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Autore: Eyes of Ice    28/08/2013    3 recensioni
Ditemi che è un brutto sogno, anzi un incubo! Sbatto le ciglia, ma quella immagine permane. E' tutto vero. Gli attimi passano come i minuti ma mi rendo conto che quella visione non cambia. E allora capisco, e vorrei non averlo fatto! Realizzarlo mi devasta più di quanto mi sarei aspettata. E poi succede. Qualcosa si rompe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

"Forza sbrigatevi con quei documenti!"
"Ehi tu l'hai trovato?"
"Come sta andando con quel parere?"
"No,no,no cosi non funzionerà mai! Ma dove ti sei laureato?? Noi qui dobbiamo difenderli i nostri clienti, non accusarli!!"
"Ehi schiavo, tra 20 minuti si va in scena, muoviti!!"

Voci. Gente. Persone che ogni giorno lottano per parare il culo ai propri clienti a volte nel bene, a volte adoperando tecniche poco corrette. Voci sovrapposte. Gente che va a destra, chi a sinistra. Tacchi che si muovono ovunque. Uomini dall'aspetto dignitoso che controllano che tutto il lavoro svolto sia perfetto.

Un po' più tranquillo è uno studio, o meglio LO studio... o almeno non ci sono urla di disperazione.
"... Ooh dio!! Come fai ad essere cosi perfetto!?!"
"..."
"Ehmm capo le vorrei ricordare del colloquio di domani a pranzo...!"
"Certo, certo. Dopo!!"
Gemiti riempiono la stanza in cui due figure sicuramente non stanno giocando a scacchi... I capelli verdi di lei cadono lungo la scrivania in vetro, su cui qualche minuto prima vi erano fogli di ogni genere adesso malamente buttati sul pavimento in marmo. Per fortuna le pareti in vetro erano state accuratamente oscurate dalle tende veneziane, che in caso contrario avrebbero offerto uno spettacolo vietato ai minori.
Tutti sapevano, in ogni caso, cosa stesse succedendo in quella stanza. Tutti erano a conoscenza di chi ci fosse in quella stanza. Tutti sapevano, ma nessuno parlava della faccenda. E cosi, mentre il capo si stava scopando la sua segretaria, dei tacchi risuonarono nell'atrio dell'ingresso, circondato da vetrate che permettevano una vista mozzafiato di Manhattan: dopo aver svoltato un paio di volte il suono di tacchi era inesorabilmente vicino alla porta che celava al suo interno un incontro particolare...
"Capo, questi sono le informazioni sul caso Mcgregor. Ho trovato delle notizie interessanti su l'imputato, notizie della massima importanza" proruppe la donna entrando nello studio Shirogane.
" Fujiwara! Quante volte ti devo ripetere che devi bussare prima di entrare?!" disse la segretaria alterata di essere stata interrotta.
"Non saranno mai abbastanza, credo... comunque sono sicura che potrete continuare da dove eravate rimasti più tardi! Adesso abbiamo del lavoro da sbrigare!" replicò andando ad accomodarsi su una poltrona dello studio e appoggiando gli importanti documenti sul tavolino.
"Lory, lasciaci soli." disse l'uomo passandosi le mani sulla faccia e successivamente sui capelli con il tentativo mal riuscito di rendersi presentabile.
La segretaria, seppur sbuffando, alzò i tacchi e se ne andò avendo però l'accortezza di non sbattere la porta, mai avrebbe voluto che il capo più tardi la sgridasse e le negasse l'appagamento tanto desiderato.
"Allora dimmi!" parlò il capo tornando serio e sedendosi sulla poltrona adiacente a quella su cui si sedette la viola.
"Ryan, francamente credo che questo caso si rivelerà particolarmente complesso!"
"Fujiwara non sta a te giudicare la difficoltà o meno del caso. Tu, in quanto para-legale, hai il compito esclusivo di trovare informazioni, è per questo che ti pago. Per il resto lascialo giudicare a me se e quanto è difficile un caso!" disse Ryan mantenendo un tono freddo e calcolato.
"Non credo che riuscirai a cambiare questo aspetto del mio carattere, senò a quest'ora, con tutte le volte che mi hai fatto questa ramanzina, sarei dovuta essere licenziata, ed invece eccomi qua!"
"Non tirare troppo la corda, c'è il rischio che si spezzi! - ribattè Shirogane per poi scoppiare a ridere - Certo che siamo proprio due bambini delle volte!"
"Si, già..."
"Comunque ti avviso: non prenderti tutte queste libertà solo perchè hai sposato il mio migliore amico. Mi conosci bene ed altrettanto bene sai che non mi farei molti scrupoli a lasciarti a casa."
"..."
"Allora! Per quel caso?? Novità?" disse raccogliendo la pila di fogli sul tavolino e cominciando a sfogliarli.
"Si, sappiamo che il signor Mcgregor è venuto a mancare. La sua rivista ci è valsa una fortuna. Mcgregor ha lasciato il suo patrimonio di dieci aziende e la rivista ai suoi due figli: Cristian e Herik."
"Non mi dici niente di nuovo, altro??"
"Ci è stato chiesto di dividere i beni equamente."
"Ed è per questo che devo occuparmi io di questo caso? Una semplice divisione?"
"Dettaglio poco noto: si odiano a morte! Il signor Mcgregor ha impostato il testamento in modo di riavvicinare i suoi due figli, e tu, sei il migliore nel mettere insieme persone che non si vedono di buon occhio. In fondo sei o non sei il proprietario dello studio legale più importante di tutta New York?"
"Assolutamente. Altro??"
"Si. Tu sei stato richiesto da Herik Mcgregor e quin... "
"Aspetta. Questo Lory non me l'aveva detto. credevo che mi sarei occupato dell'intero caso per trovare l'accordo per ambedue le parti!"
"Inizialmente sembrava che effettivamente i signori Mcgregor avessero richiesto entrambi il nostro intervento, ma all'ultimo istante Cristian Mcgregor ha deciso di rivolgersi ad un altro studio."
"... Bene. Allora dimmi con chi dovrò avere a che fare??"
"Questo è il punto! Ancora non si sa il nome dello studio con cui dovremo trovare un accordo e a quanto pare il signor Mcgregor ha tutta l'aria di voler tenere segreta la notizia. In ogni caso avrai modo di scoprirlo domani."
"Perchè? Che cosa succederà domani?"
"Ma come la tua segretaria non ti ha avvertito?? Domani hai l'incontro con la contro parte a panzo! Mi domando perchè continui a tenerla come tua segretaria se non sa svolgere il suo lavoro, o almeno quello per cui dovrebbe essere pagata. Poi se scopare con il capo è segnalato nel contratto..."
"Ok, capito l'antifona. Sicuramente non ero particolarmente concetrato prima a quello che mi diceva... " affermò regalando a Pam un sorriso malizioso.
"A domani capo... "

Molto tempo dopo, quando ormai l'intero palazzo rimase vuoto, Ryan Shirogane spense le luci del suo ufficio e si diresse verso gli ascensori: una volta arrivato al piano terra si soffermò a guardare l'incisione all'ingresso dell'imponente palazzo:
 
BENVENUTI ALLA SS LAW FIRM

***
 
"Lory! Chiamami Akasaka" "Ah Lory fammi avere un caffe, senza zucchero! Mi raccomando." "Ah e portami un'aspirina!"
"Mamma mia povera Lory. La fai correre a destra e a sinistra. Sono certo che non resisterà a lungo se continui a fare così."
Alzo gli occhi al cielo a sentire certe cose.
"E' il suo lavoro. Non la pago certo per la ginnastica da letto che pratichiamo" affermai sorridendo appena.
"Ah si??! Molti allo studio pensano esattamente il contrario... "
"Kyle ti ho fatto chiamare no perchè ho bisogno che la mia coscienza mi giudichi. Io ho chiamato l'avvocato Kyle Akasaka, ovvero ho chiamato uno dei miei soci anziani. Se non sei lui ti prego di uscire da questo studio!" dissi appoggiandomi completamente alla sedia e voltandomi per ammirare Manhattan appena sveglia.
"Di cosa hai bisogno?" chiese Kyle sedendosi su una sedia di fronte a me.
"Oggi sarò fuori per discutere con un cliente e con la controparte ad un pranzo di lavoro. Ho bisogno di qualcuno che controlli che qui tutto funzioni come dovrebbe. Se dovessi trovare anche un solo problema ti riterrò responsabile!" esclamai girandomi per fissarlo negli occhi.
"Ok, non ci sono problemi. Sai che di me ti puoi fidare!"
"Bene. Vai inoltre a dare una mano a Mina: controllare tutti i tirocinanti è un lavoro snervante, e considerando che se ne sta occupando Mina... "
"Ho capito, non vorrei mai che uccidesse qualcuno! - disse Kyle alzandosi per poi incamminarsi verso la porta - ah Ryan!"
"Mmh?"
"Tieni, prendi!" disse lanciandomi una bustina di aspirina e uscendo dalla stanza.
"Grazie!" "Allora Lory!! Questo caffe??"

***
 
"Allora Chatwal New York Hotel... Niente male come ritrovo!" dissi parcheggiando l'auto ed entrando all'interno dell'hotel. Attendo alla reception il mio cliente leggendo un giornale; quando finalmente lo vedo dalla porta vetrata, mi incammino verso di lui.
"Herik Mcgregor?"
"E lei deve essere il famoso Ryan Shirogane!" disse stringendomi la mano.
"Ci vogliamo accomodare nell'attesa che arrivi suo fratello?"
"Certamente. Anche se non sarebbe la prima volta che desse buca ad un appuntamento così importante!"
"Sono certo che questa volta non potrà mancare."
"Lo spero, comunque vorrei esporle la situazione... "
"Non ora! Sa, preferisco lavorare sul mio territorio. Parlare d'affari in una reception di un hotel non è consigliato... telecamere ovunque, pericolosamente controproducente!"
"Ha ragione! Ero sicuro di aver fatto una buona scelta!"
Mentre stavamo chiaccherando venimmo interrotti dall'arrivo di Cristian Mcgregor e del suo avvocato. Squadrando il legale mi accorsi subito che batterlo non sarebbe stato un problema.
"Salve,è un piacere fare la vostra conoscenza. Mi presento sono Ryan Shirogane, legale del qui presente Herik Mcgregor" dissi porgendo la mano a Mcgregor due.
"Salve, anche se credo che piacevole non sia il termine che userei - diretto e sincero. Mi piace - Oggi avrei voluto presentarvi il mio legale, ma sfortunatamente era impegnato in un processo. Per questo colloquio preliminare mi hanno mandato l'avvocato White a fare le sue veci."
"Mi dispiace ma io non intendo trattare nulla se non con il vostro avvocato di prima linea. La seconda scelta non mi alletta molto volentieri" controbattei io pronto ad andarmene. Questo era un insulto alla mia persona.
"Capisco a pieno la vostra presa di posizione, per questo avrei pensato che magari possiamo organizzare un altro appuntamento nel vostro studio."
intervenne l'impacciato avvocato. Soffermai la mia attenzione su questo novellino, bravo a parole, che adesso stava prendendo dalla tasca del suo completo - tra l'altro di pessima qualità - il telefono.
"Se mi permettete provo a telefonare l'avvocato senior per sapere quando sarà possibile per un incontro."
Attesi. Attimi. Secondi. Minuti interminabili fino a quando il novellino non cominciò a parlare.
"Salve avvocato - disse White un pò intimorito - Non succede nulla di preoccupante avvocato, è solo che la controparte non ha intenzione di procedere con il colloquio oggi, e quindi io ho proposto di prendere appuntamento nei giorni successivi cosìcché lei possa essere presente. - ... - Il motivo di tutto ciò è che la controparte si rifiuta di parlare con... me. O meglio vorrebbe parlare con l'avvocato che si occuperà della faccenda e non con un suo sostituto momentaneo. - ... - Per il cliente non ci sono problemi. Certo, va bene." chiuse cosi la chiamata per poi rivolgersi a me.
"Se per lei va bene l'appuntamente è organizzato tra due giorni nel suo studio alle 15 in punto."
"Certo, sempre che non abbia altri appuntamenti previsti per quel giorno - salutai l'avvocato White e il signor Mcgregor. - Allora Herik, adesso andiamo nel mio studio a parlare un po' del caso" dissi dirigendomi verso la macchina.

***
 
"Ehi Lory, porta qui i documenti riguardante il caso Mcgregor." "Allora si accomodi e cominci a parlare."
"Mi ha sempre odiato!"
"Potrebbe essere l'occasione per ricominciare da capo!"
"Mi piacerebbe, davvero ma...ha visto come ci siamo comportati durante l'incontro, non una parola. Nemmeno un saluto. Chistian non vuole!"
"Potrebbe sorprenderla! - dissi calmo - Secondo quanto dice il testamento noi dovremmo trovare una ripartizione delle aziende che vi soddisfi entrambi. Ma io voglio che sia soddisfatto lei."
"Sa che cosa mi soddisferebbe?? Voglio la mia rivista. Io e mio padre ci abbiamo lavorato per anni e significa tutto per me, e non voglio che adesso arrivi lui e distrugga tutto quello per cui io e mio padre abbiamo lavorato!"
"Perchè Christian ce l'ha tanto con lei?" chiesi incuriosito.
"Perchè nostro padre decise di lasciare sua madre per sposare la mia e lui incolpa me."
"Perchè pensa che sia colpa sua?"
"Sa che vuol dire avere qualcuno che ti odia solo per gelosia?" Oh eccome se lo so.
"Lei avrà la rivista!" esclamo convinto. Appena il mio cliente se ne andò, entrò Kyle... sembra un po' come il cambio di guardia: esce uno, entra l'altro.
"Allora?" mi chiese sedendosi di fronte a me.
"Siamo sulla stessa lunghezza d'onda - dissi rilassandomi e lanciando un tiro nel mini canestro - yes!" esultai.
"E cosa vuole?"
"Segreto professionale, ricordi?"

TBC

P.S. I dialoghi di ambito giuridico sono tratti dal telefilm "The Suits".

 
  
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