Capitolo 2.
L’indomani mattina mia mamma piombò in camera alle otto.
-Emily!- urlò con la sua consueta grazia. –Sei ancora a letto? E’ tardissimo!-
- Mmm lasciami.. dormire..in pace. - mugulai qualcosa ma il sonno e la stanchezza si stavano sempre di più impossessando di me. Poi mi venne in mente Austin. Oggi l’avrei rivisto e forse, guardandolo, avrei trovato il modo per attaccare bottone con lui. Quindi mi alzai. Mi preparai per benino e scesi in cucina per abbuffarmi di biscotti come era mio solito fare. Poi salutai mia mamma e uscii di casa. Da casa mia alla mia scuola c’erano si e no quindici minuti di cammino, quindi presi il mio amato I-pod, le cuffiette e iniziai il cammino verso quel luogo oscuro dove mi stavano aspettando cinque ore di strazio totale. Eh si, perché quando esci e sai che ti aspetta una giornata al sapore di asfalto polveroso a scuola e poi un tunnel di noia tra compiti e genitori, solo la colonna sonora giusta può salvarti. Ti sbatti due auricolari alle orecchie ed entri in un’altra dimensione.
Io e lo studio siamo due cose opposte, due linee parallele che non si incontreranno mai e neanche la mia condotta era una delle migliori, l’anno scorso nel primo mese di scuola sono andata in presidenza sei volte e ormai io e il preside siamo pappa e ciccia. Non è di certo colpa mia se mi mandano in presidenza per delle cazzate!
Arrivai a scuola e trovai davanti al cancello Titta che, come al solito, mi aspettava.
-Oh
finalmente ma
quanto ci hai messo?- Mi chiese con aria al quanto scocciata *Eh che diamine! avevo fatto solo 20 minuti
di ritardo .. a tutti può capitare…*
- Scusa non mi sono svegliata, hai novità?-
- No, per ora. Comunque ci dobbiamo muovere, hanno già iniziato.-
- Che grande rottura di coglioni. Io non vengo, non mi va.-
- Cooosa? E mi lasceresti sola a sopportare cinque ora di guerra là dentro?- Disse indicando l’edificio *la scuola Emily, la scuola ..* davanti a noi, io annuii leggermente.
- No, no,
no. Tu ora
entri con me punto e basta. Muovi il culo che è tardi!-
Sbuffai. Mi prese la mano e mi tirò verso l’edificio color merda davanti a noi *Si chiama scuola Emily, SCUOLA* … Ma in fondo aveva ragione, un’altra cazzata che avrei fatto e rischiavo l’anno.
Quindi entrai trascinata da Titta. C’era solo una cosa positiva in tutto questo: Austin Mahone.
I corridoi erano vuoti, probabilmente avremmo saltato la prima ora di lezione perché eravamo in ritardo e quando la bidella mi confermò che in effetti era tardi per entrare esultai come una pazza. Ci fece accomodare nella stanza dei ritardatari e quando io e Titta fummo sole buttai lo zaino per terra e mi sedetti con la schiena appoggiata al muro. Poi guardai Titta che si era sistemata come una cristiana su una sedia, al contrario di me.
- Senti, ma
secondo
te come faccio a conoscere Austin Mahone?-
- Chii?
Austin? Ma se
non sa manco della tua esistenza!-
- Infatti.
Ti ho
appena chiesto come posso fare per conoscerlo.-
- Per quello
che so
non è un tipo da “relazione seria”.
Stareste bene insieme-
Perfetto.
-E se gli
vado a
sbattere apposta?? Anzi no ! Gli chiedo se ha da cambiare dei soldi per
la
macchinetta??-
- Ma andare
da lui e
presentarti come un comune mortale no eh ?-
- No! Troppo
banale,
e poi non sono le ragazze che si devono presentare!-
- Allora conosco una persona che forse ti può aiutare ad attaccare bottone con Austin Mahone- Disse seria.
- Chii??-
-Alla
ricreazione te
la presento, è sua sorella. E guarda caso è una
mia cara amica.-
Non ci potevo credere. Avrei fatto amicizia con sua sorella, un giorno sarei andata a casa Mahone e lo avrei conosciuto. Cristo, era tutto fottutamente perfetto! Non che la cosa importi molto… insomma… io non sono innamorata di Austin. E’ ridicolo.
L’ora dentro quella stanza la passammo a chiacchierare del più e del meno, quando la campanella della seconda ora suonò ripresi il mio zaino e mi diressi verso l’aula di chimica. Titta aveva matematica. Ci saremmo riviste all’intervallo.
***
Passarono anche la due ore successive. E finalmente suonò la campanella della ricreazione, mi precipitai al piano di sotto dove avrei dovuto conoscere la sorella di Austin.
Vidi Titta in mezzo a tutto quell’ammasso di ragazzi che vagavano nella scuola senza una meta, parlando, ridendo e mangiando. La raggiusi e notai che stava parlando con una ragazza, doveva essere lei.
-Ciao!- Dissi
sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi *
Pff ... patetica*
- Ehi Emily, lei è Alyssia, la sorella di Austin.- La guardai meglio. Assomigliava molto al fratello, stessi occhi, stesso sorriso …
- Ciao,
sono Emily- Le
sorrisi e le porsi la mano, lei la strinse
velocemente presentandosi a sua volta. –Alyssia,
piacere- *Fidati… il
piacere è tutto
mio!*
Poi continuò. –Ehi ragazze,
vi va di venire a casa mia oggi pomeriggio?-
Le conoscenze non potevano iniziare meglio di cosi, oggi sarei andata a casa di Austin.
Tornai a casa, stanca dopo le ore di lezione che stressavano parecchio.
Salutai mia mamma alle prese con i
fornelli e mi precipitai
in camera, entrai e mi chiusi la porta a chiave. Mi guardai intorno.
Amavo la
mia stanza. Sono una di quelle ragazze che è capace di
starsene in camera ore e
ore e non stancarsi mai, la mia camera è piena di ricordi,
di foto, posters,
lettere, frasi sui muri … Mi piaceva decorarla come volevo,
era il mio sfogo.
Mi distesi sul letto e cominciai a pensare, quando ad un certo punto mi squillò il cellulare.
Titta. Risposi.
-Pronto?-
-Eii pronta per oggi??- Era ovvio che si riferisse al mio “incontro” con Austin.
-Si certo,
non vedo l’ora-
-Bene!
Allora vestiti
sexy mi raccomando ahah-
-Ahah
sicuramente, ma
a che ora dobbiamo andare?-
-Alle
quattro ti
passo a prendere io a casa tua e poi andiamo, non fare tardi!-
-No
tranquilla… Senti
.. stavo pensando una cosa..-
- Mmh spara!-
- Ma.. se
poi mi
innamoro sul serio di Austin? Sarebbe un bel casino, io non voglio innamorarmi, sto bene così
come sto-
- Vedi
Emily. sono
cose che non puoi scegliere, se ti innamorerai di lui vorrà
dire che doveva
essere cosi e poi non è tanto male essere innamorati, devi
capirlo una buona
volta-
-Senti anche
se fosse
mi ricordo ancora i giorni passati a casa tua, tu sul divano circondata
di
fazzoletti usati che piangevi come una mongoloide per un coglione! Ecco
io non
vorrei ritrovarmi nella stessa situazione-
-Ma non
è detto che
ti ci ritroverai ! Comunque ora devo andare a pranzo, alle quattro sto
da te,
fatti trovare pronta.-
-Contaci! A
dopo.-
Chiusi il telefono, diedi un altro sguardo alla mia stanza e uscii diretta in cucina dove mi stava aspettando il mio bel pranzetto (?).
SPAZIO AUTRICE:
Ciaoo a tutti <3 Questo è il secondo capitolo, ho deciso di non far incontrare subito Emily e Austin, ma non credete che per Emily sarà facile conoscere Austin! Anzi, da quando i due si incontreranno per Emily la vita cambierà del tutto. Se vi piace recensite cosi capisco se posso andare avanti o no <3 Un bacio e grazie in anticipo! :*
-Virgi-