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Autore: Jordy Klein    03/04/2008    2 recensioni
"Lottare, lo aveva sempre fatto... perchè adesso era così difficile? Perchè adesso non aveva nemmeno il coraggio di guardarsi allo specchio? Perchè tutto cambia, non possiamo avere certezze nella vita. Tutto si può rivoltare in un secondo e caderci addosso schiacciandoci. E questo lei lo sapeva bene..." Grazie a tutti dei commenti!!
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Cordelia Chase, William Spike
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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4 Capitolo

 

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Passarono la notte accoccolati sul divano, tenendosi la mano, volevano solo stare insieme, stretti l’uno a l’altro, avvinghiati al loro amore, che ormai sapeva di dolore e tristezza, di rifiuto e malinconia,di tutto e di niente, di presente e di passato, di buio e luce, di tradimenti e di amanti, di figli e di notti, di morte e disperazione.

Si alzò, le accarezzò le gote appena colorite e la baciò la fronte.

Non riusciva a pensare in quel momento,a focalizzare tutto quello che aveva saputo, a riordinarlo e infine accettarlo, era davvero troppo.

Come si poteva chiedere così tanto da una ragazza di neanche venticinque anni?

Le avevano fatto rinunciare alla sua adolescenza, alla normalità, ad ogni cosa che si potesse desiderare ed ora…le strappavano anche l’ultima cosa che le era rimasta?

Le toglievano la  vita stessa?

Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dallo squillo di un cellulare..il suo.

Aveva dimenticato di posarlo in tutto quel caos, era ancora nella sua giacca e adesso cosa avrebbe detto al suo interlocutore già conosciuto?

Cosa le avrebbe risposto?

La suoneria continuava a trillare e Buffy incominciava a dare i primi segni di vita, doveva assolutamente prenderlo,se no il suo angelo si sarebbe svegliato..

Colto da un moto di coraggio afferrò l’aggeggio e premette il temuto pulsante.

Un voce roca e incrinata lo accolse, irriconoscibile , di una cadenza sconosciuta ai suoi timpani.

-Cordelia?-

Provò ad azzardare.

-Si..sono io,tutto a posto?-

-No,abbiamo problemi gravi, da tutte le parti..-

-Ah..ok-

-Dì a Wesley di sentirsi con Giles, deve dirvi una cosa importante…Buffy non sta bene. -

-Perché sta mai bene?Ha qualche grana che deve risolvere il suo angioletto?-

-Cordelia.-

-Forse dovresti farle capire che non sei di sua proprietà, che dovrebbe smetterti di trattarti come tale!-

-Cordelia –

-Codelia cosa eh?E’ solo un’egoista-bambina-viziata e tu sei solo uno stupido-vampiro-maledetto che appena la vede cade ai suoi piedi-

-Cordelia è malata..-

Silenzio

-Di leucemia..-

Staccò.

Cosa poteva dirgli?Mi dispiace che la persona che ami stia di nuovo morendo?

No…

-Wesley!Buffy sta male, chiama Giles!!!!-

Urlò…era l’unica cosa sensata che in quel momento poteva fare.

Si, ne era certa, adesso non c’era davvero più posto per lei, se mai c’è ne era stato uno nel suo cuore.

Uscì di casa, non c’era bisogno che restasse ancora in quel luogo,la cosa migliore era scomparire, per un po’.

Se avrebbero avuto bisogno di lei, comunque lo avrebbe saputo.

Osservò il cielo candidamente…

Sorrise tristemente, e sussurrò..

-Si torna lassù.-

Chiuse gli occhi e in un attimo sparì dinnanzi agli occhi allibiti di Wesley che fissava attonito il pezzettino di staccionata che aveva ospitato nei secondi precendenti la sua amica.

 

 

-Era lei vero?-

Mugugliò appena una rannicchiata Buffy, i suoi occhi attendevano solo una risposta secca, cosa voleva sentirsi dire?
Che lui si era rifatto una vita con Cordelia, che adesso amava realmente?

Che lei era stata solo un’avventura??

Nulla di nulla?

Annuì.

Cosa poteva dirle?

-Forse dovremmo chiamare Giles,sarà in pensiero..ieri ci doveva dire qualcosa di importante-

Quel ci fu abbastanza eloquente,poteva riferirisi a Xander, a Willow, a Down…ma si poteva riferire anche a Spike.

Spike, ancora non ci credeva bene, un giorno si era svegliato ed aveva annunciato di voler tornare nella Sunnideil ricostruita, le sue intenzioni erano abbastanza ovvie, ma daltronde lui non lo aveva mica fermato, lo aveva guardato di traverso e con un freddo ciao lo aveva congedato.

Non ne avevano ancora parlato..si chiedeva se avrebbero mai avuto entrambi il coraggio di mettere a tavolino tutte le loro disfatte, le loro avventure, i loro “amori”.

La guardò ancora e il suo sguardo si perse fra i petali del suo accennato sorriso, fra i risvolti di quegli occhi verdi , belli come l’infinito e tristi come pece..

 

 

 

-Cordy??Cordy?Cordy!!!!!!!!-

Urlò inutilmente Wesley,ma cosa stava succedendo??

Prima Gunn che lo chiamava disperato, poi Cordelia che non voleva uscire di camera e poi che scompare così?Con una frase e lacrime sul viso??

Non restava che chiamare Giles, sperando che quello che era accaduto non fosse poi così grave..

 

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-Sig. Giles??-

Pronunciò una titubante Buffy mentre entrava con le chiavi di “emergenza” in quella casa che era divenuta a volte, come un rifugio per lei,come se stando con l’unico uomo che non l’aveva mai delusa e che era stato per lei come un padre e più tutto si sarebbe riaggiustato.

-O grazie al cielo Buffy ieri mi ero spa…..-

Si ammutolì quando vide accanto all’esile figura della cacciatrice un vampiro di bell’aspetto, sempre più alto, sempre più imponente, ma con il “cuore” distrutto e con gli  occhi vuoti, annientati , spenti, di chi vorrebbe solo chiuderli e poter sognare perennemente.

-Angel…sei qui..-

-Giles…-

Un silenzio calò in quella stanza, acre, pieno di tensione mai smaltita e di odio falso, tramutato e nato per una azione involontaria che aveva creato troppo..troppo dolore.

-Lui…sa??.-

-Si, lo so, so quello che avreste dovuto dirmi molto prima ma..non lo avete fatto. -

Giles lo squadrò di nuovo, no, non riusciva a perdonarlo, non riusciva proprio a perdonargli tutto il male che gli aveva inflitto, ancora quella scena, ancora Jenny e il suo sangue e quelle rose…e….-

Angel capì subito a cosa stava pensando, quegli occhi grigi ormai rigati e stanchi e quel viso tirato cercavano di trattenere qualcosa che non può essere trattenuta, qualcosa che non può essere nascosta.

-Bene…adesso accomodatevi in salotto,mentre io chiamo Willow e tutti, come già ti avevo detto Buffy, abbiamo un problema, un grosso problema. –

Voleva chiudere quella discussione, prima che l’odio potesse scappare e ridursi in parole acre e dure, invogliate da sola rabbia, rabbia incontenuta ,rabbia intollerata, rabbia folle.

-Giles, mi dispiace..-

Sussurrò Angel, non glielo aveva mai detto, adesso era giunto il momento di farlo.

-Anche a me, Angel, anche a me…-

 

 

  
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