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Autore: laulaury    26/08/2013    3 recensioni
Sul podio delle coppie più amate della saga di Dragon Ball un gradino non può che essere riservato a Crilin e C18. La loro storia d'amore è lacunosa e lasciata nell'ombra. Orsù, dunque, accendiamo le luci e sveliamo i dettagli di questa particolare coppia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin, Muten, Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V: Che ti succede Crilin?


C18 era già entrata nella sua stanza. Un asciugamano la cingeva partendo da appena sotto le clavicole fino a coprire una piccola porzione di cosce; i capelli erano sciolti ma ancora umidi e di tanto in tanto una goccia d'acqua cadeva dalle punte. Sentiva il peso di uno sguardo sulle sue spalle. Girandosi la ragazza aveva seguito l'ombra che si estendeva fino ai suoi piedi. Alla fine ci aveva trovato Crilin. Era in piedi sull'uscio della porta. La biondina avrebbe voluto chiedergli:" Che stai cercando qui?" ma non aveva fatto in tempo. Il giovane le era corso incontro e l'aveva ammutolita con un bacio. Era chiaro che ciò che stava cercando era proprio lei. Delicatamente le aveva sfilato l'asciugamano e, poggiandole la mano sul petto, l'aveva fatta chinare supina sul letto. La pelle di lei era così fresca e profumava di frutti di bosco. Crilin la baciava avidamente sulla pancia. Il piacere di lei era salito vertiginosamente quando il ragazzo aveva cominciato a baciarle i seni morbidi ed accarezzarla con la punta delle dita tra le cosce. Salitole a cavalcioni per  incontrare le sue labbra, la ragazza gli aveva abbassato i boxer, senza levarli, ma abbastanza da lasciare scoperto il membro eccitato. Lui le schiudeva le gambe delicatamente e si era infilato tra le sue grazie. I due si muovevano sinuosamente come fossero un corpo solo. Finito l'amplesso erano rimasti abbracciati. Crilin stringeva poderosamente la carne di lei tra le dita come volesse assicurarsi che non fosse un sogno, che lei fosse veramente lì in carne ed ossa... e circuiti. Lei teneva la testa appoggiata al petto di lui e, tra le sue carezze, si era addormentata.


Il sole era alto nel cielo ed entrava prepotente dalla finestra portando con sé anche un calore ustionante. Aveva colpito in pieno le palpebre della giovane biondina che dormiva. C18 aveva portato le mani agli occhi per coprirseli. Ormai era sveglia, tanto valeva alzarsi. Con la vista ancora appannata si era chiesta che ore fossero. Tutto sommato non appena la vista si era fatta più chiara a quella domanda se n'era sostituita una più importante: dov'era Crilin? La ragazza si era infilata la biancheria ed una maglietta oversize che le lasciava scoperta una spalla e le gambe. Al tavolo della cucina Genio, Oscar e Tartaruga avevano appena finito di pranzare. " Ah buongiorno cara! Vuoi qualcosa da mangiare?" l'aveva salutata l'anziano maestro. C18 aveva completamente ignorato la domanda e si era seduta sul divano con aria seria e le braccia conserte. Come se le avesse letto nella mente la sua preoccupazione Genio l'aveva informata:" Se cerchi Crilin se n'è andato via stamattina presto. Non sappiamo altro se non che ha preso con sé tutta la sua roba.". La ragazza si era alzata di scatto:" Credi che me ne importi qualcosa?" aveva ribattuto e visibilmente seccata era tornata al primo piano. Una volta salite le scale i suoi occhi erano caduti proprio sulla porta della stanza di Crilin che era aperta. Entrando, la giovane aveva potuto constatare con i suoi occhi che Genio non mentiva: la stanza era completamente sgombra. Una furia incontenibile le stava nascendo dal profondo e cresceva sempre più. La ragazza aveva sfoderato un'aura potentissima che aveva creato un violento terremoto sull'isola. Si era trattenuta dal distruggere tutto solo perché quella era l'unica casa in cui poteva sperare di vivere. Perché aveva creduto alla falsa cordialità di quel ragazzo. Come aveva potuto mostrarsi debole. Avrebbe dovuto eliminare quel moscerino subito, la prima volta che lo aveva incontrato.

La biondina era scesa in spiaggia. Si era seduta a terra con le gambe raccolte tra le braccia e il mento appoggiato alle ginocchia. Di tanto in tanto affondava una mano nella sabbia; ne prendeva una manciata e, facendola scivolare tra le dita, la lasciava ricadere al suolo. Era un'attività che la placava un poco. Era rimasta in quella posizione per tutto il pomeriggio. Ormai il sole stava tramontando. Genio le si era avvicinato e le aveva chiesto se avesse voglia di aiutare Oscar con la preparazione della cena. La ragazza aveva continuato a tormentare la sabbia senza dar risposta all'anziano. "C18 vedrai che Crilin torna. Magari é andato a prenderti un regalo di San Valentino! Se non fosse così posso sempre consolarti io!" Genio aveva pronunciato queste parole avvicinandosi alla ragazza che per tutta risposta gli aveva sferrato un pugno fortissimo sulla testa tanto da farlo cadere sul mento. " Almeno l'ha fatta muovere." aveva scherzato Oscar mentre osservava la scena.
Tenedosi dritta sulle gambe la ragazza si era fatta tenebrosa in volto. Non poteva starsene lì ferma a disperarsi. Doveva trovare il piccoletto e vendicarsi.

Ed ecco che, senza avvertire nessuno circa la sua destinazione, C18 prendeva il volo a gran velocità. La biondina aveva pensato di dirigersi verso la città dell’Ovest con la speranza di trovare Crilin a passeggio tra le vie principali. Avendo scrutato ogni vicolo e ogni angolo invano. D'un tratto si era ricordata di un particolare molto importante. Aveva, così,  optato per un altro piano. C18 non sapeva dove abitasse Crilin, ma conosceva la casa del suo migliore amico: Goku.
La ragazza volava a velocità impressionante con il fuoco negli occhi. Arrivata alla casetta della famiglia di Goku non aveva trovato il padrone di casa, poiché era ancora nell’aldilà. Vi erano, però, l’indisponente moglie e il figlio Gohan. “Non preoccupatevi, non vi farò del male se mi direte dove posso trovare Crilin!” chiedeva la giovane cyborg. Notando l’espressione seria di lei Gohan aveva replicato:” Non te lo dirò se prima non mi spieghi perché lo stai cercando.”.
“Devo dargli una lezione. Dai, dimmi dove abita! Non ho tempo da perdere!” aveva ribattuto minacciosa la ragazza.

In quel momento un punto luminoso si stava avvicinando ad alta velocità. Avvicinatosi era stato facile riconoscere la sagoma di Crilin. Insoddava dei pantaloni bianchi e una camicia rossa che svolazzava al vento. Era atterrato di fretta e furia. Il ragazzo si stava avvicinando a C18, ma non aveva fatto in tempo a proferir parola che lei gli era corsa incontro aggressiva urlando:” Hai fatto male a venire qui!”.
Stava per colpirlo con tutta la sua forza quando Gohan era intervenuto a favore dell’amico. “Gohan no!” aveva urlato Crilin ma non era servito.
Il calcio del ragazzino era stato talmente potente che aveva scaraventato la biondina lontano facendola sbattere contro di una roccia. Mentre la vista di lei si annebbiava, i suoni si facevano sempre più lontani e ovattati e tutto diventava nero, C18 vedeva Crilin soccorrerla e sollevarla sulle braccia. E poi il buio.


[Angolo dell'autrice: Lo so, lo so, anche questo capitolo è un po' breve. Almeno spero che sia apprezzato il fatto di avervi fatto attendere poco per il seguito XD. A parte gli scherzi, mi auguro che la storia vi intrighi e vi piaccia tanto da voler proseguire nella lettura. Ringrazio nuovamente le buone anime che commentano sempre, i lettori che hanno inserito questa storia tra le preferite/seguite e un grazie anche ai lettori di nicchia che preferiscono rimanere nell'ombra. Sono sempre molto ripetitiva nei commenti finali, giuro che nei prossimi inserirò qualcosa di più originale. A presto ;-) ]
  
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