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Autore: AnneC    30/09/2013    3 recensioni
Si può abbandonare il proprio Paese e una volta all’estero cercare qualsiasi cosa che ti tenga aggrappato ad esso?
Si può ripartire da zero, iniziare una nuova vita, creare una nuova versione di te senza sentirsi spaesati e soli in una metropoli che ti attende oltre le finestre?
Riuscirai a ristabilire l’ordine o andrà tutto a rotoli?
Resterai o tornerai indietro?
In ogni battaglia serve qualcuno che ti copra le spalle nei momenti di difficoltà e che esulti con te della vittoria. Ma puoi trovarlo in mezzo ad una folla sconosciuta?
C’e chi riesce nel suo intento e chi invece rimane sconfitto.
Cos’è successo a me? Stavo precipitando, ma qualcuno mi ha portata in salvo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15

~•~

If the truth is you’re a liar.


Un uragano di emozioni contrastanti mi travolge e non mi fa chiudere occhio. Mi torna sempre in mente quella magnifica canzone e le parole che l’hanno preceduta.
Vuole un’altra occasione, ma soprattutto vuole me. Non un’altra, me.
Adesso sì che sembra proprio un film.
Quante possibilità avevamo di ritrovarci per caso in una città come Londra? E soprattutto quante ne avevo di trovarmi nello stesso pub in cui si stava esibendo? Pochissime, quasi nulle.
Eppure è successo.
Il destino ha fatto sì che mi trovassi nel posto giusto al momento giusto, ma con la persona sbagliata accanto.
Non so se Josh abbia capito che sono proprio io quella ragazza misteriosa, ma credo che quantomeno stia cominciando a sospettare qualcosa, altrimenti non mi avrebbe chiesto se Danny avesse aggiunto qualche frase a quell’abbraccio. Quell’abbraccio che mi ha fatto sentire al sicuro, completa.
Ma non posso lasciarmi andare. L’idea che possa scomparire di nuovo nel nulla mi fa gelare il sangue nelle vene. E poi non ho ancora capito perché si è comportato così fino a poco tempo fa. Se solo non fossi stata lì con Josh, a quest’ora avrei già ascoltato le sue motivazioni.
Aveva ragione Marisol, ora che tutto mi sembrava andare per il verso giusto, lui ricompare e manda all’aria l’ordine delle cose. D’ora in poi credo che darò più peso a ciò che mi dirà la spagnola.
Mi alzo dal letto ed apro la finestra. L’aria gelida della notte londinese mi arriva dritta in faccia in un sol colpo; la strada è deserta e nei palazzi circostanti le luci sono spente. Spero che la quiete della città mi aiuti a riflettere e a prendere una decisione, non posso aspettare che qualcun altro lo faccia al posto mio o addirittura continuare a temporeggiare.
 
Il suono assordante della sveglia mi fa sobbalzare. La luce grigiastra della città illumina la stanza, senza essere ostacolata dalle tende che ho dimenticato di chiudere prima di abbandonarmi a Morfeo. Quando entro in cucina, noto che Rose è già in piedi ed è alle prese con la macchina del caffè.
“Giorno Rose” la saluto, facendola girare di scatto impaurita.
“Mi hai fatto prendere un colpo” aggiunge con un tono che mi sembra troppo elevato.
“C’è un altro po’ di quella brodaglia che voi chiamate caffè?” le chiedo mentre lei sta riempiendo la sua tazza.
“D’un tratto hai deciso di convertirti?” domanda divertita.
“Assolutamente no. Stanotte non ho quasi chiuso occhio, mi serve una dose di caffeina per affrontare la giornata”.
“Cos’è che ti preoccupa? Se vuoi parlarne, sono tutta orecchie” mi dice afferrando un biscotto dalla scatola col Big Ben, che ormai compro abitualmente.
“Mi conviene cominciare dall’inizio allora”. Le racconto del mio primo incontro con l’irlandese, di ciò che ci siamo detti alla caffetteria, della sua assenza senza motivo e di come Josh sia subentrato a Danny.
“E all’improvviso ecco che compare di nuovo” aggiunge dopo aver ascoltato attentamente ogni mia singola parola.
“Esatto, e poi al resto hai assistito anche tu”.
“Ti confesso che quando ha detto che dedicava quella canzone a qualcuno che conosceva e che non vedeva da tempo, sospettavo che si riferisse a te, poi ho notato la tua reazione e tutto mi è apparso chiaro”.
“Secondo te Josh si è accorto di qualcosa?” le chiedo, senza sapere quale risposta mi sembrerebbe più giusta.
“L’ho osservato e non credo che se ne sia accorto. Anche se, ho notato una certa tensione tra lui e Danny, ma è possibile che era dovuta a quella sua strana teoria” mi rassicura la mia coinquilina. “Credi che oggi verrà in caffetteria?”.
“Chi Josh?”chiedo mentre appoggio la tazza nel lavandino.
“No, l’irlandese”.
Bella domanda.
 
Una ragazza con un sorriso a trentadue denti mi attende all’uscita della metro e non appena la raggiungo, non riesce a trattenere il suo entusiasmo.
“Vi siete rincontrati!” urla Marisol senza neanche salutarmi.
“Potresti abbassare il tono? Ho un mal di testa tremendo e stanotte ho dormito pochissimo” le dico strizzando gli occhi a causa del fastidio che mi hanno causato le sue urla.
“Neanche io ho dormito stanotte, ero troppo emozionata!” esclama senza abbassare il volume.
“Marisol, a me serve un altro caffè e a te una camomilla” convengo.
“Ma smettila. Non sei emozionata all’idea che verrà in caffetteria stamattina?” mi dice con gli occhi che le brillano.
“Forse emozionata non è il temine esatto. Se verrà davvero, ci saranno altri problemi all’orizzonte” la contraddico aprendo la porta della caffetteria vuota.
“Devi sempre vedere il lato negativo. Non puoi semplicemente essere felice del fatto che sia ripiombato nella tua vita e che ti abbia dedicato una canzone?”
Già, mi ha dedicato una canzone, una canzone meravigliosa.
“Com’è che faceva? With you, with you, our colour come alive when I collide with you” canticchia la spagnola mentre indossa la sua uniforme.
Se la canta lei non mi fa lo stesso effetto però.
“Ho visto che hai sorriso, quindi ammettilo che ti piace l’idea che tra poco sarà qui” aggiunge dopo che ho fatto scomparire un sorriso dal mio volto.
“Ovvio che non sto più nella pelle, ma questa situazione è complicata” le dico uscendo dallo spogliatoio.
“Sei tu che la fai diventare complicata. Dov’è finita la Anna che diceva che il destino saprà cosa fare?”chiede appellandosi all’approccio che ho avuto fino a ieri riguardo alla questione Danny.
“E’ sepolta da qualche parte dentro di me” ammetto.
“Bene, dobbiamo solo riportarla in superficie. Non capisco perché, ma fai sempre il contrario di ciò che dovresti fare realmente” mi rimprovera la spagnola.
“Mi dai una mano a fare la cosa giusta?” le domando quasi supplicandola.
“Sono qui per questo” mi risponde gongolante.
L’orologio sulla cassa segna le dieci e cinquantanove, anzi le undici e zero zero in questo preciso istante e dell’irlandese neanche l’ombra, nessuno dei tre si è fatto vivo. Marisol mi dice che devo smetterla di controllare l’ora, ma fin quando non vedrò Danny varcare quella soglia, non avrò pace, lo so. La mia amica mi ha perfino proposto di cedermi il posto alla macchina del caffè, che ho rifiutato, ma dopo che mi ha beccata più di una volta a controllare l’orologio, mi ha imposto di abbandonare la cassa. Finora ho preparato tre cappuccini, due caffè lunghi, ovviamente, e un latte alla vaniglia.
Che ora sarà? Le undici e mezza forse? Cavolo da qui non riesco a controllare.
Preparo altri tre cappuccini, e quando ho letto che ne erano tre, mi sono girata verso la cassa per controllare se erano gli irlandesi, ma niente da fare.
Nel frattempo saranno passati altri quindici minuti più o meno.
“Due caffé” mi dice Marisol porgendomi due bicchieri di carta.
Preparo le bevande e solo alla fine controllo il nome appuntato sui contenitori. Sul primo non c’è scritto niente, sull’altro trionfa il nome Mark, ma quante persone ci saranno a Londra con quel nome?
“Mark?” chiedo ad alta voce voltandomi verso il bancone.
“Non c’è bisogno di urlare” mi dice il simpatico irlandese dalla barbetta rossiccia coprendosi un orecchio. E’ solo, ma dove saranno gli altri due terzi dei The Script?
“Hai intenzione di bere tutto questo caffè?” gli chiedo sorridente.
Mark annuisce pensieroso toccandosi il mento con la mano. “Hai trovato un modo carino per farmi capire che di me non te ne importa niente” aggiunge infine.
“Ma che dici? Mi sto preoccupando per te invece”. Infondo non è che non me ne frega di lui, ma ho un debole per un altro irlandese in questo momento.
“Danny sta parlando con Marisol” mi risponde con un cenno del capo verso la loro direzione. Marisol che parla con Danny? Non mi piace questa cosa, chissà che gli starà raccontando.
 “E Glen?” domando, dopotutto mi avevano ordinato solo due bevande.
“Non siamo riusciti a tiralo giù dal letto e l’abbiamo lasciato lì. Nel caso in cui si svegli dallo stato comatoso in cui è caduto, sa dove trovarci” mi risponde facendomi l’occhiolino.
“Beh, quanto ci vuole a preparare due caffè?” si intromette Danny avvicinandosi a noi. “Oppure devo pensare che mi stai evitando di nuovo?” aggiunge sorridendo.
D’accordo, non mi sono comportata bene, ma ora comincia anche a rinfacciarmelo.
“Non ti sto evitando”.
“Mi sento di troppo” aggiunge Mark imbarazzato che si allontana e raggiunge la mia amica sorseggiando dal suo bicchiere. Danny non riesce a trattenere una risata e finisce per contagiare anche me.
“Credevo che non saresti venuto” aggiungo seria.
“Le mantengo le promesse, io” mi dice guardandomi negli occhi.
“Disse colui che è scomparso nel nulla” lo canzono.
“Ma ti ho chiamata e non mi hai risposto”
“Ti ho chiamato prima io e tu non mi hai risposto” aggiungo fiera. Se è una sfida, voglio vincere io.
“Touchè” affermano a voce alta Mark e Marisol.
“Se si ci mettono anche loro è la fine” afferma l’irlandese sorridendomi, per poi bere un sorso di caffè.
“Quindi non mentirmi” gli dico, appoggiando le mani sul bancone, sporgendomi verso di lui. “Che fine hai fatto?”.
“Noto che non ti piacciono i giri di parole. Lo sai, sono stato in Irlanda” mi risponde sicuro.
“Questo lo so, ma non intendevo fisicamente. Sai, hanno inventato i cellulari, servono a far comunicare due persone distanti”.
“Quegli aggeggi che suonano all’improvviso? Ecco a cosa servono” dice facendo il finto tonto.
“Sei serio?” gli chiedo alzando un sopracciglio. “Non sei nella condizione di fare lo spiritoso”.
Torna serio e prende un altro sorso dal suo bicchiere, senza staccarmi gli occhi di dosso.
“La canzone non è bastata?” chiede.
“Non si tratta della canzone. E poi chi mi assicura che la tua non sia una tattica per far cadere le donne ai tuoi piedi?”. Cavolo, non posso averglielo detto davvero.
“Anche tu con questa stupida teoria?” mi chiede distogliendo lo sguardo.
“Voglio sapere perché non ti sei fatto più sentire” ammetto prima di preparare un tè per un nuovo cliente.
“Ragazzo, non dovresti far arrabbiare quella bella signorina” dice a bassa voce una donna sulla sessantina che attende la sua ordinazione.
“Sto cercando di rimediare” confessa Danny.
“Sì, ma devi dirlo a lei” aggiunge la signora non appena le porgo la sua bevanda e mi ricambia con un sorriso, dando una pacca sul braccio dell’irlandese, per poi allontanarsi.
“Allora?” chiedo impaziente.
“E’ complicato” ammette lui sospirando.
“Sono qui per ascoltarti, non vado da nessuna parte” lo incoraggio con un mezzo sorriso.
“Non può sostituirti nessuno qui?” mi domanda guardandosi intorno.
“No, ma se sono quei due ficcanaso che ti preoccupano”aggiungo indicando la spagnola e l’altro irlandese, che appena si accorgono che mi riferisco a loro, fanno finta di niente. “Parla pure, tanto io racconterò comunque tutto a Marisol e credo che Mark sappia già tutto”.
“Sei caparbia lo sai? Sono entrato in crisi, dico sul serio. Non avevo messo in programma che te ne avrei parlato oggi” mi dice e per la prima volta i suoi occhi mi appaiono vuoti, senz’espressione. Un buco nero che sta per risucchiarmi. Nonostante voglio sapere con tutta me stessa il motivo per il quale si sia comportato così, capisco che questo non è né il luogo né il momento adatto per mettere a nudo la sua anima.
“Lascia stare” lo interrompo. Alle mie parole rimane sbigottito, riesco a leggere lo stupore sul suo volto.
“Ne riparleremo quando saremo soli”.
 


 

~•~

Salve! Come promesso, ecco il nuovo capitolo!
Con questo capitolo siamo entrando nel
vivo della storia, o meglio, stiamo per scoprire
per quale motivo Danny sia scomparso nel nulla...
Ma, mica potevo svelarvi tutto in una sola volta?!
Non odatemi se vi tengo ancora un po’ sulle spine xD
Beh, colgo l’occasione per ringraziare tutte voi che
recensite la storia e che mi spronate ad andare avanti,
mi rendete davvero felice e soddisfatta!
Grazie di cuore, vi adoro tutte!
Alla prossima,

~ AnneC
Ah, quasi dimenticavo di dirvi che prima
del fine settimana, il nuovo capitolo sarà online ;)


   
 
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