4 Capitolo
Passarono
la notte accoccolati sul divano, tenendosi la mano, volevano
solo stare insieme, stretti l’uno a l’altro, avvinghiati al loro amore, che
ormai sapeva di dolore e tristezza, di rifiuto e malinconia,di tutto e di
niente, di presente e di passato, di buio e luce, di tradimenti e di amanti, di
figli e di notti, di morte e disperazione.
Si
alzò, le accarezzò le gote appena colorite e la baciò la fronte.
Non
riusciva a pensare in quel momento,a focalizzare tutto
quello che aveva saputo, a riordinarlo e infine accettarlo, era davvero troppo.
Come
si poteva chiedere così tanto da una ragazza di neanche venticinque anni?
Le
avevano fatto rinunciare alla sua adolescenza, alla normalità, ad ogni cosa che
si potesse desiderare ed ora…le strappavano anche l’ultima cosa che le era
rimasta?
Le
toglievano la vita
stessa?
Il
filo dei suoi pensieri fu interrotto dallo squillo di un cellulare..il suo.
Aveva
dimenticato di posarlo in tutto quel caos, era ancora nella sua giacca e adesso
cosa avrebbe detto al suo interlocutore già conosciuto?
Cosa
le avrebbe risposto?
La
suoneria continuava a trillare e Buffy incominciava a dare i primi segni di
vita, doveva assolutamente prenderlo,se no il suo
angelo si sarebbe svegliato..
Colto
da un moto di coraggio afferrò l’aggeggio e premette il temuto pulsante.
Un voce roca e incrinata lo accolse, irriconoscibile , di una cadenza sconosciuta
ai suoi timpani.
-Cordelia?-
Provò
ad azzardare.
-Si..sono io,tutto a posto?-
-No,abbiamo problemi gravi, da tutte le parti..-
-Ah..ok-
-Dì
a Wesley di sentirsi con Giles, deve dirvi una cosa importante…Buffy non sta
bene. -
-Perché
sta mai bene?Ha qualche grana che deve risolvere il suo angioletto?-
-Cordelia.-
-Forse
dovresti farle capire che non sei di sua proprietà, che dovrebbe smetterti di
trattarti come tale!-
-Cordelia
–
-Codelia
cosa eh?E’ solo un’egoista-bambina-viziata e tu sei solo uno
stupido-vampiro-maledetto che appena la vede cade ai suoi piedi-
-Cordelia
è malata..-
Silenzio
-Di
leucemia..-
Staccò.
Cosa
poteva dirgli?Mi dispiace che la persona che ami stia di nuovo morendo?
No…
-Wesley!Buffy
sta male, chiama Giles!!!!-
Urlò…era
l’unica cosa sensata che in quel momento poteva fare.
Si,
ne era certa, adesso non c’era davvero più posto per lei, se mai c’è ne era
stato uno nel suo cuore.
Uscì
di casa, non c’era bisogno che restasse ancora in quel
luogo,la cosa migliore era scomparire, per un po’.
Se
avrebbero avuto bisogno di lei, comunque lo avrebbe saputo.
Osservò
il cielo candidamente…
Sorrise
tristemente, e sussurrò..
-Si
torna lassù.-
Chiuse gli occhi e in un attimo sparì dinnanzi agli
occhi allibiti di Wesley che fissava attonito il pezzettino di staccionata che
aveva ospitato nei secondi precendenti la sua amica.
-Era
lei vero?-
Mugugliò
appena una rannicchiata Buffy, i suoi occhi attendevano solo una risposta
secca, cosa voleva sentirsi dire?
Che lui si era rifatto una vita con Cordelia, che adesso amava realmente?
Che
lei era stata solo un’avventura??
Nulla
di nulla?
Annuì.
Cosa
poteva dirle?
-Forse
dovremmo chiamare Giles,sarà in pensiero..ieri ci
doveva dire qualcosa di importante-
Quel
ci fu abbastanza eloquente,poteva riferirisi a Xander,
a Willow, a Down…ma si poteva riferire anche a Spike.
Spike,
ancora non ci credeva bene, un giorno si era svegliato ed aveva annunciato di
voler tornare nella Sunnideil ricostruita, le sue intenzioni erano abbastanza ovvie, ma daltronde lui non lo aveva mica fermato, lo aveva
guardato di traverso e con un freddo ciao lo aveva congedato.
Non
ne avevano ancora parlato..si chiedeva se avrebbero
mai avuto entrambi il coraggio di mettere a tavolino tutte le loro disfatte, le
loro avventure, i loro “amori”.
La
guardò ancora e il suo sguardo si perse fra i petali del suo accennato sorriso,
fra i risvolti di quegli occhi verdi , belli come
l’infinito e tristi come pece..
-Cordy??Cordy?Cordy!!!!!!!!-
Urlò
inutilmente Wesley,ma cosa stava succedendo??
Prima
Gunn che lo chiamava disperato, poi Cordelia che non voleva uscire di camera e
poi che scompare così?Con una frase e lacrime sul viso??
Non
restava che chiamare Giles, sperando che quello che era accaduto non fosse poi
così grave..
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-Sig.
Giles??-
Pronunciò
una titubante Buffy mentre entrava con le chiavi di
“emergenza” in quella casa che era divenuta a volte, come un rifugio per
lei,come se stando con l’unico uomo che non l’aveva mai delusa e che era stato
per lei come un padre e più tutto si sarebbe riaggiustato.
-O
grazie al cielo Buffy ieri mi ero spa…..-
Si ammutolì quando vide accanto all’esile figura della
cacciatrice un vampiro di bell’aspetto, sempre più alto, sempre più imponente,
ma con il “cuore” distrutto e con gli
occhi vuoti, annientati , spenti, di chi vorrebbe solo chiuderli e poter
sognare perennemente.
-Angel…sei
qui..-
-Giles…-
Un
silenzio calò in quella stanza, acre, pieno di tensione mai smaltita e di odio
falso, tramutato e nato per una azione involontaria
che aveva creato troppo..troppo dolore.
-Lui…sa??.-
-Si,
lo so, so quello che avreste dovuto dirmi molto prima ma..non
lo avete fatto. -
Giles
lo squadrò di nuovo, no, non riusciva a perdonarlo, non riusciva proprio a
perdonargli tutto il male che gli aveva inflitto, ancora quella scena, ancora
Jenny e il suo sangue e quelle rose…e….-
Angel
capì subito a cosa stava pensando, quegli occhi grigi ormai rigati e stanchi e quel viso tirato cercavano di trattenere qualcosa
che non può essere trattenuta, qualcosa che non può essere nascosta.
-Bene…adesso
accomodatevi in salotto,mentre io chiamo Willow e
tutti, come già ti avevo detto Buffy, abbiamo un problema, un grosso problema.
–
Voleva
chiudere quella discussione, prima che l’odio potesse scappare e ridursi in parole acre e dure, invogliate da sola rabbia, rabbia
incontenuta ,rabbia intollerata, rabbia folle.
-Giles,
mi dispiace..-
Sussurrò
Angel, non glielo aveva mai detto, adesso era giunto il momento di farlo.
-Anche
a me, Angel, anche a me…-