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Autore: telesette    26/10/2013    1 recensioni
Sori non disse nulla, gli occhi fissi verso il basso e l'espressione assente, tuttavia lo stesso Mitamura non poté fare a meno di notare l'evidente tristezza nel suo sguardo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Yu Hazuki/Mila Hazuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La conquista del quarto set, da parte delle Seven Fighters, aveva riacceso l'entusiasmo del pubblico.
Dagli spalti si levavano infatti grida di giubilo altissime e gli striscioni blu e rossi venivano sventolati con rinnovato vigore.

- Davvero inaspettato questo recupero - osservò il telecronista. - E' proprio il caso di dire che, almeno in una partita a questi livelli, sono sempre le giocatrici ad avere l'ultima parola!
- Assolutamente - concordò la Tajima. - Le Seven Fighters ci hanno regalato oggi una prestazione a dir poco straordinaria, degna dei vertici nazionali, in particolare la Shinoda che ha dimostrato la tenacia e lo spirito di una vera leonessa!
- E' vero, la Shinoda è stata eccezionale in questi due set, anche se dalle telecamere ci sembra ora piuttosto affaticata...

Purtroppo, per reggere quei ritmi elevati di gioco, Sori aveva effettivamente dato fondo a più di quanto concessole dalla sua umana resistenza. Il respiro era affannoso, i polmoni le sembravano quasi sul punto di scoppiare, eppure doveva ugualmente trovare dentro di sé la forza per sostenere l'ultimo e decisivo set.

- Sono sfinita - gemette. - Ma non posso cedere, non ancora... Resta solamente un set, solo uno, devo farcela ad ogni costo!

Sfortunatamente però, lo sfinimento di Sori non passò inosservato.
Monia colse chiaramente l'espressione dell'avversaria, la quale sembrava ora reggersi in piedi a stento, e subito decise di adottare le opportune contromisure.

- Non ti permetterò di battermi - mormorò la bionda giocatrice. - Ho una sfida aperta con Mila, ma ora è una questione aperta anche con te... Ti restituirò le palle degli ultimi due set, e con gli interessi, ci puoi giurare!

La partita riprese.
Questa volta però, dopo un avvio incerto, le Orient sembravano aver ripreso in mano la situazione. Fin dalle prime battute infatti, approfittando della sua evidente debolezza, Monia prese a tempestare duramente Sori. Ormai quest'ultima non era più in grado di muoversi con la stessa agilità di prima, aveva sostenuto due set estenuanti senza risparmiarsi, e comunque la ricezione non era certo il suo punto di forza.
Per quanto coraggio avesse sinora dimostrato, Monia non intendeva certo trattarla coi guanti.
Sori aveva inteso sfidarla apertamente, murando le sue schiacciate e rendendo vane più della metà delle sue azioni, e ora Monia intendeva vendicarsi nel modo più duro possibile.

- Vediamo se riesci a rialzarti, dopo questa... Hah !!!

Una bordata micidiale, proprio in pieno volto, e Sori si ritrovò letteralmente scaraventata all'indietro.

- Sori - urlò Mila, preoccupata del fatto che non si stesse ancora rialzando.

In effetti quella pallonata, in aggiunta alle condizioni fisiche già molto provate, poteva forse decretare la fine della partita per Sori.
Quante altre volte si era ritrovata completamente senza forze?
Quanto poteva pesarle l'umiliazione di essere costretta ad abbandonare il campo, senza nemmeno reagire?
Nessuno poteva né aveva il diritto di rimproverarle nulla. Lei aveva sputato sangue in questo incontro, guadagnandosi a pieno titolo il rispetto di chiunque fosse lì presente a guardarla, e ciononostante era lei per prima a non sentirsi appagata.
Già un'altra volta, quando Mila le ebbe sfoggiato contro la propria abilità in allenamento, Sori era stata sul punto di cedere.
Anche allora però, fu sempre lo stesso Mitamura a dirle una cosa in grado di scuotere le fondamenta di tutto il suo essere.

- "Se non sai ricevere, te lo insegno io; ma se non sai combattere, quello no, non posso insegnartelo"...

Combattere!
Stringere i denti, anche quando in corpo non rimane più un solo grammo di forza, solo allora è possibile vedere il vero carattere di una persona.
Sori aveva imparato a combattere molto tempo fa, a prezzo di molti sacrifici, e certo non intendeva darsi per vinta proprio adesso.
C'era ben più in gioco, che una semplice partita.
Il corpo le faceva male ovunque, i muscoli sembravano essersi fatti di acqua, tuttavia Sori si costrinse ugualmente ad aprire gli occhi e a rimettersi in piedi.

- Non... Non credere di avermi battuta - mormorò Sori, rivolgendo a Monia un'occhiata talmente minacciosa da farla quasi rabbrividire. - Non ci sperare nemmeno... Hai capito ?!?

Monia rimase a bocca aperta per lo stupore.
Non solo Sori era riuscita a rialzarsi, dopo aver incassato una serie di pallonate sufficienti a tramortire un cinghiale, ma aveva ancora voglia di combattere.
Evidentemente l'asso delle Orient non aveva ancora capito quanto fosse motivata la ragazza che aveva di fronte.
Sori stava mettendo in gioco tutta sé stessa in quella partita, sfoderando energie che lei stessa ignorava persino di possedere, e fino all'ultimo sarebbe andata avanti.
La stanchezza era evidente, così come lo spasmo dei suoi muscoli indolenziti, ma la fiamma nello sguardo ardeva ancor più vivida di prima.

- Provaci ancora, Monia - esclamò Sori, sfidandola apertamente. - Ti dimostrerò che le tue schiacciate non mi spaventano, ho promesso di batterti... e ti batterò!

 

( continua )

   
 
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