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Autore: MairTonks    22/08/2013    0 recensioni
C'è una storia dietro ogni persona.
C'è una ragione per cui loro sono quel che sono.
Qualcosa nel passato li ha resi tali,e alcune volte è impossibile cambiarli .
-S.Freud
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tentare di non innamorarsi di lui

-Dove vai?-

Charity si bloccò con la mano sulla maniglia. Si girò e vide sua sorella Regan che scendeva col suo passo elegante le scale e si avvicinava a lei.

-A fare un giro, mi annoio- rispose lei tentando di mantenere un tono di voce naturale. Era nervosa e aveva paura che qualcuno scoprisse del suo appuntamento con Bradley.  Sua sorella la studiò per qualche secondo, sembrava non fidarsi della sua risposta e fu sul punto di dirle qualcosa ma si limitò a congedarla con un semplice -ritorna per cena- prima di girarsi e andare in salotto. Charity fissò per qualche secondo la figura elegante di sua sorella, fino a quando non vide scomparire i suoi capelli rossi dietro la porta. Tirò un sospiro di sollievo e uscì di corsa, come se temesse che la sorella potesse cambiare idea da un momento all’altro.

 Era già successo una volta. Lei e Brad erano intenti a parlare su una panchina quando suo sorella era spuntata dal nulla e l’aveva trascinata via, urlandole che non avrebbe più dovuto rivedere quel ragazzo.

Non aveva intenzione di rivivere quella scena e si diresse il più velocemente possibile alla panchina dove dovevano incontrarsi. Rallentò quando superò i cancelli del parco, non voleva arrivare da lui correndo. Non era quella la ragione principale, lui l’aveva vista conciata in tutti i modi possibili, con la neve tra i capelli, bagnata dalla testa ai piedi e sporca di fango. Ad essere sinceri quella era la prima volta che la vedeva normalmente. Il motivo era un altro. Era agitata, aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere quel pomeriggio ma era anche emozionata.

 Cosa vuoi che succederà?- pensò- è solo una semplice uscita tra amici. E poi sono fidanzata.

Ma questo non ti ha impedito di accettare il suo invito- disse una vocina nella sua testa.

Sono mesi che non lo vedo… Ma il flusso dei suoi pensieri si bloccò quando sentì una mano appoggiarsi alla sua spalla.

-Allora, pronta per il cinema?- le chiese una voce allegra al suo orecchio. Charity sorrise e uno strano rossore che non aveva mai provato prima e nascose il volto tra i capelli biondi.

-Si- rispose lei qualche attimo dopo girandosi verso di lui. Aveva un bellissimo sorriso stampato in viso e la ragazza non aveva mai visto i suoi occhi azzurri più luminosi.

Si avviarono verso la fermata del pullman e presero il primo per Londra dove Charity scoprì finalmente il cinema. Aveva visto centinaia di sale immense nelle case dei suoi parenti e a Hogwarst ma nessuna come quella. Ci dovevano essere un centinaio di posti a sedere e l’interno era completamente buio. Raggiunsero a fatica i posti segnati suoi foglietti che Brad aveva comprato prima dalla commessa babbana all’ingresso e durante il tragitto Charity aveva tenuto stretta la mano del ragazzo per paura di perdersi nel buio della sala.

Lentamente gli occhi di Charity si abituarono all’oscurità e la ragazza scorse davanti a se due figure abbracciate, o meglio avvinghiate, che si baciavano furiosamente come se tentassero di mangiarsi a vicenda. Le venne uno strano presentimento, se il cinema fosse il luogo dove i ragazzi potevano dar sfogo ai loro desideri? Brad l’aveva portata lì per baciarla? Si spostò senza farsi notare sul lato opposto della sedia, quello più lontano dal ragazzo. Lei non voleva baciare Brad. Lui era il suo migliore amico, possibile che lui provasse qualcosa di più?

-Lo so, la parte più noiosa è l’attesa ma non ti preoccupare, il film inizierà tra poco- la rassicurò Brad, notando i suoi movimenti sulla sedia.

-Quindi questo non è un posto dove i ragazzi portano le ragazza per baciarle?- chiese stupita e rendendosi subito dopo della domanda stupida.

-Oh, ehmm, no! Il cinema è il posto dove vengono proiettati i film. Perché pensi che voglia baciarti?- la voce di Brad lasciava tradire l’imbarazzo e quando si accesero all’improvviso le luci Charity notò uno strano rossore sulle sue gote. Fece per rispondere ma una canzoncina partì e sul muro davanti a lei comparvero delle immagini in movimento. Charity ne rimase incantata. Ci mise un po’ per capire che le immagini si trattavano di persone reali che si muovevano davanti a lei e le ricordavano le fotografie dei maghi che diversamente da quelle babbane si muovevano. Ma queste immagini parlavano, facevano discorsi tra loro, ridevano e piangevano, viaggiavano. Era una cosa che Charity non riusciva a capire. I maghi si vantavano di essere superiori ai babbani perché sapevano fare magie ma non avrebbero mai potuto rievocare una magia pari a quella dal cinema.

Superato lo shock iniziale Charity capì che i movimenti, le parole e le emozioni di quei personaggi non erano a caso ma messe insieme formavano una storia. Brad le spiegò, con lo stesso tono con cui si spiegano le cose hai bambini, che il film consisteva in una storia in cui delle persone recitavano, cioè fingevano di essere i personaggi della storia. Charity trovava incredibile come quelle persone babbane che Brad aveva chiamato attori riuscissero a fingere talmente bene da far sembrare quella la loro storia.

All’improvviso lo schermo divenne completamente nero e a Charity sembrò di essersi svegliata da un sogno e non riusciva a capire cosa fosse successo. La storia si era fermata sul più bello e si voltò verso Brad per vedere se lui sapeva spiegarle il perché. Nello stesso istante anche lui si voltò verso di lei e nessuno dei due riuscì a dire una parola.

Durante il film Charity non si era accorta di essersersi avvicinata al ragazzo. Erano così vicini che lei riusciva a sentire l’odore di mente del suo alito e si chiese se anche lui sentissi il suo. Per un secondo si trovò a pensare se al ragazzo piacesse il profumo del suo alito ma si diede dalla stupida. Lentamente i lori volti si stavano avvicinando, Charity non riusciva ad impedirlo e non riusciva ad allontanarsi.

Ma all’improvviso sullo schermo i personaggi tornavano a interpretare la loro storia ed entrambi i ragazzi ritornarono nelle loro posizioni di partenza. Charity però aveva perso l’entusiasmo di partenza. Quello che non era appena successo la turbava. Da una parte era sollevata perché altrimenti non avrebbe saputo come comportarsi una volta uscita da quella sala buia ma dall’altra parte le dispiaceva. Forse non piaceva abbastanza a Brad da volerla baciare. Forse era stata tutta una sua illusione. Forse non gli piaceva il suo alito.

Nonostante quei pensieri che le svolazzavano per la testa riuscì a seguire la storia fino alla fine. Rimase incantata da ogni piccola immagine che compariva davanti ai suoi occhi. Sapeva che ogni dettaglio era vero, ogni pianta, ogni animale, ogni lacrima erano veri. E la cosa che più la sconcertava era che quella storia era ambientata a migliaia di chilometri da quella sala buia. Neanche il migliore dei maghi, nemmeno Albus Silente sarebbe stato in grado di fare una cosa del genere. Quella era magia per Charity, le emozioni che quelle persone le avevano trasmesso e il fatto che i babbani erano riusciti a farle vedere una storia. Quella era vera magia per lei.

Quando uscirono dal cinema continuarono a parlare del film e Charity sembrava felice come una bambina. Appena fuori da cinema Brad si fermò davanti ad una bancarella dove una signora di mezza età dai vaporosi capelli bianchi vendeva degli stecchi ricoperti da una sostanza rosa come i suoi capelli. Il ragazzo comprò due di quegli stecchi e uno lo porse a Charity che lo guardò con aria interrogativa.

-E’ possibile che non conosci neanche questo? Nel college femminile dove studi avete anche del tempo per divertirvi?- le chiese mentre rideva.

-Studiamo molto- rispose lei senza sapere bene cosa dire. Non poteva dirle che abitava in un mondo dove cose del genere non esistono.

-Si chiama zucchero filato. Provalo-le spiegò e per provarle la commestibilità di quella sostanza rosa ne prese un pezzo e la mise in bocca. Charity lo guardò come se si aspettasse di vederlo soffocare da un momento all’altro. Ma con grande sorpresa lo inghiottì e con un sorriso ne prese un altro pezzo.

-Dai, provalo- la incoraggiò.

Charity prese un pezzo di quella sostanza rosa e con aria interrogativa e allo stesso tempo spaventata se la mise in bocca. Masticò lentamente come se dovesse sputarla ma man mano sentì un gusto dolce. Sapeva di zucchero e scoprì che quel sapore non le dispiaceva.

-Buono!- esclamò prendendone un altro pezzo, questa volta più grande del primo che quasi non riusciva a masticare. Brad la guardava sorridendo mentre mangiava il suo zucchero filato con più contegno di Charity. La ragazza era stata completamente conquistata da quella sostanza rosa e appiccicosa che non le importava di tutte le regole sul comportamento di una signora. Altro che cioccorane che saltano fuori dalla confezione o le figurine dei personaggi famosi che ti fanno l’occhiolino, pensò. I babbani avevano inventato qualcosa di molto meglio come lo zucchero filato e il cinema. Lo zucchero filato aveva il potere di appiccicarti le dita e non scappava mentre il cinema riusciva a trasmetterti emozioni diverse dal rispetto per maghi che aveva compiuto imprese che difficilmente lei riusciva anche solo ad immaginare.

-Ehi, lo hai finito- le fece notare Brad. Charity non se ne era neanche accorta e stava continuando ad afferrare aria. Immersa nei suoi pensieri non si era neanche accorta di aver finito lo zucchero filato.

-Oh, già – disse sentendosi come una bambina che vuole ancora il dolce.

-Dai, tieni questo- le disse Brad dandole quello che rimaneva del suo.

-No, sto bene così- rispose ma l’occhiata di desiderio che lanciò al dolce del suo amico fece cadere la sua piccola bugia.

-Non ti preoccupare, tanto a me non va più e sarebbe uno spreco buttarlo, no?- tentò di convincerla. Ma la ragazza non sembrava voler accettare così il ragazzo prese l’ultimo boccone di zucchero filato e tentò di farglielo mangiare a tradimento. Charity fu colta alla sprovvista e il ragazzo riuscì nella sua impresa e lei fu obbligata a mangiarlo.

-Sei buffa, sai? – disse Brad ridendo. Erano quasi vicino a casa sua e la ragazza si guardava intorno sperando di non incontrare nessuno che conoscesse i suoi genitori e la potesse vedere in compagnia di un babbano.

-Perché? – chiese lei fingendosi offesa, sapeva che l’amico stava scherzando.

-Hai un po’ di zucchero qui- notò il ragazzo mentre le poggiava una mano vicino alle labbra e si avvicinava sempre di più al suo viso. Charity sentì di nuovo l’odore di menta ma questa volta misto a zucchero filato e intuì quello che il ragazzo stava per fare.

-Scusa ma ora devo andare- disse mentre si spostava dal ragazzo. Per un momento avrebbe desiderato che la baciasse e sentì di nuovo la sensazione che aveva provato al cinema poco prima.

-Oh si, si è fatto tardi- osservò il ragazzo guardando l’orologio per tentare di nascondere alla ragazza le gote tinte di rosso.

-Ci vediamo Brad- lo salutò Charity correndo verso casa sua. Sentì a malapena la risposta del ragazzo e quando si voltò lo vide con la mano ancora alzata in segno di saluto. Ora capiva cosa stava succedendo. Brad doveva essersi preso una cotta per lei. Lei? Lei doveva tentare di non innamorarsi di lui.

  
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