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Autore: Aryuna    13/03/2008    5 recensioni
Kagome e Inuyasha, odiati compagni di classe e di banco da tre lunghissimi anni. Kagome, stanca di venir presa di mira dal mezzodemone, organizza una vendetta con sua cugina Kikyo, ex-fidanzata del ragazzo. L'ho scritta assieme ad Emiko92. La storia, il progetto e l'ambientazione sono mie, gli sviluppi e i dialoghi li abbiamo scritti assieme! E' la mia prima fanfict, speriamo bene! (siate indulgenti, è pure abbastanza lunga)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La vendetta

La verità




Kagome si fece coraggio, e chiamò a casa di Kikyo. Erano le otto del mattino.

<< Pronto? >> rispose una voce femminile, assonnata.

<< Pronto, zia? Sono Kagome >> disse la ragazza cominciando a giocare con il filo del telefono. Ecco, era già nervosa.

<< Oh, Kagome! Come stai tesoro? Come mai chiami a ques’ora? >>

<< Sto bene, grazie. Per caso c’è Kikyo? >>

<< Mi spiace, ma è già uscita per andare a scuola. Ti serve qualcosa in particolare? >>

<< No, grazie comunque. E scusa per l’ora >> rispose lei, prima di riattaccare.

Kikyo era uscita, e tutto perché Kagome non aveva voluto chiamarla troppo presto. Doveva assolutamente incrociare la cugina prima che parlasse con Inuyasha, e si accorgesse che gli aveva messo il rosario.

Prese la cartella e uscì di casa, facendo le scale di corsa. Non cadde per miracolo.

Quando arrivò alla stazione, scoprì che la metro non funzionava per un guasto. Ma perché le disgrazie avvengono tutte insieme? Cominciò a fare il tragitto a piedi, ma era troppo lungo per farlo tutto correndo. Si dovette fermare più volte con il fiatone. Alla fine era stato un bene uscire in anticipo, perché almeno non arrivò in ritardo, Ma perché Kikyo era uscita di casa così presto? Abitava lì vicino, e gli ci voleva una decina di minuti per arrivare a scuola. Che senso aveva arrivare con quaranta minuti di anticipo?

<< Kagome! >> urlò Koga non appena la ragazza entrò in classe << Stai bene? Hakkaku e Ginta mi hanno detto di averti vista con Inuyasha e… >>

La ragazza rimase perplessa, mentre il lupo si interrompeva, e la fissava sconvolta. Si avvicinò ad annusarle i capelli.

<< Ma… hai il suo odore addosso! >> strillò, facendo girare tutti i presenti, Inuyasha compreso, che prima arrossì, e poi impallidì.

Kagome ricordò che non aveva lavato i capelli. Non ci aveva pensato, in effetti, dato che erano puliti. Koga gli annusò la mano, e poi il collo. Kagome lo allontanò con un ceffone.

<< Ma che fai? >> chiese arrabbiata e arrossendo. Koga sembrò non far caso allo schiaffo, e fece un respiro di sollievo.

<< Meno male, è solo superficiale >> disse, lanciando un’occhiataccia ad Inuyasha, che fece finta di niente. Ma di cosa parlavano? Odore superficiale? Anche il giorno prima, Hakkaku e Ginta avevano parlato di odore.

La campanella suonò, e Kagome si rese conto di non essere riuscita a parlare con Kikyo. Fermò Koga, che stava uscendo.

<< Koga, dì a Kikyo che devo parlargli, e di non parlare con nessuno, NESSUNO, prima di aver parlato con me, va bene? >>

<< Ok >> rispose lui perplesso, uscendo dalla classe. Kagome tornò al posto sospirando. Anche Inuyasha la stava guardando perplesso.

All’ora di pranzo, Kagome si accorse di essersi scordata il bento.

<< Non ti preoccupare, io posso non mangiare volendo >> disse Inuyasha tranquillo.

<< Tu si, ma io no >> rispose lei scocciata, dirigendosi verso la mensa. Si sedette accanto a Kikyo, dividendo il suo pranzo, e Koga si mise vicino a Inuyasha.

<< Che c’è? >> chiese la cugina in un sussurro, finito il bento.

<< Ti devo parlare… da sola >> aggiunse, con un’occhiata che diceva tutto. Kikyo si alzò, sussurrando, ma in tono udibile agli altri:

<< Mi accompagni in bagno? >>

<< Sicuro >> rispose l’altra alzandosi. Inuyasha le guardava sospetto, ma poco interessato. Non poteva certo immaginare la ragione di quel mistero.

<< Allora, che succede? >> chiese Kikyo attraversando il cortile.

<< Kikyo, ho messo il rosario a Inuyasha >> disse Kagome. Il solo pensarci la faceva sentire male.

<< Ce l’hai fatta? Perfetto! >> disse la cugina allegra, ma la sua allegria svanì vedendo il pallore sul volto di Kagome.

La campanella squillò, attirando l’attenzione degli alunni, loro due escluse.

<< Kagome… cos’è successo? >> chiese Kikyo preoccupata.

<< Oh, Kikyo. Sono stata così cieca. Non mi sono resa conto di come lui avesse sempre tenuto a me >> disse tra i singhiozzi.

<< Ti sei innamorata di lui? >> chiese la cugina dopo un lungo silenzio. Kagome annuì, con gli occhi lucidi. Kikyo l’abbracciò, prendendola alla sprovvista.

<< Kagome, stupida! Perché non me lo hai detto? Non ti avrei mai obbligato a fare questo se tu non avessi voluto >> la strillò lei a bassa voce, consolandola contemporaneamente. Kikyo non la odiava per essersi innamorata di Inuyasha. Già questo, la fece sentire sollevata.

<< Kikyo, il rosario anti-demone… lui ce l’ha… gliel’ho messo perché ho scelto la vendetta. La nostra vendetta. Non gli ho parlato subito, ma poi lui mi ha sentito fuori scuola mentre parlavo con un cane e… >> spiegò Kagome, parlando a voce alta tra i singhiozzi << …e funziona se gli dico “A cuccia” >>

Il tonfo che seguì fece impallidire la ragazza. Non ebbe il coraggio di voltarsi. Kikyo impallidì, spostando lo sguardo su Inuyasha che si rialzava da terra. Kagome prese un respiro profondo, e si voltò a fronteggiarlo. Nei suoi occhi lesse due sentimenti: delusione e rabbia.

<< I… Inuyasha >> balbettò con le lacrime agli occhi.

<< Ero venuto a chiamarti per tornare in classe >> disse con voce afona. Per Kagome fu come una pugnalata.

<< I… Inuyasha io… fammi spiegare, non so cosa hai sentito ma… >>balbettò lei, ma l’hanyou non la fece parlare.

<< Ho sentito quello che dovevo sentire. Rosario, vendetta… la vostra vendetta >> aggiunse lanciando un’occhiata d’odio ad entrambe << e “A cuccia” >>

Kagome stava tremando.

<< Non è… non è come sembra… non hai sentito tutto, fammi spiegare! >>

<< NON VOGLIO SENTIRTI >> ringhiò lui, perdendo il controllo. Kagome sentì le gambe abbandonarla, ma doveva restare in piedi. Non poteva finire così, non doveva.

<< Inuyasha… all’inizio era così, ma ora… >>

<< Ti aspetti che me la beva? >> ringhiò il ragazzo << Di nuovo? Non sono così stupido Kagome. Abbindola qualcun altro >>

La ragazza fece per ribattere, ma lui gli voltò le spalle e se ne andò. Vide la sua schiena allontanarsi, e sentì che non si sarebbe voltato. Stava diventando tutto nero, le gambe si fecero molli, e cedettero. L’ultima cosa che vide, fu il cielo. L’ultima cosa che sentì, l’urlo di Kikyo. Ma lui, non si voltò.

<< Oh, mio dio! KAGOME! >>






Questo capitolo è corto, ma mi veniva da piangere mentre lo scrivevo (e pensare che io almeno so come finirà la storia, poveri voi ç.ç). Spero di riuscire a postare un altro capitolo, almeno per non farvi finire la giornata con un capitolo in sospeso come questo. Comunque, dato che tra due capitoli ho bisogno di un dialogo che ha Emiko sul suo pc, e lei non ha internet, e io ho la febbre…. >.>’ Insomma, speriamo che mi passa così posso prenderlo da lei e scrivere il capitolo, o sono costretta a sospendere finché non la vedo. Sperando di riuscire a postare il prossimo capitolo oggi (sottolineando che nemmeno quello è allegro…)

  
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