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Autore: Snafu    01/10/2013    1 recensioni
Uguale o diversa? Sarebbe andata oltre le apparenze? L'avrebbe giudicato una volta saputo cosa era? Sarebbe scappata? Ormai era troppo tardi: lui si era già irrimediabilmente compromesso.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Beauty and the Beast

Capitolo VIII

 

” Il cuore è una  b e s t i a  della quale è prudente diffidare.

  Anche l’intelligenza è una  b e s t i a, ma perlomeno non  

  parla d’amore. “

 

Graham Greene, Il potere e la gloria

 

 

La domenica mattina nessuno avrebbe detto che a Michelle era morto il gatto da poco, tanto era felice. Cercava di giustificare quel sospetto atteggiamento dicendo che la gioia per i successi sentimentali per l’amica era di gran lunga superiore al lutto per la perdita del suo fedele animale domestico, ma Beauty pensava ‘Qui gatta ci cova…’. Naturalmente lo pensava e basta, perché se si fosse azzardata a pronunciare la parola gatto, Michelle sarebbe di nuovo scoppiata in lacrime. Con il tempo l’avrebbe convinta a farsi raccontare di quel luttuoso pomeriggio in compagnia di Black.

La sua preoccupazione maggiore, comunque, era doversi procurare alcuni ingredienti per la preparazione dell’Essenza di Dittamo, così lasciò la sua amica ai suoi bei ricordi e si avviò fuori in direzione della dispensa in cui venivano stipati gli ingredienti a disposizione di tutti gli studenti. Dentro di sé sperava di incontrare Remus in giro per qualche corridoio e non le importava se di sicuro non sarebbe stato solo.

Passeggiò con una calma praticamente innaturale, girovagando da un’ala all’altra del castello allungando la strada quanto più poteva (naturalmente senza che quel continuo peregrinare risultasse illogico) nella speranza di incrociare la strada del malandrino, ignara che lui, naturalmente sospinto da Sirius e, in misura assai minore, da James e Peter la stava seguendo. I quattro stavano usando la mappa ed erano costretti a tornare indietro ogni qual volta la ragazza prendesse senza preavviso un corridoio piuttosto che un altro.

«Ma dove diavolo sta andando?» domandò Ramoso spazientito.

Minus venturò la sua ipotesi:

«Magari sta fuggendo da noi…»

Sirius si fermò di colpo in mezzo al corridoio e domandò:

«Perché mai dovrebbe fuggire se non sa che la inseguiamo?»

«Magari ha uno spioscopio con sé… sa del pericolo che incombe…»

«C’è solo una cosa che può essere pericolosa per lei: Remus che le salta addosso dopo i miei insegnamenti… e non mi sto riferendo ad una notte di luna piena.»

James lo corresse:

«Credo che il suo timore maggiore sia che Remus e Sirius diventino una coppia gay, cosa che non è da escludere.»

«Quella che la prenderà peggio sarà Michelle, credimi.»

Fu una voce femminile a commentare, la voce di Beauty. James sobbalzò, rendendosi conto della presenza appena ed improvvisamente sopraggiunta alle sue spalle. Se non avesse avuto la faccia come il fondoschiena sarebbe morto sul colpo. La Corvonero, comunque, non perse molto tempo a badargli e si rivolse direttamente a Sirius per complimentarsi.

«Devi insegnarmi i tuoi trucchi, sembra che Michelle adesso stia molto meglio!»

«Trucchi?!» ripeté lui con disgusto «Questa è magia avanzata, pupattola!»

Lei alzò un sopracciglio con aria perplessa, poi chiese:

«Insomma, che cosa stavate guardando tutti?»

Fu in quel momento che tutti si resero conto che la Mappa del Malandrino era lì in bella vista e una Corvonero non ci avrebbe messo molto a capire di cosa si trattasse.

«A proposito dei miei trucchi» esordì Sirius «stavo giusto mostrando ai ragazzi il mio ultimo acquisto, una mappa dettagliata ed interattiva di Hogwarts che ho acquistato a Hogsmeade. Roba da maschi.» concluse, facendo sparire l’oggetto in un gesto tanto elegante quanto eclatante. «E tu invece? Cosa ti spinge a vagare senza meta in queste ale del castello tutta sola?»

«Sto andando a prendere alcuni ingredienti per una pozione.» confessò lei con naturalezza.

«Ah sì?» intervenne James «E che pozione?»

Beauty, che non voleva che tutti sapessero che voleva preparare dell’Essenza di Dittamo da regalare a Remus affinché curasse le sue mani, tentennò. Quell’esitazione fu però mal interpretata da Sirius che pensò si trattasse di un filtro d’amore e non ne fece mistero.

«Credi a me,» le disse, dando una gomitata tra le costole a Remus, che subito si allontanò «tu non hai affatto bisogno di un filtro d’amore.»

La ragazza aveva di nuovo un’espressione perplessa, così parlò con un sorriso tra le labbra:

«Va bene, vi lascio alle vostre cose da maschi e vado a preparare il mio filtro d’amore. Ci vediamo in giro!»

Li salutò e si avviò verso il prosequio del corridoio, incrociando le dita nella speranza che Remus la seguisse. Solo dopo si ricordò che la speranza le aveva portato solo il malocchio in quei giorni e allora desistette. La gioia esplose dalle punte dei capelli a quelle delle dita dei piedi quando sentì i passi del Grifondoro seguirla.

«Hey Beauty!» gridò, cercando allo stesso tempo di tener bassa la voce «Ti aiuto a portare i libri!» esordì, mentre lei si voltava.

Annuì e mentre i due si allontanavano udì la voce di James ripetere:

«Ti porto i libri? È questo che gli insegni quando non ci sono?»

«Mentre tu eri impegnato con il Quidditch sono stato io ad insegnare a Remus come baciare una ragazza!»

«Certo! Spero solo che tu non gli abbia insegnato come lo fanno i cani!»

Le voci sparirono via via che la giovane coppia si allontanava nel corridoio in direzione della dispensa, inghiottite dai muri e sovrastate da quelle di altri studenti più vicini. Raggiunsero la dispensa e si fermarono di fronte alla porta.

«Quindi stai preparando un filtro d’amore?» azzardò Remus.

«Perché no? Si tratta di un preparato interessante!»

«Ma tu non ne hai bisogno, no? Dopotutto, ce l’hai già un ragazzo!»

Beauty prese dalle braccia di Remus il libro che le serviva e lo guardò sorniona. Si sporse per dargli un bacio sulle labbra e sussurrò:

«Sì, ce l’ho già un ragazzo.»

 

*

 

Ben altre parole echeggiarono nella Torre di Corvonero quando Beauty vi fece ritorno.

«Come sarebbe a dire che gli hai detto che sembra che adesso stia molto meglio!» sbraitò una Michelle piuttosto fuori di sé dalla collera. Tutto quello che l’amica ebbe da dire in risposta mentre tutti gli altri (compresa la Dama Grigia) fuggivano dagli strilli della ragazza abbandonando le loro stanze come se fosse stato dato l’allarme generale, fu un suono senza apparente significato collegato alla lingua comune. Solo dopo un po’ trovò qualche parola per confortarla:

«Eddai, puoi sempre chiedergli aiuto per prepararti ai G.U.F.O.!»

Quella frase non fece altro che peggiorare le cose:

«COSA?!» l’ultima sillaba giunse più che mai acuta «Io sono una Corvonero! Di certo non vado a chiedere ripetizioni a un Grifondoro!»

Beauty cercò allora di giustificarsi:

«Io e Remus abbiamo deciso di trovare del tempo per studiare insieme, così posso portarmi avanti sul programma del settimo anno!»

«Ma se ancora devi frequentare il sesto?! Ho capito quale sia il vostro piano, comunque: giocate a cura delle creature magiche…»

«Non so a che cosa tu ti stia riferendo!» ribatté lei con sincerità.

«Eh, lo so io… un gioco molto popolare tra i ragazzi. A Babbanologia ho scoperto che i babbani lo chiamano giocare al dottore. Io e Sirius ci giochiamo spesso…»

«Francamente sono preoccupata» confessò Beauty.

«Sono convinta che prima o poi Remus ti insegnerà le regole del gioco…»

 

   
 
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