Fandom: Black Friars.
Pairing/Personaggi: Jerome
Sinclair/Jordan Vandemberg.
Rating: Giallo.
Chapters: 3/14+1.
Genere: Romantico,
Commedia.
Words: 1138
Canon or Fanon?:
Diciamo una Fanon che potrebbe essere una conseguenza di un avvenimento non
esplicitamente canon, ecco. Questa coppia non esiste ufficialmente, ma viene…
accennata, ecco. Questa è una possibile conseguenza ad una loro relazione
clandestina.
Note
in fondo!
Colti sul fatto.
Jordan&Jerome
Era uno dei rari momenti in cui Jordan riusciva a mettere da parte
il suo orgoglio e le rigide regole educative con cui un principe della corona
era costretto a crescere. Era uno dei rari momenti in cui poteva essere se
stesso, con le sue paure, con i suoi veri sentimenti.
Era uno dei rari momenti che poteva trascorrere con Jerome.
« Sei… sei sicuro che non arriverà
nessuno? » chiese, ansimante, lasciandosi spingere con
le spalle verso una colonna, aiutandolo a rinchiudersi in una gabbia da cui mai
e poi mai avrebbe provato a sfuggire. Le labbra di Jerome lo stavano
sottoponendo ad una deliziosa tortura e fu quasi un dolore fisico separarsene,
per consentirgli di rispondere.
« Nessuno. Oggi è la festa di Santa Rose
di Blackmore, sono tutti al borgo. » sorrise, il
giovane rampollo di una delle più antiche famiglie Altierenses,
slacciando, con mano fin troppo esperta, la giacca della divisa da scholarus indossata dal compagno. Erano stati parecchi,
ormai, gli incontri clandestini che li avevano visti coinvolti.
Clandestini.
Non potevano essere altrimenti, Jordan non avrebbe potuto
sopportarlo. Nonostante avesse sistemato le cose, dopo le Feriae ed il ballo, quando aveva baciato Fay, sua cugina, proprio
davanti a lui, non era ancora riuscito a prendere abbastanza coraggio da ammettere
davanti a tutti - davanti ai fratelli, ad Eloise, ai suoi genitori adottivi -
di essere innamorato del giovane uomo che, in quel momento, lo teneva fra le
braccia.
Era già stato difficile ammetterlo a se stesso.
Guardare oltre la vergogna, oltre i giudizi degli altri, gli aveva
richiesto lo sforzo emotivo più grande di tutta la sua giovane vita. Eppure,
una volta passato il momento di confusione, aveva scorto l’amore più dolce, più
coinvolgente e puro che avrebbe mai potuto desiderare.
Aveva visto gli occhi di Jerome e tutto era tornato al suo posto.
Posò le mani sulla camicia immacolata del compagno,
improvvisamente impaziente, tirando fino a far saltare parecchi bottoni e
poter, finalmente, avere un contatto diretto con la sua pelle, con il suo calore.
« Hai fretta, mio bel principe? » la voce
roca, bassa e sensuale di Jerome gli accarezzò le orecchie, l’accento
strascicato del sud gli fece venire i brividi. La presa delle sue mani sui
fianchi del giovane ufficiale di Altieres aumentò e lui rabbrividì, per poi
guardarlo con un sorriso di scuse. « Hai le mani
fredde, mio bel principe. » spiegò, sottraendosi alla
sua presa ed arretrando verso uno dei divani del salotto in cui si erano
rintanati, visto che la stanza del ragazzo era davvero troppo, troppo lontana.
Dopotutto, la servitù era alla cerimonia. Erano al sicuro.
« Le nevi del nord, dopo un po’, prendono possesso di te » sussurrò
Jordan, con un sorriso enigmatico, lasciando scorrere uno sguardo abbastanza
lascivo sul corpo dell’altro, senza preoccuparsi di nascondere il desiderio,
dietro le sue iridi turchine. « Potrebbero prendere
possesso anche di un valoroso gentiluomo del sud. »
Il modo in cui gli occhi grigioverdi dell’altro si accesero, si
incendiarono, a quelle parole, valsero ben più di mille discorsi, più di mille
canzoni, più di mille e mille poemi che inneggiavano all’amore. « Io non
desidero altro, mio bel principe. »
gli sussurrò, passandogli le mani dietro il collo, attirandolo sul divano,
steso sopra di sé, e baciandolo con particolare intensità, per poi sfilargli la
camicia con tutta la delicatezza che doveva avere in corpo, abbastanza da far
innervosire il compagno.
Era sempre così controllato, lui. Sempre così calmo, così pacato,
nonostante Jordan riuscisse a scorgere le fiamme che ardevano sul fondo dei
suoi occhi.
« Ti amo, Jerome » disse, all’improvviso, sollevandosi
leggermente per poterlo guardare negli occhi, aiutato, nel compito, dalle
piccole dimensioni del divano.
Era la priva volta che diceva una cosa simile ad alta voce, senza
rimangiarsi le parole all’ultimo istante, senza farsi prendere dal panico.
E lui, il suo giovane soldato del sud, che mai gli aveva messo
fretta, che mai aveva calcato la mano, forzandolo a prendere delle decisioni,
lui - lui che aveva rischiato di perdere a causa del suo stupido orgoglio da
principe di sangue - gli sorrise come nessun altro
aveva mai fatto in tutta la sua vita, passandogli le lunghe dita fra i capelli
e lasciando che le punte dei loro nasi si sfiorassero, quasi involontariamente,
vista la vicinanza. « Ti amo anche io, mio bel
principe. Adesso più che mai »
« E noi siamo assolutamente lieti di
sentirvelo dire apertamente. » una terza voce, una voce femminile che in quel
momento ebbe l’effetto di un tuono nel cuore della notte, si intromise nella
loro discussione, spaventandoli entrambi al punto che, quando Jerome si alzò di
scatto, per poter guardare oltre la spalliera del divano, verso la porta, Jordan, caduto di
faccia al suolo, rimase immobile come una statua.
« Sono i miei fratelli! »
disse, con tono isterico, in modo quasi involontario, voltando il viso
congestionato dal colpo e dall’imbarazzo verso l’altro ragazzo che,
contrariamente, era impallidito in maniera poco sana.
« Uno solo, in effetti. »
la voce divertita di Bryce Vandemberg arrivò direttamente dalla porta, segno
che lui e la donna che li aveva richiamati velocemente e bruscamente alla
realtà, poco prima, non si erano fatti strada nella stanza. «
E sarebbe felice se voi due vi rivestiste, per rispetto alla signora presente. » aggiunse, beffardo, mentre la donna che lo accompagnava
emetteva un risolino quasi infantile ma, al tempo stesso, agghiacciante.
E, in quel momento, Jordan comprese il pallore di Jerome.
C’era una sola persona di cui quel ragazzo e tutti i suoi cugini -
compresa Sophia - avevano un vago terrore, una persona con la lingua abbastanza
tagliente da saper rimettere in riga anche Gilbert Morgan, quella volta in cui
si era azzardato a corteggiarla.
Margot Sinclair, la sorella maggiore di Jerome.
« E pensare che volevo solo mostrare le
nuove stoffe di Altieres al Principe Bryce. » passi
delicati, rivelati solo dal rumore dei tacchi sul pavimento di marmo,
anticiparono l’arrivo della giovane donna bionda dall’altra parte del divano,
in una posizione perfetta per poter osservare entrambi i ragazzi e riversare su
di loro tutto il suo scherno. Spostò gli occhi dall’uno all’altro per un paio
di volte, prima di soffermarsi, ammiccanti, su Jerome. «
E così voi due siete solo buoni compagni d’armi, eh? Immagino vi abbiamo
interrotti poco prima di un duello a colpi di spada. »
il suo sorriso si allargò in proporzione all’imbarazzo dei giovani.
Bryce Vandemberg la seguì, sistemandosi un ricciolo ribelle sulla
fronte, prima di guardare il sangue del suo sangue. «
Quantomeno, adesso smetterai di fingerti un abile bugiardo, Jordan. Mi stavo
stancando di fingermi interessato alle tue terribili menzogne. Dovresti
prendere qualche lezione da nostra cognata, temo. »
rise e la sua risata sembrò un coro di cherubini in festa. Oppure di creature
infernali tremendamente affascinanti. « Colti sul fatto, fratellino. »
Note: Ho
preferito metterle alla fine, questa volta, anche se non so esattamente perché.
Coooomunque,
se non era abbastanza chiaro, vista la doppia presenza di questa coppia nell’elenco,
io adoro la Jerdan.
Hanno pure un nome ship carino, per l’amor del Cielo.
Io li adoro, è più forte di me. E mi sono sentita una carogna ad interromperli
proprio in quel momento tanto dolce e tenero.
Ma, diciamocelo,
quello era l’attimo più propizio e meno scandaloso.
Margot Sinclair non esiste nei libri, l’ho tirata fuori io (dal mio cilindro magico, woooh) e la amo
come se fosse sangue del mio sangue. Bionda, stronza ma fedelissima ai valori
familiari, il terrore dei più giovani cugini Sinclair, che vedono il lei un
gendarme pronto a fare rapporto alle famiglie rimaste in Altieres. Tutti la
temono e tutti la amano, una cosa molto alla Axel
Vandemberg del Sud, forse, anche se lei non amerebbe nessuno in un modo tanto
distruttivo come Axel fa per Eloise. Nessuno tranne se stessa, credo.
Se ci state pensando,
no, lei e Bryce non formano una coppia (maaaaaybe), più che altro si detestano cordialmente da anni,
discutendo civilmente solo quando l’argomento sono dei tessuti pregiati, con
annessi e connessi. Quindi, loro due sono davvero andati a casa Sinclair per
vedere delle stoffe e solo per caso si sono trovati davanti quella bella
scenetta.
Per quanto riguarda le
facce, basta guardare il bannerino dell’altra mia ff
(The Choice) per avere un’idea di Jerome e Jordan, mentre qui
potete trovare la mia idea di Margot. Bryce per adesso lo evito, tanto
ritornerà presto!
Spero vi sia piaciuta,
ci rileggeremo verso metà settimana con il prossimo episodio!
Damie.