Il Vecchio
Continente
di Badluna
Attenzione: Ho anticipato un po’ gli eventi. La morte di Erika e Boyd e la Scoperta di Cora avvengono durante l’estate prima ancora dell’inizio della scuola. In questa fan fiction Deucalion è abbastanza “di fretta”.
Danny e Ethan si sono conosciuti prima della scuola ma hanno iniziato a frequentarsi da inizio anno scolastico, Lydia ed Aiden invece si erano visti poche volte di sfuggita a inizio settembre e hanno iniziato a …beh fare quello che fanno poco prima dell’inizio della storia.
12 Settembre 2013
Era
sera, le 23 circa di una tipica sera di inizio settembre. La strada era
libera e io non mi sentivo così stanco da mesi, Scott mi
aveva tenuto a casa sua per ore solo per rifilarmi chiacchere su
chiacchere di Allison, il branco, sua madre, il cambiamento di Peter.
Adoravo il mio migliore amico ma a volte davvero avrei preferito che
gli venisse lo stesso nodo alla lingua tipico di Derek. Il
“Labor-day” era passato da qualche giorno e la
scuola era appena ricominciata. Papà erano settimane che mi
svegliava presto per la sua stupida regola di riabituarsi agli orari
scolastici e nonostante la scuola fosse appena riiniziata ero
già stato caricato di compiti che ovviamente non avevo fatto.
Arrivai
nel vialetto di casa e posteggia, mentre scendevo dall’auto
ebbi solo la possibilità di vedere una freccia di luce che
si dirigeva verso di me prima di abbassarmi velocemente. Pezzi di
vetro, probabilmente quelli del mio finestrino, mi caddero addosso
ferendomi superficialmente il volto. Quando alzai il viso vidi la
bacchetta per ciechi di Deucalion sul sedile del guidatore nella mia
Jeep.
Mi
voltai di scatto per trovarmi faccia a faccia con l’Alpha
Boss e il suo terrificante sogghigno.
-Che
cosa vuoi?- gli chiesi prendendo coraggio.
-Ho
deciso che Derek e Scott hanno bisogno di un ulteriore avvertimento,
sembrano prendere la mia “richiesta” troppo alla
leggera- gli rispose con tono indecifrabile il lupo.
Mi
guardai attorno cercando di non farmi notare ma sapendo che i battiti
accelerati del mio cuore erano un segnale più che evidente
di quanto veloce stesse lavorando il mio cervello per cercare una via
d’uscita. -E io a cosa ti servo?- gli chiesi sperando nella
risposta più positiva possibile, data la situazione.
-Oh
tu hai un compito semplicissimo in tutto questo. Per il mio piano mi
serve soltanto che tu Muoia- gli rispose Deucalion con lo stesso tono
con cui si ordinerebbe una pizza.
Il
mio cuore ebbe un salto, esattamente una frazione di secondo prima che
l’alfa mi attaccasse.
Mi
ritrovai steso ma riuscii a reagire prontamente scampando ad una sua
mossa, sicuramente mortale, che puntava al mio collo. Feci il giro
dell’auto e sentii distintamente il ringhio di Deucalion,
sembrava quello dei gatti quando si stufano di giocare con il cibo, e
mi ritrovai sbattuto contro la mia vettura con due sporgenti occhi
rossi a fissarmi. Scartai a sinistra verso la casa, nonostante sapessi
che non era un rifugio sicuro soprattutto perché avrei messo
in pericolo mio padre, ma venni fermato dalla ferrea stretta sul
braccio del lupo il quale si avvicinò rapido con i canini al
mio collo. Riuscii a scansare all’ultimo i canini facendo si
che essi affondassero nella spalla invece che nel collo. Nonostante
fossi riuscito ad evitare che mi tagliasse un arteria, il dolore che
provai fu talmente inteso da farmi urlare molto forte.
Accecato
dal dolore mi accorsi che l’alfa aveva mollato la presa solo
quando atterrai con il culo e la schiena sul vialetto di casa. Sentii
indistintamente il ringhio del lupo pronto a colpire e riuscii solo a
pensare che non mi sarei fatto ammazzare così facilmente
quando dei colpi di pistola infransero il silenzio.
Deucalion
alzò le braccia per ripararsi il viso ma i colpi non si
fermarono, cominciai a contarli senza nemmeno farci caso.
Sei….Sette. Il lupo fece alcuni passi indietro lanciandomi
un occhiata piena di odio. Otto…Nove. Imbestialito
tornò nuovamente vicino a me.
Dieci…Indici…Dodici. Ormai si poteva udire anche
il sibilo delle pallottole tante ne venivano sparate.
Tredici….Quattordici…Quindici. Quando stavo
cominciando a pensare che chiunque stesse sparando avrebbe finito le
munizioni prima di aver avuto alcun effetto, vidi il lupo lanciare un
ringhio e battere la ritirata. Cercai di capire il gesto, mentre la
Sedicesima e la Diciassettesima pallottola venivano sparate nel buio
della notte. Delle semplici pallottole non potevano aver spaventato o
ferito gravemente un lupo mannaro tanto da farlo scappare. Il mio
sguardo rimase fisso sul punto in cui era sparito Deucalion e mi
riscossi solo quando due forti braccia mi presero le spalle. Mi accorsi
in ritardo delle voci forti che chiamavano il mio nome, alzai
lentamente gli occhi e ritrovai il viso di mio padre a qualche
centimetro dal mio mentre tentava di scuotermi, e niente meno che Chris
Argent di fianco a me che mi osservava preoccupato.
-Entriamo
in casa- Sentii dire al padre di Allison. Quando mio padre fece per
prendermi in braccio e trasportarmi in casa mi riscossi dal mio stato
di shock. –Ce la faccio- dissi alzandomi traballante sulle
gambe che mi sembravano fatte di tutto tranne che di ossa e carne.
Con
l’aiuto di mio padre entrai in casa, mi stesi sul divano e
portai una mano alla testa, non ci capivo più niente. Come
avevo fatto a sopravvivere? Cosa ci faceva Chris Argent a casa mia, con
mio padre?
-Dove
tenete la cassetta di pronto soccorso?- sentii chiedere al cacciatore.
-
Secondo cassetto a sinistra del lavandino- risposi in tono piatto.
Vidi
mio padre appoggiare qualcosa sul tavolo e solo quando riuscii a
focalizzare lo sguardo mi accorsi che era la pistola
d’ordinanza, non smisi di fissare l’arma
finché il cacciatore non tornò con
l’occorrente per medicarmi.
-Non
ti muovere- mi disse il padre di Allison prima di cominciare a
prendersi cura delle mie ferite. Non sapevo se fosse il disinfettante
che bruciava a darmi l’impressione sbagliata ma non mi ero
accorto di essermi letteralmente riempito di graffi e ferite.
Papà
probabilmente vide la mia espressione un po’ persa,
così appoggiò una mano sulla mia spalla sinistra
per darmi la solita stretta, questa stretta però ebbe un
esito inaspettato poiché saltai letteralmente via dalla sua
mano stringendo i denti, ora che me ne ero reso conto la spalla mi
bruciava tantissimo.
Il
signor Argent facendo piano mi aiutò a levarmi il
giacchettino e sollevò la t-shirt esponendo così
un profondo morso sulla clavicola. Potei letteralmente sentire sulla
pelle il respiro trattenuto di tutti e tre, il terrore mi
penetrò nella pelle passando per ogni singola parte nervosa
del mio corpo come scosse elettriche ripetute.
-Che
cavolo sta succedendo? Prima TU che vieni a casa mia di
giovedì sera cercando mio figlio inventando scuse ed
aspettandoti che io non capisca che siano tutte menzogne. Poi mio
figlio viene aggredito da una COSA – perché quello
non era un essere umano- e si ritrova un morso animale sulla spalla.
Voglio sapere che cavolo sta accadendo a questa città!!-
Papà era davvero infervorato, non lo vedevo così
arrabbiato da anni, sapevo che se non gli avessimo dato risposte le
avrebbe cercate lui finendo per cacciarsi nei guai. Mi ricordava
qualcuno. Faticai a nascondere un sorriso nonostante la situazione.
-Papà,
papà. Calmati ora ti spiego tutto.- gli dissi
-
Certo che lo farai!- mi sputò addosso la sua rabbia.
Rimasi
fermo a fissarlo con i pensieri bloccati, nonostante tutto non sapevo
ancora gestire la sua rabbia, non ne ero capace. Papà si
accorse di aver sbagliato e sospirando decise di sedersi sulla poltrona.
-Scusa.
Vai avanti ti ascolto- Gli feci un piccolo sorriso e decisi che doveva
sapere la verità, ma non ero costretto a raccontargli ogni
dettaglio.
-
Qualche tempo fa mentre io e Scott eravamo nel bosco – per
una ricerca scientifica ovviamente!- ci siamo separati per cause
maggiori. Mentre eravamo divisi Scott è stato morso da una
creatura. È stato morso da un lupo!-
-Un
lupo?- chiese mio padre confuso.
-Un
lupo mannaro- rivelai io. Lo sguardo di mio padre era tutto un
programma, era evidente che faticava a credermi, ma nemmeno pensava che
fosse impossibile, probabilmente dopo aver visto cosa mi aveva
aggredito.
-
Scott è stato morso da questo lupo mannaro e di conseguenza
lo è diventato anche lui- il mio sguardo era puntato dritto
su mio padre, ma sentivo gli occhi di Argent fissi sulla mia schiena,
sapevo benissimo che la frase appena pronunciata valeva allo stesso
modo per la situazione che stavo vivendo in quel momento.
-
Mi stai dicendo che Scott, il tuo migliore amico, è un lupo
mannaro?- mi chiese mio padre con tutti i dubbi scritti a chiare
lettere in volto.
-Si
papà. È stato morso e si è
trasformato, e da allora abbiamo avuto molti contatti con un altro lupo
mannaro già residente a Beacon Hills- vidi nettamente gli
occhi di mio padre incuriositi.
-
Un altro lupo mannaro in città? Chi?- mi chiese
-Derek
Hale- gli risposi piatto
Vidi
il suo sguardo accendersi di comprensione. –Hale, ovviamente.
Ci sarei dovuto arrivare che c’era qualcosa di più
grande sotto.-
Evitai
di commentare la sua frase e andai avanti a spiegare –
Così Scott ha cominciato a frequentare Derek nonostante non
avesse intenzione di entrare nel suo branco, e man mano che passava il
tempo lui diventava sempre più padrone dei suoi nuovi sensi
e Derek si creava un branco.- Se avessi spostato lo sguardo
probabilmente mi sarei perso la luce che attraversò gli
occhi di mio padre.
-Isaac
Lahey- sussurrò.
Annuii
– Isaac è stato il primo, poi Erika Reyes e Vernon
Boyd. Derek ha scelto i ragazzi più disadattati che secondo
lui avessero bisogno di una seconda possibilità e li ha
trasformati. Da quel giorno Isaac ha saputo essere più
deciso, ma non è riuscito a liberarsi dai maltrattamenti del
padre finché questo non è morto, Erika si
è sentita più bella e immune agli attacchi
epilettici e Boyd….beh Boyd ha iniziato a essere un
giocatore di Lacrosse che contava qualcosa…- mi dispiaceva
poter dire solo quello su Vernon ma era una persona talmente chiusa che
nemmeno io avrei saputo descrivere in cosa esattamente consisteva il
suo cambiamento.
-Reyes
e Boyd. Mi dicono qualcosa, non sono i due ragazzi…?- mio
padre mi guardò con la fronte aggrottata.
-
Si sono la ragazza e il ragazzo morti a inizio Luglio. Ma andiamo con
ordine- cercai di tornare sulle rotaie del discorso per non perdermi
nel dolore della perdita, anche se non avevamo legato, Erika si era
dimostrata gentile con me ed entrambi erano miei compagni di scuola e
qualcosa in più.
-
Nel tempo sono accadute molto cose che ci hanno portato a scoprire che
Lydia è immune al morso di un Licantropo per
chissà quale gene di veggente che ha in se e che mordere
Jackson non è stato uno dei migliori gesti che Derek avesse
potuto fare.-
-
In che senso Lydia è immune al morso. E che cosa ha che fare
con tutto questo il figlio dei Whittemore?-
- Lydia
è stata morsa, eppure non si è trasformata, non
sappiamo bene perché ma questo ha creato dei problemi in
seguito. Jackson ha chiesto a Derek di morderlo, lo hai visto sai come
è fatto, voleva essere trasformato per gli aspetti positivi
del morso, l’udito e la vista migliorati contornati da un
olfatto eccezionale e la forza triplicata. Solo che non è
andata come voleva, il morso sembrava non aver avuto effetto su di lui,
ma non sapeva che invece lo aveva cambiato, e lo aveva fatto in un modo
disastroso.
Jackson invece
di trasformarsi in lupo è diventato ..un mostro. Quando di
notte avveniva la trasformazione diventava una specie di lucertolone
gigante assetato di sangue, nelle leggende questa creatura è
chiamata Kanima. Il Kanima è letale riesce a paralizzarti ed
a ucciderti in pochi minuti, ma diventa un abominio quando cade nelle
mani sbagliate. E in questo caso la
naturale ricerca di un padrone della creatura aveva spinto Jackson
dritto dritto nelle braccia di Matthew Daehler.-
-Quello
della strage in centrale- osservò mio padre sbiancando
leggermente.
Annuii
– non ti sei mai chiesto come avesse fatto Matt a uccidere
tutte quelle persone rimanendo illeso? Aveva usato Jackson, il quale
nemmeno si rendeva conto di trasformarsi, figurati se capiva di star
uccidendo delle persone. Quando Matt è morto il
“Jackson-testimone” è passato ad un
nuovo padrone, che non si è comportato meglio del
precedente.- Il mio sguardo vagò sul volto di Chris Argent
cercando di capire a cosa stesse pensando. – Jackson aveva
cominciato a capire che stava accadendo qualcosa ma la forza del nuovo
padrone lo sottometteva lasciandolo in uno stato vegetativo il
più delle volte. Era come vedere un manichino vivente ma
senza emozioni e controllo di se. È stata dura fargli
prendere coscienza di cosa era diventato e aiutarlo a diventare il lupo
mannaro che sarebbe dovuto essere.- Avevo la gola secca, ma non avevo
fisicamente la forza per alzarmi ed andare a prendere un bicchiere
d’acqua. Inconsciamente mi massaggiai la gola.
Il
signor Argent dovette comprendere il mio gesto e si alzò
dirigendosi in cucina, mio padre lo seguì con lo sguardo.
–Dunque è per questo che Whittemore si
è trasferito in Europa- osservò.
-Diciamo
che è parte integrante della motivazione, penso che
svegliarsi da un coma parziale di settimane e rendersi conto di aver
ferito persone senza nemmeno averne coscienza lo abbia distrutto, anche
se non lo ha dato a vedere mantenendo la facciata da snob superiore-
-Non
mi hai spiegato perché l’immunità di
Lydia ha creato problemi- mi chiese con sguardo interessato mentre con
un gesto ringraziava il cacciatore che aveva appena posato una brocca
d’acqua e tre bicchieri sul tavolino del salotto.
Ringraziai
con un gesto del capo e mi versai un po’ d’acqua
– È stato un problema perché
finché non abbiamo scoperto che il Kanima era Jackson
c’era la grande possibilità che fosse lei a
trasformarsi inconsapevolmente.- bevvi un paio di sorsi – e
ovviamente secondo la logica di Derek tutto ciò che gli crea
problemi e non può unire al proprio gruppo è da
uccidere. Ha fatto così con Jackson dal principio- presi un
ulteriore sorso di acqua mentre Argent interruppe la chiacchierata
padre e figlio.
-Che
cosa vuoi dire con ha fatto così con Jackson da subito?- gli
chiese il cacciatore.
-Jackson
voleva essere trasformato ed era insistente, alla fine Derek lo ha
morso ma sperava che invece di trasformarlo capitasse ciò
che succede raramente con il morso del lupo.- guardai il padre di
Allison negli occhi e lo vidi comprendere.
-
Cosa può accadere se si viene morsi, oltre al trasformarsi?-
chiese mio padre probabilmente non riuscendo a capire quando la mente
di Derek fosse contorta.
-
Si muore- gli rispose piatto Chris Argent.
Mio
padre strinse le labbra fino a farle diventare due strisce bianche,
scommetto che in quel momento stava combattendo la voglia di correre
alla rovinosa casa Hale come la sua natura di Sceriffo lo consigliava
di fare.
-Chi
era la bestia che ti ha aggredito poco fa?- mi chiese una volta vinta
la propria battaglia interiore.
-
È l’alfa di un branco
“nemico”, e il capo di un intero branco di lupi che
una volta avevano ognuno una propria schiera di lupi. Ha fatto fare
cose inumane agli altri alfa e ha creato questo gruppo.-
-Con
alfa cosa intendi esattamente?-chiese mio padre non capendo.
-
I lupi si suddividono in 3 gruppi. I Beta che sono i normali lupi di un
branco, gli alfa che si succedono per vie sanguinose e comandano
l’intero branco e hanno più potere, e gli omega i
quali si distanziano sia dagli altri beta che dal proprio alfa. Derek
era un beta ma facendo la scalata sociale degli Hale è
diventato l’alfa ed ha potuto trasformare altri ragazzi. Il
lupo che mi ha morso, Deucalion, invece è l’alfa
di un branco interamente fatto di alfa. E non ha scrupoli, sa cosa
vuole e distruggerà tutto ciò che gli
è possibile per arrivare al suo scopo. Avere Derek e Scott
nel proprio branco.-
-
Anche Scott?- mi chiese sorpreso papà.
-
Si a quanto pare Deaton dice che potrebbe avere un qualche raro gene
che lo fa diventare Alfa senza dover fare tutta la scalata
sociale…- gli spiegai.
-Deaton?-
ora la voce di mio padre era quasi strozzata.
-Eahm..si
ecco diciamo che lui potrebbe essere una specie di
druido…del bene, che aiuta Scott e Derek- dissi balbettando
-Un
druido?!?- la voce di mio padre ormai era più che acuta.
-Questo
non spiega perché abbia attaccato te- cambiò per
fortuna discorso il signor Argent.
-
Erika e Boyd erano avvertimenti, se Derek non uccide i suoi beta e si
allea al branco di alfa sarà lui stesso a far si che muoiano
uno ad uno tutti, Derek compreso. A quanto pare io ero solo
un’ulteriore pedina sulla scacchiera di Deucalion che lui
voleva muovere per portare sia Derek che Scott dalla propria parte, al
più presto.-
-Eri
una vittima. E sei finito per diventare qualcosa di peggiore- mi disse
il cacciatore con sguardo vacuo come perso nei propri pensieri. Dovette
però tornare con i piedi per terra al suono
dell’altera voce di mio padre.
-Che
cazzo stai dicendo Argent. Mio figlio è vivo dopo aver
subito un attacco da parte di quella cosa, come potrebbe essere
diventato peggio?!?- gli urlò contro.
-Papà-
dissi con voce soffocata dal peso delle parole che sapevo di dovergli
dire.
-Papà- ripetei così da essere sicuro di avere la sua attenzione – Sono stato morso- queste tre parole bastarono. Vidi il significato di esse farsi largo nella mente e sul volto di mio padre. Vidi i suoi occhi sbarrarsi e diventare lucidi, la bocca socchiudersi e il labbro inferiore tremare come se stesse per piangere o rispondere ad una mia battuta saccente, la pelle cambiò tonalità, ingrigendosi fino quasi a diventar color gesso. Ebbi seriamente paura di star perdendo anche lui su quella stupida poltrona. Ne ebbi davvero paura finché non vidi una cosa che mi sollevò un peso enorme da una parte del cuore, solo per piombare pesantemente dall’altra parte, un peso che non sentivo dalla morte della mamma. Quella sera vidi per la prima volta dopo anni delle lacrime solcare il volto di mio padre.
13 Settembre 2013 Ore: 00.33
L’acqua fredda mi arrivò sul volto come uno schiaffo gelido, cercai di prendere un respiro ma mi sentivo la gola restringersi ogni secondo di più. Mi bagnai ancora un paio di volte il viso ma non mi fece alcun effetto, una morsa ferrea mi bloccava il respiro. Mi allontanai dal lavandino cercando di dirigermi in camera mia ma appena mi mossi verso la porta mi ritrovai per terra, con le gambe tremanti e la schiena dolorosamente appoggiata alla vasca da bagno. Presi il cellulare dalla tasca dei jeans e premetti il numero due sulla tastiera e pigiai il tasto chiama. La chiamata rapida si connesse subito, dopo dieci squilli senza risposta chiusi la telefonata trattenendo un urlo di frustrazione. Un giorno o l’altro avrei distrutto il cellulare di Scott, almeno così avrebbe avuto una motivazione per ogni mia chiamata senza risposta o ignorata.
Non avrei mai chiamato Derek, non ero tanto stupido. Presto sarei diventato un dannato beta di Deucalion, se non tentasse di ammazzarmi cercherebbe di usarmi come merce di scambio. E poi…avevo paura. Ho sempre avuto una sorta di timore verso Derek ma ora provavo vero terrore verso ciò che l’alfa avrebbe potuto concepire con la sua mente contorta. Maledizione non riuscivo a pensare, i polmoni non incanalavano più abbastanza ossigeno da trasmettere al cervello per far si che avessi la mente lucida.
Mi vennero le lacrime agli occhi ma cercai di non lasciarmi andare, potevo chiamare Lydia ma avrei odiato farmi vedere in quello stato da lei in quella situazione. Desideravo accanto qualcuno che fosse abbastanza forte per potermi stare dietro nella trasformazione e allo stesso tempo mi serviva qualcuno che fosse sufficientemente stronzo da dirmi tutta la verità sulle mie possibilità senza avere paura di ferirmi.
Spalancai gli occhi nel vuoto, conoscevo una persona che aveva queste credenziali, una persona che non si sarebbe fatta problemi a chiarirmi la situazione ed aprirmi gli occhi in modo chiaro. Però sapevo che non mi avrebbe mai aiutato. Ero a conoscenza che per lui valessi meno di zero ma il panico cresceva nel mio petto e gli occhi cominciavano ad offuscarsi per la mancanza di ossigeno al cervello.
Cercando di prendere profondi respiri aprii la rubrica e cliccai su un contatto che non avrei mai pensato di chiamare. Il segnale di connessione si estese nel silenzio per alcuni secondi, secondi talmente lunghi che temetti non si sarebbe connesso, e poi sentii gli squilli cominciare a suonare. Alzai gli occhi verso il soffitto del bagno senza però riuscire a mettere a fuoco niente, i miei occhi non vedevano altro che nebbia. Mi sentivo uno stupido, ero sicuro che non mi avrebbe risposto, il mio era il gesto di qualcuno che non sa cos’altro tentare. Avrei riso di me stesso se avessi avuto ossigeno, mossi il cellulare per spegnerlo quanto udii ciò che mai mi sarei aspettato.
-Pronto?- Jackson! Jackson…lui, aveva risposto! Il mio già sporadico respiro si bloccò del tutto.
-Pronto?- Al tono un poco alterato del neo londinese riuscii a sbloccare di poco il nodo alla mia gola e mossi le labbra sperando che la voce uscisse abbastanza forte da essere udita dall’altro capo del telefono.
-Jackson- il tono con cui pronunciai il suo nome fu straziante pure per me, era la voce di una persona sul filo del baratro, e il vuoto era sotto di me.
-Stiles?- Spalancai gli occhi sorpreso, ma tutto ciò che vidi fu nient’altro che il nero, le ombre si estendevano davanti a me nonostante sapessi che la porta del bagno era a poco più di un metro dalle mie gambe.
-Io…Io. Jackson. …È Buio.. I- Le parole mi uscivano dalla bocca senza che quasi me ne rendessi conto, sembravo un drogato in astinenza, non mi sarei sorpreso se il ragazzo mi avesse appeso il telefono senza degnarmi di un’altra parola.
-Stiles calmati. Concentrati sulla mia voce e prendi dei profondi respiri. Concentrati su spazi aperti e prendi profonde boccate d’aria.- Incredibilmente il mio corpo rispose a ciò che la mia mente non riusciva a fare, sentii i miei polmoni allargarsi incanalando aria e le mie orecchie smettere di fischiare lentamente. L’attacco di panico stava passando. Per merito di Jackson.
-Ti sei calmato?- la voce di Jackson mi arrivò all’orecchio forte e chiara, non più soffocata come prima durante l’attacco di panico.
-Io…Sì- gli risposi incredulo dell’effetto immediato del suo aiuto.
- Cosa cavolo ti è preso?- mi chiese allora con il solito tatto.
-Un attacco di panico- sussurrai quasi vergognandomene, immaginavo che avrebbe chiuso la chiamata con un avvertimento in stile Jackson invece mi sentii porre una domanda in tono calmo. Non dolce, ma quasi.
-Che cosa ha scatenato l’attacco?- mi chiese interessato.
Sospirai e mi passai una mano sugli occhi –Jackson sono nei casini- gli dissi solamente.
-Cos’è ti devo cavare le parole di bocca? Normalmente non stai zitto un secondo!- guardai il cellulare con rabbia ma poco dopo stentai a trattenere un sorriso quando compresi che questo era il suo modo per chiedermi di continuare a spiegare.
- Lydia ti ha parlato di Deucalion?- gli chiesi
-Si mi ha accennato ad un branco di alfa, se non sbaglio lui è il capo-
-Si è il loro sanguinario capo.- gli dissi pensando al modo migliore per svelargli quello che era accaduto.
-Stiles- l’avvertimento mi arrivò ringhiando, Jackson si stava stancando di tutte le mie inconsuete pause.
-Mi ha morso- gli dissi con voce stridula.
-Deucalion?- mi chiese stupito.
-Sì-
-Cazzo!- Jackson quasi urlò l’insulto nel altoparlante del cellulare.
Il suo insulto fu per me un colpo alla diga che teneva freno alle mia voce, cominciai a parlare come un fiume in piena. Gli parlai di come ero stato aggredito da Deucalion, di come mio padre e Chris Argent mi avessero salvato proprio poco prima che capitasse il peggio. Gli parlai delle mie paure a proposito di Scott, gli raccontai il terrore che mi attanagliava le gambe e lo stomaco al solo pensare che Derek potesse scoprire che sarei diventato il Beta di Deucalion. Evitai di raccontargli dei miei ragionamenti sulla sua ragazza e gli dissi velocemente dei miei contorti ragionamenti che mi avevano portato a prendere la decisione di chiamare proprio lui.
Quando finii di parlare avevo la gola secca e i polmoni ancora dolenti per via della potenza dell’attacco di panico. – Non so cosa fare. Io….ho sempre un piano B, eppure in questo caso non so dove andare a parare. Se non sarà Derek a farlo mi ucciderà Deucalion per finire il lavoro lasciato a metà e acquisire altro potere. Ho anche paura per mio padre, ora è al corrente di tutto….come farò a proteggerlo?.-
Cercai di calmare i pensieri nella mia mente ma senza successo, dopo un minuto di silenzio mi accorsi che Jackson non aveva risposto, per qualche secondo pensai pure che avesse riattaccato senza che io me ne fossi accorto.
-Oh…scusa che stupido. Tu sei a Londra e io sto qui a disturbarti con i miei problemi. Fai finta che non abbia detto niente, anzi dimenticati proprio che io abbia chiamato. Spero che li vada tutto bene- mi scusai prima di essere interrotto.
-Stiles!- Sobbalzai al suo tono serio, cavolo avevo appena fatto arrabbiare l’unica persona che mi avrebbe potuto aiutare.
-Ah! Scusa stavo sproloquiando di nuovo, ti lascio and-
-Stiles! Zitto mi stai rincoglionendo. Arrivo fra qualche giorno, tu nel frattempo non fare minchiate!-
-Cos- Feci per chiedergli cosa intendeva ma mi accorsi che Jackson aveva interrotto la comunicazione.
Sospirai cercando di alzarmi, non sapevo se credevo alle sue parole. Sarebbe arrivato fra qualche giorno disse, lo avrebbe fatto per me? Risi senza allegria, non pensavo proprio. Nemmeno Scott avrebbe attraversato il pacifico per aiutarmi. Nessuno l’avrebbe fatto.
Antro di Bad:
Ciao a tutti, se siete arrivati al mio commento vuole dire che questa storia vi ha attirato il necessario per finire il capitolo e ne sono molto felice. Quest'estate sono stata in Scozia con la mia migliore amica come viaggio di premio per il suo diploma, è stata lei ha introdurmi nuovamente nel mondo di Teen Wolf da cui io avevo preso le distanze dopo alcuni episodi della prima stagione. Ovviamente in viaggio insieme abbiamo discusso molto della serie televisiva proponendo alcuni cambiamenti e facendo fantasie sulla seconda parte della terza stagione...così una volta tornata la mia mente era piena di idee e per una volta ho deciso di metterle subito per iscritto....e questo è ciò che ne è uscito. La storia è già completa, mancano solo le correzioni di dovere e poi pubblicherò settimanalmente gli aggiornamenti, spero. Se doveste trovare alcuni errori, e nonostante l'aiuto delle mie amiche sono sicura che ce ne siano ancora, non fatevi problemi a comunicarlo così che io possa sistemare il danno. Ogni recensione sia positiva che negativa sono più che ben accette, non ho problemi a sentirmi dire che la storia è uno schifo....spero solo che non accada xD. Ora vi lascio, spero che leggiate pure i prossimi capitoli.
Grazie a tutti
Un bacio Badluna