Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: BabyLolita    26/08/2013    4 recensioni
Elisabeth ha 18 anni e da due vive a Parigi e frequenta il Dolce Amoris. Il suo primo amico, non che vicino di casa, è stato Lysandro, uno dei ragazzi più popolari della scuola. Tuttavia lui non sa che Elisabeth è da sempre innamorata di Castiel, il suo migliore amico, che però non sa nemmeno che Elisabeth esiste.
Commento dell'autore: Avviso che questa storia tratterà di argomenti abbastanza forti. Ovviamente non subito dai primi capitoli, ma la storia avrà uno svolgimento alquanto particolare che porterà i protagonisti a fare scelte difficili e talvolta molto forti a livello emotivo. In ogni caso spero che apprezzerete! Buona lettura =D
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Lysandro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scatto in piedi ed indietreggio terrorizzata, mentre il mio volto perde totalmente colore. Dall’altra parte della stanza, subito dopo la porta, il mio ragazzo tiene la testa bassa, reggendo un coltello affilatissimo nella mano. Il cuore mi salta in gola ed il terrore mi assilla. Sento di non avere via di fuga, di rischiare grosso questa volta. Mi rendo conto di tutti i piccoli segnali che mi erano arrivati da lui. La sottomissione di Castiel nei suoi confronti, i suoi sguardi truci, e l’ira che mi aveva trasmesso quella volta mentre parlavamo. E se il suo comportamento non fosse altro che una maschera? Se in realtà lui non fosse quello che sembra che sia?  Inizio ad ipotizzare una sua possibile follia, un suo possibile vero “io” che non sapevo esistesse. Vedo che inizia a camminare nella mia direzione, mentre si rigira il coltello nella mano. Se quello mi avesse trafitta, non avrei avuto scampo. Era un coltello di quelli grossi e corposi, che servivano per tagliare i grossi pezzi di carne. Si avvicina inesorabilmente a me, mentre io indietreggio fino a quando non resto bloccata nell’angolo della stanza. Lysandro si ferma ed alza lo sguardo. I suoi occhi sono intrisi di pura follia mentre mi rivolge un sorriso malato. Non riesco a parlare e cerco una via di fuga mentre si avvicina il coltello alle labbra e lo lecca. Oddio ma questo è pazzo!  Lysandro scoppia a ridere. Io deglutisco a forza. Devo trovare un modo di fuggire, e devo farlo ora o per me è finita! Mi guardo intorno quando con un balzo me lo ritrovo difronte. Il mio corpo si paralizza. Sono morta! Penso. Questa è la fine! Non ho via d’uscita!  Lo guardo ansiosa e sconvolta mentre inizia a parlarmi.
-         Sai…non mi sarei mai aspettato che Castiel facesse una cosa del genere. Questa volta però si è spinto troppo oltre. Non potrò perdonarlo. E non potrò farlo nemmeno con te – afferma osservandomi ed accarezzando il coltello – non sarà troppo difficile. Un colpo netto dritto al cuore e sarà tutto finito. Poi basterà portarti in un campo desolato e lasciare che il corso del tempo faccia il resto. A Castiel ci penserò dopo – scoppia a ridere.
Intravedo una chance di fuggire perché solleva la testa distraendosi. Mi abbasso e passo sotto il suo braccio correndo fuori dalla stanza. Corro verso la porta d’uscita ma lui mi afferra per un braccio e mi scaraventa a terra. Cadendo sbatto la schiena al tavolino del salotto. Un brivido mi percorre tutto il corpo e non riesco più a muovermi dal dolore. Cerco di farmi forza e sollevarmi ma il dolore è troppo forte. Lysandro è nuovamente difronte a me, che agita il dito facendo cenno di no mentre mi guarda con quello sguardo che mi angoscia ogni istante di più. Cerco di guadagnare tempo.
-         Perché stai facendo tutto questo?! –
-         Perché dici? Beh vediamo…la mia ragazza mi ha tradito con il mio migliore amico. Direi che è un motivo piuttosto valido! –
-         Ma cosa stai dicendo?! E pensi che ucciderci allevierebbe il tuo dolore?! –
-         Questo è poco ma sicuro – dice avvicinandosi.
-         C-che cosa intendi quando dici che questa volta Castiel ha esagerato? –
-         Ohh niente di importante –
-         Dimmelo! –
-         Perché dovrei? –
-         Beh perché…perché…perché è il mio ultimo desiderio! Si da sempre un ultimo desiderio a qualcuno che sta per morire no?! Allora dimmelo! Dimmi perché Castiel sembra soggiogato da te, dimmi perché dici che ha superato il limite, dimmi che cosa vi lega a tal punto! – urlo tutto d’un fiato. Lo vedo alzare la testa indeciso. Poi la inclina da un lato e poi dall’altro. Chiude gli occhi e sospira.
-         E va bene, infondo sono pur sempre un gentil uomo. Ultimo desiderio concesso. Ti racconterò ogni cosa. –
Così dicendo si siede sul divano difronte a me e appoggia il coltello vicino a lui. Tento di muovermi ma subito mi ferma.
-         Attenta, una mossa falsa e ti affondo il coltello tra gli occhi. Ora sta brava ed ascoltami. O vuoi morire senza sapere la verità? –
Abbasso la testa in segno di sottomissione e mi fermo. Vedo che si tira in avanti e poggia i gomiti sulle sue ginocchia, portandosi le mani intrecciate davanti alle labbra.
-         Vedi tesoro, è successo tutto alcuni anni fa. Io e Castiel eravamo inseparabili, proprio come ora d’altronde. All’epoca avevamo tredici anni e giravamo spesso con una ragazzina. Si chiamava Beatrice ed era bella, slanciata e bionda. Tutti la snobbavano perché aveva dei modi di fare scontrosi ed associali, ma questo ai miei occhi pareva speciale. Sono stato io il primo ad avvicinarla e lei, come faceva sempre con tutti, mi ha liquidato. Ci ho messo parecchi mesi prima che accettasse la mia presenza nella sua vita. Successivamente, come ti ho già detto, ha iniziato a girare con noi. Ha sempre provato astio nei confronti di Castiel, anche se non ho mai capito bene il perché. Ma alla lunga aveva accettato anche lui come presenza nella sua vita. A me piaceva molto Beatrice, anzi si potrebbe tranquillamente dire che l’amavo. Già…l’amavo con tutto il cuore, e Castiel lo sapeva. Quando gliel’ho confessato, lui subito si è offerto di aiutarmi, dicendo che non sarebbe stato difficile farla innamorare. Ho accettato il suo aiuto e messo in atto i suoi consigli, che stranamente parevano funzionare. Vedi, quel delinquente del mio migliore amico era parecchio sveglio. Aveva già capito come rigirare le ragazze fino a farle cadere ai suoi piedi, ed aveva solo tredici anni!! In ogni caso, avevo fatto breccia nel cuore di Beatrice. O almeno questo è quello che pensavo, perché poi, il giorno del mio quattordicesimo compleanno, siamo andati tutti quanti nella casa abbandonata dove eravamo soliti giocare di nascosto dai nostri genitori. Io avevo con me una torta ed un coltello, per affettarla e mangiarla tutti assieme, ma quando sono arrivato li, ho avuto un’amara sorpresa. Ero arrivato prima dell’ora dell’appuntamento, perché volevo sorprenderli con la torta, ma loro erano già li, e quello che ho visto non mi è piaciuto proprio per niente – vedo il suo volto cambiare brutalmente espressione, mentre il viso si irrigidisce e gli occhi trasmettono rabbia da tutti i pori –Beatrice stava….Beatrice si stava dichiarando a Castiel. Quando sono entrato, lei era di fronte a lui, e ho sentito chiaramente le sue parole. “Io ti amo! Ti ho sempre amato dalla prima volta che ti ho visto!”. In quel momento non ci ho più visto, e ho fatto cadere la torta a terra spappolandola, mentre il mio cuore aveva appena subito il medesimo trattamento. Castiel e Beatrice si sono girati verso di me e mi hanno guardato increduli. “Come hai potuto?!” ho urlato a Castiel correndogli incontro. Volevo farlo fuori. Lui mi aveva appena rubato Beatrice, lui aveva appena infranto ogni mio sogno. LUI, che si era offerto di aiutarmi, ora mi stava distruggendo portandomi via la sola cosa che amavo! Mentre mi avvicinavo rapidamente a lui ho alzato il coltello ma quando l’ho abbassato per colpirlo, Beatrice si è messa davanti, ricevendo il colpo al suo posto. Il coltello l’ha trafitta proprio in gola, ho visto le sue labbra sussurrare qualcosa come un “ti stai sbagliando”. Ma non ci ho fatto troppo caso, dato che ero preda dell’ira e della disperazione, mentre il suo corpo si accasciava a terra esanime. Ho guardato Castiel con odio. “E’ tutta colpa tua. I suoi sentimenti, la mia reazione, la sua morte. È tutta colpa tua! Se tu non ci fossi mai stato, tutto questo non sarebbe mai successo! Sei un mostro e meritavi tu di fare la sua fine! Adesso andiamocene, e guai a te se ne farai parola con qualcuno” gli ho detto estraendo il coltello dalla gola di Beatrice. “se verrò anche solo a sapere che ne hai fatto parola con qualcuno, non esiterò a fare altrettanto con te. Non sei altro che una persona sporca e spregevole. Sei uno sporco assassino. È tutta colpa tua.” Così dicendo ho afferrato la torta ormai distrutta e me ne sono andato con Castiel, lavando accuratamente il coltello in un ruscello li vicino e buttando la torta prima di tornare a casa. Alcuni giorni dopo al notiziario è passata la notizia di una bambina scomparsa, e due mesi più tardi quella del ritrovamento del cadavere, che fortunatamente era stato sbranato da alcuni animali quindi non sono stati in grado di identificare la causa del decesso o altro. Da quel giorno in poi ho sempre avuto Castiel in pugno, facendo leva sul suo senso di colpa sono riuscito a plasmarlo a mio piacere. Ma nonostante tutto puf! Inizio a legare tanto con te e cominci a diventare così importante per me da farmi cadere ai tuoi piedi, e subito dopo fai lo stesso con Castiel! E quello li è così cretino da cedere a te! Ti rendi conto?! Così ora sono costretto ad uccidervi entrambi, perché non posso accettare nuovamente un torto simile da lui, ne tanto meno da te! –
Ora capisco…capisco il perché dei suoi sguardi truci e della sottomissione di Castiel. Capisco il perché Castiel voleva a tutti i costi tenere nascosta la nostra relazione. Capisco perché ribadiva continuamente che voleva solo proteggermi e nel biglietto ha scritto che per la non mettermi in pericolo era meglio non far sapere niente a Lysandro. I pezzi del puzzle iniziano a combaciare perfettamente, e mentre nella mia mentre si fa chiara la via della verità. Lysandro davanti a me si alza in piedi, cerco di muovermi ma la schiena mi fa ancora troppo male. Vedo che riafferra il coltello.
-         Non è necessario che tu lo faccia! Ci sono altri modi per risolvere la faccenda! –
-         Non credo proprio tesoro. Addio! –
Lo vedo alzare il coltello. Tento con tutte le mie forze di muovermi ma capisco di non riuscirci. Appoggio la testa a terra terrorizzata e mi metto le mani sopra, quando qualcuno improvvisamente apre la porta sbattendola.
-         Mani in alto! Si fermi immediatamente! –
Rialzo la testa di scatto e vedo alcuni poliziotti sulla soglia di casa. Mentre mille dubbi mi invadono la testa Castiel compare da dietro e corre nella mia direzione afferrandomi di peso.
-         Non te lo lascerò fare piccolo bastardo! – gli urla Lysandro mentre si avventa su di lui con il coltello.
Un poliziotto spara un colpo, colpendogli la mano e facendo finire a terra l’arma. Castiel mi tiene in braccio mentre indietreggia portandomi al sicuro. Inizio a piangere terrorizzata ma allo stesso tempo felicissima di vederlo. Lysandro si tiene la mano sanguinante e dolorante mentre con uno sguardo colmo di odio osserva Castiel.
-         Hai intenzione di farlo ancora?! Hai intenzione di portami via chi amo per la seconda volta?! Non te lo lascerò mai e poi mai fare! Non questa volta! –
-         Sta zitto! È finita l’epoca dei ricatti. Non starò più al tuo gioco. Non è colpa mia quello che è successo quel giorno, non lo è mai stato! E’ stata solo ed esclusivamente colpa tua! –
-         Che cosa stai blaterando?! È perché lei si è innamorata di te che è morta! –
-         Ti stai sbagliando! –
-         Non mi sto sbagliando! Vi ho visti! Ho sentito che ti stava dicendo quelle cose! –
-         Ma quelle parole non erano per me! – urla Castiel con tutto il fiato che ha in gola. Vedo Lysandro guardarlo con una forzata curiosità.
-         Che cazzo stai dicendo fottuto bastardo?! Come non erano per te?! –
-         No maledizione! No! Beatrice mi aveva chiesto esplicitamente di andare alla casa abbandonata prima perché aveva un favore da chiedermi. Così ci siamo incontrati li e mi ha detto che era da sempre innamorata di te, da prima ancora che le andassi a parlare per la prima volta. Mi aveva chiesto di aiutarla con la dichiarazione. Perché quello voleva essere il suo regalo per il tuo compleanno! Mi ha chiesto di stare li fermo ed ascoltarla, e di farle sapere cosa ne pensavo! Non immaginavamo che saresti arrivato prima! Ora capisci?! Lei stava solo provando con me la dichiarazione che voleva fare a te! Lei amava solo ed esclusivamente te, da sempre! E tu…e tu….l’hai uccisa, facendomi sentire un verme mentre in realtà io non centravo niente! Volevo solo aiutarvi ad essere felici…perché volevo molto bene ad entrambi! – Vedo Castiel stremato, capendo che ha appena tirato fuori dal suo corpo tutto il dolore che da anni teneva seppellito dentro di se, insieme alla verità di quel maledetto giorno che li aveva legati per sempre. Vedo il volto di Lysandro coprirsi di terrore, mentre le lacrime gli sgorgano dagli occhi. I poliziotti gli corrono addosso e lo ammanettano, mentre un velo di tristezza copre il suo volto, prima di lasciare il posto ad uno strato di follia.
-         Lei…lei amava me? Davvero? Era da sempre…innamorata di me? Sul serio?? Ahahahah lei amava me! Hai capito dannato bastardo?! Lei era mia! Solo mia! AHAHAHAHAHAHA! –
Urla mentre i poliziotti lo portano via. Uno di loro si avvicina a noi. Castiel mi appoggia sul divano.
-         Signorina lei deve venire con noi. È fuggita dall’ospedale in cui era ricoverata. Dobbiamo controllare le sue condizioni ed in oltre… -
-         Senta, so già cosa mi faranno a quell’ospedale. Mi faranno delle visite e poi mi manderanno da uno strizza cervelli. Beh non ne ho più bisogno. Perché il motivo per il quale ho tentato il suicidio è stato appena arrestato. Quindi non ho più motivo di ripetere un altro gesto tanto estremo. –
-         La capisco…ma devo portarla comunque in ospedale. Ha preso una botta alla schiena non indifferente –
Abbasso lo sguardo e capisco di non avere scelta. Castiel mi rialza dal divano ed io mi appoggio al suo petto. Saliamo in auto e ci dirigiamo all’ospedale. Mi riportano nella mia stanza ed indosso nuovamente la camicia da notte. Il medico arriva e mi visita, ma prima di andarsene gli spiego che ho sentito il discorso che aveva avuto l’altra volta con i ragazzi, e racconto anche a lui la bugia del suicidio. So che non è il caso di mentire su queste cose, ma giunti a questo punto, una bugia in più non mi avrebbe di certo fatto male. Il medico fa cenno di si con la testa ed esce dalla stanza. Io affondo nel letto e appoggio la testa al cuscino. Chiudo gli occhi ed elaboro tutto quello che è appena successo. Penso alla povera Beatrice, uccisa dal ragazzo che amava. E poi penso a me, che ho appena rischiato la mia vita. Riapro gli occhi non appena sento la porta della mia stanza aprirsi. Sapevo che sarebbe venuto da me. Castiel si avvicina e afferra una sedia e l’appoggia a lato del mio letto. Allungo la mano e lui l’afferra. Ormai non abbiamo più motivo di nasconderci.
-         Non avevo idea che tu e Lysandro foste legati da un segreto così grande –
-         Mi dispiace non avertelo potuto raccontare. Ma sono felice che tu stia bene e che non ti sia successo nulla di grave. Ora finalmente riesci a capire? –
-         Già…mi dispiace di aver insistito così tanto sul fatto di dirgli tutto. Se solo avessi saputo io.. –
-         Tu non avresti potuto fare niente, e nemmeno io. Ma in questo modo siamo riusciti ad incastrarlo, e questa è la cosa importante –
-         Come sapevi che ero in pericolo? –
-         Ti ho seguita. Quando abbiamo avuto quel “discorso” nel parco, sapevo che non potevi essere lontana, quindi mi sono nascosto li vicino ed ho aspettato. Poco dopo ti ho vista saltare giù dall’albero e andartene e ti ho seguita –
-         Ecco perché mi sentivo osservata! –
-         Già…mi avevi detto che saresti andata da lui e non mi sentivo sicuro, temevo che Lys avesse capito tutto e avrebbe dato di matto, quindi ho seguito ogni tuo movimento e quando ti ho vista sparire perché ti sei messa a correre ho capito che eri già a casa sua. Ho corso in fretta e furia e quando sono arrivato da lui e mi sono affacciato alla finestra ho visto che stava prendendo un coltello. Ho chiamato subito la polizia che si è diretta da me immediatamente. Intanto sono salito sulla pianta che portava alla finestra della stanza di Lys e ho osservato tutta la scena. Non ti ho persa di vista un attimo e mentre fuggivi da lui la voltante della polizia è arrivata. Abbiamo socchiuso la porta e stavamo per entrare quando abbiamo visto che ti ha sbattuta a terra e hai battuto la schiena. Poi sei riuscita a distrarlo ed in quel momento ho fermato i poliziotti, intravedendo, grazie alla tua richiesta, la chance di farlo confessare tutto di sua spontanea volontà. Il resto lo sai. –
Mi sento totalmente spaesata mentre Castiel mi racconta quello che è successo. Poco dopo mi guarda negli occhi e io non gli leggo dentro. Ho solo bisogno di sentirmi al sicuro in questo momento. Sento che mi stringe la mano, mentre nella mia mentre cerco di immaginarmi Beatrice.
-         Io le somiglio? – chiedo poi.
-         A chi? –
-         A Beatrice – Castiel sorride.
-         In parte si. Avete lo stesso splendido sorriso – abbasso lo sguardo.
-         Io te la ricordo? –
-         No. Perché tu per me sei Elisabeth e basta –
-         La ricordavo… a lui? –
-         Probabilmente si. Ecco perché si sentiva tanto attratto da te –
-         Tu ora come stai? –
-         Bene…finalmente. Non c’è più nulla che mi frena. E posso averti finalmente tutta per me! –
-         Sai…a dire la verità ad un certo punto ho pensato che fossi gay –
-         Che cosa vai blaterando – mi risponde irritato – il grande e magnifico Castiel gay? Ma non diciamo fesserie – rido divertita.
-         Scusami. E’ che ero talmente confusa dai tuoi continui sbalzi di umore che non capivo più niente. Ho cominciato a credere che il tuo nascondere la nostra relazione fosse o una questione di vergogna, o il semplice fatto che in realtà fossi gay. Perché non vedevo un senso nel tuo desiderio di non dire niente a Lysandro per non ferirlo. Mentre ora so il vero motivo e ti chiedo scusa –
-         Non hai motivo di scusarti, va tutto bene –
In quel momento entra una donna nella stanza. La osservo incuriosita. E’ davvero una bella donna. Alta con i capelli castani a caschetto, gli occhi verdi ed un delizioso vestitino color cielo che le aderiva perfettamente. Si avvicina al mio letto ed afferra una sedia. Poi si siede e mi osserva. Io contraccambio lo sguardo.
-         Tu devi essere Elisabeth. È un piacere conoscerti. Il mio nome è Arianna e --- -
-         Lei è la psicologa immagino – le interrompo bruscamente. Vedo che non abbandona il mio sguardo intimidatorio, anzi mi sorride dolcemente.
-         Esatto, e mi piacerebbe molto parlare un po’ con te, ti va? –
-         Se è proprio necessario…lui può restare? –
-         Certamente. Allora, ho saputo che hai tentato il suicidio a causa di Lysandro. Ti andrebbe di parlarmene? – stringo la mano di Castiel e poi lo osservo e lui fa altrettanto. “Stai al gioco” gli riferisco, prima che i miei occhi abbandonino i suoi.
-         Io e Lysandro ci siamo messi assieme ad inizio estate, mi ha proposto di mettermi con lui per fare ingelosire il ragazzo qui presente, dato che sapeva che ero cotta di lui. Ho accettato la sua proposta e con il passare del tempo con Lysandro stava diventando una cosa davvero seria. Tuttavia solo per lui, perché io continuavo ad amare inesorabilmente qualcun’altro. Alcuni giorni fa probabilmente deve essere cambiato qualcosa nel mio atteggiamento che lo ha messo in allarme, poiché mi ha invitata da lui e poi mi ha minacciata, dicendomi che si era accorto che mi stavo allontanando da lui e non voleva accettarlo, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenermi a lui, che era disposto ad uccidere Castiel se io non mi fossi innamorata di lui. Mi sono sentita male al pensiero di quello che avrebbe potuto fare allora mi sono avvicinata nuovamente a lui. Alcuni giorni dopo mi ha quasi violentata e sono fuggita, in quel momento mi sono ritrovata sulla spiaggia e, temendo che avesse visto la mia fuga come un totale rifiuto, che alla fine altro non era, lo avrebbe collegato a Castiel e sarebbe andato da lui per ucciderlo. Ho pensato che se io stessa fossi sparita per sempre, Castiel non sarebbe dovuto morire ed io finalmente sarei stata libera – abbasso lo sguardo. Dovrebbe reggere come storia. Infondo stiamo parlando di Lysandro. E abbiamo appena scoperto che ha una mente malata. Mi accorgo che la psicologa scrive qualcosa su un blocco di fogli che regge in mano poi si alza e mi ringrazia. La vedo uscire dalla porta mentre mi giro verso Castiel che mi guarda sorpreso.
-         E questa come ti è uscita? –
-         Ti pare che potessi dirgli che ho tentato il suicidio a causa tua? – subito mi porto la mano sulle labbra. Merda! Lui non sapeva che avevo tentato di farla finita per causa sua! Continuo a guardarlo negli occhi, mentre il suo sguardo si addolcisce.
-         Lo sapevo, non allarmarti. Sono stato io a tirarti fuori dall’acqua quella stessa notte. Qualcosa dentro di me è scattato ad un certo punto della serata e d’istinto sono corso alla piaggia. Li ho visto i tuoi vestiti e ho capito subito tutto. Ho chiamato l’ambulanza, mi sono tolto la giacca e mi sono tuffato. Ti ho trovata praticamente subito e ti ho portata fuori, poi ti ho avvolta nella mia giacca e ti ho stretta forte a me. Poco dopo è arrivata l’ambulanza che ti ha caricata e ti ha portata via, sono salito anche io perché volevano controllare anche me. Poche ore dopo ero a casa e ho chiamato Lysandro raccontandogli tutto. Siamo venuti a trovarti tutti i giorni mentre i medici ci chiedevano se sapevamo qualcosa a riguardo del tuo folle gesto. Ma nessuno dei due sapeva la verità, o almeno, questo è quello che gli ho fatto credere. Non potevo spifferare a tutti, soprattutto a Lysandro, per motivi che ora ben conosci, il perché hai deciso di farti fuori. In ogni caso la tua storia è brillante, se non per un piccolo dettaglio –
-         Ovvero? –
-         Se chiederanno la versione della storia a Lysandro, le cose non combaceranno – mi mordo il labbro. Merda! Non ci avevo pensato…
-         Beh ma Lysandro è fuori di testa, dubito che gli crederanno in ogni caso – affermo con uno sguardo speranzoso. Castiel si appoggia allo schienale della sedia sfregandosi la testa con la mano.
-         Spero vivamente che tu abbia ragione… -
Il medico entra nella stanza e si avvicina al mio letto. Mi dice che non c’è nulla di anormale negli esami e mi da il permesso di tornare a casa. Mi scuso per la mia fuga di qualche ora prima e me ne vado dall’ospedale, stringendo ancora la mia mano a quella di Castiel. Saliamo su un autobus e scendiamo a casa sua. Capisce subito che non mi va di restare sola e mi porta da lui. Entriamo in casa e ci facciamo una pasta veloce, poi saliamo in camera sua e ci accoccoliamo nel suo letto. Castiel mi avvolge fra le sue braccia mentre io mi inebrio del suo profumo.
-         Adesso posso essere davvero la tua ragazza? – sento che mi stringe.
-         Ora finalmente si –
-         Davvero? –
-         Certo –
-         Davvero, davvero? –
-         Ti ho detto di si –
-         Allora sugelliamo la cosa con un bacio –
Alzo lo sguardo e sento che i suoi occhi mi fissano nell’oscurità. Chiudo gli occhi mentre le sue labbra trovano subito le mie. È un bacio caldo e sensuale. Quando le nostre labbra si allontanano mi riappoggio nuovamente al suo petto. Addormentandomi tra le braccia di quello che è finalmente diventato il mio ragazzo.
Quando riapro gli occhi mi trovo in un posto che non conosco. Sembra un enorme campo di girasoli. Mi guardo intorno e non vedo niente altro che una luce abbagliante e fiori ovunque. Comincio a camminare incuriosita. Quest’a senz’altro non è la stanza di Castiel!  Sorrido, ricordandomi finalmente che l’incubo Lysandro è finito. Ma dove mi trovavo? Che fossi…in un sogno? Mi guardo le mani, e così facendo mi accorgo che indosso un lungo abito bianco in pizzo. Quando rialzo lo sguardo un colpo di vento agita tutti i girasoli e mi scompiglia i capelli. Non appena cessa, alzo la mano per ricompormi mentre sento che l’altra viene afferrata da qualcosa. Mi volto e vedo una dolce bambina bionda che mi stringe la mano e mi sorride dolcemente. Io la guardo con aria interrogativa.
-         Ti piacerebbe sapere cosa lega te e Castiel? – i miei occhi si sgranano. Come faceva a saperlo? – se ti interessa, io posso dirtelo –
Così dicendo molla la mia mano e ridendo inizia a correre, scomparendo tra i girasoli. Cerco di inseguirla ma invano. Entro nel campo e la cerco disperatamente.
-         Ehy tu! Dove sei finita?! –
Non ottengo risposta. Cerco ancora ma non la trovo. Ad un certo punto una voce alle mie spalle compare dal nulla.
-         Sono qui –
Mi volto e da in cima alla collina, circondata dai girasoli, quella bambina mi porge una mano. Allungo la mia avvicinandomi.
-         Ma chi sei? –
-         Io? Sono Beatrice! –
La mia mano sta per afferrare la sua, quando la sveglia suona. Scatto tirandomi su improvvisamente dal letto, facendo cadere Castiel. Subito si alza imbronciato e spegne la sveglia.
-         Capisco che hai un risveglio brusco ma non è il caso di agitarsi così tanto per una sveglia! –
Mi fiondo su di lui e lo guardo negli occhi, capisce subito che qualcosa non va.
-         Che c’è? Che è successo? – mi guarda preoccupato.
-         Ho appena sognato una bambina che diceva che poteva dirmi cos’è che ci lega –
-         E allora? Che vuoi che sia…era solo un sogn--- -
-         Mi ha detto di chiamarsi Beatrice –

Commento dell'autore: E rieccomi con un altro sconvolgente capitolo. Come fa Beatrice a conoscere il segreto che lega lei e Castiel? E perchè proprio lei compare improvvisamente nei sogni di Elisabeth? Se vi va lasciate una recensione, mi piacerebbe molto sapere il vostro parere e cosa pensate a riguardo della mia idea. Non vorrei che diventasse una cosa troppo esagerata per cui le critiche sono ben accette!!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: BabyLolita