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Autore: sisterchris88    25/09/2013    0 recensioni
Questa FF parte dalla seconda puntata della 3 serie, sarà un universo alternativo della stagione/AU, vedremo Mary e Matthew affrontare nuovi ostacoli e come il cuore di Mary sia capace di molto amore più di quanto lei stessa possa immaginare. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mary Crawley, Matthew Crawley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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My heart in your hands, Capitolo 3

Matthew era sconvolto da ciò che Robert gli aveva rivelato, non capiva il motivo per cui quell'individuo era ripiombato nelle loro vite.

"Non ho voluto metterti al corrente per sollecitare una tua scelta nel caso erediterai i soldi ma se la notizia inizia a diffondersi a Londra, è giusto comunicarla al resto della famiglia e alla…servitù." Il tono di voce del conte era molto basso l'intera faccenda gli pesava.

"Certo Robert. Tuttavia concedetemi qualche giorno ancora, e ho una preghiera da porvi." Matthew doveva proteggere Mary. "Potreste non menzionare nulla a Mary a proposito dell'offerta di sir Richard." Robert annuì senza problemi non poteva immaginare che l'unico intento di Matthew era non far agitare la sua sposa e un ritorno dal passato era l'ultima cosa che gli serviva nel suo stato. Pochi istanti dopo Matthew si congedò e si avviò verso la sua camera da letto trovò Anna che richiudeva la porta delicatamente.

"Oh signor Crawley." Sussultò. "Lady Mary si è addormentata era molto stanca, voleva aspettarvi ma le ho consigliato di riposare."

"Grazie Anna, puoi andare." La cameriera fece un leggero inchino e andò verso le sue stanze, Matthew entrò e intravide la figura di Mary sul letto con la scarsa luce che era rimasta nella stanza, era così bella. Avrebbe dovuto chiamare Alfred per aiutarlo a svestirsi ma farlo da solo non gli pesava, una parte di lui – il giovane avvocato di Manchester- non era mai cambiata. Quando, delicatamente, si sdraiò si avvicinò fino a raggiungere con la sua mano la pancia di Mary e iniziò a sussurrare ciò che sentiva dal cuore.

" è il tuo papa che ti parla. Sii buono con la tua mamma noi ti vogliamo già molto bene. Ti desideriamo così tanto e farò di tutto per proteggerti e tenerti al sicuro. Tieni duro piccolino devi conoscere la tua meravigliosa mamma, lei ti amerà più di chiunque altro ne sono certo. Quindi non lasciarci, sii forte un po' per me ma soprattutto per lei. Tu ti prenderai cura di lei da lì e io da qui. Insieme ce la faremo. Buonanotte piccolino la gioia che ci hai portato in un solo giorno è immensa, non vedo l'ora di trascorrere un'intera vita con te. "

Restò lì senza muoversi troppo finchè il sonno non sopraggiunse.

Mary obbedì a tutti gli ordini di Clarkson e Matthew nei giorni a seguire, riposo molto, si sentiva annoiata chiusa nella sua stanza e incastrata nel suo letto ma sapeva che era per una buona causa. Matthew cercava di non farle mancare nessuna premura non passava ora che qualcuno non si accertasse delle condizioni di Mary, diede disposizione affinchè la colazione fosse servita a letto per entrambi e quello era il momento migliore della giornata della giovane Crawley. I giorni trascorsero e il dottore diede il permesso a Mary di alzarsi dal letto, le fitte che aveva avvertito non si erano più presentate e questo era un segno molto positivo. Lei stessa però non riusciva a smettere di pensare alla cena che avrebbe garantito forse un futuro sereno per Downton anche se Martha continuava a non sbilanciarsi. Mary si prodigò ogni giorno, causando spesso le ire di Matthew, per rendere tutto perfetto perché credeva che poteva riuscire a dimostrare il valore della tenuta che tanto amava. Mary era spesso spossata e stanca e iniziavano a diventare poco credibili le scuse che usava per la sua famiglia ma era fermamente convinta nel mantenere il loro piccolo segreto. Circa due settimane dopo il grande giorno era arrivato. Mary si svegliò prima di Matthew e si avvicinò a lui dandogli un bacio appassionato.

"Un risveglio meraviglioso." Le disse toccandole i capelli. "Come ti senti? Avete riposato?" Matthew indicò con lo sguardo il ventre di Mary.

"Noi stiamo bene. Siamo pronti al grande giorno." Lui era titubante. "Non mi affaticherò promesso."

"Immagino che la cugina Violet sarà già a Downton pronta per la battaglia." Mary rise. "Con te come alleata può sperare in una vittoria."

"Ho una richiesta da farti."

"Tutto quello che desideri." Disse incuriosito.

"Sai che oggi dovrò vedere il dottor Clarkson per la mia visita settimanale, ma credo che se lo vedranno tornare ancora a Downton i miei genitori inizieranno davvero a non credere più alla febbre da fieno." Matthew attendeva che Mary venisse al punto. "Sarebbe un problema se mi visitasse a Crawley House? Credo sia più opportuno e lì di certo molte meno persone faranno domande." Era sorpreso dalla sua domanda.

"Tesoro la trovo un'idea meravigliosa, ma non credi che anche mia madre potrebbe fare inopportune domande?" Matthew voleva accertarsi che Mary avesse pensato a tutto.

"Lo so, ma credo sia diverso. Per me lo è. Ti prego Matthew. E poi credo che tua madre sarebbe felice…se sapesse."

"Anche la tua famiglia lo sarebbe, Mary." Mary abbassò lo sguardo tirandosi a sedere e posando la schiena al cuscino.

"Non ne dubito. Ma penserebbero subito al futuro di Downton. Anche io ci penserei… o forse l'avrei fatto se non avessi avuto quei dolori, e quella paura…" Matthew si andò a sedere vicino a lei e le prese il viso tra le mani.

"Faremo come preferisci. Non ripensare al passato. L'importante è che stai bene e che noi abbiamo un meraviglioso futuro ad attenderci." Le baciò la fronte. "Questa mattina andrò a fare colazione con tuo padre devo incontrare una persona più tardi quindi è meglio che sia pronto presto. Per qualche strano motivo quando la faccio con te non voglio mai lasciare questa stanza." Mary gli mise le braccia intorno al collo.

"Conosco quella sensazione." Matthew la baciò. "Per questa mattina potrai farlo." Alzò le sopracciglia prendendolo in giro. Meno di mezz'ora dopo Mary era sola in attesa di Anna, si alzò dal letto e per un attimo restò immobile. Avvertiva una strana sensazione. Si portò una mano sulla fronte preoccupata.

"Milady vi sentite bene?" Anna era entrata con il vassoio della colazione. Mary non rispose. Si portò una mano al ventre era stata una fitta piccolissima. Anna si avvicinò a lei e la fece sedere. "Avverto il signor Crawley."

"No, Anna. Va' tutto bene forse mi sono semplicemente alzata troppo in fretta." Si portò vicino il vassoio e iniziò a fare colazione cercando di non pensare in negativo. Era troppo importante per lei e per Downton quel giorno. Non era nulla sarebbe passato. Non poteva mancare alla serata che stavano da tempo organizzando. Avrebbe riposato nel pomeriggio. Fece un profondo respiro. Oggi è un giorno importante, starò bene. Con questa idea si preparò per la sua giornata.

Solo poche ore dopo Matthew l'aspettava per recarsi al villaggio quando lo intravide in lontananza vicino all'auto sentì come un profondo senso di pace. Stare accanto a lui la rendeva più tranquilla. Lui le baciò la guancia e notò che era un po' pallida ma Mary gli fece cennò che tutto era a posto. Anna restò in disparte guardando la sua padrona andare via, era preoccupata e non sapeva se tacere era la scelta giusta. Mary restò in silenzio per quasi tutto il viaggio ascoltando le parole di Matthew sulla possibilità che Edith stesse per fidanzarsi ufficialmente, aspettò qualche commento sarcastico di sua moglie ma lei si limitava a sorridere. Quando arrivarono Molesley fu sorpreso di vederli nessuno aveva annunciato la loro visita e anche Isobel si illuminò vedendo suo figlio e sua nuora entrare a casa sua, chiese del thè per loro. Mary teneva stretta la mano di Matthew.

"Sono certa che la nostra visita vi abbia sorpreso." Isobel non potè che annuire. "Vedete ho una preghiera da farvi e confido nel vostro buon cuore." Mary sembrava non trovare le parole a seguire. E Matthew venne in suo soccorso.

"Mamma, il dottor Clarkson verrà qui tra circa un'ora per visitare Mary. Lei stessa ha preferito che venisse qui perché a Downton la cosa avrebbe suscitato troppe domande." Le stesse domande che si affollavano nella testa della signora Crawley.

"Non è un problema, assolutamente. E' molto bello che Mary abbia pensato a questa casa… ma dovrei preoccuparmi? Vi sentite male Mary?" Matthew guardò sua moglie cercando di capire come affrontare la domanda che sapeva sua madre avrebbe fatto. Mary fissò i profondi occhi blu di Matthew per qualche minuto e senza staccare lo sguardo da lui con un filo di voce confido a Isobel la verità.

"E' solo un controllo per vedere se vostro nipote sta bene." Isobel si illuminò e si alzò in piedi battendo le mani.

"Oh il mio ragazzo." Andò ad abbracciare Matthew congratulandosi quasi in lacrime. Poi andò verso Mary e la strinse ancora più forte, ringraziandola. "Non avrei potuto ricevere notizia più bella. Sono felice per voi." Mary lo poteva vedere da ogni mossa da Isobel, non le lasciava le mani un istante e lei avrebbe preferito tornare a sedersi.

"Nessuno lo sa alla tenuta quindi so che non è necessario chiedervelo…"

"Non preoccuparti, cara. Questa vostra confidenza mi rende ancora più felice. Faccio preparare una stanza per quando arriverà il dottore." Si scusò e li lasciò soli nel piccolo salottino azzurro. Mary si andò a sedere subito tirando un lungo sospiro di sollievo.

"Grazie, per averglielo detto." Matthew la guardava teneramente.

"L'entusiasmo di tua madre è travolgente." Scoppiarono a ridere entrambi.

"Sei certa di stare bene? Sei così pallida oggi."

"Non preoccuparti Matthew, riposerò oggi promesso. Ma il tuo misterioso incontro di questa mattina? Non hai detto nulla al riguardo. " importanti novità erano arrivate sull'eredità del signor Swire, ma ogni volta che la guardava nella sua testa c'era l'eco delle parole del dottor Clarkson e non voleva dare pensiero a Mary.

"Nulla di cui tu ti debba preoccupare." Le baciò la fronte sperando di mettere a tacere la sua incontrollabile curiosità ma sapeva che con Mary sarebbe durato ben poco. Pochi istanti dopo entrò Isobel seguita dal thè, entusiasta annunciò di aver dato disposizioni anche per il pranzo perché voleva trascorrere del tempo con la sua famiglia.

Quando il dottor Clarkson arrivò, Matthew restò fuori dalla stanza che un tempo era sua, attese che il dottore uscisse dopo aver terminato la visita di Mary. Isobel lo guardava agitarsi e immaginava che padre meraviglioso sarebbe diventato.

"E' giovane, è in buona salute e starà bene, non essere così nervoso figliolo." Matthew avrebbe voluto confidare tutto a sua madre, avrebbe voluto avere la sua certezza che tra pochi mesi tra le sue braccia avrebbe stretto una meravigliosa bambina.

La vista del dottore sorridente placò i pensieri di Matthew. "Tutto procede bene signor Crawley. Lady Mary sta bene e anche il bambino. Pensò che potremmo attendere anche due settimane prima della nostra prossima visita a meno che non si ripresentino quelle fitte ovviamente." Matthew era contento delle buone notizie.

"Quali fitte? Ci sono dei problemi?" Isobel sembrava improvvisamente allarmata.

"Mary ha avuto bisogno di un po' di riposo madre, ma è stato settimane fa, come avete sentito dal dottore va tutto bene." Cercò di minimizzare ben sapendo che fino al termine della gravidanza Mary avrebbe potuto avere ancora quegli spiacevoli episodi.

"Matthew puoi accompagnare il dottore alla porta? Vorrei andare da Mary." Matthew stava già per ribattere ma sapeva bene che lottare contro un'idea di sua madre era una causa persa.

Isobel bussò alla stanza da letto e aspettò che Mary le desse il permesso d'entrare.

"Credevo fosse Matthew, dov'è?"

"Accompagna il dottore." Isobel non sapeva come iniziare a parlare con Mary di certo non erano stati molti i momenti che avevano avuto per potersi conoscersi da sole. "Ho apprezzato molto che tu ti sia fidata di me, di questa casa…e finchè non potrai parlare con tua madre vorrei dirti che se avessi bisogno di consigli o di una aiuto la mia casa è sempre aperta. Sarai madre e questo può spaventare. Avrai molte domande e cercherai risposte, se vorrai potrai trovarle da me." Le strinse la mano e vide negli occhi di Mary un profondo senso di gratitudine per ciò che le aveva appena detto.

"Grazie. In parte ciò che dite è vero non voglio nasconderlo ma è un grosso cambiamento, per me, per Matthew ed è accaduto in fretta. Temo che condividerlo con mia madre o mio padre… specialmente lui, vedrebbe in me solo la madre dell'erede di Downton e io voglio esaudire il suo desiderio, è anche il mio ma...quando i giorni dopo le fitte dovevo stare a letto ho capito che voglio che sia una gioia per me non solo un dovere. " Isobel diede un fazzoletto a Mary.

"Lo dirai quando sarai pronta, e sarà il momento migliore. Nessuno ti darà pressioni."

"Non conoscete la mia famiglia. Io stessa mi davo pressioni su ogni cosa."

"Credo di capire, ma sia tu che Matthew sapete come gestire le cose…" la porta della stanza si aprì.

"gestire cosa?" Mary si sbrigò ad asciugarsi gli occhi. "Va' tutto bene?"

"Assolutamente si stavamo solo parlando. Il pranzo sarà pronto a breve." Isobel si alzò e uscì. Matthew andò a sedersi vicino a Mary.

"Mia madre… è stata inopportuna?" le disse accarezzandole il volto.

"In realtà no, tutt'altro." Aspetta che terminasse la frase ma Mary si rifugiò improvvisamente nelle sue braccia e lui la strinse forte, così forte da temere di farle male.

"Mary che succede?" iniziava seriamente a preoccuparsi.

"Grazie perché mi ami non per senso del dovere." Sentirgli dire questa frase lo commosse profondamente.

"Certo che ti amo, e non per dovere, ti amerei sempre, ovunque e in qualunque circostanza. Ma non piangere ti prego... non dovrò lasciarti più sola con mia madre." Cercò di scherzare.

"Ha detto una cosa meravigliosa, ha detto che sarò madre." Si staccò dal suo petto mentre lui le asciugava le lacrime.

"Certo e perché questa cosa ti ha commosso tanto?" non aveva ancora capito cosa volesse dire Mary.

"Perché ho sempre pensato all'essere la madre dell'erede di Downton. Come se fosse mio dovere, anche quello…ho passato la mia vita a cercare di rendere mio padre fiero di me. Mi sentivo come una creatura del dovere, e ora è come se lentamente vedessi altro in me."

"Sarai una madre meravigliosa." Le disse rubandole un bacio. "Ora però niente lacrime." Mary sorrise, si alzò e si guardo ancora una volta intorno. "Sei affascinata dalla mia vecchia stanza da letto?"

"Alquanto. E' così strano per me immaginarti qui." Andò vicino alla finestra a guardare il piccolo guardino di Crawley house.

"Ho passato molto tempo qui pensando a te, Mary. Pensando che eri un sogno irrealizzabile." Matthew le sorrise malinconico.

"Anche la mia stanza da letto, ha vissuto molti momenti cupi. Direi che la nostra stanza attuale è quella che più amo." Si avvicinò a lui.

"Perché?"

"Perché è nostra. La viviamo insieme." Alzò maliziosamente le sopracciglia e uscì.

Il pranzo a Crawley House si dilungò più del dovuto e Mary si sentiva piuttosto stanca al momento del loro rientro a Downton era troppo tardi per poter riposare e lo sguardo di Anna era molto severo quando entrò con i vestiti per la cena. Gli invitati erano molti e voleva dare il benvenuto a tutti senza contare che teneva particolarmente alla riuscita della buona serata. Poteva tenere duro e avrebbe riposato il giorno dopo, se lo ripeteva in continuazione e sapeva che quella mattina aveva sbagliato a non dire al dottor Clarkson che le fitte erano ritornate ma sapeva che l'avrebbe costretta a letto e quella cena era importante per suo futuro e quello di Matthew.

Quando scese per la cena indossava uno splendido abito color porpora e un diadema sfavillante le incorniciava i capelli, Carson rimase ammaliato dalla sua bellezza, poi gli segnalò la presenza della contessa madre nel salottino. Andò da lei e insieme corsero a vedere come la sala sprizzasse lusso in ogni cosa. Erano entrambe soddisfatte e pronte alla loro personale battaglia.

Ad uno ad uno gli invitati furono accolti dalla famiglia Crawley, Mary sorridente dedicò del tempo a ciascuno sotto lo sguardo ammirato di Matthew. Si accomodarono e tutto proseguiva nel migliore dei modi, Martha era al centro dell'attenzione per la sua stravaganza e ogni tanto Violet scambiava sguardi complici a Mary. Quando la cena stava finendo Mary sentì la mano di Matthew stringersi alla sua sotto al tavolo.

"Sono fiero di te." Le sussurrò. Mary non amava i gesti plateali in pubblico ma in quel momento non si curò di nessuno e portò la mano di Matthew sul suo ventre, quasi nessuno se ne accorse.

"E' il nostro futuro." Poi la lasciò andare velocemente e tornò a parlare con l'ospite alla sua destra.

Quando Downton Abbey iniziò a svuotarsi Mary vide Edith che si avvicinò a lei.

"Volevo ringraziarti so che sei stata tu ad invitare sir Strallan." Era quasi in imbarazzo.

"Non rendiamola una questione di stato. Era pura cortesia." Disse andando a sedersi accanto alle sue nonne, Edith però vide molto di più dietro al gesto di Mary.

Quando Violet iniziò a discutere con Martha di Downton e della serata sembrò essersi aperto uno spiraglio per convincerla a investire i soldi nella tenuta ma improvvisamente ogni speranza di Mary caddè.

"Non voglio lasciarvi dubbi. Vedo come voi tenete a questo… sfarzo. Lo ritenete un dovere, una tradizione irrinunciabile ma non ho intenzione di investire ulteriormente nel futuro dei Crawley." Mary sentì un forte gelo improvviso.

"Nonna stai dicendo che non vuoi aiutarci? Questo è il mio futuro. Non vuoi migliorarlo per la nostra famiglia?"

"Certo che voglio in ogni modo voi vogliate ma non dandovi dei soldi." Martha sorseggio del liquore e si sistemò comoda sul divano. Mary stava per esprimere il suo disappunto ma Violet le fece un cenno, la contessa madre si ricompose cercando di non far notare la sconfitta subita.

Era troppo da sopportare. Mary decise di andarsene era molto stanca e questa notizia l'aveva sconfortata si scusò con le sue nonne e andò verso la porta.

"Carson avete idea di dove sia il signor Crawley?" Mary voleva solo dimenticare le parole di sua nonna.

"E' con vostro padre Lady Mary, è ancora nella biblioteca." Lo ringraziò e uscì. Camminò molto lentamente sentiva il peso di quella lunga giornata ma voleva avvisare Matthew o forse aveva semplicemente bisogno del suo sostegno. La porta era semi aperta si avvicinò e sentì…

"…così mi ha dato l'ufficialità. Sono l'erede. I soldi del signor Swire sono miei. Me lo ha comunicato stamane, non ho ancora detto nulla a Mary, e ora ho una decisione da prendere." Matthew sembrava molto turbato.

"So che non avresti voluto essere suo erede. Non l'hai scelto. Ma è così, mio caro ragazzo." Robert gli versò da bere.

"Vorrei ci fosse un modo, voglio aiutarvi ma non posso usare quei soldi non posso, spero che Martha vi aiuti ma se così non fosse..." era combattuto e Robert poteva vederlo, ormai lo conosceva come se fosse suo figlio e sapeva che se non fosse stato per il suo immenso senso di colpa forse avrebbe già preso una decisione. "Mi sentirei peggio di un ladro, ho tradito Lavinia una volta non posso fare questo torto a lei e a suo padre." Robert capiva il suo tormento.

Mary si appoggiò alla porta e senza far rumore apparve scura in volto e spiazzata dalle parole appena udite. Robert se ne accorse per primo, Matthew si voltò di scatto. Da quanto era lì?

"Volevo solo informare Matthew che mi ritiravo. Buonanotte papà." Andò via senza un sorriso e senza guardare suo marito. Matthew aveva capito, aveva ascoltato.

"Odio tutto questo." Disse posando il sigaro e scusandosi con Robert ma doveva andare da lei. Quando arrivò nella loro stanza Anna stava già aiutando Mary a svestirsi, le chiese di lasciarli soli.

"Anna posso pensarci io, grazie." La cameriera uscì.

"Mary per favore. So che hai ascoltato…" Mary gli dava le spalle.

"Puoi tornare di sotto e continuare la tua conversazione con mio padre." Voleva ferirlo. Ma in realtà si sentiva esclusa, esausta, e senza energie.

"Mary te l'avrei detto. Ti avrei detto tutto." Fu allora che Mary si voltò a guardarlo.

"Invece ho dovuto sapere per sbaglio che sei ufficialmente l'erede di Mr. Swire." Era arrabbiata.

"Non volevo turbarti." Cercava il suo sguardo senza trovarlo.

"Non volevi turbarmi? Ora lo sono! Anche di più! Il fatto che io sia incinta non ti giustifica a tenermi nascoste le cose Matthew!" Oh Mary. Non voleva farla agitare.

"Mary io detesto tutto questo. Detesto quei soldi. Detesto che Downton abbia bisogno di quei soldi. E detesto me stesso ma non posso farlo! Non posso! Quell'uomo mi pensava perfetto, perfetto per Lavinia e quasi un figlio, come posso prendere quei soldi e usarli…"

"…per noi? Hai ragione in fondo è solo del futuro della nostra famiglia, di nostro figlio che stiamo parlando. Ho provato a tenere duro ma questa storia mi fa troppo male. E questa sera quando mia nonna ha detto che non c'avrebbe aiutato ho pensato a te solo a te. Eri l'unica speranza e scopro che mi nascondi le cose e che comunque non vuoi salvarci Matthew! Tu non vuoi." Mary era quasi in lacrime.

Matthew non sapeva che Martha aveva negato il suo aiuto a Mary restarono a fissarsi alle due estremità del letto, entrambi turbati e angosciati da questa situazione. Ora era davvero tutto nelle sue mani e Matthew non poteva che pensare al male e al torto che aveva fatto a Lavinia ma sapeva che in quel momento stava ferendo la persona che più amava al mondo, Mary.


Matthew prenderà finalmente una decisione riguardo ai soldi di Mr. Swire. Edith riuscirà a sposare Strallan? E quale consiglio e aiuto inaspettato troverà Matthew in Violet? Vi ricordo che è un AU della 3 serie quindi lentamente prenderò una mia strada.

   
 
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