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Autore: eri_softballer    08/09/2013    2 recensioni
Storia nata dalla collaborazione delle menti malate di Kilian_Softballer_Ro ed eritrophobia
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"Dopo la caduta del Signore Oscuro, Hogwarts è diventato il posto più sicuro del mondo magico. Fa loro da casa, protteggendoli da ogni pericolo. Ma se un anno tutto questo cambiasse?
Agli studenti di Hogwarts si prospetta un anno molto caotico...ma quando mai ce n'è stato uno normale?
I nostri amici dovranno combattere le forze oscure, che questa volta potrebbero essere più grandi di loro"
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[Crossover: Sonic, Sherlock BBC, Doctor Who] [Hogwarts!AU] [Presenza di OC e personaggi OOC]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Silver POV
L’idea di avere Incantesimi come prima lezione dell’anno non è il massimo. Soprattutto se sono le sette e mezzo del mattino e il professore che dovrai incontrare fra tre quarti d’ora è Smith, che non è ancora stato rinchiuso in un manicomio solo perché è più furbo di quanto non si creda. E se hai un sonno assurdo, come me. 
Invece mio fratello è tutto allegro. Come sempre. Niente lo può scalfire, neanche la mattina presto. Entra e invece di andarsene al tavolo di Tassorosso, me lo vedo correre verso di me. Lo immaginavo. Ieri sera non siamo riusciti  a parlare, vorrà sfogare il suo entusiasmo.
-Come fai a essere così sveglio, Dodge? E’ troppo presto per chiunque.
-E’ tutto fantastico, Silver! Hai visto? Adesso ci sono anch’io!
-Ho visto, ho visto – dico arruffandogli i capelli. – Hai mandato Frodo a casa? – Frodo è il suo gufo. Non so da dove l’abbia pescato quel nome, e francamente non voglio saperlo. – Sai che mamma voleva sapere in che Casa saresti finito.
-Fatto ieri sera.
-Bravo. Ora vai a mangiare. – Ecco, Dodge, vai. Io voglio un bene dell’anima a mio fratello, intendiamoci, ma non mi va che i miei compagni pensino che sono la sua balia. Ha praticamente undici anni, mica tre.
Lui corre via e io sono libero di concentrarmi sul resto della Sala. Non sul mio tavolo, li conosco ormai praticamente tutti: soprattutto quelli che fanno più casino, tipo Sonic Powell e compagnia bella. Grazie a Dio non sono diventato prefetto, non sarebbe stato il massimo andare a rompergli il cazzo. Non siamo proprio amici, io e lui, ma è simpatico. Un po’ scassa palle, ogni tanto, e ha conquistato più punizioni lui che l’intera Casa di Grifondoro, anche se non lo espellerebbero mai. E’ l’eroe della squadra di Quidditch. Probabilmente è di questo che si sta vantando con quel paio di ragazzine del secondo anno che lo trovano bellissimo, per qualche misterioso motivo. Posso giurare di averne sentita una sospirare sui suoi “meravigliosi occhi verdi” e sui suoi “capelli color del mare”. Ugh.
Invece negli altri tavoli….ecco, già meglio. C’è un panorama migliore, soprattutto se si parla di ragazze. Quelle di Serpeverde non sono le più carine, a parte due o tre, a Tassorosso la situazione migliora già un po’ e al tavolo di Crovonero…Wow. Uno spettacolo. Ce n’è una con i capelli rossi che è carina, avrà un paio d’anni meno di me, ma sta imprecando come un tritone assassino, la sento fin da qui. E seduta al suo fianco…Wow. Wow e doppio wow.
C’è una ragazza che sta parlando con lei, con lunghi capelli viola raccolti in una coda e gli zigomi alti da asiatica, sormontati da due occhi giallo dorato. Fantastica. Come ho fatto a non notarla prima? Mi sporgo dalla sedia per vederla bene, è dall’altra parte della sala, cazzo.
All’improvviso un colpo alla testa mi riporta alla realtà. Mi giro, abbastanza scazzato. Il Sonic Powell di qui sopra ha avuto la geniale idea di tirarmi una mela. – Ehi, Whitness! – Mi grida. – Torna alla realtà!
Io sono un tipo calmo. Calmo e tranquillo. Non c’è motivo di arrabbiarsi. Raccolgo la mela da terra e gli lancio un sorriso sarcastico. – Sempre gentile, Powell. – Poi alzo il braccio con tutta l’intenzione di fargli un lancio da baseball dritto in faccia.
-Voi due potreste comportarvi da adulti? – La voce seccata che ci blocca è una che conosco molto bene. Mycroft Holmes. Il Prefetto perfetto…Ah già. Ora Caposcuola perfetto. Il secchione più secchione di tutta la Casa di Grifondoro, perennemente a dieta per perdere chili inesistenti. Gli rivolgo un largo sorriso, e so che Sonic sta facendo lo stesso. Nessuno da MAI  ascolto a lui.
-Scusa, Holmes. Non avevamo intenzione di irritarti. La prossima volta cercherò di tirarti una torta farcita, credo che ti farebbe più felice.
Lui diventa viola dalla rabbia trattenuta, e i miei compagni scoppiano a ridere.
Credo di essere sveglio, dopo questa.
 
Mycroft POV
 
Infantili. Un branco di ragazzini, non importa di quale anno siano. Me ne vado, penso che aspetterò la prima lezione in biblioteca. Anche se è triste lasciare a metà la torta di melassa.
E dire che la maggior parte degli studenti è così. Fracassoni e inconcludenti, a qualunque casa appartengano. Persino se sono dei Corvonero, come mio fratello e quella sua pessima amica, e dovrebbero essere i più intelligenti della scuola.
Voglio dire, Sherlock è intelligente. Ma ho il sospetto che quella…quella Alice lo stia rovinando. Sospetto che lo abbia fatto finire in più guai ancora di quanti non ne abbiano notati i professori. E’ una ragazza insolente e irrispettosa, ancora mi domando cosa ci trovi di interessante in lei.
Per fortuna la biblioteca è vuota e riesco a leggere in pace fino alla prima ora di lezione, Pozioni. L’insegnante, il professor Walker, è già nella sua aula nei sotterranei quando arrivo, nonostante sia uno dei primi. Ci guarda impassibile mentre prendiamo posto, serio fino alla punta dei capelli ricci che farebbero invidia a quelli di mio fratello. Somiglia a uno dei ritratti che ho visto nell’ufficio del Preside, a quanto pare anche lui un insegnate di Pozioni, solo con i capelli lisci e unti e un grosso naso.
Lui mi piace come professore. Si comporta in modo adeguato. Non come Smith, di Incantesimi, o Fraser, l’istruttore di volo. Loro non prendono sul serio nemmeno sé stessi, tantomeno le loro ore di lezione. Infatti tre quarti degli studenti li adorano. Cosa dicevo prima? Infantili.
Quando tutta la classe è entrata, Walker, senza una parola, alza la bacchetta e fa comparire sulla lavagna una serie di istruzioni.
-Oggi ci concentreremo sulla preparazione di una pozione molto conosciuta e molto utilizzata negli ambienti  del Ministero della Magia: il Veritaserum. Come studenti arrivati in prossimità dei M.A.G.O. , mi aspetto che siate in grado di prepararla senza combinare danni. Il procedimento e gli ingredienti sono sulla lavagna. Cominciate.
Alcuni intorno a me si scambiano occhiate preoccupate, ma a me non sembra un’impresa così difficile. Dopotutto, ho avuto ottimi voti in questa materia per gli scorsi sei anni. Così come in tutte le altre. E il fatto che sia una delle pozioni più usate nel Ministero della magia mi interessa molto, anche se non è quello il mio obiettivo. Io punto a diventare Corrispondente Magico al Ministero Babbano. Per questo seguo Babbanologia.
Mi concentro sul calderone. Chissà, forse se riesco a creare un buon Veritaserum posso far confessare a Sherlock se è innamorato di Alice Cross.

Sherlock POV

Ho dormito solo poche ore, tuttavia non mi sento male. Sono il primo ad alzarmi e a camminare per la stanza, alla ricerca della mia divisa. Passo una mano tra i capelli, mentre i miei compagni di stanza iniziano a rotolare-letteralmente-giù dai letti e fare casino. Esco dalla camerata, sistemandomi il maglione e vedo un ragazzino biondo del primo anno guardarmi attentamente, per poi zampettare verso di me.
-Sei Sherlock?-chiede lui, timido.
-Sono io.-rispondo, senza guardarlo.
-Oh, allora Alice Cross mi ha detto di dirti che lei è già in Sala Grande, e di non aspettarla.-
-Da quando usa i ragazzini come gufi?-
-C-Come?-
-Non importa.-
Mi allontano, senza degnare di un saluto al ragazzino. E’ un attimo scendere la lunga rampa di scale-che fortunatamente non si sposta- per poi arrivare nella Sala Grande. Vedo Alice e vado a sedermi accanto a lei, che stava scambiando due parole con un’altra ragazza della nostra Casa, una dei Prefetti…credo si chiami Blaze, non che la cosa mi importi molto. Alice è sempre stata così: malgrado abbia un carattere difficile e sia una persona assolutamente ingestibile, riesce a stringere dei rapporti con chiunque. C’è qualcosa in lei che ispira fiducia. Appena mi vede mi saluta con la mano e liquida Blaze con poche parole.
-Buongiorno, Sherlock. Certo che non sei proprio capace a farti il nodo della cravatta. Sono tre anni che mi tocca fartelo.-dice, allungando le mani verso il pezzo di stoffa e sistemandolo.
-E’ una cosa che trovo inutile da imparare.-sbotto, osservandola.
-Come il sistema solare?-
-Ci sono delle informazioni più importanti che hanno la priorità nella mia testa. E no, il sistema solare non è tra quelli.-faccio una pausa, mentre lei finisce di sistemarmi la cravatta. Con la coda nell’occhio vedo un ragazzino del primo anno di Tassorosso-quello con un nome abbastanza particolare- osservarci, ma ci bado poco.-Hai già mangiato?-
-Sì, tanto so che tu non mangi.-
-Corretto, ma una tazza di caffè me la concedo.-
Allungo la mano verso la tazza e la riempio di liquido nero, mentre Alice prende tra le mani un pezzo di briosche sbocconcellata che c’è sul suo piatto. La osservo attentamente: mancanza di appetito, occhi gonfi e lucidi, mani tremanti, respiro affaticato.
-Hai dormito?- chiedo, serio.-No, ne dubito. Cosa ti rende nervosa?- Alice si rifiuta di rispondermi, chiudendosi nel solito silenzio protettivo che usa come scudo. Avvicino il mio viso alla sua guancia, e ci appoggio sopra la punta del naso. Tre…due…uno…
-Smettila, Sherlock!-esclama, infastidita, spingendomi all’indietro. Avrebbe dovuto spingermi via con rabbia, invece è stata troppo controllata.-Ho avuto dei brutti sogni…-vedendo il mio sguardo insistente rotea gli occhi- su Moriarty, ok?-
-Ti spaventa così tanto?-
-Sei stato tu a farmi una testa grande come un paniere dicendo “Moriarty è pericoloso, non incrociare il suo sguardo, non parlargli, trattieni il fiato in sua presenza”-replica, piccata- Cosa dovrei fare? Immaginare che corra tra gli orsetti del cuore e gli arcobaleni?-
-Lo dico perché non voglio che tu ti faccia male.-
-Lo so.-Alice si alza, sistemandosi la gonna e la giacca della divisa- Faremo tardi per la lezione di Trasfigurazione.-
Mi alzo anche io e camminiamo insieme verso l’aula. Incrociamo John, che ci sorride dolcemente, mentre sfreccia verso l’esterno, dove si tengono le lezioni di Cura delle Creature Magiche. Abbiamo lezione con dei ragazzi di Grifondoro. Uno di questi saluta Alice, essendo uno dei giocatori di Quidditch. Powell, Sonic Powell. Credo che si chiami così.  Mentre io vado a prendere i posti, Alice viene fermata da Sonic e li vedo scambiarsi qualche frase, che riesco a sentire fino a qui. Sono le solite frasi di sfida che si scambiano i giocatori e, da quello che riesco a dedurre, quel ragazzo è competitivo fino alla morte.
Nel momento in cui Alice si dirige verso il posto accanto al mio, entra l’insegnante. Harriet Watson è la nostra insegnante di Trasfigurazione e sorella di John. Sono molto simili: stessi lineamenti del viso, stesso colore dei capelli e degli occhi e molte espressioni del viso identiche alle sue. Tuttavia, al contrario del fratello, non mi sopporta.
-Buongiorno e ben ritrovati!- saluta Harriet, facendo un sorriso- Beh, a quanto pare questa è la nostra prima lezione dell’anno! E come prima lezione dell’anno voglio insegnarvi un incantesimo per difendervi dai Pixie e dai Doxi che, come ben sapete, sono delle creaturine abbastanza rognose.-
Mentre parla, Harriet cammina avanti e indietro lungo il perimetro della classe, con fare nervoso.
-L’incantesimo che voglio insegnarvi oggi è Lapifors.- continua, prendendo la bacchetta dalla tasca della giacca- Non è un incantesimo complicato, non preoccupatevi. Con questo incantesimo potete trasformare piccoli oggetti e piccole creature magiche- come dicevo, i Pixie e i Doxi- in innocui e adorabili conigli. Vi faccio vedere.-
Harriet prende un calamaio e punta la bacchetta verso questo. Fa un respiro profondo e, dopo aver pronunciato con voce chiara e sicura “Lapifors”, il calamaio inizia a mutare, per poi prendere la forma di un coniglio, che zampetta in classe. Dopo aver lanciato un altro incantesimo, questa volta a bocca chiusa, il coniglio ritorna un semplice calamaio.
-Provate voi con gli oggetti che avete sul banco. Su, su!-esclama poi.
La classe inizia a chiacchierare, mentre si vedono tantissimi conigli spuntare dal nulla. Nel frattempo, Harriet passa tra i banchi, per controllare come facciamo la magia. La trovo così noiosa…insomma, ci sono almeno altri sette modi per combattere dei Pixie e dei Doxi, non vedo perché trasformarli in dei conigli. Guardo Alice, che sembra veramente concentrata. Le piacciono le lezioni di Trasfigurazione, e non è certamente un segreto che voglia diventare un Animagus. Solo che per poterlo fare deve allenarsi da morire. Sono sicuro che se la caverà.
-Ciao ragazzi!-ci saluta Harriet, appoggiandosi al banco di Alice- Tutto bene?-
Alice annuisce, e Harriet le scompiglia i capelli, con fare affettuoso. Quindi mi lancia un’occhiata un po’ fredda e distaccata. Non le piaccio da quando ho convinto per la prima volta suo fratello a seguirmi nella Foresta Proibita nel mezzo della notte e abbiamo incontrato i Centauri…esseri abbastanza antipatici, per niente inclini al dialogo.
-Holmes, fammi vedere come te la cavi.-
Prendo la bacchetta e la punto contro la mia piuma. La agito e, dopo aver pronunciato la parola magica, questa si trasforma in un coniglio. Guardo la professoressa Watson e la vedo annuire.
-Ottimo, nessuna sbavatura. Cinque punti a Corvonero.-afferma Harriet, per poi guardare Alice- Dai, ora prova tu.-
La rossa fa lo stesso, ma la Trasfigurazione non le riesce a pieno. Il suo coniglio, infatti, inizia a tossire l’inchiostro del calamaio che ha trasformato. Sul viso di Alice si legge il massimo sconforto, e intravedo del dispiacere sul viso della professoressa.
-Non importa, andrà meglio la prossima volta.-e dice Harriet, cercando di tirarla su di morale.
Alice non dice niente, e si limita ad annuire con una lentezza quasi disarmante. Lei non è il tipo che mostra troppo le sue emozioni, ma è assolutamente evidente la sua delusione.
Harriet ci congeda, essendo finita l’ora di lezione, e ci alziamo con rapidità, lasciandoci dietro gli altri Corvonero e i Grifondoro prima di chiunque altro. Riprendiamo le scale, per poi sparire dietro la porta del corridoio del terzo piano.

Tikal POV

La mia amica Amy continua a parlare e a parlare mentre ci dirigiamo a Difesa contro le Arti Oscure, ma non riesco ad ascoltarla. Tanto so qual è il suo argomento di conversazione. Sonic, Sonic e ancora Sonic. Ha una cotta per lui fin dal primo momento in cui l’ha visto. So che è bello, e atletico, e forte, eccetera, ma io mi sto stufando. E ho altro a cui pensare.
Ad esempio il professore di Difesa. Il Preside Robotnik (o come lo chiamano i ragazzi, “Eggman”) ci ha solo avvertito che ne avremmo avuto uno nuovo, il professor Malkavian, ma non lo abbiamo visto a cena né a colazione stamattina. Chissà che tipo è.
Io e Amy ci infiliamo nell’aula mentre suona la campanella e ci sediamo in un posto in terza fila, circondate dai nostri compagni di Grifondoro. Il professore ancora non si vede, così ci mettiamo a fare congetture su come possa essere.
-Malkavian…è un nome strano. Straniero – dico fra me.
-Oh, vedrai, sarà un russo grosso e antipatico che beve come un alcolista anonimo.
Ridiamo a bassa voce. – Buongiorno, ragazzi.
Una voce seria ci fa voltare tutti. E una volta girati, ammutoliamo tutti. Il professor Malkavian non è né grosso né molto russo ma….aaaaah.
E’ giovane e snello, con arruffati capelli castani e occhi scuri e profondi. E’ l’insegnante più attraente che abbia mai visto. Più attraente persino del professor Fraser, che mi piaceva l’anno scorso. E so che tutte intorno a me la pensano così.
Però ha anche un non so che di inquietante. E dire che pensavo che il più inquietante qui a scuola fosse il professor Saxon, quello che ci hanno presentato ieri sera. Non appena il preside ha detto il suo nome, è entrato in Sala Grande ballando e cantando una canzone, “I can’t decide”. Sì, quella canzone che fa “I can’t decide, whetever you should live or die….” Non proprio rassicurante, vero? E dovrebbe essere il direttore del coro e insegnante di musica. Io avevo intenzione di entrare nel coro, ma credo che aspetterò.
Comunque, torniamo al professor Malkavian. Al bel tenebroso Malkavian. Attraversa l’aula e si posiziona dietro la cattedra, sempre con gli occhi di tutte le studentesse addosso.
-Sono il professor Ivor Malkavian, il vostro nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure – comincia, sempre con lo stesso tono serio, in cui si avverte un lieve accento. – Ho intenzione di non alzare la voce durante le mie ore di lezione, quindi gradirei non sentire fracasso. Chiaro?
E chi fiata? Siamo tutti zitti e immobili. – Molto bene. Cominceremo dalla Teoria di Difesa. Aprite i vostri libri a pagina quindici e leggete il capitolo assegnato.
C’è un gran fruscio di libri estratti dalle cartelle e appoggiati sui banchi e poi tutti chiniamo la testa e cominciamo a leggere, anche se i miei occhi (e quelli di tutte le mie compagne) continuano ad alzarsi e a fissare l’insegnante, che ora sfoglia pigramente un libro appoggiato al muro. Com’è affascinante…
Mi sento spingere un gomito e poi un bigliettino di Amy mi finisce davanti agli occhi. “Me lo mangerei a colazione, pranzo, cena e spuntino! Perché i prof non sono tutti così? AR” Sogghigno.
-Signorina Edwards, mi porti quel biglietto.
Mi sale il cuore in gola sentendo il mio nome. Come ha fatto a vederlo? Mi alzo lentamente e glielo porto, cercando di non guardarlo troppo a lungo in faccia. Quando me lo toglie di mano, alzo la testa e lo vedo scorrere il foglietto con gli occhi e fare un mezzo sorriso.
- Ah davvero? Può andare. – Poi infila il foglio fra le pagine del libro e ricomincia a leggere come se niente fosse.
Questa sì che si chiama fortuna. Mi risiedo mentre Amy si sforza di trattenere le risatine, ma ho altro per la testa.
Credo che Difesa contro le Arti Oscure diventerà la mia materia preferita.
Avviso delle autrici:
io e la mia collega eritrophobia abbiamo deciso di comune accordo di NON accettare OC di altri autori in questa storia. Abbiamo già un numero considerevole di studenti e di insegnanti da gestire, per cui, a tutti quelli che ce l'hanno chiesto o avevano intenzione di chiedercelo, grazie, ma no.
A presto, sperando che apprezziate la storia
Kilian_Softballer_Ro
  
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