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Autore: Ohra_W    07/09/2013    1 recensioni
"A volte in un momento buio si può trovare un barlume di felicità... basta solo saperla riconoscere..ed essere nel posto giusto al momento giusto!"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Dougie… Doug… ma che stiamo facendo?” Asia cercò di interrompere la foga di Howard, ma con scarsi risultati. “Non lo so, ma mi piace tantissimo…” bisbigliò lui ansimando.
“Howie.. Howard… fermati! Ti prego…” gli mise entrambe le mani sul petto, bloccandolo, e lui fu come risvegliato bruscamente da un sogno. La guardò per un po’ con l’aria frastornata, poi si alzò in piedi, sistemandosi la maglietta. “Ma che cazzo sto facendo? Scusami, ti prego… non so cosa mi è preso… tu avevi bisogno di me e io ne ho approfittato! Che coglione!”. Asia si alzò a sua volta e gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla. “Semmai siamo due coglioni, eravamo in due su quel pavimento. È stato un momento di distrazione, può capitare…”. Howard scosse la testa, agitato. “Può capitare? Se Rob lo viene a sapere mi fa a pezzi! Sono uno stronzo!”. Asia si fece seria: “Punto primo, Rob non deve necessariamente venirlo a sapere, e se non glie lo diremo noi non può farlo nessun’altro. In secondo luogo, io non sono più la sua donna” sentì una fitta al cuore pronunciando queste parole, ma fece finta di nulla e andò avanti “quindi quello che faccio o con chi lo faccio non è affar suo. Non più”.
Howard si sedette sul letto, e prendendola delicatamente per un braccio, fece sedere anche lei. “La verità è che io e lui abbiamo avuto una discussione molto animata in merito…” “Intendi quella mattina a Milano?” chiese conferma lei. “Sì, proprio quella mattina. Lui mi accusò di qualcosa di cui non mi ero reso conto, ancora”. “E cioè?” lo interrogò curiosa.
Howard esitò, poi si schiarì la voce e si convinse ad andare avanti. “Io mi sono affezionato subito molto a te, e lo rimproveravo di farti soffrire, e lui quella mattina mi chiese perché ci tenessi così tanto, accusandomi di provarci con te”. Asia scoppiò in una risata, ma vedendo l’espressione compunta di lui tornò immediatamente seria. Lui sembrò non essersene nemmeno accorto, tanto era assorto nel pensiero che stava formulando nella sua testa. “Ecco, io alla fine ci ho riflettuto e ho capito che… la verità è che mi sono invaghito di te” la guardò dritta negli occhi, poi abbassò lo sguardo, imbarazzato. Asia non sapeva cosa pensare, e soprattutto cosa rispondere. “Oddio Howard, io non lo avevo capito, accecata com’ero da lui. Non so che dire…” “Non c’è molto da dire” la interruppe dolcemente lui “ho messo da parte questo interesse per rispetto al mio amico e soprattutto per rispetto a te, che eri totalmente e irrecuperabilmente persa per lui. Fino a stasera. Stasera, averti qui con me in questa stanza, e avere l’impressione di essere sulla tua stessa lunghezza d’onda, ha fatto tornare a galla quelle sensazioni, e non ho resistito a baciarti… da lì è stato tutto un crescendo di emozioni che non ho saputo controllare”. “Se è per questo, neanche io sono riuscita a controllarmi molto… il punto è che… con quello sguardo riusciresti a sciogliere i ghiacci della Groenlandia!”. Lui sorrise, imbarazzato e nervoso. Asia gli prese le mani, e lo guardò dritto negli occhi: “Credo sia inutile dirti che è difficile resisterti, perché questo lo sai bene. Sei incredibilmente attraente e hai dei modi di fare che ipnotizzano. E con me sei sempre stato fantastico, sin dal primo giorno. Ho scoperto in te un uomo delicato e dolcissimo, oltre al tuo lato sexy che conoscono tutti. In alcuni momenti se non ci fossi stato tu non so cosa avrei fatto, e non ti nascondo che potrei innamorarmi perdutamente di te, se non fossi…” “Così irrimediabilmente innamorata di Rob?”. Lei non rispose, ma abbassò lo sguardo, sospirando. Innamorata di Rob? Iniziò a convincersi di esserlo sul serio.
“È buffo, sai?” cercò di spezzare il ghiaccio lui “Come ognuno di noi si innamori di qualcuno per cui però non è mai ‘abbastanza’, mentre c’è qualcuno innamorato di noi che per noi non è mai ‘abbastanza’… che peccato…è un gran dispendio di sentimenti ed energie” “È la storia della mia vita, mio caro” sentenziò lei, sbuffando.
“Senti, facciamo una cosa: usciamo. Ho bisogno di distrarmi un po’, che ne dici se andiamo in un locale qui vicino a bere qualcosa?” “Ancora?” chiese Asia, sorridendo. “No, guarda, stavolta passo. Non ho proprio voglia di uscire, nello stato d’animo in cui mi trovo. Vai tu, se ti va…”. Howard annuì con la testa: “Ma sì, ho bisogno di un po’ d’aria fresca. Adesso chiamo Jay e sento cosa fa”.
Mentre Howard era al telefono con Jason, Asia andò in bagno. Appoggiò entrambe le mani ai lati del lavandino e si guardò allo specchio. Si sentiva uno schifo. Aveva la sensazione che il suo cuore fosse oppresso da un macigno pesantissimo, e sentì un nodo bloccarle la gola impedendole di respirare. Nel giro di pochi secondi il suo viso era solcato dalle lacrime. Si sedette su un piccolo sgabello coprendosi il volto con le mani, e iniziò a piangere in silenzio, sperando che nell’altra stanza non si sentissero i suoi singhiozzi.
Dopo qualche minuto di pianto liberatorio, si sciacquò il viso e uscì dal bagno. Howard si stava infilando una camicia. “Esco con Jason, tu fai come se fossi a casa tua. Non preoccuparti per me, non so quando tornerò, se vuoi puoi dormire nel mio letto”. “Grazie. Domattina comunque andrò in aeroporto per vedere se posso anticipare il volo di rientro di un giorno, mi sembra inutile restare qui ormai”.
Lui la guardò triste. Si era accorto che lei aveva gli occhi gonfi dal pianto e le mise una mano sulla guancia. “Inutile dirti che mi mancherai. Vorrei restare qui per farti compagnia e per non lasciarti sola in questo momento difficile. Vedo che stai davvero molto male. Ma a questo punto credo che non sia il caso…” le si avvicinò ad un palmo dal naso e respirò il suo profumo. Asia sentì un brivido scorrerle lungo la schiena. “Mi farei soltanto del male. Perché adesso che ho assaporato le tue labbra, sento che non riuscirei più a farne a meno. Anche adesso che sono qui davanti a te ho una voglia matta di stringerti a me e…” chiuse gli occhi.
Asia indietreggiò appena, come per sfuggire ad una tentazione alla quale non voleva e non poteva cedere, e prima che Howard riaprisse gli occhi, si sentì bussare alla porta. Era Jason, che li guardò come se avesse visto un’intera carovana di alieni ballare la lapdance.
Uscirono in silenzio, mentre Jason manteneva la stessa espressione inebetita e guardava Howard con aria interrogativa, e Asia rimase da sola. Sola con sé stessa, con i suoi pensieri, col suo dolore.
Si lasciò cadere sul divano, e iniziò a fare zapping, senza guardare veramente cosa passava in tv. Sentì il bisogno di parlare con Maya di tutto ciò che era successo, ma non aveva voglia di ricominciare a piangere di nuovo, così si limitò a mandarle un sms: “È andato tutto storto. È finito tutto. Domani rientro in Italia. Ti voglio bene”.
Howard era uscito solo da pochi minuti, quando qualcuno bussò alla porta. Asia si alzò meccanicamente dal divano, si trascinò alla porta e aprì. “Cosa hai dimenticato? La chiave?”, esclamò con un sorriso aspettandosi di trovarsi davanti Howard.
Invece chi si trovò davanti non era Howard. Era Rob. E aveva un’espressione da cane bastonato. “Sapevo che ti avrei trovato ancora qui” la apostrofò contrariato. “Howard mi ha detto che posso restare fino a domani”. “Siete stati a letto insieme?” fu un fulmine. Ma si pentì subito di aver pronunciato quelle parole. “Ma sei matto?” urlò Asia, col cuore in gola “Howie mi sta soltando ospitando. Cosa vuoi Rob?”. Lui la guardò in silenzio. Poi la sua espressione si fece più dolce. “Non sono venuto per farti cambiare idea, se è questo ciò di cui hai paura. È solo che… credo che non ci siamo salutati a dovere…” lei non fece in tempo a chiedergli cosa intendesse dire che Rob le si avvicinò e le mise un braccio intorno alla vita. Poi le accarezzò i capelli e ne annusò il profumo. Iniziò a darle dei piccoli baci sulle guance, e poi prese a baciarle il viso, la bocca, il collo. Oh Rob, ti prego. Non farmi questo… non possiamo ricominciare da capo…
Asia si sentì svenire. Il cuore le batteva così forte che le sembrò che stesse per uscirle dal petto. Lui iniziò a mordicchiarle le labbra e a baciarle delicatamente  per poi farsi sempre più insistente e provocante. Asia si sentiva totalmente impotente. Non riusciva ad alzare un braccio, si sentiva ebbra e paralizzata. Si lasciò andare completamente a lui, che la prese in braccio. Poi uscì dalla stanza di Howard ed entrò nella sua in un attimo, continuando a tenerla in braccio e baciarla.
Una volta nella sua stanza, la sdraiò sul suo letto, e guardandola intensamente bisbigliò: “Voglio farti toccare il cielo con un dito” Asia pensò che già da un pezzo lui le aveva fatto toccare il cielo con un dito, ma non glie lo disse. Preferì godersi quell’ultima notte insieme spegnendo il cervello. E lasciando accesa soltanto l’emozione.
Quella notte fecero l’amore come se non ci fosse un domani. E in effetti, per loro non c’era davvero un domani. Ma in quel momento questo era l’ultimo dei loro pensieri.
  
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