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Autore: emmax5    19/10/2013    3 recensioni
Alla fine della quarta serie Phoebe aspetta un bambino che poi le viene sottratto dalla sorgente.
In un universo parallelo però quel bambino, anzi quella bambina è nata e decide di tornare indietro nel tempo per risolvere un problema. Quello che ignora è che è arrivata nel tempo giusto ma nella dimensione sbagliata, in una dimensione dove lei non è mai nata...come reagiranno le sorelle? Dakota riuscirà a trovare quello che cerca?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era stato facile convincere Dakota a tornare a casa, ma Piper e Phoebe avevano insistito talmente tanto da non lasciarle altra scelta.
Paige non le aveva rivolto parola, si era limitata a stringere le labbra in una smorfia di disappunto, ma non si era opposta alla sua presenza.
Probabilmente aveva deciso di rimanere tranquilla e lasciare che le acque si calmassero.
Phoebe bussò piano alla porta della camera degli ospiti.
-Entra Phoebe.-
Phoebe varcò la soglia e si chiuse la porta alle spalle.
-Come facevi a sapere che ero io?-
Dakota le regalò un sorriso divertito.
-E’ impossibile che una figlia non riconosca i passi della propria madre, e poi immaginavo che saresti venuta. Ti dico subito che non c’è bisogno che ti scusi ulteriormente, mi avete convinta, rimarrò qui con voi.-
Phoebe avvicinò una poltrona al letto su cui Dakota era seduta.
-Penso che io e Paige abbiamo decisamente superato il limite, ma quando si entra in ambiti così intimi è difficile non perdere il controllo. Sono felice che tu abbia deciso di restare.-
Dakota guardò attentamente sua madre, forse aveva davvero superato lo shock del suo arrivo e sembrava decisa a darle una possibilità.
-Conosco la zia Paige, è diffidente, e visto quello che avete passato non posso darle torto, soprattutto riguardo quello che ha detto su papà.-
Phoebe si morse il labbro inferiore, la ferita che le aveva provocato la morte di Cole non era ancora rimarginata, forse non lo sarebbe mai stata, ma l’arrivo di Dakota poteva rendere la sua riabilitazione più veloce.
Per vivere accanto a sua figlia avrebbe dovuto affrontare tutti i fantasmi che la tormentavano, fantasmi che era riuscita a nascondere agli occhi del mondo ma che erano ancora ben lontani dallo scomparire.
-Tuo padre è…era una persona speciale, unica e io l’ho amato molto.
Non so se abbiamo mai parlato di lui, nell’altra dimensione intendo.-
Dakota incrociò le gambe e si avvicinò di più a sua madre.
Forse in questa dimensione avrebbe ottenuto tutte le risposte alle domande che non aveva mai osato rivolgerle.
-A dire il vero non parli molto volentieri di lui. Diciamo che mi hai sempre dato le informazioni essenziali, mi hai detto che vi amavate molto ma che le cose non erano andate perché bene e male non possono convivere sotto lo stesso tetto. Quello che ho scoperto su Cole mi è stato raccontato per la maggior parte dalle zie, soprattutto da zia Paige che non ha proprio una grande opinione di lui.-
Phoebe sbuffò, le loro dimensioni dovevano essere molto simili.
-Io e tuo padre abbiamo tentato di far andare le cose, abbiamo davvero provato di tutto. Lui ha cercato di sopprimere la sua parte malvagia e io sono diventata la Regina degli inferi. Siamo stati felici, anche se per poco tempo, ma l’amore certe volte non basta. Probabilmente non era destino che noi restassimo insieme.-
-Questa è una cosa che mi hai detto molte volte.
Dici che l’amore a volte non basta eppure mi hai sempre ripetuto che attraverso il tuo amore eri riuscita a crescermi dalla parte del bene.-
Phoebe le posò una mano sul ginocchio.
-Da quello che vedo sembra che su questo io abbia ragione. Non so quali siano i tuoi poteri, ma sento che quello che abbiamo visto in soffitta sono solo una pallida dimostrazione di quello che sai fare. Non è importanti quali poteri tu utilizzi, ma per cosa li utilizzi.-
Dakota storse la bocca, non sembrava troppo convinta.
-A dire il vero, mi hai sempre vietato di usare i miei poteri diciamo “oscuri” e quando lo facevo, il tuo sguardo era talmente terrorizzato da spingermi ad evitare di farlo.-
Phoebe la guardò sorpresa, non avrebbe mai impedito ai suoi figli di usare i loro poteri, avrebbe soppresso una parte del loro essere, ma doveva esserci una buona ragione se nell’altra dimensione aveva agito diversamente.
-Abbiamo un buon rapporto?-
La ragazza si concesse qualche secondo prima di rispondere.
-Sicuramente hai fatto del tuo meglio per crescermi nel modo giusto.-
-Non mi sembra una risposta proprio eccellente. Parlami di te, di noi.-
Dakota si passò la lingua sulle labbra, era titubante.
-Hai sacrificato molto per crescermi. Lo hai fatto da sola, anche se le zie ti hanno aiutata molto e io apprezzo quello che hai fatto per me.
Sei stata severa, molto severa con me, ma forse era l’unico modo per tenermi sulla retta via. A dire la verità ho sofferto molto, mi è sempre sembrato che tu mi tenessi a distanza anche se so che mi ami con tutta te stessa.
Spesso mi sono sentita sola, ma questo mi ha resa più forte.-
Phoebe sentiva gli occhi bruciare e le lacrime farsi spazio nonostante le sue resistenze. Sua figlia si era sentita sola e probabilmente incompresa, non aveva fatto un buon lavoro, non era stata la madre che desiderava essere. Sporse le braccia verso Dakota che, dopo un attimo di esitazione, si lasciò stringere al petto da sua madre.
-Finchè sarai in questa dimensione non dovrai mai sentirti sola.-
Dakota aprì la bocca per rispondere ma delle grida e il rumore di un’ esplosione proveniente dal corridoio, chiusero bruscamente la parentesi confidenziale che si era creata.
Dakota mosse la mano da sinistra a destra e la porta si spalancò bruscamente.
Paige e Leo furono scaraventati fuori dalla camera dei bambini, mentre il rumore delle esplosioni faceva intendere che Piper era ancora all’interno della stanza.
Phoebe aiutò sua sorella e suo cognato a rialzarsi mentre Dakota si precipitava in aiuto della zia.
Un demone dalle fattezze umane teneva Wyatt sospeso in una bolla di energia, era impegnato ad evitare e rispondere agli attacchi di Piper.
Dakota scorse un tatuaggio sul braccio destro del demone, un cerchio al cui interno una fiamma era avvolta in una ragnatela di colore rosso vivo.
Conosceva quel simbolo, era lo stesso che era inciso sul medaglione che stava cercando.
Wyatt svegliato bruscamente dal sonno e preso alla sprovvista piangeva in modo incontenibile e tendeva le braccia verso la cugina in cerca di aiuto.
Anche Chris al sicuro tra le braccia di Piper cominciò a piangere.
Dakota avvertì dei passi provenire dal piano di sopra, qualcuno li stava raggiungendo dalla soffitta.
Sua madre e i sui zii erano nuovamente pronti ad intervenire in aiuto di Piper che da sola riusciva ancora a tenere a bada il demone.
Dakota agì senza pensare, sopraffatta dal suo istinto.
Tendendo una mano verso la porta creò una barriera elettrica per tenere i suoi famigliari lontani dal pericolo e fece lo stesso con Piper e Chris.
Il demone la guardò sorpreso, evidentemente spiazzato e incerto sul da farsi.
Tese una mano verso la bolla pronto a svanire portandosi via Wyatt ma Dakota fu più veloce.
Usando la telecinesi scagliò il demone contro la parete e chiamò a sé la bolla di energia.
-Lascia andare il bambino, annulla la magia che lo imprigiona o farai una brutta fine!-
Il demone si tirò velocemente su e le rivolse uno sguardo di sfida.
-Neanche per sogno, il bambino viene con me, e se mi elimini la mia magia lo ucciderà.-
Paige e Leo cercavano inutilmente di orbitare all’interno della stanza, ma la magia di Dakota gli impediva di entrare e di avvicinarsi alla barriera che aveva creato.
Piper la guardava fiduciosa, era sicura che l’avrebbe tirati fuori dai guai anche se la paura era chiara dalla sua espressione.
-Forse non ci siamo capiti…-
Gli occhi di Dakota fiammeggiarono e divennero improvvisamente completamente neri come la pece.
Piper lanciò un piccolo grido e cercò invano di uscire dalla barriera che Dakota le aveva creato intorno, Leo Phoebe e Paige la guadavano con la bocca spalancata e il terrore dipinto sul volto.
Dakota non aveva tempo per preoccuparsi delle loro reazioni, conosceva quello sguardo ma doveva ignorarlo se voleva salvare suo cugino.
-Lascia andare il bambino!-
Il demone la fissava incredulo, le sue ginocchia tremavano visibilmente, si lasciò cadere a terra e inginocchiato davanti a Dakota pose un pugno chiuso sul petto.
-Come desideri mia signora.-
La bolla si dissolse e Wyatt riuscì ad orbitare accanto a Dakota.
-Chi ti manda? Dov’è il tuo padrone?-
Il demone alzò leggermente il viso senza però guardarla negli occhi, la sua voce tremava, come il resto del suo corpo.
-Ho giurato fedeltà al mio padrone non posso rivelarti il suo nome o morirò.-
-Morirai ugualmente se non me lo dici.-
Il demone scosse la testa e nello stesso istante le fiamme cominciarono a lambire il suo corpo.
-Radur! Si chiama Radur! Basta ti prego!-
Dakota non sembrava intenzionata a far cessare la sua agonia, le fiamme divennero più alte e più intense.
-Kota basta! Fermati!-
La ragazza riconobbe immediatamente la voce che la implorava di tornare in sé e alzò lo sguardo per accertarsi di non averla solo immaginata.
Lui era lì,  la guardava implorante, sicuro di riuscire a farla tornare indietro, di riportarla da lui.
Le fiamme svanirono e il demone sconvolto, dopo essersi accertato di essere ancora vivo, si dissolse nell’aria.
-Kota…-

  
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