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Autore: BrunaJB Bloom    20/10/2013    1 recensioni
Una ragazza, il suo idolo, l'inizio di una grande amicizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Orlando Bloom
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Orlando tornò in poco tempo, portando con se almeno tre buste, colme di “cibo spazzatura”, e dolci. Orlando si sfilò la giacca e l’appoggiò su di una sedia, sistemò il cibo, sul tavolino che si trovava vicino al letto di Summer e si sedette accanto a lei. O: << Non hai che da scegliere! Spero ti piaccia questa roba; i supermercati erano tutti chiusi e sono stato costretto a fermarmi ad una tavola calda. >> S: << Certo che mi piace questa roba! Come potrebbe non piacermi? Non potevi fare acquisto migliori. Spero tu non abbia speso un capitale….. >> O: << Hhaha No, tranquilla, e poi i soldi per me non sono certo un problema. >> S: << Beh…allora, grazie. >> O: << Prego! >> Durante la cena, parlarono molto, quasi ininterrottamente. Per sua sfortuna, Orlando si rese, ben presto conto, che Summer era tutt’altro che taciturna; gli fece tantissime domande su le emozioni che aveva provato girando i suoi film, su quale fosse stato il ruolo più “difficile” che si fosse trovato ad interpretare, sulla sua infanzia, sulla sua famiglia, su Miranda e su Flynn. Quando ebbe terminato l’interrogatorio, notò che Orlando, aveva l’aria un tantino frastornata, e si fermò a riflettere sul fatto che, forse aveva un po’ esagerato; probabilmente se Summer gli avesse fatto solo, un’altra domanda, la testa di Orlando sarebbe esplosa. S: << Hai l’aria stanca. Hhahaha perdonami! Sono logorroica, quando inizio a parlare è molto difficile che riesca a fermarmi, ma sai…tu sei qui…ed io anche…e…. non potrei stare zitta! Insomma, sono nove anni che aspetto questo momento, non potrei lasciarmi scappa….. >> O: << Tesoro, lasciami prendere un po’ di fiato ahhahahha >> S: << Hai ragione , scusami. >> O: << Adesso ,posso fartela io, una domanda? >> S: << Certo! >> O: << Come mai non hai ancora chiamato i tuoi genitori ? Saranno preoccupati. >> S: << La paternità ti fa male. *disse ironicamente* >> S: << Comunque tranquillo, li ho chiamati quando sei uscito e gli ho detto, che sarei rimasta a studiare e a dormire a casa della mia migliore amica. >> O: << Bene, adesso sono un po’ più rilassato. Hey…. … Sei pallida. Ti senti bene? >> S: << Si sto bene, sono solo molto stanca. >> O: << Allora ti lascio riposare. Buona notta Summer. >> S: << Buona notte Orlando e ancora grazie mille. >> O: << Lo faccio con piacere. >> Summer si assopì velocemente. Quella notte, sognò l’aggressione subita durante il pomeriggio. Era ormai arrivata mattina; la luce del sole, che trapelava dalle finestre, aveva dato alla stanza un’aria allegra. Summer era sveglia già da un po’ di tempo, ma non aveva avuto il coraggio di aprire gli occhi. Aveva paura di scoprire che tutto quello che fino a quel momento era successo, non fosse stato altro che un sogno, un sogno drammaticamente meraviglioso. Credeva che , aprendo gli occhi, si sarebbe ritrovata nel letto della sua triste cameretta, sola e abbandonata ai suoi pensieri. Poi si fece coraggio, aprì gli occhi e con sua somma felicità, accanto al suo lettino, era seduto Orlando. O: << Buon Giorno bella addormentata! Ben svegliata! >> S: << Buon giorno a te! È da tanto che sei sveglio? >> O: << No, anzi, a dire il vero, mi sono svegliato poco fa. I medici mi hanno già consegnato i documenti di dimissione; finalmente potremo uscire da questo posto. Odio gli ospedali. S: << Lo credo bene! Ci sarai stato un miliardo di volte! >> O: << Per cause che tu ben conosci, mia piccola fan. >> Disse facendo l’occhiolino. Summer si recò nel piccolo bagno, presente nella camera; cercò di fare, tutto ciò che doveva, nel più breve tempo possibile. Non voleva far perdere ulteriore tempo ad Orlando, che le aveva dedicato molto tempo, standole vicino e restituendole un po’ di buon umore. Summer uscì velocemente dal bagno. O: << Vai piano, non abbiamo fretta. >> S: << Hai ragione, ma sai… non volevo farti aspettare… >> O: << Tu, Summer, ti fai troppi problemi. >> Summer tacque. Una volta usciti dall’ospedale, raggiunsero la macchina di Orlando e si misero in viaggio. Si persero almeno due o tre volte, prima di imboccare la strada che conducesse a casa di Summer; Orlando non andava a spesso a Canterbury, o almeno non abbastanza d potersi ricordare le strade e Summer dal conto suo…. Aveva un pessimo senso dell’orientamento. Sembrava essere tutto tranquillo, ormai mancava poco; presto Summer sarebbe riuscita ad intravedere gli alberi presenti nel suo giardino…e questo le metteva una grande tristezza. Ma poi accadde qualcosa di inaspettato, qualcosa che le avrebbe cambiato la vita, anzi, a dire il vero, l’avrebbe cambiata ad entrambi. Ad un tratto, il cellulare di Summer squillò; a chiamarla fu uno sconosciuto. Summer , come se avesse saputo che stava per accadere qualcosa di spiacevole, rispose impaurita. S: << Chi è? >> La voce era quella di un giovane ragazzo, che risposa, in un primo momento, in tono pacato. X: << Ciao Sam, da quanto tempo! Passato una bella giornata ieri? >> A Summer parve di riconoscere la voce del suo interlocutore; sperava di sbagliarsi…lo sperava con tutto il cuore. S: << Chi sei? Come fai a conoscere il mio nome? Cosa vuoi? >> Orlando preoccupato , si accostò accanto ad un marciapiede , e cercò di sentire ciò che , il ragazzo diceva, dall’altro capo del telefono. X: << Ma come non ti ricordi di me? Non dovresti rispondere così al tuo migliore amico; un amico che fino alla fine ti ha dimostrato la sua fedeltà! >> Summer non si era sbagliata! Era il suo migliore amico Jacob, o meglio, il suo ex migliore amico. Summer rispose rabbiosa. S: << Cosa intendi?! Cosa vuoi da me?! >> J: << Intendi dire, che ieri ,mentre Max, ti teneva bloccata contro il muro, io avrei potuto picchiarti e poi sputarti addosso! Invece mi sono limitato a stare di guardia! Sappiamo dove abiti e sappiamo che hai parlato con la polizia! Sai troppe cose Summer…. Non possiamo lasciarti in vita. >> E riattaccò. Orlando aveva sentito tutto, e fu allora che prese una decisione! Fece retromarcia e imboccò una strada diversa. O: << Figli di puttana! Non lascarti intimorire, ti porterò in un luogo sicuro. >> S: << Dove stiamo andando? Dove vuoi portarmi? >> O: << Hanno detto di sapere dove abiti tu, non dove abito io. >> S: << Questo vuol dire che….. >> O: << Si! Ti terrò con me finché non sarà tutto risolto. Rischieresti troppo tornando a casa tua. Non uscirai per almeno una settimana ed io sarò la tua guardia del corpo. Se durante questa settimana, non dovesse accadere nulla, ricomincerai a frequentare la scuola. Ma fino ad allora, sarebbe meglio che tu non ti facessi vedere in giro. >> Summer non riusciva a credere, a ciò che stava succedendo. Era terrorizzata e allo stesso tempo felicissima. Non aveva mai provato una simile sensazione. Giunsero presto a casa di Orlando; una casa a due piani, molto spaziosa e ben arredata. Si recarono al piano di sopra e Orlando le diede degli abiti comodi da indossare, poi le indicò la sua stanza. Summer si cambiò velocemente, e scese le scale di corsa, rischiando di inciampare nei pantaloni, che erano decisamente troppo lunghi per lei. Si avvicinò timidamente ad Orlando, e gli disse, con voce sommossa: S: << Adesso posso fare una cosa che desidero fare da quando sono una tua fan? >> O: << Certo tesoro. >> Summer scoppiò in lacrime e lo abbracciò. Lo strinse così forte che per un attimo, credette di fargli male. Orlando la strinse teneramente. Carezzandole i capelli. O: << Come sei dolce! Nessuna mia fan aveva mai avuto una simile reazione e poi, solitamente, al massimo mi chiedevano un autografo! >> S: << Tutto ciò che ho sempre desiderato era un tuo abbraccio e un tuo sorriso. >> Orlando l’abbracciò di nuovo e la strinse forte a se. O: << Ricordati che questi abbracci e questi sorrisi, saranno sempre qui, quando ne avrai bisogno. Non ti lascerò da sola. >> Dopo quel dolce momento entrambi si sedettero sul divano e discussero a lungo, su ciò che avrebbero fatto. Nessuno dei due, poteva immaginare , che fra loro sarebbe nata una grande amicizia, destinata a durare per sempre.
  
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