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Autore: _World_    25/09/2013    0 recensioni
Il settimo anno è cominciato: Piton controlla la scuola assieme ai Carrow, paura e tensione regnano ma tra tutto quel groviglio di emozioni Eloise Lennox (purosangue Corvonero) sa già da che parte schierarsi, al contrario del superbo Draco Lucius Malfoy costantemente perso nella sua indecisione.
La vicenda è vista dall'interno di Hogwarts dove ribelli e sostenitori di Potter lottano affinché quella situazione non li divori. Ma tra realtà e desideri: L'amore è l'unica speranza.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood, Michael Corner, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CAP 11


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"Bambini tutti pronti, prendete posizione,
si parte per andare a fare la rivoluzione!
E state tranquilli, nessuno si farà male
perchè questa rivoluzione
sarà un pò particolare.
[...]
E sarà l'occasione
per insegnare ai grandi
Che si può far rivoluzione senza le armi
perchè non esiste nessun cambiamento vero
se la rivoluzione non avviene prima nel pensiero."
[La rivoluzione - I Ratti della Sabina]
(So che in questo testo si parla di rivoluzione pacifica e diciamo che la guerra magica non lo sarà, ma era il messaggio di una rivoluzione che deve avvenire prima nel pensiero che volevo sottolineare. N.D.A.)


Una volta fatta l’abitudine, indossare quella maschera di indifferenza alla situazione risultava quasi semplice per Eloise, bastava solo iniziare a contare fino a cento, constatare regole asetticamente e mantenere un profilo neutro davanti i professori. Correggiamo, relativamente semplice. Questa era la teoria ma nemmeno la pratica stava andando malaccio. Qualche giorno fa fu costretta a mordersi la lingua pur di controbattere a una provocazione di Amycus. Fortunatamente la recita finiva quando varcava la soglia del dormitorio, ironicamente Eloise aveva parlato con Luna di scrivere un diario di guerra, giorno per giorno nella loro sopravvivenza, senza però escludere davvero il caso di una guerra magica, cosa che tutti temevano ma che giorno per giorno diventava quasi inevitabile.
Da quanto l’idea di Hogsmeade era stata lanciata dalla McGranitt, il piccolo gruppo di ragazzi non aveva smesso un attimo di parlarne, organizzare e architettarsi. Avevano deciso che sarebbero stati loro a raggruppare i ragazzi che intendevano lottare, lottare davvero. La McGranitt gli era complice accompagnando personalmente i propri studenti e non ammettendo interferenze, con la sua autorevolezza era riuscita a imporsi e quell’uscita era diventata un sogno per tutti.
Questo lo pensava pure Eloise, anche se proprio all’ultimo, si ritrovò a dover rimangiarsi tutto una volta a contatto con la realtà di quel giorno. Sentiva troppa ansia addosso e continuava a crescere ad ogni passo che faceva. Non sapeva se le costava più fatica affrontare un’uscita con Draco o parlare assieme ai suoi compagni davanti altri alunni, temeva che non le credessero a causa della sua casata, temeva che si lasciassero influenzare ancora da pregiudizi e vecchi rancori.
Assorta com’era, continuava a fissare I Tre Manici di Scopa anche se l’incontro era prefissato tempo dopo.
<< Che stai facendo? >> quel suono squarciò il silenzio che vi era e la confusione che invece risiedeva dentro Eloise, facendola sobbalzare. Se con quella semplice domanda aveva spazzato alcuni interrogativi che le vorticavano nella mente, gliene aveva instillati altrettanti.
Cominciò ad elaborare. Cosa stava facendo? Perché era proprio li a fissare il locale? Si era incantata lasciandosi dominare dai problemi. Doveva inventare qualcosa da dire, e alla svelta.
Si voltò con calma, non lasciando trasparire lo smarrimento anche se probabilmente l’aveva intuito.
Restò in silenzio guardandolo, non perdendo il contatto con quegli occhi plumbei.
Resto in silenzio meditando una possibile risposta, la calma con cui continuava a fissarlo creava un muro che estraniava l’agitazione.
<< Non sapevo se entrare o meno >> rispose infine lentamente e pacata.
Draco inarcò un sopracciglio scettico. Eloise non poteva crederci, era stata una recitazione perfetta per essere stata scoperta e fu proprio questo che la tradì. Il biondo scrollò le spalle e scosse la testa come quando si tratta con un novellino. << Ritenta, forse avrai più fortuna >>
<< Sei un ottimo osservatore, questo te lo devo riconoscere >> ammise sotterrando il fastidio di essere poco credibile.
<< E tu sei un’ottima attrice, ma è qui il punto. Era una farsa troppo minuziosa per essere credibile addosso ad una come te >>
La Corvonero scattò sulla difensiva. << Una come me? >> citò le sue stesse parole << Sarebbe a dire? >>
<< Cerchi di nasconderlo, ma sei una testa calda. >>
<< Solo se si parla di giustizia >>
<< Giustizia? Secondo te esiste ancora? >> chiese sarcastico ma all’occhiataccia dell’interlocutrice comprese. << Lasciamo perdere >> tagliò corto incamminandosi, notando poi di non essere seguito si voltò verso di lei. << Andiamo? >>
Eloise lo seguì tenendo una mano nella tasca del mantello, dove teneva la bacchetta. Non sapeva la meta, forse era solo una passeggiata ma pareva che Malfoy sapesse perfettamente dove andare.
<< Abbiamo una destinazione precisa? >> domandò quando ormai avevano camminato fin troppo.
Draco le lanciò uno sguardo eloquente. << Stamberga Strillante >>
<< Perché proprio li? >>
<< Prova di coraggio >> spiegò
<< Non vuoi che ci vedano, non è così? >> sta volta era lei a non credergli.
Il giovane continuò ad avanzare << I Mangiamorte hanno occhi e orecchie ovunque, sappilo >>

Il silenzio regnava, interrotto soltanto da qualche scricchiolio proveniente dal piano superiore.
La Stamberga Strillante era nota per la concentrazione di fantasmi, ma nell’ingresso dove i due si trovavano non ve n’era nessuno. Nastri di luce filtravano da qualche fessura nelle pareti, lasciando indovinare dove mettere i piedi per evitare brutte cadute.
Eloise non sapeva bene cosa dire ora che era in quella situazione. Si schiarì la voce. << Quindi.. >> ma Draco la interruppe sul nascere.
<< Senti, senza che ci giriamo attorno. Quel bacio è stato solo un episodio, non mi piaci. >> parlò chiaramente scadendo bene ogni parola.
Eloise, – contrariamente alla reazione di chiunque dinanzi un rifiuto – si sentì invece incredibilmente sollevata e questo trasparì sul suo volto. Il biondo assunse un’espressione indecifrabile che per un attimo la preoccupò.
<< Quindi la cosa è chiarita? >>
<< Evidentemente >>
Per un attimo Eloise fu tentata di chiedergli la motivazione del bacio, ma temeva la risposta. Ciononostante si sforzò di domandarlo. << Allora perché l’hai fatto? >>
Malfoy ghignò sarcastico con malcelata amarezza. << Per farti stare zitta, magari? >> alla frase ne susseguì un ponderoso schiaffo. Lo schiocco riecheggiò tra le pareti spoglie.
<< Provaci un’altra volta e >> minacciò, ma Eloise non se lo fece ripetere due volte partendo con il secondo manrovescio. Draco le afferrò il polso con incredibile facilità, fermandole la mano a pochi centimetri dal volto. Si guardarono, gli occhi plumbei del ragazzo erano in tempesta.
<< Non abbiamo più nulla da dirci ora >> concluse il loro discorso lasciando la casa.

Ora sola, forse avrebbe avuto maggior tempo per riflettere. Doveva riordinare le idee e recarsi successivamente ai Tre Manici di Scopa dove si sarebbe tenuta la riunione. Non si sentiva però abbastanza pronta, ancora deconcentrata per la discussione finita non conosceva i risvolti di ciò e questo la rendeva quasi nervosa. Percezioni contrastanti frullavano dentro di lei. Preferiva non essere l’interesse di Malfoy, avrebbe evitato molti problemi: Insomma, con un Malfoy è difficile avere rapporti quasi paritari – nonostante fosse lei stessa una Purosangue, quel ragazzo da quando l’aveva notata, non aveva fatto altro che rivolgersi a lei con supremazia–. Inoltre se davvero fosse stata oggetto di attrattiva, avrebbe dovuto confrontarsi anche con sé stessa. Non sapeva bene la ragione, ma suscitare sentimenti altrui la faceva sentire a sua volta coinvolta, del resto, lei non voleva assolutamente fare i conti con i suoi sentimenti. Era qualcosa che aveva sempre evitato perché le sembrava qualcosa di illogico e fuori dalla sua comprensione.
In controparte però, la reazione del giovane l’aveva sorpresa. Non si aspettava ovviamente di piacere a un Malfoy, ma nemmeno che quest’ultimo sottovalutasse a tal punto un bacio. Eloise detestava quel genere di effusioni, ciononostante gli dava comunque un certo valore.
Con un sorriso decise di prendere del tempo per lei, salì le scale che portavano al piano superiore e si sedette sotto una delle finestre. Ripassò mentalmente il programma, quale discorso avrebbe abbozzato e soprattutto come avrebbe improvvisato quando ci sarebbero state nuove domande. Quando fu psicologicamente pronta, si alzò e s’avviò.

Il calore del locale la investì in pieno quando entrando sentì il brusio delle persone che tracannavano Burrobirra, Idromele e Acquaviola.
Eloise si guardò intorno riconoscendo alcuni volti noti. Si avvicinò all’istante a Ginny e Micheal, Luna sbucò poco dopo raggiungendoli. Si sederono al tavolo scambiandosi occhiate eloquenti.
<< Ci siamo tutti? >> bisbigliò la Corvonero.
<< Quasi, ma non siamo soli >>
Lentamente, il gruppo cercò con lo sguardo i suddetti intrusi. Dissimularono la scoperta quando riuscirono ad scoprirli con la coda dell’occhio. Del resto, a causa della loro indiscrezione non erano difficili da individuarli. Sicuramente erano solo Mangiamorte di serie B, quelli che venivano usati dai più potenti, cadetti delle nobili case Purosangue.
<< Idee? >> domandò a quel punto Corner.
<< Se andiamo dalla Dama Grigia? >> propose Luna.
<< Sai che si fa vedere solo da noi >> le ricordò Eloise.
<< Lei saprebbe consigliarci un posto adatto, credevo non ci seguissero fino ai qui >> spiegò la bionda.
<< Sebbene la McGranitt ha fatto quanto era in suo potere, non poteva impedirlo. >>
<< La stanza delle Necessità? >> azzardò Ginny
<< Ma è inutilizzata da anni, sarà piena di cianfrusaglie >> constatò Eloise
<< E allora? Lei sa di cosa noi abbiamo bisogno >> continuò la rossa
Tutti annuirono, con disinvoltura svagarono simulando una normale discussione. Molti studenti avevano notato i Mangiamorte, e chi non ancora non li aveva adocchiati, venivano messi in allerta dai vicini.
In breve il silenzioso messaggio era stato recepito da tutti. La riunione era rimandata al prima possibile, ergo dalla stessa sera.


L’ora X era prossima. Gli alunni sgattaiolarono fuori dai dormitori, si celarono tra le ombre avvicinandosi sempre di più alla meta.
Eloise, Michael Corner e gli altri Prefetti complici dell’incontro, sapevano bene che correvano un grande rischio, soprattutto quelli appartenenti a casa di Mangiamorte importanti ma dovevano fare tutto ciò che era in loro potere fare.
Finalmente, quando tutti furono presenti e i Prefetti avevano eseguito i giri di ronda predefiniti, la riunione ebbe inizio.
Eloise non voleva parlare, ma temeva che ciò era inevitabile. Tutti doveva mettere del proprio, specialmente loro che avevano dato il via all’idea.
<< Grazie per essere venuti >> fu Ginny a rompere il silenzio. << Sappiamo che tutti corriamo un grosso rischio a stare qui e ci vuole un gran coraggio spesso a battersi per questa giusta causa perché il prezzo da pagare potrebbe essere fin troppo alto. >>
<< Ma dobbiamo combattere >> s’intromise con voce delicata Luna, gli occhi perennemente sognati quasi a smentire la critica situazione. << Siamo tutti molto coraggiosi o molto sciocchi >> constatò ricevendo presto una gomitata da parte di Michael, non era certo un buon modo per sollevare e incitare gli animi, ma Luna ovviamente non pensava al buon senso ma solo all’ovvietà.
<< Insomma: d’ora in poi gli incontri avverrano sempre qui e saranno organizzati da noi una o due volte al mese, ovviamente verranno indette le riunioni anche sotto vostro consiglio. Per il resto del tempo, cercheremo di comportarci come abbiamo sempre fatto. Noi saremo i vostri referenti pertanto qualsiasi dubbio o incertezza potete affidarvi a noi, comunicheremo tramite messaggi incantati in codice che verranno bruciati pochi istanti dopo la lettura o semplicemente se cadranno in mani estranee al destinatario. >> spiegò coincisamene e asetticamente Corner.
Ciononostante, tutti continuavano a guardarsi con sospetto.
Eloise sospirò raccogliendo quanto più coraggio. << Ascoltatemi per favore… >> intervenne raccogliendo l’attenzione di tutti. << So che è difficile, so che è difficile fidarsi di sconosciuti, che è difficile fidarsi generalmente, che la situazione è difficile e che siamo in un periodo difficile. Ma proprio perché tutto questo è difficile dobbiamo unirci, dobbiamo abbandonare le divisioni di case e guardarci tutti come alunni di Hogwarts. Non saremo più sconosciuti, né rivali, saremo alleati che lottano per la libertà. Dobbiamo iniziare a pensare diversamente, dobbiamo scacciare i vecchi rancori e ricominciare perché da questo dipenderà il destino del mondo magico. Le nostre case ora significano poco, ci sono stati Grifondoro vigliacchi, Serpeverde gentili, Corvonero stupidi e Tassorosso molto coraggiosi. Dobbiamo unire tutti i nostri pregi e supportarci l’un l’altro. Quanto Potter tornerà.. >> li guardò tutti con convinzione << Perché state tranquilli tornerà! Noi dobbiamo farci trovare più pronti che mai.. >>
<< Direi che ormai tutti hanno detto tutto >> Neville fu l’ultimo a parlare << A me non resta altro da dire se non: COMBATTIAMO. >>


Note dell'autrice: Eccomi qua, dopo tante peripezie sono riuscita a postare e per farmi perdonare ho scritto qualcosa di più lungo, spero piaccia, ringrazio tutti quelli che seguono la storia, Uadjet e Solisoli_17 per aver recensioni generalmente e tutti quelli che la recensiranno ^^
Scusate ancora il ritardo >___<
  
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