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Autore: BrunaJB Bloom    26/10/2013    1 recensioni
Una ragazza, il suo idolo, l'inizio di una grande amicizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Orlando Bloom
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Orlando e Summer non proferirono parola quasi per tutta la sera, se non per fare commenti su quanto fosse buona la pizza che stavano divorando. Non appena ebbero finito di cenare, Summer si salì al piano superiore, e andò in camera sua, lasciando la porta semichiusa; si sfilò la maglietta e tirò giù i pantaloni. Accanto al suo letto, vi era un lungo specchio, Summer ci si avvicinò lentamente e non appena vide la sua immagine scoppiò a piangere; odiava se stessa più di quanto odiasse qualsiasi altra persona in tutto l’universo. La ragazza stava per indossare nuovamente la maglietta, quando Orlando entrò improvvisamente in camera sua: S: << Ahhhhhhhhhhhhhhh! O Mio Dio! >> Urlò Summer coprendosi, con la maglietta stessa. Orlando rischiuse la porta ancor prima che Summer terminasse la frase. O: << Scusami tesoro. Però che diamine! La prossima volta chiudila questa porta! >> S: << Avresti anche potuto bussare. >> O: << Quando sei pronta avvisami, voglio parlarti. >> S: << Ok idolo, dammi un minuto. >> Summer aprì la porta e fece cenno ad Orlando di entrare. O: << Scusami se prima ho alzato la voce, ma non voglio che ti succeda qualcosa. Mi sono preso questa responsabilità e se dovesse accadere qualcosa, qualunque cosa non me lo perdonerei mai. >> S: << Non sei tu a doverti scusare; sono stata una stupida ad uscire, sapendo che i giro ci sono due ragazzi che vogliono uccidermi e uno di loro e un mio ex migliore amico. >> O: << E’ strano, come una persona che prima era tua amica, arrivi ad odiarti a tal punto da volerti uccidere >> S: << Ci siamo detti “addio” in modo brusco, ma non credevo sarebbe arrivato a tanto. >> O: << Adesso ci sono io, qui con te, ti difenderò e ti aiuterò a superare questo momento. Te lo devo, come “idolo” e come amico. >> S: << Le mie certezze sono state confermate. >> O: << Quali certezze? >> S: << Quelle che riguardavano te e il tuo modo di essere. Hai un cuore grande; lo sapevo, l’ho sempre saputo. >> Orlando le diede un bacio sulla fronte e le scompigliò i capelli. O: << Mi ha fatto piacere parlare e riappacificarmi con te, anche se in un certo senso l’avevamo già fatto. Ora forse dovremmo andare a dormire; buona notte Sammy. >> S: << Buona Notte caro. >> Trascorsero tre giorni e tutto sembrava star andando per il verso giusto. Durante questo breve periodo, Orlando e Summer ebbero modo di conoscersi e scoprire che in realtà avevano molte più cose in comune di quanto immaginassero. Quel giorno pioveva e Summer presa dalla noia, si era gettata sul suo letto godendosi il relax, ascoltando un po’ di musica, avvolta nel dolce calore di una felpa color zaffiro. Ad un tratto Orlando bussò alla porta. S: << Prego, entra pure! >> O: << Sammy, ascolta dovrò stare via di nuovo, per circa un paio d’ore; posso fidarmi? >> S: << Vai tranquillo, non ho alcuna intenzione di farmi rimproverare di nuovo da te. >> O: << Vuoi farmi credere che è solo per questo il motivo per cui non esci? Guarda che voglio solo difenderti! >> S: << Lo so , lo so; vai pure, non voglio che quei due mi trovino e facciano di me carne da macello. Immagino che anche questa volta vorrai tenermi allo scuro di tutto? >> O: << Immagini giusto Sammy. Mi fido di te; non deludermi. A dopo. >> S: << A dopo. >> Summer si sentiva molto sola senza Orlando e continuare a stare distesa sul suo letto ad ascoltare musica le metteva una grande angoscia; allora decise di controllare se le erano arrivate altre e-mail minacciose. Aveva il terrore di accendere il computer, non le era mai successa una cosa del genere. La mano le tremava, ma doveva sapere se i ragazzi erano sulle sue tracce. Ciò che lesse, la terrorizzò ancor più della volta precedente. << Ciao Summer, non mi è sembrato affatto corretto non rispondere al nostro messaggio; una ragazza educata come te avrebbe dovuto farlo. Sai che non dimentico nulla Summer, davvero nulla. E poi tu conosci il volto del ragazzo, che fuggendo dalla banca dopo averla rapinata, ha sparato ad un uomo, perforandogli il cranio. Nonostante il legame che per anni ci ha uniti mi hai ugualmente denunciato! Lurida stronza! Te la farò pagare. La prossima volta sarò io a tenerti ferma contro un muro, e ti pugnalerò, più e più volte finché non ti vedrò distesa in un lago di sangue. >> Summer iniziò a tremare e a respirare affannosamente. Poi improvvisamente le arrivò un altro messaggio istantaneo che diceva: << Bella la tua felpa color zaffiro. >> In quell’istante Summer sobbalzò, si diresse verso la finestra per assicurarsi che non ci fosse nessuno. La strada era deserta, sembrava non esserci nessuno. Corse in salotto, afferrò il cordless, si sedette sul divano, si avvolse in un enorme piumone e piangendo, attese in silenzio il ritorno di Orlando. Orlando tornò dopo circa mezz’ora dall’avvenuto, si sedette accanto a lei sul divano. O: << Buona sera principessa, come stai? >> S: << Mi sei mancato; mi sento sola e…non so...perché ma ho avuto tanta paura. >> O: << Hey, tranquilla tesoro. Adesso sono qui. Mi dispiace che ti sia sentita così. È successo qualcosa Sammy. S: << S-si… è successo…qualcosa di molto brutto…. >> O: << Sammy, COSA?! >> Summer stava per raccontare tutto, quando udirono un rumore assordante, proveniente dal piano superiore, precisamente dalla camera di Summer. Orlando afferrò un coltello da cucina, prese Summer per mano e le disse di restare dietro di lui. Si diressero in camera di Summer ed entrarono. La porta cigolava. Lo spettacolo che si ritrovarono dinnanzi li fece rabbrividire; vi era un manichino di una donna, impiccato al soffitto, con un pugnale conficcato nello stomaco. Sul pavimento c’era un messaggio, scritto con della vernice rossa, color…sangue: << Farai la stessa fine, soffrirai puttana! >> Summer urlò e cadde in ginocchio piangendo, le mani le tremavano. S: << Perché?! Perché?! Perché sta succedendo? >> Disse Summer stringendo le braccia al petto e portandosi le mani al volto; le lacrime le rigavano il volto….singhiozzava e urlava. Orlando la strinse così forte a se, che per attimo temette di poterla soffocare. S: << Aiutami ti…..ti prego . >> Summer piangeva sempre più forte. Orlando iniziò ad accarezzarla e a stringerla sempre più forte. O: << Nessuno ti farà del male tesoro, nessuno. Questi figli di puttana la pagheranno, avranno ciò che meritano. Non lascerò che ti tocchino nemmeno con un dito! Non ti succederà nulla, capito? Capito? >> Orlando le prese la testa fra le mani e le carezzò le guance, bagnate dalle lacrime. O: << Hey devi fidarti di me. Andremo via da qui, lontano. L’Inghilterra non è più un luogo sicuro. >> Orlando e Summer sarebbero fuggiti via di li, in un luogo lontano, dove nessuno li avrebbe trovati, o almeno, così credevano.
  
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