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Autore: Gyll    15/09/2013    9 recensioni
"Ti stavo cercando." Disse Sebastian senza alzare gli occhi dal bicchiere.
"E io ti stavo evitando, figlio di Valentine, come anche tutti quelli della tua specie." Disse il demone accendendosi una sigaretta. Lanciò un'occhiata al Nascosto, che subito distolse lo sguardo e tornò ad asciugare i bicchieri.
"Ed è cambiato qualcosa ora?"
Cam incurvò leggermente in su un angolo della bocca prima di fare un tiro. "Forse."
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cameron Briel, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 "CHE DIAVOLO TI E' SALTATO IN TESTA, PEZZO D'IDIOTA CHE NON SEI ALTRO???" Urlò Arriane saltando sul letto di Cam con gli anfibi. Quale miglior risveglio di domenica mattina se non una passeggiata sulla tua schiena con sscarponi che pesano più della proprietaria? Cam poteva elencarne una serie, a cominciare dall'incenerimento della proprietaria degli anfibi.
 "Buongiorno anche a te." Cam si rigirò nel letto abbracciando il cuscino e facendo cadere Arriane da sopra la sua schiena.
Era più o meno metà Luglio di una deprimente estate alla Sword & Cross e Arriane aveva deciso sostituire Randy nel compito di "sveglia umana". 

 Arriane strappò brutalmente il cuscino da sotto la testa di Cam e lui dal suo sonno. "Non ci pensare nemmeno! Non finché non mi avrai detto che cosa succede fra te e il figlio di Valentine! Perchè interagisci con i Cacciatori???" La voce di Arriane sembrava amplificata dieci volte quando urlava alle sei del mattino.
 Cam si girò sulla schiena mettendosi un braccio davanti agli occhi per ripararsi dalla luce. "Lo dici come se me lo fossi scopato, Arriane. Biancaneve non è il mio tipo. E nemmeno del sesso giusto. E adesso levati e fammi dormire." Prima che Cam potesse girarsi sul fianco e ignorare Arriane tornando a dormire, lei lo afferrò per i capelli e contemporaneamente la mano di Cam strinse i capelli di Arriane sopra all'attaccatura della fronte. Ultimamente quella era diventata una posa familiare: afferrarsi a vicenda in modo doloroso e fissarsi in cagnesco sull'orlo di una rissa finchè Santo Roland non veniva a dividerli. 
 "Finitela voi due." Puntualmente arrivò Roland con la faccia di un padre che ha perso la speranza con i propri figli, chiudendo la porta senza far rumore. "Subito. Aprite le mani entrambi. Senza strappare capelli nel processo." Si sedette sopra alla scrivania scuotendo la testa. "Cam, lo sai che non dobbiamo interferire con i Cacciatori, specialmente tu con il figlio di Valentine." Roland lo fissò negli occhi così intensamente che sembrava che stesse cercando di scavare un buco attraverso gli occhi di Cam.
 "Cosa?" Chiese Arriane spostando lo sguardo da Cam a Roland ignara di ciò che stavano pensando i due demoni. "Che succede fra te e il figlio di Valentine?" 
 La domanda di Arriane diede una scusa a Cam per interrompere i lavori di scavo di Roland. "Nulla che ti riguardi, angioletto. E adesso esci, non vorrai mica vedermi nudo." Disse Cam scalciando via il lenzuolo non-più-così-bianco ricoperto di impronte di scarpe e alzandosi dal letto in mutande. 
 "CHE COSA NON MI STATE DICENDO???" Urlò Arriane dimenandosi fra le braccia di Roland, mentre la chiudeva fuori dalla porta. Quando pensarono che avrebbe distrutto la porta a colpi di scarponi, decise di arrendersi con una sorta di ruggito frustrato. Calò il silenzio fra i due e il peso dello sguardo di Roland stava diventando insostenibile senza una distrazione che lo interrompesse. "Anche tu Roland. Esci."
 "Dimmi solo che mi sto sbagliando. Dimmi che non c'entra." Gli occhi neri di Roland lo tennero ancora inchiodato sul posto.
 Cam spostò lo sguardo scuotendo la testa e alzando le spalle. "Non so di che parli, Roland." Disse andando in bagno ad accendere l'acqua della doccia.
 "Sai che non ti è permesso. Sei già in una posizione abbastanza compromessa, non peggiorare le cose." La porta si chiuse dietro le spalle di Roland, lasciando Cam solo con il battito del suo cuore che rimbombava forte nelle sue orecchie e l'acqua che scorreva. 
 Cam entrò nella doccia, appoggiò le braccia contro le mattonelle incrostate di calcare e chiuse gli occhi appoggiando la fronte alle braccia. Davanti agli occhi continuava a vedere flash rossi accessi. Non riusciva a tenere gli occhi chiusi.
 Perchè Roland doveva sempre avere stramaledettamente ragione?

 

   
 
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