questi sintomi?”
“Da un po’”
“Può essere più precisa?”
“Da due mesi dottore” dissi e ricevetti uno sguardo a dir poco assassino da Giulietta
“ Allora le mie teorie sono fondate”
“Può essere meno criptico?” chiese lei iniziando ad innervosirsi.
“E’ una cosa meravigliosa”
“Dunque non è una malattia?”
“Non è una malattia mia signora” sorrise
“Allora cos’è “ chiesi io
“ Sono felicissimo di annunciarvi che voi aspettate un bambino, congratulazioni”
“COSAAAAAAAAAAAAAAA?!!!” urlammo io e mia moglie.






















Note dell’autrice

Evviva!!!! Finalmente si è scoperto cosa aveva da nascondere la nostra amata Giulietta!!!! Siiiiiiii (autrice che salta di gioia).
Coooomunque avevate capito fin da subito che cosa bolliva in pentola! Un bambino o bambina!!!! chi lo sa sono felicissima per loro due!!!! E poi avete visto alla fine hanno fatto pace nel migliore dei modi!!!!
Un piccolo avviso, ho deciso di cambiare il rating perché ho pensato che nei prossimi capitoli sarò molto più smielosa e romantica, ma non farò diventare Giulietta una pappamolla, questo mai! Non vi dispiace vero?
In questo capitolo ho voluto Romeo un po’ con più carattere e l’ho fatto arrabbiare con la sua dooooolce metà perché….perché … non lo so il perché mi piace così e basta! e Giulietta gliene ha dette 4 al suo Romeo!!!!
Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo!!!! Spero che vi piaccia come è piaciuto a me.
Ora dei ringraziamenti!!!!!!
Per prima c’è la mia best!!!! Lady Yoru che mi ha aiutato mooooooltissimo quando io stavo impazzendo letteralmente!!!!!
Ringrazio tutte le ragazze che mi seguono, chi recensisce e chi legge solamente. Per me questo è molto importante perché mi dà la forza a continuare a scrivere su questo bellissimo anime!

P.s Romeo passerà le pene dell’inferno!!!!! 

Ciao ciao! Lady T!!!!
   
 
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