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Autore: SweetNemy    27/10/2013    0 recensioni
Se vi piacciono le storie avvincenti questa fa al caso vostro! Una storia ambientata in pianeta dove domina la magia. Essa influisce su ogni cosa, e porta anche tante guerre e disastri.
I due protagonisti sono stati presentati dal destino, ma aspettatevi di tutto! E' una storia generalmente fantasy, ma c'è anche del romanticismo ;)
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cari ragazzi, così si conlude questa storia, spero bella :3
Un bacio a tutti coloro che l'hanno letta! 
SweetNemy <3
P.S. Non so la prossima quando la pubblicherò, ma di tanto in tanto non mancheranno le one-shot! 
 

Capitolo 9
-Ritorno alla pace-
Si voltò di scatto, per scoprire chi fosse a parlare, ma non vide nessuno se non la desolazione di quel posto.
Si guardò in giro, facendo molta attenzione, poi guardò in alto, ma i suoi occhi non cambiavano l’immagine davanti ad essi, tutto restava com’era... a parte quella voce strana.
Gli era sconosciuta, nel senso che non aveva mai sentito quel timbro; ma nonostante ciò gli era familiare: era come se gli appartenesse in qualche modo.
Dopo pochi istanti eccola di nuovo, questa volta più forte e chiara, ripeté il suo nome una sola volta, ma una eco lo fece disperdere nell’aria come tanti cerchi concentrici: man mano sempre più piccoli.
-Chi è? Chi è che parla? – chiese Mike anche un po’ timoroso della situazione.
-Sono io. – disse quella voce, questa volta con tono più basso e meno aulico, quasi come se fosse affranto dai sensi di colpa.
Il ragazzo si girò e lo vide, un uomo alto dagli occhi verdi e i capelli castani lunghi, sul suo volto neanche una ruga nonostante era in età matura; anzi, la sua pelle era candida e emanava una strana luce bianca, quasi come il sole.
Aveva uno strano abito bianco e rosso sporcato di fango e il mantello, anch’esso rosso, che volava anche in assenza di vento. Nella mano destra uno scettro dorato con una sfera bianca incastonata sopra.
Mike era sicuro di non averlo mai visto, un tipo vestito così l’avrebbe di certo riconosciuto anche dopo vent’anni, ma non aveva mai incontrato nessuno come lui, anche per la tremenda forza che sprigionava attraverso quella pallida luce.
Eppure quel viso, quegli occhi, lui li aveva già visti, non in lui, ma in qualcun altro, qualcuno che conosceva bene.
-Sono Trust, dio dell’unica cosa che tutti cercano, ma che non porgono: la verità. – si fermò un attimo e con tono più docile disse – sono tuo padre, Mike. –
Ora Mike aveva capito che la persona in cui aveva visto quegli occhi era egli stesso e questo gli faceva provare una sensazione strana: come se volesse cacciare fuori tutta la rabbia accumulata in questi anni, per il suo abbandono e per il non essere mai stato presente, neanche nei momenti peggiori; eppure allo stesso tempo gli veniva da piangere per aver conosciuto la persona che più di tutti lo conosce. Scelse però di mostrarsi indifferente, per coprire sia la sua rabbia, che il suo dolore.
-Cosa ci fai qui? –
-Devo dirti una cosa molto importante. Però ho bisogno che tu ti fidi me. E non devi essere arrabbiato con me, l’ho fatto per il tuo bene. –
-Arrabbiato io? No, mi fa piacere vederti! –
-Io sono il dio della verità, non puoi mentirmi. –
Mike chinò il viso, per non mostrargli la propria rabbia.
-Non mi serve neanche guardarti negli occhi, il tuo cuore mi dice se sei sincero o no. E tu hai un cuore nobile... – continuò il dio, ma fu interrotto.
-Per favore, basta! Sei stato un vigliacco: hai lasciato tutti gli altri dèi a morire mentre tu studiavi un modo per metterti in salvo. Dio della verità, la verità... ne parli come qualcosa d’importante. Ma a cosa serve? A cosa può servire all’uomo sapere la verità, intesa come vera versione dei fatti? A nulla, solo a far accrescere la sua sofferenza e la sua rabbia. Mi chiedi di fidarmi di te, è come fidarmi di qualcosa di immateriale e ingannevole, come la verità stessa. Fai un uso improprio dei tuoi poteri, questo ti ha reso superbo! –
-Mi ferisce sentirti parlare in questo modo, ma questa è la verità purtroppo. Mi sono comportato da vigliacco, ho avuto paura. La paura è un sentimento umano e tu lo sai bene. –
-Ma tu non sei umano, tu avevi dei compiti, e ne sei venuto meno. Cosa ti ha spinto oggi a tornare? A tormentare la mia mente affinché venissi qui?-
-Non è vero! Non è vero che una cometa sta per schiantarsi su questo pianeta e che sarete invasi dagli esponenti del fuoco, non è vero che noi apparteniamo alla schiera dell’aria: i quattro elementi sono racchiusi in quattro entità fondamentali e dispersi nella natura. Il saggio non si mostra per chi è realmente. Egli è un vecchio mago che vuole racchiudere la magia nelle sue mani, infatti ora sta preparando un incantesimo affinché tutti voi moriate e lui rimanga l’unico essere fatato su questa terra. Non ti sto mentendo, ti prego, devi credermi. –
-E gli dèi non sono a conoscenza di questo fatto? –
-Essi riescono a vedere fin nell’anima di una persona, e l’anima è qualcosa di astratto, che nessuno ha mai compreso, qualcosa come un gas, che non ha forma e che vaga nel corpo di qualcuno. Io, invece, sono l’unico in grado di vedere nel cuore di una persona. Il cuore è il posto nel quale hanno origine i sentimenti e le idee: la mente è dominata dal cuore! E ho visto nel cuore di quel vecchio, e non c’è altro che cattiveria e voglia di distruzione. Ti prego, credimi! –
-Ti crederei se solo tu lo potessi dimostrare in qualche modo. Allora, puoi? –
-Possiamo andare al palazzo del saggio!-
-No, vado da solo. E non seguirmi. –
Il ragazzo sfrecciò via in direzione del vecchio palazzo biancastro e lo vide come non l’aveva mai visto: era distrutto, rovinato; non era più come prima. Decise comunque di entrarvi e di andare dal saggio per chiedere spiegazioni.
Sentiva la sua voce, piena di rabbia, che diceva delle strane parole in una lingua a lui ignota. Poi ne ascoltò una: Mirianos; quella parola la conosceva, sì.
“Ma certo, i Mirianos sono gli esponenti del male che hanno fin da subito cercato di appropriarsi di questa dimensione magica... ma tu vuoi vedere che... che lui aveva ragione, non mi stava mentendo.” Questi erano i pensieri del giovane.
-Sì, hai sentito bene, i Mirianos.-
-Cosa ci fai qui? Ti avevo detto di non venire! –
-È troppo pericoloso. Non voglio che ti accada qualcosa. –
-E in tutti questi anni non hai mai pensato che potesse accadermi qualcosa? – abbassò il viso e cambiò il tono della voce – non hai mai voluto proteggermi, mai. Non ci sei mai stato, mai.-
-Se mi scoprissero qui sarei finito.-
-Allora perché sei venuto? – chiese il ragazzo rialzando il viso pieno di rabbia e dolore sottoforma di lacrime.
-Avevo bisogno di vederti, avevo bisogno di dirti tutta la verità... – sospiri – avevo bisogno di dirti che per me sei importante, più importante di tutto, anche della verità stessa. –
-Chi va là? – quella importante confessione fu interrotta dalla voce dello stregone, che aveva sentito parlare al di là della sua stanza. –Mike, figliolo. Cosa ci fai qui? –
-Lei è esponente dei Mirianos... non me l’aspettavo. Per me era come un padre e mi ha deluso, davvero. Ora le spetta la fine che merita!-
-È stato tuo padre a dirtelo, vero? Quel traditore, è un codardo e dopo tanti anni all’improvviso si fa vivo e inizia a fare il padre. Quando non c’è stato per te per una vita intera. –
-Mike sta cercando di provocarti, non perdere la calma.-
Tra queste parole e quell’altre il giovane aveva le orecchie tappate, non ascoltava nessuno e all’improvviso scagliò un’onda di energia potentissima verso il mago, distruggendo sia lui che tutto il palazzo.
-Andiamo, svelto! – disse a suo padre.
-Vai tu, io non sono degno di restare in questa vita. –
-Allora addio... –
-Addio. –
Mike uscì fuori dal palazzo troppo lentamente, il fumo gli impediva di vedere bene e le fiamme gli bloccavano l’uscita. Non sapeva come scappare, era convinto di essere arrivato alla fine dei suoi giorni.
Quando all’improvviso qualcuno gli prende la mano e gli dice di chiudere gli occhi. Quando li riaprì furono fuori da quell’inferno che bruciava: lui, la sua vita e suo padre.
  
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