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Autore: moonlight96    12/09/2013    4 recensioni
" Se l'episodio fosse accaduto tre anni prima, quando ancora frequentava il quinto anno, si sarebbe messo comodo e avrebbe riso dall'inizio alla fine dello show. In quei tre anni però molto cose erano cambiate. Draco ci mise meno di mezzo secondo per decidere"
Questa una breve serie di capitoli su Draco e Hermione. Entrambi frequentano l'ultimo anno mentre Harry e Ron studiano per diventare Auror. E' la storia di due ragazzi, uniti da una guerra che non ha risparmiato nessuno.
Spero di essere rimasta IC, mi auguro che vi piaccia, ogni commento è ben accetto :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Senso di colpa

 


Tack-tack...
Le suole di Hermione ripetevano in quel momento lo stesso percorso.
Un giro in tondo che la ragazza percorreva per la terza volta.
Era aprile ma quella sera sembrava di essere tornati a dicembre. Fuori una minacciosa tempesta scrosciava, andando a sbattere sulle ampie finestre della Sala Grande.
Lo aveva cercato dappertutto, dalla Sala Grande, ai giardini, aveva perfino chiesto ai suoi compagni di casa se fosse nella sala comune, quelli ovviamente al nome "Mafoy" avevano fatto una smorfia e scosso la testa in segno di diniego.
Non era neppure nel posto che conoscevano solo loro, quello al terzo piano.
Niente da fare, Draco era scomparso.
Tutti stavano mangiando ormai, ma Hermione non riusciva a calmarsi e continuava a chiedersi che fine avesse fatto il Serpeverde.
Gettò distrattamente lo sguardo oltre la finestra, un temporale come quello non si vedeva da molto tempo pensò.
Sempre guardando fuori alzò lo sguardo e qualcosa catturò la sua attenzione...
Forse sapeva dov'era il ragazzo.
Quando terminò la scalinata che portava alla porticina dela Torre di Astronomia dovette usare tutta la propria forza per aprirla, perchè il vento spingeva con forza.
Finalmente riuscì a varcare la soglia e una sferzata gelida di vento le colpì il viso.
Si guardò intorno.
Il cielo era una spettacolo impressionante.
Nuvole grigie, quasi nere vorticavano senza sosta nel cielo, illuminate da fragorosi lampi. Il vento s'insinuava freneticamente nelle travi di legno producendo un suono acuto, simile a un grido.
Sentì l'uniforme che comnciava a bagnarsi e si chiese chi mia potesse voler stare in un posto simile.
Guardò di fronte a sè e lo vide.
Dove due anni prima, uno dei migliori presidi di Hogward era caduto, un ragazzo stava immobile appoggiato al parapetto dell'ampia terrazza, incurante della tempesta che infuriava di fronte a lui. Teneva la braccia spalancate in segno di sfida, quasi a voler provocare il cielo di prenderselo con sè.
Combattendo contro il vento che a ogni passo minacciava di spingerla indietro, gli arrivò affianco.
Draco se la vide, non ne diede segno.
Lo sguardo era completamente immerso nell'orizzonte in continua trasformazioe.
I capelli gli vorticavano sul viso ed era completamente fradicio. Hermione non lo aveva mai visto così, sembrava un folle.
Quando parlò la sua voce era rotta, ma percepì una punta di spavalderia che gli ricordò il vecchio Draco 
"Lo vedi questo?" gridò oltre il frastuono senza smettere di ammirare la tempesta.
Hermione si guardò intorno, gli occhi ridotti a fessure dal vento.
"E' la rabbia di Dio"
Quelle parole, dette da chiunque altro avrebbero potuto sembrare frutto di una mente in delirio. Ma il suo tono esprimeva un'incontestabile, lucida fermezza.
La riccia sbarrò gli occhi. 
"Credi in Dio?" gridò incredula, cercando di sovrastare l'ululato del vento.
Lui non rispose, continuando a guardare il cielo.
Cercò i suoi occhi, ora di una tonalità più scura, che si univa perfettamente a quello sfondo burrascoso.
Mai, in tutti questi anni in cui lo conosceva, l'aveva visto così esposto, così fragile.
Tutte le raccomandazioni e le critiche che aveva pensato si dirgli mentre percorreva i corridoi riguardo quanto fossa sconvenevole stare all'aperto durante una tempesta le sembrarono futili, superficiali.
Draco guardava il cielo, ma vi vedeva qualcosa di invisibile ai suoi occhi.
Seguì il suo sguardo che puntava a una grossa nuvola, più scura delle altre.
Ripensò alle sue parole, alle braccia spalancate.
Il volto stanco esprimeva uno profondo sconforto. 
In quel momento il ragazzo sembrava un imputato, di fronte al giudice.
Hermione si chiese se in tutto quello vi vedesse un giudizio divino.
Quale che fosse la sentenza, il suo viso diceva una cosa sola.
Colpevole.
  
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