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Autore: Mad Girl With A Box    11/09/2013    3 recensioni
Questa è la storia di una ragazza Italiana a Londra ormai da diversi anni.
Grazie ad un amico incontrerà il suo idolo, diventeranno amici.. O anche qualcosa di più?
Continuate a leggere ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Matt Smith, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Driiiiiin Driiiiiin
Questo era il mio cellulare che cercava di svegliarmi dal torpore in cui ero caduta addormentandomi.
Mugugnai e cercai di toccare il telefono con il viso ancora rivolto verso il cuscino, il mio caro e dolce amante.
Riuscii nel mio intento e premetti il pulsante per accettare la chiamata.
Non avevo visto chi fosse ma pensai fosse mia madre visto che era solita chiamarmi la mattina dei miei giorni liberi, quando ancora dormivo.
Risposi al cellulare con un bel e sonoro -MMMM- abbastanza scocciato.
x: Ti ho disturbato?- chiese una voce gentile dall'altra parte del telefono- ti ho per caso svegliata?- mi alzai subito di scatto quando capii chi fosse il proprietario di quella magnifica voce.
Io: Em ciao Matt- dissi arrossendo un poco- no ero già sveglia non preoccuparti- dissi sperando che non capisse che stavo mentendo solo per non sembrare una dormigliona totale, cosa che invece ero eccome.
M: Ah meno male mi sarebbe dispiaciuto svegliarti, visto che l'ho fatto anche ieri sera- abbozzò una piccola risata- ecco io.. volevo chiederti insomma.. se volessi venire a prendere questo caffè con me ecco.. ce naturalmente se ti va e se non hai niente da fare.
Lo disse così di corsa che feci fatica a capire esattamente cosa avesse detto, ma appena recepii il concetto annuii subito. Ci accordammo per l'orario e il luogo e chiusa la chiamata saltai giù dal letto e iniziai a saltellare.
MI AVEVA CHIESTO DI USCIRE! Ok non stavo più nella pelle.
Dovevo tutto ad Olly, aveva lui organizzato quel meraviglioso incontro.
Mi preparai, presi la borsa, mi misi al collo la mia solita collanina porta fortuna regalatami da mia cugina, e uscii.
Decisi di prendere la moto quella mattina, veniva più comodo da usare per girare per una città così grande e trafficata come Londra.
La mia bella moto era una Ducati ( rigorosamente italiana ;) ) Monster rossa fiammante, era la mia bambina!
In poco tempo riuscii ad arrivare a destinazione e vidi Matt che era lì ad aspettarmi, ma che stava autografando un libricino a un bimbo e facendo delle foto con alcuni fan.
Mi fece piacere vederlo così, era estremamente gentile con tutti, sembrava che la cosa non gli scocciasse per niente.
Avevo conosciuto delle persone famose che quando gli chiedevi una semplice foto si vedeva lontano un miglio che era scocciato e questo non era bello da vedere.
Matt era tutto il contrario, dolcissimo e davvero molto premuroso.
Non si era ancora accorto del mio arrivo, così intanto parcheggiai la moto e mi diressi verso il bar.
Mi tolsi il casco mentre mi avvicinazo e lo tenni in mano.
Oramai si era accorto del mio arrivo però non me lo fece notare, visto che era con i suoi fan.
Io intanto mi sedetti in un tavolo e ordinai un cappuccino.
Quando lui ebbe finito mi raggiunse e mi salutò con un piccolo abbraccio.
Aveva un magnifico sorriso stampato sul volto, sembrava irradiare felicità e questa cosa mi mise allegria anche se il cielo londinese in quella mattina non esprimeva lo stesso umore.
M: Allora, come stai motociclista?- chiese facendo un sorrisetto compiaciuto. Gli risposi che andava tutto bene, ma gli chiesi anche se per caso gli piacevano le moto.
M: Ovvio! A quale uomo non piacciono- rispose- piuttosto dovrei farla a te questa domanda, non molte donne hanno una Ducati Monster rossa- rispose sempre con lo stesso sorrisetto.
Lo guardai e dopo un po gli chiesi- vorresti fare un giro sulla mia bambina uomo stropicciato? Stai attento però, è una di prima classe.
Rise e accettò volentieri, così dopo aver preso un caffè e avermelo anche offerto da gentiluomo, lo condussi alla moto.
Presi da uno dei due borsoni di lato un altro casco e glielo porsi, ne avevo sempre uno in più visto che spesso davo dei passaggi alle mie amiche.
Mi ringraziò e dopo essersi infilato il casco salì sopra, mi disse di salire dietro, e io non me lo feci ripetere due volte, quando mi sarebbe ricapitato!
Facemmo un bel giretto per Londra prima di uscirne e dirigerci in campagna. Matt era davvero bravo a guidare, mi chiesi dove aveva imparato.
Dopo circa mezz'oretta si fermò e anche i miei pensieri si spensero con il motore della moto.
Scendemmo e mise la Ducati sul cavalletto.
M: Ti piace il posto?- chiese con voce molto felice.
Io mi guardai intorno, eravamo al limite di un boschetto che dava l'idea di essere tutto rinsecchito, non mi ispirava più di tanto e lui lo capì dalla mia espressione e si mise a ridere- non è questo il posto stai tranquilla.
E così ci incamminammo all'interno di questo boschetto.
Mano a mano che ci inoltravamo faceva più fresco e gli alberi si facevano più fitti, così sempre meno luce filtrava attraverso i rami e le foglie. Cominciai a stringermi le braccia intorno al corpo e ad irigidirmi.
Matt vedeva che non ero più accanto a lui, così rallentò e mi strise in un tenero abbraccio per scaldarmi.
M: Manca poco, siamo quasi arrivati- mi fece l'occhiolino e accellerammo un poco il passo.
Continuò la conversazione e mi chiese se mi mancava qualcuno a casa.
Io: Bhe si qualche amico, i parenti, il cibo più di tutti- detto questo fece un piccolo sorriso poi continuai- per il resto però qui sto benissimo, l'inghilterra è metalmente più avanti dell'italia.
Lui ci pensò un attimo poi mi chiese- Ci torneresti a vivere?- Non sapevo cosa rispondere, poi feci un piccolo sorriso- no non credo. Qui mi trovo davvero bene. Fin da quando ero piccola, il sogno era quello di venire a vivere qui e trovarmi un bell'inglese haha.
Anche lui rise e poi mi disse- il fascino dello straniero- e fece un piccolo occhiolino.
Arrivammo ad una piccola radura con un laghetto e degli alberi ogni duecento metri. Un posto meraviglioso, l'erba era perfetta e infondo alla radura c'era una piccola casettina bianca.
Wow- commentai.
Ti piace?- mi chiese Matt, quasi con fare speranzoso, come se quel posto appartenesse a lui.
S-si-risposi, era davvero molto bello.
Beh- continuò Matt- questo è il posticino in cui vengo quando mi sento un pò giù, è della mia famiglia, o meglio, l'ho regalato alla mia famiglia con il mio primo stipendo.
Capii che quel posto significava qualcosa per lui, ma non volli approfondire.
Vidi un'altalena attaccata ad un'albero e ci corsi incontro.
Matt propabilmente fece una faccia strana come per dire 'Che sta facendo sta pazza?' ma non mi importava, adoravo le altaleneeeee!
Mi ci misi sopra e iniziai a dondolarmi, ma era troppo alta per me così feci parecchia fatica per muovermi di poco.
Intanto mi si stava avvicinando Matt che con aria gentile mi si mise dietro e iniziò a spingermi.
L'ho messa per la mia altezza- mi disse Matt.
Sei troppo alto!-gli riposi, accennando una risata.
Rise e rispose con un 'Lo so' che aveva l'aria del 'Me ne vanto sai?!'
Rimanemmo lì a dondolarci sull'altalena, o a spingerci per la maggior parte del tempo, nel caso di Matt.
La brezza primaverile ci scompigliava i capelli e rendeva Matt ancora più affascinante.
Quel giorno era vestito con dei jeans abbastanza aderenti, una maglietta nera, con il logo dei Guns'n'Roses che gli fasciava il dorso, e una giacca di pelle nera slacciata davanti.
Lo trovai dannatamente sexy con quei vestiti.
Mi stai fissando?-chiese Matt con un'aria divertita.
C-cosa?- mi risvegliai dai miei sogni ad occhi aperti sentendo la sua voce calda e profonda.
Rise, probabilmente per la figura di cacca appena fatta.
Lui lasciò cadere l'argomento e iniziò a parlare di quel posto meraviglioso.
Sai-disse- vorrei portarci la mia famiglia qui, o meglio la mia futura famiglia, magari due figli, un maschio e una femmina, giocare a tutti gli sport possibili e forse insegnargli a perscare mettendo qualche trota nel laghetto e poi cucinarle sulla piastra la sera.-
Erano tutti pensieri bellissimi e questo mi fece venire un pò nostalgia di casa, mi mancavano degli amici, alcuni davvero tanto, altri per niente e capii che in realtà la maggior parte del tempo mentivo a me stessa quando dicevo di stare benissimo in Inghilterra.
Una lascrima mi cadde dall'angolo interno dell'occhio e proseguì la sua corsa fino al mio zigomo, li fu interrotta da una mano calda di Matt, che l'asciugò e con aria preoccupata mi chiese se stessi bene.
All'improvviso cominciai a piangere sempre più forte, odiavo piangere non lo facevo mai, eppure mi ero tenuta dentro quella nostalgia per troppo e quell'angolo di paradiso era la goccia che fece traboccare il vaso.
Matt vedendo che non mi stavo calmando e non capendo cosa potesse essermi successo, mi abbracciò. Non chiese niente, perchè stessi male o perchè piangessi, semplicemente mi fece capire con quel meraviglioso abbraccio che lui era lì per me.
Lo apprezzai moltissimo e continuai a sfogarmi sulla sua spalla, finchè la sua giacca non fu zuppa.
Lentamente mi calmai, ancora avvolta tra le sue braccia.
Sussurrai un leggero grazie, e lui ricambiò stringendomi ancora più forte a se e dicendomi- non ce di che amica.


Spazio Autrice:
Hello :)
Spero che la storia vi stia piacendo. Fatemelo sapere con una recensione, sono molto curiosa di sapere la vostra opinione.
Kisses <3

 
  
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